Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: nick_green    09/01/2014    4 recensioni
-Dal capitolo 7-
Certo il buio era stato d'aiuto, perchè aveva permesso loro di fare ciò che entrambi desideravano senza alcun imbarazzo o la paura che potesse essere respinto dall'altro. Erano stati semplicemente due sconosciuti che avevano dato sfogo ad un istinto.
Due che sebbene sapessero chi fosse l'altro, decisero di non fiatare, di non farsi riconoscere; lui non aveva detto il suo nome e lei se ne era andata lasciandolo lì da solo, come ad evitare che quella cosa andasse oltre e che avrebbe potuto far scappare un qualche suono riconoscibile da uno dei due all'altro.
Ma entrambi sapevano la verità ed entrambi erano grati all'altro della concessione avuta.
Avevano bisogno l'uno dell'altro, ma ancora non erano pronti ad ammetterlo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

Avete presente quando una cosa ti fa stare così bene che pensi “oh cavolo sta per scoppiare il cuore, lo sento!”
Avete presente quando trascorrete il vostro tempo con le persone giuste e le ore passano come fossero secondi?
Avete presente quando vorreste imprimere quel momento nella vostra mente e poi, al momento opportuno, premere il tasto “rewind” per poterlo rivivere?

Capita a tutti trascorrere momenti così intensi quando si è con la giusta compagnia, e questo Liam lo sapeva bene. Più volte mentre era in tour con i compagni della band aveva provato certe emozioni e ora dopo tanto tempo, era lì che cercava con tutto sé stesso di poter premere quel tasto rewind e tornare alla sera precedente insieme a Jen. Doveva complimentarsi con sé stesso, infondo aveva organizzato tutto alla perfezione e sebbene all’inizio era stato titubante sull’esito di quella “impresa”, alla fine si era rivelata un vero successo. Lui era stato bene in sua compagnia e lei era sembrata più affabile del solito.
Si era davvero impegnato tanto, Liam, per riuscire a non sbagliare alcuna nota, e sembrava esserci riuscito o meglio, alcune note sbagliate erano state abilmente camuffate dalla sua voce meravigliosa, e anche la canzone era riuscito a farle piacere.. certo, prima che poi scoppiassero a ridere come bambini analizzando ogni strofa e attribuendo a ognuna di queste un punteggio su quanto fosse melensa.

Era stata una bella serata che avevano trascorso insieme tra risate, commenti di ogni genere e intervalli di timidi silenzi in cui entrambi erano impegnati nell’ascolto del silenzio che portava con sé la notte, accompagnato dai martellanti pensieri di entrambi.

Ma perché poi molti si ostinano ad amare il silenzio? Il silenzio non fa altro che portare con sé un altro tipo di rumore, quello dei pensieri. Si dice che non esiste il silenzio assoluto, ed è vero. Il silenzio dei pensieri è quello più frastornante di tutti. Arriva all’improvviso proprio quando meno te lo aspetti e ti spiazza, non sapendo come interrompere quel flusso sempre più fitto di domande, dubbi o incertezze che comincia a scorrere nella tua testa.
Si dice che sia la notte il momento della giornata dove meglio si ragiona, e in effetti è proprio così ma sempre e solo grazie al silenzio. Quante volte ci è capitato di restare svegli per ore a pensare, prima che potessimo riposare tranquilli? Molte. Ma quante volte ci è capitato di spegnere il cervello e non pensare? Mai, per il semplice fatto che non esiste un pulsante “off” che ci permetta di restare tranquilli per un po’, visto che anche mentre dormiamo la nostra mente è invasa da pensieri camuffati però dai sogni.

E proprio una di quelle notti tormentò Liam, che non riuscì a chiudere occhio nel pensare e ripensare alla sua Jen che sembrava ormai affollare ogni angolo della sua mente, e perché no, anche parte del suo cuore.

Il mattino seguente Liam si svegliò di cattivo umore a causa di un forte mal di testa per non essere riuscito a chiuder occhio, sebbene la causa fosse la sua adorata Jen.
Quando finalmente decise di alzarsi, però, decise di mettersi all’opera nell’organizzare qualcosa di speciale che avesse colpito la ragazza che da una settimana a quella parte, non riusciva a smettere di pensare. Anche se all’inizio voleva in tutti i modi convincersi che la loro sarebbe stata solo un’amicizia, ora non poteva negare neanche a sé stesso che sentiva qualcosa di speciale per lei e voleva conquistarla, lo aveva promesso. E così quella giornata volò tra un preparativo e un altro, tra una chiamata e un po’ di shopping, tra un messaggio e un invito.

Quando quella mattina Jen aveva ricevuto il messaggio di Liam dove le chiedeva di lasciare il lavoro prima quel pomeriggio, lei si accigliò rivolta verso lo schermo.. come se tramite quello schermo lui avesse potuto leggere la risposta dal suo sguardo. Così corse in suo aiuto, come se le avesse letto nel pensiero Sophie, che semplicemente l’invitò a seguire il consiglio di Liam rassicurandola che se ne sarebbe occupata lei della chiusura.
Perciò, quando raggiunse il pianerottolo della sua casa, si sorprese nel trovarvi appoggiato davanti alla porta d’entrata, una grande scatola beige con sopra una busta. Dopo che l’ebbe scrutata per una manciata di minuti, finalmente decise ad entrare e scoprire cosa ci fosse all’interno.
Appoggiò la scatolo dapprima sul letto della sua stanza per poi aprire la busta. C’era un biglietto con scritto:
Sophie mi ha detto che il rosso è il tuo colore preferito, spero ti piaccia.
P.s. questo è un appuntamento :)
                                                           -Payne”


-Non ci credo. Con tanto di smile?!- continuava a ripetersi tra sé ad alta voce sconcertata per quel messaggio. Qualcosa in lei la esortava ad aprire quello che doveva essere un regalo, ma qualcos’altro invece la frenava. Avrebbe dovuto accettarlo? Assolutamente no.
Ma sì, infondo la curiosità è donna.! Così l’aprì.
Un fantastico abito da sera lungo e senza spalline fu avvolto dalle mani di una Jen che lo fissava con sguardo esterrefatto! Le sembrò bellissimo, non poteva certo dire di no, ma non lo avrebbe di certo accettato, così chiamò subito Liam per avvisarlo.


Era sempre un piacere per Liam leggere sul display del cellulare quel nome, ma quella volta aveva già previsto per quale motivo lei lo avesse chiamato. Aveva di certo aperto il regalo e lei di certo voleva informarlo che non lo avrebbe accettato.. ormai aveva imparato a conoscerla bene! Ma no, quella volta non poteva rifiutarsi e lui non glielo avrebbe permesso. Era il loro primo appuntamento e lui aveva pianificato ogni piccola cosa, e di certo lei non poteva rovinare il suo piano!

-Ehii- rispose divertito al cellulare
-Payne ma cosa ti passa per la testa?! Ti pare che io possa accettare una cosa del genere?- sbraitò lei, sempre molto gentile dall’altra parte del telefono, pensò ironico Liam
-Quindi non mi stai dicendo di no- proruppe a questo punto lui
-Come scusa?- chiese Jen confusa
-Non stai dicendo di no, quindi stasera sarà il nostro primo appuntamento- spiegò solamente prima di aggiungere – ti passo a prendere per le 8, starai benissimo con quel vestito. A dopo – e chiuse la chiamata prima che lei potesse aggiungere altro


-Lo odio!- sbuffò divertita gettando il cellulare con forza sul letto accanto al materasso.
“Ne sei certa Jen?” la canzonò la sua amorevole e sempre pronta, coscienza
-No..- ammise a sé stessa con un sorriso stampato in faccia.
Ed eccola lì, di nuovo quella sensazione che ricompariva nuovamente e proprio quando meno se lo aspettava. Era nuovamente felice, per motivi diversi, chiaro, ma la causa di quella sua inaspettata gioia era sempre la stessa: Liam James Payne.
Le aveva regalato un vestito bellissimo e, sebbene lei non avrebbe voluto accettare, era consapevole che per un vestito del genere l’avrebbe portata sicuramente in qualche luogo degno di quell’abito, e lei di certo non aveva una seconda scelta in grado di competere con quello. Ma soprattutto: le aveva chiesto, o meglio l’aveva costretta, ad uscire insieme per il loro primo appuntamento!
Era inaspettatamente su di giri per quella notizia e il cuore sembrava volesse esplodere da un momento all’altro
-Cosa mi sta succedendo?- poteva solo ripetersi dato che non lo capiva nemmeno lei
“ti stai solo innamorando piccola Jen..”
Ma subito scacciò quel pensiero tanto assurdo.

Quella sera Liam arrivò puntuale come sempre e, proprio come un vero gentiluomo, portò con sé dei fiori per la sua dama. Ma quando questa aprì la porta di casa, restò inaspettatamente a bocca aperta nel vederla in tutta la sua bellezza. Che era bella, lo sapeva bene, ma il modo di come quel vestito le calzava era inspiegabile.
- wau sei.. sei bellissima Jen- riuscì solo a balbettare
I capelli lunghi erano stati raccolti con un’acconciatura laterale in modo che le ricadessero sulla spalla destra.
Liam ne approfittò per sporgersie lasciarle un timido bacio sulla guancia.
La scollatura a cuore metteva in risalto le sue curve, ma non la faceva apparire affatto volgare. Il corpetto le fasciava il busto per poi ricadere morbido dai fianchi in giù, lasciando intravedere lo spacco di coscia laterale che lasciava intravedere un paio di decoltè nere, proprio come la pochette che aveva deciso di abbinare. Sembrava che quell’outfit fosse stato fatto apposta per lei. E per completare il look, un trucco fresco e non troppo pesante le incorniciava il viso, lasciando spazio a un rosso acceso sulle labbra grandi per natura.


-Sophie non doveva dirti che il rosso è il mio colore preferito. E tu non avresti dovuto..- lo rimproverò lei imbarazzata per come lui, ora, riusciva a metterle soggezione.
-Ma l’ho fatto. E lo rifarei ancora visto il modo in cui ti dona.- la bloccò lui
-Sei bellissima, davvero- aggiunse poi serio suscitando in Jen un imbarazzo tale da coprire il suo intero viso si un rosso acceso.
-Grazie..- rispose con una dolcezza mai udita provenire da quella stessa persona.

Le porse i fiori che prontamente sistemò alla ben e meglio in un vaso in cucina, per poi uscire, seguita da Liam che chiuse la porta alle sue spalle. Arrivarono all’auto e, proprio come un’impeccabile gentiluomo, invitò la ragazza a prendere posto sui sedili posteriori di quell’auto scura guidata da una terza persona sconosciuta.
-Ehm, salve- disse Jen rivolta a quello che doveva essere l’autista
-Buonasera a lei- rispose l’uomo, educatamente
-Oh, beh lui sarà il nostro autista stasera. Non preoccuparti, arriveremo presto.- la rassicurò Liam vedendola sorpresa
-Oh no è che.. non sono abituata a tutto questo- si limitò a spiegare lei, voltando poi il volto per guardare fuori dal finestrino.
Liam s’incupì a quell’affermazione.

Quando finalmente arrivarono a destinazione, Liam scese per primo dall’auto per aprire poi la portiera di Jen.
Erano davanti ad un ristorante, nel centro di Londra, in cui Jen però non era mai entrata. Le sembrò essere abbastanza costoso, viste le numerose luci che abbellivano l’esterno.
Ad un tratto però, proprio quando avevano quasi raggiunto l’entrata, Liam cambiò direzione improvvisamente raggiungendo così il retro.
Jen si limitò a seguirlo, mano nella mano, senza chiedere ma curiosissima di sapere dove la stava portando.

-Buonasera Mr. Payne, ecco a voi – un cameriere indicò una sala isolata, con un solo tavolo e due sedie.
-Buona serata signori- augurò questo
-Grazie- rispose cordiale Liam, porgendogli qualche sterlina come mancia. Gesto che il cameriere gradì molto, visto il sorriso spropositato di gratitudine che si formò sul suo volto prima di chiudere la porta e lasciare lì i due giovani.

-Prego- la fece accomodare
-Non pensavo a un posto del genere come primo appuntamento..- buttò lì Jen guardandosi attorno. Il modo in cui le luci soffuse colpivano le pareti e i quadri appesi ad esse, davano a quella stanza un’aria magica impreziosita dalle candele poste sul tavolo.
-Non volevo metterti a disagio. Con l’autista, intendo. Non voglio che tu pensi che sia una persona egocentrica, piena di sè, che spende a destra e a manca i miei soldi. Volevo regalarti qualcosa di magico, perciò ho convinto il proprietario a concederci questa sala solo per noi stasera, e non certo per metterti in imbarazzo- spiegò, guardandola negli occhi serio.
Non che si fosse offeso per il fatto che lei gli avesse voltato le spalle in auto, ma quelle parole che gli aveva rivolto poco prima avevano continuato a ronzargli in testa per tutto il tragitto.
Dal canto suo, non servì altro a Jen per capire a cosa il ragazzo si riferisse. Lei non voleva offenderlo, sapeva che lui era diverso, ma tutto quello che le stava regalando era un lusso troppo grande per lei.
-Non l’ho mai pensato. Intendevo solo che nessuno mi aveva regalato così tante emozioni come fai tu- chiarì lei sorridente. Infondo il fatto che lui avesse dato retta a quelle parole, non potè che sorprenderla. Quella era stata l’ennesima conferma che Liam James Payne non era affatto un tipo pieno di sé.
-Credo.. ehm, credo di non capire- sembrò confuso lui, a quell’affermazione. Non poteva essere come lui aveva pensato che fosse! Aveva davvero detto che lui riusciva a regalarle tante emozioni?!
-Credo che ho capito male, scusa. Potresti ripetere?- chiese
-Forse un giorno, Payne.. forse un giorno mooolto lontano lo ripeterò- spiegò divertita Jen scrollando le spalle.
Liam davvero la stava cambiando. Era riuscito a farla sentire felice, a farla innervosire, così come era riuscito a farla sentire amata. La rendeva una persona migliore, tutto qui.

Quella conversazione terminò lì e loro, anche quella sera, trascorsero una serata magnifica all’insegna dell’ottimo cibo, ottima musica e tanto divertimento, scambiandosi battutine sarcastiche a vicenda.

Era stato un primo appuntamento perfetto in tutto.
Lui era stato il ragazzo più galante con cui Jen avesse mai avuto a che fare e anche quando la riaccompagnò a casa, si limitò a baciarla all’angolo delle labbra, mantenendo la promessa che avrebbe aspettato, o meglio, l’avrebbe aspettata.
..Per sempre?.
 
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Mammamia quanto mieeeele in questo capitolo! Sicuro che l’ha scritto proprio la sottoscritta?! Sì ovvio..
ma perché i capitoli non escono mai come vorrei che risultassero? Cioè, prendono una loro strada poco dopo l’inizio;
parto con un’idea e finisco con una tutt’altro che uguale a quella di partenza.
I don’t know. 

Anyway..  Vi aspettavate questo primo appuntamento così?
*Qualche chiarimento: Liam resta spiazzato dalla frase “non sono abituata a tutto questo” equivocandola con un “è troppo, io sono una poveraccia e tu uno straricco e io odio chi vuole strafare”, ma era troppo poco elegante perciò Jen cerca di limitarsi, anche se poi si scopre essere solo un malinteso. (mammamia come sono complicata, eh?! Me ne rendo conto da sola..)

Se qualche altra parte non vi è chiara, chiedete pure! Scrivere a quest’ora non mi aiuta ad essere molto chiara con i pensieri e averne troppi mi confonde.. ma comunque il capitolo prende sempre un’altra piega , quindi .. ahahah :) 



 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: nick_green