Uscì dalla stanza e tornò dopo poco con dietro Jasper e Jake. Jasper era sempre stato il più bello almeno secondo la mia modesta opinione, però ero un po’ di parte. Era sempre stato biondo e col viso rotondo, assomigliava a dir poco … a un leone. Gl’occhi erano verdi, come i miei e di noi altri.
Jacob o semplicemente Jake, assomigliava parecchio a me; era più alto e più mascolino, i capelli erano neri e la pelle appena più scura di noi altri, che eravamo stati poco al sole a contrario suo.
Era il mio migliore amico, però non ero legata così tanto a lui come invece lo era Rose. Io ero più legata a Jass.
La cosa più buffa è che io ero quasi la copia di Jake, mentre che Rose lo era di Jass; il destino disegnava le cose a modo suo. Eravamo 4 gemelli.
«ehi mammina, come ti senti?» mi chiese scherzoso Jacob.
«di merda … io me ne aspettavo uno» protestai.
«beh, il destino te ne ha voluti dare 3» continuò lui.
«sta zitto, le peggiori l’umore … forza, guardali, sono un amore e se te lo dico io, puoi credermi» disse Jasper passandomi il maschietto.
Lo osservai bene. Non assomigliava ai soliti neonati pidocchiosi, era bello, aveva gl’occhi semi chiusi ed era coperto da una salvietta blu e in testa aveva un cappellino color cielo.
«si chiama John Meson Hale» dissi. Sentì Jasper che scriveva veloce con la sua calligrafia ordinata su una delle cartelle. Passai John a Rosalie e Jacob mi passò la prima bambina.
«lei è Nessie Elisabeth Hale» dopo quella osservai pure la seconda. «Ronnie Charlie Hale»
Tenni in braccio Ronnie e la cullai per un dieci minuti.
«credi che sarebbe andata diversamente se gliel’avessimo detto?» chiesi a Rose.
«saresti stata più agitata, nient’altro … abbiamo tempo per dirglielo, non c’è fretta. Spupazzati i gemelli, poi ripenseremo a come fare» disse.
«ok … quando posso uscire da questo postaccio?» chiesi.
«domani» disse Jasper. «oggi andavamo a prendere dalla mamma le nostre culle, sempre in modo anonimo, gli diremo che sarà un prestito, ma non saprà dei gemelli.»
«ok. Rose, mi passeresti, quel pennarello?» le chiesi indicando il pennarello blu sul comodino. Lei annuì e me lo passò. Sul cappellino rosa, della bambina che avevo in braccio segnai una bellissima “R” poi prendendo Nessie, scrissi “N”.
Loro mi guardavano male.
«non vorrei ci confondessimo …» sospirai e pensai a lui. A cosa avevamo fatto in una sola notte e in quelle dopo. Avrei voluto che i nostri figli lo conoscessero.

ehi come avevo promesso non ho tardato ad aggiornare ... scusate se il capitolo è un pò corto ma è solo di passaggio, il prossimo cercherò di farlo più lungo promesso.
questa storia mi piace abbastanza, pur essendo davvero difficile da scrivere ... ne ho lette tante di simi e proverò a non farla troppo uguale a quelle, che anche se stupende, non sarebbe carino copiare o far credere che ho copiato ...
spero di stupirvi presto ... un bacio, Kiss ... Hidalgo_Aragorn ...
grazie comunque a chi recensisce e anche a chi legge solo ....
spero che il mistero del padre si risolva spesso, visto che alcune mi hanno chiesto chi è ... spero comunque che non sia banale ...