Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: jovina    08/01/2014    2 recensioni
Lizzie e Jamie non erano amici. A malapena si conoscevano.
Nessuno dei due era intenzionato ad avere un qualsiasi tipo di rapporto con l’altro, escluso quello lavorativo. Ma una sciarpa, rossa come il filo del destino, cambierà le cose...
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 2: Dovrai pensare anche a me
 
 
  
 
 
Lizzie era sdraiata sul suo letto; guardava le nuvole che molti anni prima aveva dipinto con il suo papà sul soffitto azzurro.
Stava pensando al “piano” di Angy.

Quella donna sosteneva che l’unica soluzione per tenere a bada i giornalisti era portare avanti la farsa della loro relazione; diceva che sarebbe bastato farsi vedere insieme a qualche evento pubblico e in qualche “situazione privata”. Da come ne parlava sembrava una cosa così semplice.
Forse, pensandoci bene, non sarebbe stato tanto male: serate di gala, feste, bei vestiti…
Certo, rispettando certi limiti!

Insomma, sono pur sempre una ragazza per bene e solo perché lui è bello e famoso non vuol dire che può fare certe cose! Voglio che i limiti della faccenda siano ben chiari! O come dico io o niente!
Come ogni pomeriggio, Lizzie arrivò puntuale a casa dell’attore dove espresse le sue condizioni.
«Niente effusioni? », domandò Jamie confuso, «Perché no? Insomma le coppie si baciano, di solito. E noi dobbiamo sembrare una coppia! Dovrai baciarmi, questo è sicuro! »
«Io non bacio il primo ragazzo che mi capita a tiro! », ribadì lei.
«Non sono il primo che capita! Insomma, famoso o no, questa è la prima volta che una ragazza non vuole baciarmi…ci sarà una ragione se tutte le altre volevano farlo! »
«Non me ne frega niente di quello che fanno le altre! Ma io non lo faccio! »
Il battibecco stava andando avanti da troppo tempo per i nervi di Angy, che decise di porvi fine.
«Ragazzi! », tuonò per catturare la loro attenzione, «Non mi interessa come porrete fine a questa diatriba; ma una cosa è certa: dovete trovare un compromesso prima di domani sera».
«Perché proprio domani? », domandò Lizzie.
Jamie si batté una mano sulla fronte.
«La prima di quel film! Ho giurato che ci sarei andato! »
«E’ questo cosa ha a che fare con me? », continuò Lizzie.
Angy prese il cappotto e se lo infilò. «Bè cara, dovrai andarci anche tu! Ora vi saluto, ho una marea di impegni! », esclamò la donna prima di sparire dietro la porta di casa.
Finalmente Lizzie e Jamie rimasero soli; la ragazza si lasciò cadere sul divano.
«Devo proprio esserci anche io? »
Jamie le fece un sorriso rassicurante e si sedette sul tavolino, difronte al sofà: «Bè, se venissi con me sarebbe meglio. E poi non è nulla di che; dobbiamo solo vestirci bene e andare al cinema».
Lizzie sembrò rifletterci per un po’.
«Va bene, penso che potrei venire», cominciò cauta; «Ma cosa intendi con “vestirsi bene”?»
Lui scrollò le spalle. «Un vestito da cocktail dovrebbe andare bene»
«Jamie…», chiamò piano la ragazza, «Io non ho vestiti da cocktail! »
 
Jamie parcheggiò la sua auto rosso fiammante e si sporse per guardarsi nello specchietto retrovisore. Si sistemò una ciocca di capelli.
Prima che il ragazzo potesse dirle qualsiasi cose, Lizzie si precipitò giù dalla macchina inspirando grandi boccate d’aria.
«Ma come cavolo guidi?! », gridò quando finalmente il biondo la raggiunse sul marciapiede.
«Perché? ». Lui sembrava confuso e la osservò alzandosi gli occhiali da sole sopra la testa.
«Come perché? Abbiamo rischiato di morire una decina di volte! Lo stop ti obbliga a fermarti, non è un invito a rallentare leggermente mentre attraversi senza guardare un incrocio!! »
Con un sorrisetto Jamie le voltò le spalle e si incamminò lungo la strada. «Come sei tragica! Dai muoviti, il negozio è qui dietro»
Entrarono in una boutique arredata in modo fine, con pochi mobili essenziali. Il colore predominante era il bianco, che faceva saltare all’occhio i colori sgargianti dei vari abiti appesi.
Una commessa sulla quarantina, con dei corti capelli neri li salutò raggiante.
Jamie fu breve e cordiale nello spiegare cosa stavano cercando e la donna, Lucy, si mise subito all’opera accompagnando Lizzie in un camerino.
«Ora ti porto qualcosa di carino da provare », le disse chiudendo la tenda.
Oddio! Ma cosa ci faccio qui? Che situazione! Jamie ha detto che è come andare al cinema e che ci faranno delle foto…
Questo significa che tutti le vedranno! Oh…cosa dirò alla mia famiglia? E a Jesse? Lei mi ucciderà!
Jessica era la migliore amica di Lizzie; si erano conosciute al liceo e da allora non si erano più lasciate. Jesse era più grande di Lizzie di un paio d’anni.
Nell’ultimo periodo non si erano viste molto; Jesse lavorava come geologa e a primavera avrebbe sposato Andrew, un suo collega.
Fra le ricerche e i preparativi del matrimonio e i due lavori di Lizzie, le due ragazze non avevano più molto tempo per loro.
Lei verrà a saperlo e allora capirà subito che è una messa in scena…
Lucy fece irruzione nel camerino, con le braccia cariche di abiti, interrompendo il filo dei suoi pensieri.
Lizzie indossò moti vestiti, ma nessuno convinceva ne lei ne la commessa.
Alcuni troppo corti, altri troppo lunghi, altri ancora poco adatti o di un colore che non le donava.
Alla fine provò un semplice tubino in pizzo nero, con le mezze maniche e uno scollo a cuore, lungo fino alle ginocchia.
Per addolcire il look aggiunse un cappotto rosa cipria e delle decolté dello stesso colore.
Soddisfatta del suo outfit, Lizzie decise finalmente di farsi vedere da Jamie.
«Allora, che ne pensi? », gli domandò.
Il ragazzo si alzò dalla poltrona sulla quale era scompostamente seduto e la raggiunse; le girò attorno studiandola attentamente, poi le si fermò difronte, forse un po’ troppo vicino.
«Con queste scarpe mi arrivi quasi al mento! », sul suo viso si dipinse un sorrisetto beffardo.
Lizzie gli diede una spintarella.
«Oh si, molto simpatico! Il vestito va bene o no? »
«Sei perfetta! »
 
Tornati a casa di Jamie, Lizzie si chiuse in cucina e, per riprendersi dal terribile viaggio in auto, decise di preparare un dolce.
Cucinare era la cosa che più le piaceva fare.
Infatti ogni mattina si recava in una tavola calda, poco lontana da casa dell’attore, dove preparava per lo più torte e dolci.
Era immersa nei suoi pensieri quando Jamie entrò nella stanza, attirato dal profumo.
«Ti prego, dimmi che quello che cuoce in forno è per me! », esclamò sedendosi sul tavolo; «Tu cucini così bene! Adoro quando mi lasci la cena pronta»
«Io lavoro in una tavola calda; cucinare è la mia vita», disse lei affaccendandosi davanti ai fornelli.
Jamie la fissava, studiava ogni sua mossa: come lavava i piatti e li riponeva nel pensile sopra il lavello, il gesto veloce con cui si spostava un ricciolo dal viso, le lunghe ciglia che le accarezzavano le guance quando sbatteva le palpebre.
È davvero bellissima, pensò.
«Ma adesso ci sono anche io, dovrai pensare anche a me… »; nell’istante il cui pronunciò quelle parole se morse la lingua. Ma che diavolo mi passa per la testa?!
Lizzie si girò a guardarlo: se ne stava li seduto sul tavolo a fissarla, con gli occhioni azzurri spalancati.
Non riusciva a decifrare la sua espressione; ci vedeva qualcosa che non capiva, un’emozione a cui non sapeva dare un nome.
«Come facciamo con le altre persone? Intendo, cosa dobbiamo dire alla nostra famiglia, agli amici? », gli domandò con una punta d’ansia nella voce, cambiando abilmente argomento.
«Non possiamo dirlo a nessuno. Insomma, se qualcuno si lasciasse scappare qualcosa alla persona sbagliata sarebbe tutto inutile», la sua voce era calma ma decisa.
«Neanche alla mia famiglia? »
«No, neanche a loro», si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, «A proposito, quando mi presenterai ai tuoi? »
Per lo stupore a Lizzie scivolò il piatto bagnato dalle mai, che cadde a terra e si ruppe. La ragazza si chinò subito e cominciò a raccogliere i cocci.
Anche Jamie si accovacciò per aiutarla.
«Guarda che scherzavo! Non devi presentarmeli…», le fece un sorriso che lei ricambiò timidamente.
Con un pezzo di vetro, Lizzie si tagliò la punta di un dito; trasalì e una piccola goccia di sangue si formò sul polpastrello.
«Hey ragazzina, devi stare attenta! », esclamò il ragazzo afferrandole la mano e infilandosi in bocca il dito ferito.
Era un gesto così intimo che Lizzie si trovò spiazzata e al tempo stesso a suo agio.
Era lo strano “potere” di Jamie: lui era sempre così comodo con se stesso da trasmettere serenità anche agli altri.
Con lui anche le cose più imbarazzanti diventano così naturali…ogni volta che apre la bocca avrei voglia di abbracciarlo; è così tenero!
«Va meglio? », le sussurrò tenendo ancora stretta la sua mano.
Lizzie fece di si con la testa: «Forse dovrei tirare fuori la torta dal forno. Non vorrei che si bruciasse»
I due si alzarono in piedi e si lanciarono uno sguardo imbarazzato.
«Si bè, allora io torno di la a fare…quello che stavo facendo», Jamie si infilò una mano fra i capelli e la passò sulla nuca. Le lanciò un’ultima occhiata e uscì dalla cucina.
 
Quella sera Lizzie rientrò a casa carica delle buste con i costosi abiti nuovi.
Jamie aveva insistito così tanto per comprale la roba necessaria per la serata che l’aveva quasi portata allo sfinimento.
Con uno sbuffo posò le buste sulla cassapanca in entrata, appese all’attaccapanni giacca, sciarpa e cappello, accese lo stereo in salotto che cominciò a suonare un vecchio cd di Frank Sinatra. In fine si diresse in cucina, dove cominciò a preparare la cena per tutta la famiglia.
La sua era la tipica grande famiglia felice che si riunisce per la cena: c’erano i suoi genitori, sua sorella Margareth con  il marito e il piccolo Bryan, e nonna Jane, che viveva nella casa accanto e li raggiungeva per la cena.
Lizzie era la prima a rincasare e per questo era l’addetta alla cucina.
Adesso cosa dico alla mia famiglia? Penso infornando una teglia. Spero la prenderanno bene…Dio, ti prego, fa che non abbiano ancora visto i giornali!
Era totalmente persa nei suoi pensieri quando cominciano a rientrare gli altri membri della famiglia. E solo quando tutti si furono seduti a tavola la ragazza si fece avanti.
«Ascoltate per favore. C’è una cosa importante di cui vorrei parlarvi…»
Prese in mano una delle riviste che ritraevano lei e Jamie e la posò sul tavolo.
Margareth la afferrò subito: «Oddio! Ma allora è vero! Oggi una mia collega mi ha detto che su dei giornali c’era la foto di te che baciavi un attore, ma pensavo che si fosse sbagliata…! »
«Lizzie di cosa cavolo sta blaterando tua sorella? », domandò secco suo padre.
La ragazza inspirò profondamente e iniziò a raccontare: disse che aveva risposto ad un annuncio di lavoro come donna delle pulizie e che quando si era presentata al colloquio aveva scoperto che il proprietario della casa era Jamie Campbell Bower.
Confessò che aveva tenuto la cosa nascosta per evitare fastidi; e poi continuò dicendo che si erano conosciuti e piano piano avevano cominciato a piacersi.
«Quindi per il momento ci frequentiamo. Volevamo tenere la cosa nascosta; ma come potete vedere non ci siamo riusciti molto bene», indicò la rivista, «Domani sera andrò con lui alla prima di un film».
Finalmente si sedette a tavola con gli altri. Quando alzò lo sguardo si rese conto che tutti la stavano fissando.
«Ma possiamo stare tranquilli? Insomma con questa gente di spettacolo non si può mai sapere; quelli ne combinano sempre una! E se poi ti porta in brutti posti? Sai cosa intendo…», domandò ancora suo padre con una punta di preoccupazione.
«Papà davvero, non ti devi preoccupare. L’unico posto di perdizione dove potrebbe portarmi è una pasticceria! », ribatté accennando alla golosità del ragazzo, «Ora possiamo mangiare? »
Per tutta la sera pensò a cosa sarebbe successo a quella presentazione.
L’evento più importante a cui ho partecipato è stato il matrimonio di mia sorella…non so come ci si debba comportare a certi eventi…
Jamie dice che rimarrà sempre con me e che passerà a prendermi, ma la cosa non mi tranquillizza per niente.
Spero di essere all’altezza e se guida lui spero anche di tornare viva!
 


ANGOLO DELL’AUTRICE
Hola!
Pubblico il mio secondo capitolo, nella speranza che il primo vi sia piaciuto e che abbiate voglia di leggere anche questo.
Ringrazio tutti quelli che hanno deciso di buttarci un occhio!
Se vi piace quello che vi racconto lasciate una piccola recensione :))
Alla prossima!


 
  
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