Aveva
trascorso il resto della notte al piano di sopra, nella sua vecchia
camera da letto.
Negli
ultimi mesi Rumplestiltskin aveva scoperto qualcosa di interessante
su se stesso: stava invecchiando. Grazie a Belle che gli aveva detto di
smetterla con la magia non aveva più nessun sollievo per la
sua gamba, e stava
cominciando a pagare a caro prezzo quello che aveva fatto tanto tempo
fa.
L'artrite
stava peggiorando e diventava sempre più difficile per lui
girovagare per casa e fare la rampa di scale che conduceva al piano
superiore.
Visto che aveva un'altra camera da letto al piano inferiore, completa
di bagno,
aveva immaginato che sarebbe stato meglio spostarsi lì
insieme a Belle. In più,
aveva anche un enorme armadio per tutti i bellissimi vestiti della sua
amata. Le avrebbe dato l'universo, se avesse
potuto.
Ma
dopo che aveva rovinato tutto la notte prima, si era diretto al piano
superiore come il codardo che veramente era.
Camminava
per la stanza passandosi distrattamente una mano fra i capelli, sapeva
che si era alzata perché poteva sentire il profumo della
colazione. Stava
preparando le frittelle, e delle salsicce. Sin da quando si era
trasferita da
lui si era presa l'incarico di preparare la colazione ogni giorno,
senza
nemmeno chiederglielo.
Probabilmente
perché è così che era solito essere in
passato.
Scosse
la testa e fece ritorno al piano di sotto, stanco del demone maligno
in agguato nell'ombra del salotto. Lentamente entrò in
cucina e sospirò mentre
guardava Belle capovolgere una salsiccia nella padella. Lei
guardò verso di
lui: "Buongiorno. Vuoi le uova strapazzate o in camicia stamattina?"
batté le palpebre. "Io le voglio strapazzate, credo. Tu?"
Balbettò.
"Uh...quello che vuoi va bene, dearie".
Lei
annuì e aprì le uova in una ciotola, per poi
iniziare a sbatterle.
Appariva
completamente tranquilla e la rabbia sembrava essere scomparsa.
Nessuna delusione sul suo viso.
"Stavo
pensando...dovremmo tornare nella camera da letto al piano di
sopra".
Deglutì.
"Perché?"
"Beh,
è solo che penso che potremmo mettere tutte le cose di Izzy
nella stanza al piano di sotto".
Si
raddrizzò con l'aiuto del bastone. "Tutte le cose di Izzy?".
"Mm
hm. Sai, la sua torre, la cuccia, la ciotola del cibo, la lettiera
e i suoi giocattoli. C'è un sacco di spazio lì".
Fece una pausa e aspettò
"Sai...così non starà con noi". Ed ecco il pugno
nello stomaco.
Gli
piaceva l'idea che quello scherzo della natura stesse in una stanza
lontano da lui, ma sapeva che glielo stava suggerendo solo per
manipolarlo.
Certo,
Belle era dolce, gentile e meravigliosa, ma poteva rigirare il suo
cuore come nessun altro e ne era pienamente consapevole.
Solo
l'idea di dover salire ogni volta al piano di sopra per avere un po'
di intimità gli faceva venire crampi tremendi alla gamba
ferita. Già se lo
immaginava: lui non più in grado di soddisfarla in camera da
letto perché
troppo impegnato a imprecare per il dolore alla gamba, lei che lo mollava per un uomo molto più
giovane. No,
no lei non lo avrebbe mai fatto. O almeno sperava che non lo avrebbe fatto.
Sospirò
e le si avvicinò. "Belle...non devi farlo. Non mi da
fastidio
che stia vicino a noi".
Lei
rilassò le spalle e si girò verso di lui.
"Veramente? Non ti dà
fastidio?".
Scosse
la testa. "Niente affatto". Grazie a Dio non era Pinocchio,
o il suo naso sarebbe stato fuori dalla finestra a fare ciao ai vicini
ormai.
"Le
sue cose stanno bene dove stanno". Certo, i giocattoli del
gatto stavano proprio bene insieme a tutti i suoi cimeli di
antiquariato. I
giocattoli rosa del gatto.
Le
toccò il braccio. "Senti...ero solo stanco quando l'ho vista
seduta
sopra il tavolo, non so...credo che abbia premuto un pulsante che non
sapevo di
avere".
Si
voltò a guardarlo, un piccolo sorriso che sbucava dalle sue
labbra.
"Sì, so del tuo caratterino...".
"Ti
prego, perdonami Belle" disse mettendo su la sua migliore
faccia patetica, aprendo i suoi occhi da
cucciolo - o almeno è così che lei li
chiamava quindi immaginava di poter
usarli a suo vantaggio- "Per favore?".
Il
suo sorriso raggiunse gli occhi. "Oh, tu..." gli mise le
braccia intorno al collo "Non posso restare arrabbiata quando fai
così..."
'Si, lo so...' pensò
meschinamente e si chinò a baciarla. Lentamente le sue
labbra si premettero su
quelle di lei, ancora e ancora, ogni bacio sempre più
profondo del precedente.
Lei si staccò e lui sospirò. "Per favore, non
spostarci al piano di
sopra".
Lei
ridacchiò. "Okay." Lo baciò di nuovo, il suo
sapore che
improvvisamente gli ricordò che non si era lavato i denti
quella mattina, al
contrario di lei. Il gusto di menta era proprio bello mentre gli
succhiava la
lingua, guadagnandosi un gemito. Belle si staccò di nuovo,
cercando di parlare
fra i suoi baci insistenti. "Rumple...il cibo si brucerà".
Sorrise.
"E quindi?".
"Ma..."
bacio "se..."
bacio "prende fuoco?"
Lui
ridacchiò. "Allora lo spegnerò...ora posso? Anzi,
credo proprio
che tu non abbia niente di cui preoccuparti". Belle si girò
e vide le uova
perfettamente cotte e strapazzate, il formaggio che le ricopriva anche
se lei
sapeva di non avercelo ancora aggiunto.
La
mano di lui scivolò sulla pancia di lei, mentre con la bocca
attaccava
il suo collo. "Rumple..." il suo tono era a metà fra un
gemito e una
protesta e lui lo interpretò come un permesso per continuare.
Metodicamente
si dedicò a ogni centimetro del suo collo esile, leccando il
punto in cui sapeva che era più sensibile. Le sue mani
salirono molto lentamente mentre
le sussurrava
all'orecchio "Mi sei mancata la notte scorsa...". Lei lasciò
uscire
una risata senza fiato, inviando una fitta di piacere attraverso di
lui.
"Beh, sei tu quello che è andato al piano di sopra".
Stava
per tornare a divorarle la bocca, succhiare
le sue labbra carnose, quando un rumore li interruppe come
una bomba che
esplodeva.
"Meow".
Si
voltò per vedere l'animale seduto ad appena quattro metri da
loro.
L'immagine della sua vecchia versione di Oscuro che le tagliava la coda
e se la
rigirava allegramente fra le dita gli spuntò nella testa.
"Ci
sei!" tubò Belle allontanandosi da lui e infrangendo le sue
speranze di vivere qualche momento divertente con lei quella mattina.
"Vieni qui..." prese il gatto e lo strinse, facendolo rabbrividire al
fatto che ora i suoi vestiti sarebbero stati ricoperti
di pelo e
lui non avrebbe
potuto più toccarla finché non se li fosse
cambiati.
Anche
se...poteva toccarla sotto la doccia...
Mentre
era perso nei suoi pensieri di Belle nuda nella doccia,
sbatté le
palpebre nel vedere lei che gli tendeva il gatto. "Ehm...Belle?"
"Ti
sei scusato con me. Ora scusati con lei" disse semplicemente.
Lui sbiancò confuso e ridacchiò. "Accarezzala o
qualcosa del genere, non
ti farà niente".
Fantastico,
semplicemente fantastico. Sospirò e tese la mano,
rabbrividendo
quando finalmente le toccò il pelo. Era morbida, doveva
concederglielo, ma il
pensiero che ciò che lo faceva starnutire era tutto sulla
sua mano gli fece
venire voglia di rasarla a zero.
Il
gatto si irrigidì, ma non ebbe nessun'altra reazione
particolare. I suoi
occhi verdi senz'anima guardavano dritti dentro i suoi. Lui
ricambiò lo sguardo
e iniziarono a fare una gara a chi si fissava più
minacciosamente mentre
gli accarezzava la
testa. "Mi
dispiace, Izzy".
"Bene.
Ora baciala."
Ok,
stava ancora sognando. In nessun mondo la sua dolce Belle gli avrebbe
mai
chiesto di fare qualcosa di così orribile. Si
guardò intorno e si pizzicò la
gamba, scoprendo che non stava dormendo. "Ehm..."
Belle
iniziava a spazientirsi. "Avanti."
Si
morse l'interno della bocca e si abbassò, trattenendo il
respiro
mentre sfiorò
a malapena la testa della
dannata cosa. Sembrò soddisfacente per Belle, che
annuì e la mise giù.
"Vedi?
Lei è dolce." e si leccò le labbra, tornando a
concentrarsi sul cibo.
La
pelle già gli prudeva e corse verso il lavandino per lavarsi
le mani.
Sapeva che non era sospettoso, era una buona cosa tenere alla propria
igiene
dopotutto, e si lavò di nascosto le labbra meglio che poteva.
Stava
tornando verso il tavolo quando si ricordò di non aver preso
nessuna
pasticca di antistaminico quella mattina.
Fate
spiritose: ottocentomila. Rumplestiltskin: un gigantesco, grasso zero.
Si
sedette al tavolo, occhieggiando la creatura che lo osservava dal suo
posto sul pavimento. Scosse la testa e si fermò quando vide
che non solo Belle
gli aveva servito un tè, ma anche un bicchiere di succo
d'arancia.
"Belle?"
"Ieri
ho fatto shopping anche per te, oltre che per Izzy. Bevi".
I
suoi occhi si addolcirono. "Belle, non dovevi farlo..."
lei
si strinse nelle spalle e gli servì alcune uova. "Di niente.
E poi
farà bene al tuo raffreddore. A proposito, come stai?".
Rumplestiltskin
finse un colpo di tosse. "Meglio, credo".
Mise
un piatto con le salsicce sul tavolo e un altro con le frittelle.
"Meno male" si sedette. "Oh, tesoro! Ti ho baciato e sei
malato!".
Prese
il tovagliolo e la forchetta che lei gli stava porgendo. "Sono
sicuro che non ti ho attaccato niente, tranquilla".
Lei
alzò un sopracciglio. "E perché? Non hai per caso
lanciato un
incantesimo su di me, vero Rumplestiltskin?".
Sbiancò.
Se le avesse detto di sì si sarebbe arrabbiata ma se le
avesse
detto di no si sarebbe preoccupata di ammalarsi. Dannazione.
"No...non l'ho fatto....solo...ho speranza che tu
non ti ammali?"
"Beh,
non preoccupiamoci di questo ora" rispose e lui sorrise.
"Mi
dispiace tesoro."
"E'
tutto a posto."
Si
mise due frittelle nel piatto e stava per iniziare a mangiarle quando
sentì un peso sul suo grembo. Guardò in basso e
vide Izzy
che se ne stava seduta lì, a fissarlo. "Ma che..."
"Aww
Rumple. Vedi? Ti ha perdonato!"
E
tutto il suo corpo si congelò. La coda di Izzy si muoveva
avanti e
indietro sbattendo sulla gamba del tavolo, avanti e indietro...avanti e indietro come un pendolo a una
marcia della morte. "Belle, non posso mangiare con lei
qui..."
Ridacchiò
e si mise a sua volta una frittella nel piatto, "Mettila giù
allora, scemo".
Lui
fece una smorfia e l'afferrò rapidamente, mettendola sul
pavimento e
scacciandola col bastone.
Quello
durò circa due secondi, poi gli risalto in grembo
nuovamente.
"Belle..."
Lei
sorrise. "Devi piacergli veramente tanto adesso!".
Rumplestiltskin
quasi ringhiò. "Forse dovrei appenderti per il collo
più spesso." Belle lo guardò e
deglutì. "Scherzo ovviamente!".
La mise giù di nuovo e si rese conto che erano due volte che
la toccava. Ora
doveva ricordarsi di non strofinarsi il viso.
Belle
fece cadere per sbaglio la forchetta e si chinò per
raccoglierla, lui
approfittò della sua distrazione per portare magicamente in
salotto Izzy.
Grazie al cielo, Belle non se ne accorse mentre si rialzava da sotto il
tavolo.
Sospirò
e iniziò a mangiare le uova. Quelle strapazzate non erano le
sue
preferite ma le mangiò lo stesso, per lei.
Un
secondo dopo le uova erano tutte sul tavolo.
Non
c'era stato nessun avvertimento quando il prurito aveva attaccato e
causato uno starnuto gigantesco. Afferrò immediatamente il
tovagliolo e si
coprì la faccia, le guance che diventano sempre
più rosse. "Oh,
Rumple!" non lo stava rimproverando mentre si alzava e gli si
avvicinava "Hey,
va tutto bene" ridacchiò.
"Questo
non è
divertente" rispose lui, la voce soffocata dal tovagliolo.
Calò
il silenzio per alcuni secondi. "Un po' lo è..."
Lui
la colpì scherzosamente col tovagliolo. "Perché
non lo provi ogni tanto?"
"No,
grazie! Non vorrei che tu indossassi
le mie uova".
"Oh,
veramente?" lei iniziò a scappare mentre lui prendeva una
manciata di uova e gliele lanciava contro. Belle urlò
ridendo.
"Smettila!".
"Perché,
dearie? Credo che ti donino!" gliene lanciò un'altra
manciata e lei lanciò un po' delle sue a lui. Continuarono
la loro lotta col
cibo ancora per un po' finché lui non la afferrò
e entrambi caddero sul
pavimento. "Colazione fantastica! Mi è piaciuto
particolarmente lo
sciroppo da mettere sopra le frittelle..." fece apparire magicamente la
bottiglia di sciroppo fra le sue mani.
Gli
occhi di Belle si spalancarono. "Non oseresti..."
Si
chinò su di lei. "Oh, ma vorrei..."
E
proprio quando stava per continuare i suoi tentativi di prima di
sedurla
facendole colare tutto lo sciroppo sul collo per poi leccarglielo
via, il suo naso iniziò a bruciare. Provo a
trattenersi ma...
"Rumple?
Per favore non-"
"HETCHU'!"
"Starnutire
su di me..."
Non
lo aveva fatto ovviamente, si era girato di lato, ma a quanto pare la
sua allergia stava iniziando a spuntare di nuovo. Si sedette lontano da
lei
coprendosi il volto mentre continuava a starnutire. Belle gli
massaggiò la
schiena per confortarlo.
"Su...va
tutto bene...basta che bevi quel succo".
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Gli
venne l'idea di rimuovere tutto il pelo di Izzy.
Se
erano i peli a farlo starnutire, forse se fosse stata senza di essi
avrebbe
funzionato. L'unico problema era spiegarlo a Belle.
"Rumple cosa è successo al suo
pelo?"
"Non
lo
so dearie, è caduto tutto improvvisamente senza un motivo
particolare".
Belle
non era così ingenua. Quindi, forse, avrebbe potuto fare in
modo che
la bestia smettesse di spargerlo ovunque! Il pelo cadeva per far spazio
a
quello nuovo...in altre parole, il pelo invecchiava e veniva sostituto.
L'unico
modo per terminare la cosa era rendere il gatto e ogni sua cellula
immortale.
"Solo
l'Oscuro ha vita eterna", fece
eco la sua voce nella sua mente, ed era contento
di non poterla rendere immortale. L'immagine di lui anziano con ancora
il
mostro in giro per casa era insopportabile a dir poco.
"Buongiorno, mr. Gold!"
"ETCHU'!"
"Oh
mio
Dio! E' la sua dentiera quella?!"
Forse
una doccia gli avrebbe fatto bene.
Dopo
essersi lavato si cambiò gli abiti e prese una pasticca di
antistaminico. Uscì dal bagno e vide Belle saltellare su un
piede mentre
cercava di infilarsi l'altra scarpa. "Cattiva notizia Rumple. Un tubo
rotto ha allagato la biblioteca, devo andare a vedere e- dove vai
vestito
così?"
Guardò
in basso. "Questo è uno dei miei abiti normali, dearie".
"Appunto.
Dove stai andando?"
"Al
negozio...?"
Lei
strinse gli occhi. "Non credo proprio. Sei malato e hai bisogno di
riposo". Iniziò a protestare e lei lo zittì con
un dito ben piazzato sulle
sue labbra. "NO. E poi ho bisogno di qualcuno che badi a Izzy" fece
una pausa e lo guardò. "Ecco le tue guancie che diventano di
nuovo rosse.
Vedi? Hai bisogno di riposo ed io non posso portarla con me
perché è un luogo
pubblico ed è anche ricoperto d'acqua ora. Capisci, vero?"
Sospirò.
"Sì, capisco..."
"Grazie"
si leccò di nuovo le labbra mentre giocava con la sua
cravatta. "Penso che mi piaci di più in pigiama..."
Lui
ridacchiò. "Veramente?"
"Sì,
e con tutti i capelli scompigliati. Sei molto carino".
Rise
di nuovo. "Sono molte cose dearie, ma carino non
è una di esse".
Lei
scosse la testa. "Oh, bene" prese la borsetta "Grazie
ancora, cercherò di tornare presto. Odio lasciarti da solo
in questo
stato..."
"Tesoro,
andrà tutto bene. E' solo un piccolo raffreddore."
Lei
aggrottò la fronte. "Non pare tanto piccolo a me".
Deglutì,
tanti cubetti di ghiaccio pieni di senso di colpa che gli cadevano
nello stomaco. "Io...ho avuto molto di peggio. Tu vai, io mi
riposerò" sorrise. "Te lo prometto".
Lei
sorrise e lo baciò sulla guancia. "Va bene".
Appena
Belle fu uscita iniziò a ispezionare l'area in cerca del
nemico.
Arrivò in salotto e lo vide seduto sul suo tavolino basso.
"Ah-ah. Eccoti
qui". Si stava leccando il pelo e smise per guardarlo. "Eccoci qui. E
senza la protezione di Belle. Mi chiedo cosa succederà..."
Il
gatto si irrigidì e inarcò la schiena, gli occhi
verdi che lo sfidavano.
"Fammi
vedere cosa sai fare!"
Lei
corse cercando di attaccargli di nuovo la gamba, ma questa volta lui
agitò una mano e la scaraventò indietro con
un'onda di energia. Sembrava
stordita ma si rialzò e corse di nuovo verso di lui, venendo
scaraventata di
nuovo indietro.
A
quel punto cambiò tattica e iniziò ad attaccare
le sue cose intorno alla
stanza, graffiando tavolini e facendo cadere soprammobili.
Lui
strinse i denti e ringhiò. "Oh, ora hai esagerato!".
Alzò
le mani e la sollevò in aria di nuovo, circondandola di una
bolla di
magia che le impediva di muoversi. Avvicinò il mostro a lui
mentre lei scuoteva
la testa in protesta. "Non ti libererai mai, dearie.
Posso giurartelo". La tenne appesa lì e sorrise
della sua vittoria. "Cosa farai adesso?"
Ottenne
la risposta quando il gatto iniziò a ululare disperato come
un
bambino in difficoltà. Se fosse stata umana era sicuro che
le lacrime
starebbero cadendo sul suo viso.
Strinse
i pugni. "Smettila!"
Lei
non lo ascoltò, e per tutta risposta iniziò a
disperarsi ancora più
forte facendo girare le persone che passavano per la strada. Stava
aiutando la
sua immagine di torturatore agli occhi della città ma il
rumore era veramente
insopportabile. "Non devo stare qui ad ascoltare per forza. Ti lascio
da
sola e vado al piano di sopra." e fece per andarsene, ma si
fermò quando
si ricordò che Belle sarebbe tornata a casa presto e se
avesse trovato la sua preziosa bambina appesa
per aria che
piangeva e miagolava disperata non sarebbe stato molto positivo.
Niente
più
Belle nuda nella doccia.
Ringhiò
e si voltò per affrontare di nuovo la creatura. "Bene!"
fece schioccare le dita e calò il silenzio. Il gatto
tossì un paio di volte e i
suoi occhi si spalancarono mentre nessun suono usciva dalla sua bocca.
Rumplestiltskin sorrise, mostrando i denti aguzzi. "Qual è
il problema? Il
gatto ti ha mangiato la lingua?".
Izzy
provò a fare altro rumore, miagolii silenziosi che uscivano
dalla sua
bocca. Lui si sedette sul divano, prendendo il giornale. "Credo che ti
lascerò così finché Belle non torna a
casa. Sarà il nostro piccolo
segreto".
Girò
pagina. La storia di un gattino indifeso bloccato in un tubo di
scarico, l'immagine che mostrava una bambina con i riccioli
castani che lo abbracciava dopo che era stato salvato.
Girò di nuovo pagina, con più vigore.
"...aiutate
i poveri animali maltrattati..."
e
ANCORA
"Nutrite il vostro animale
domestico meglio che potete perché ricambieranno con tutto
il loro
affetto" e la foto di un gatto che leccava il viso del suo
padrone.
Girò
in fretta altre pagine fino a raggiungere la sezione sportiva.
"I Wild Cats *
hanno vinto per..."
stava
per dar fuoco al giornale quando sentì qualcosa.
Guardò verso l'alto
e anche se non poteva far rumore, sembrava che Izzy stesse gemendo.
Stava
piangendo.
Questo
non era un suo problema. Lui non si sentiva in colpa. In nessun
modo. L'Oscuro non prova rimorsi. Inoltre, nessuno avrebbe mai scoperto
cosa
aveva fatto.
"Rumple, c'è qualcosa che non va
in Izzy. Non vuole giocare, non miagola, non mangia, niente! E' come se
le
fosse successo qualcosa di orribile quando me ne sono andata. Tu non
sai niente
a riguardo VERO?"
"Dannazione!"
lanciò il giornale sul tavolino e si alzò per
guardarla in faccia. "Odio te e tutto quello che rappresenti!".
Schioccò nuovamente le dita e la liberò, lei
cadde sulle zampe come ogni gatto.
Sospirò mentre il gatto miagolava come per provare la voce,
e poi alzò lo
sguardo verso di lui.
Per
un attimo si fissarono, entrambi sconfitti a modo loro.
E
poi alzò la schiena e ringhiò, mostrandogli gli
artigli.
"Si,
penso la stessa identica cosa di te" rispose lui.
Il
gatto scappò e lui roteò gli occhi. Beh, forse se
ora era spaventata da
lui non gli si sarebbe avvicinata. Abbassò lo sguardo sul
tavolino del salotto
e gli occhi gli finirono nuovamente sul giornale che mostrava ancora la
foto
del gatto che leccava il volto del padrone.
"Odio
i gatti..."
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Passarono
un paio d'ore e Rumplestiltskin non aveva più visto Izzy
dopo
l'incidente. Stava cominciando a chiedersi se fosse scappata di casa, e
sarebbe
stata una buona cosa se solo non avesse dovuto spiegarlo a Belle. Il
meglio che
gli veniva in mente era "Ero a letto, come mi hai detto. Deve essere
sgusciata fuori in qualche modo" ma quello avrebbe fatto sembrare la
cosa
come se fosse colpa di Belle e non poteva farle una cosa simile.
Quindi
iniziò a ispezionare la casa, cercando di trovare la ragione
di
tutti i suoi guai e della sua miseria, finché non la
trovò sotto uno dei mobili
della cucina. "Eccoti qui," tentò di sembrare gentile "Dai,
vieni
fuori di lì". Lei gli soffiò. "Dai, vieni..." un
altro soffio.
"Belle non sarà contenta di questo".
Sospirò
e tornò in salotto, guardando tutti i giocattoli che Ruby le
aveva
comprato con i suoi soldi. Prese un
piccolo topo grigio. Era morbido e non sembrava niente di speciale,
tintinnò
quando lo strinse. Questo l'avrebbe fatta uscire.
Torno
al mobile in cucina e scosse il piccolo giocattolo di fronte a lei.
"Considerala un'offerta di pace, dearie". Lasciò il
giocattolo sul
pavimento e si diresse verso il tavolo da pranzo.
Lentamente
e inesorabilmente, lei si affacciò dal mobile.
Annusò il topo un
paio di volte, sempre più parti del suo corpo che spuntavano
fuori. Presto uscì
del tutto a giocare col topo, saltellandogli intorno e colpendolo
leggermente
con le zampe per farlo tintinnare.
Quando
tintinnò lei lo morse, odorandolo e leccandolo, suoni felici
che
uscivano dalla sua gola.
Rimase
lì in piedi a guardare mentre il suo demone diventava un
animale
normale, miagolando e facendo le fusa al suo regalo.
Un
piccolo formicolio gli penetrò nello stomaco...un
po' come la prima volta che Belle mi abbracciò... - OH,
ASSOLUTAMENTE NO.
Scosse
la testa e cominciò ad allontanarsi quando lei emise un
miagolio
forte e corse velocissima verso il soggiorno.
"Che
accidenti...." un rumore di qualcosa in frantumi concluse la
sua frase. Entrò in soggiorno per vedere uno dei suoi
adorati vasi distrutto al
suolo. "Credevo che avessimo un accordo, brutto gatto rognoso!".
Il
suono della porta che si chiudeva lo fece girare, Belle era entrata e
aveva appoggiato la borsa sul divano. "E quale sarebbe questo accordo,
Rumplestiltskin?" la sua voce dolce lo calmò, ma non troppo
quando ansimò
"Io...lei...lei...ha fatto cadere il mio vaso!"
"Cosa
c'è di così importante in quel vaso da fartela
definire 'brutto
gatto rognoso'?" chiese con un sopracciglio alzato.
"Oh, niente. Era solo un vaso
unico nel suo genere che non potrò mai più
riavere perché ho ucciso il ragazzo
che l'ha creato".
Oh
aspetta, non poteva dirglielo. "Niente...".
Lei
si avvicinò e si inginocchiò davanti al vaso,
notando che era
completamente distrutto. "Oh...mi dispiace tanto..."
Sospirò
pesantemente mentre lei lo guardava, con un pezzo del vaso in mano.
"Mi dispiace...si è...si
è
scheggiato..."
Scosse
la testa, un piccolo sorriso sulle sue labbra. "Vuoi
aggiustarlo con la magia?" gli chiese.
"No,
non preoccuparti. Buttiamolo."
"Sei
sicuro?"
"E'
solo un vaso" e lei sorrise, entrambi che rivivevano lo
stesso momento del passato. "Giusto".
Dopo
aver pulito tutti i pezzi del vaso, entrambi si sdraiarono sul divano.
"Mi chiedo cosa l'abbia spinta a comportarsi così...non
aveva mai rotto
niente" rifletté Belle.
Rumplestiltskin
deglutì. Non il fatto che lui l'aveva torturata, no. Doveva
essere stato...IL TOPO! Si, era stato quello.
"Le
ho dato questo" e le mostrò il giocattolo.
"Ah
si, Ruby ha detto che era un topo fatto con erba gatta".
I
suoi occhi si spalancarono. "Erba...gatta?"
"Si,
ha detto che i gatti la amano".
Si
morse l'interno della bocca.
Fate:
un
punto ai due miliardi. Rumple:
uno zero
patologicamente obeso.
Sospirò.
"Quanti di questi giocattoli ha comprato?"
Belle
ci pensò su. "Solo uno".
"Buttiamolo
allora. Credo non le faccia bene."
"Veramente?
Pensavo fosse specifico per i gatti" toccò il
giocattolo, "E' per questo che ha rotto il vaso?".
Si
immaginò in uno spot televisivo: "Erba
gatta, rende la tua creatura diabolica come il vero figlio del
diavolo!". Ridacchiò e scosse la testa,
accarezzandole i capelli
mentre lei si accoccolava sul suo petto. "Sì".
Lei
sospirò e si strinse ancora di più a lui.
"Okay...comunque abbiamo
ancora tutta la giornata davanti a noi, Rumple" lo prese in giro
tracciando
dei cerchi col dito sulla sua giacca. "Che cosa ti piacerebbe fare?"
Lui
sorrise. Finalmente.
Rumplestiltskin:
uno.
"Stavo
pensando che ho bisogno di un'altra doccia..."
Angolo
della traduttrice:
*
i Wild Cats (letteralmente "gatti
selvaggi") sono una squadra di baseball fittizia inventata dall'autrice
della storia.
BUON
2014 GENTE! Mi scuso per il leggero ritardo
dell'aggiornamento ma ora che sono finite le feste ho molto meno tempo
da
dedicare alle fanfiction, ma comunque non ho aggiornato troppo tardi :)
Questo
è il penultimo capitolo, col prossimo si conclude questa
mini long. Credo
inoltre che tradurrò un'altra oneshot della stessa autrice,
prima di tornare a
dedicarmi alle mie di storie :) Ringrazio infinitamente tutti quelli
che hanno
recensito i capitoli precedenti e chi segue e favorisce la storia, e
anche i lettori
silenziosi. Grazie!!! Ho mandato le vostre recensioni all'autrice e ne
è
entusiasta, vi ringrazia anche lei :) a presto con l'ultimo capitolo!