Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: LondonEye    09/01/2014    2 recensioni
Belle porta a casa un gattino randagio a cui Mr. Gold è altamente allergico. Fantastico, semplicemente fantastico. Ora non solo deve fare i conti con una palla di pelo psicotica che gli distrugge casa, deve anche fare scorta di fazzoletti. E mantenere tutto segreto a Belle che ama il gatto al di là di ogni ragione.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aveva trascorso il resto della notte al piano di sopra, nella sua vecchia camera da letto.

Negli ultimi mesi Rumplestiltskin aveva scoperto qualcosa di interessante su se stesso: stava invecchiando. Grazie a Belle che gli aveva detto di smetterla con la magia non aveva più nessun sollievo per la sua gamba, e stava cominciando a pagare a caro prezzo quello che aveva fatto tanto tempo fa.

L'artrite stava peggiorando e diventava sempre più difficile per lui girovagare per casa e fare la rampa di scale che conduceva al piano superiore. Visto che aveva un'altra camera da letto al piano inferiore, completa di bagno, aveva immaginato che sarebbe stato meglio spostarsi lì insieme a Belle. In più, aveva anche un enorme armadio per tutti i bellissimi vestiti della sua amata. Le avrebbe dato l'universo, se avesse potuto.

Ma dopo che aveva rovinato tutto la notte prima, si era diretto al piano superiore come il codardo che veramente era.

Camminava per la stanza passandosi distrattamente una mano fra i capelli, sapeva che si era alzata perché poteva sentire il profumo della colazione. Stava preparando le frittelle, e delle salsicce. Sin da quando si era trasferita da lui si era presa l'incarico di preparare la colazione ogni giorno, senza nemmeno chiederglielo.

Probabilmente perché è così che era solito essere in passato.

Scosse la testa e fece ritorno al piano di sotto, stanco del demone maligno in agguato nell'ombra del salotto. Lentamente entrò in cucina e sospirò mentre guardava Belle capovolgere una salsiccia nella padella. Lei guardò verso di lui: "Buongiorno. Vuoi le uova strapazzate o in camicia stamattina?" batté le palpebre. "Io le voglio strapazzate, credo. Tu?"

Balbettò. "Uh...quello che vuoi va bene, dearie".

Lei annuì e aprì le uova in una ciotola, per poi iniziare a sbatterle.

Appariva completamente tranquilla e la rabbia sembrava essere scomparsa. Nessuna delusione sul suo viso.

"Stavo pensando...dovremmo tornare nella camera da letto al piano di sopra".

Deglutì. "Perché?"

"Beh, è solo che penso che potremmo mettere tutte le cose di Izzy nella stanza al piano di sotto".

Si raddrizzò con l'aiuto del bastone. "Tutte le cose di Izzy?".

"Mm hm. Sai, la sua torre, la cuccia, la ciotola del cibo, la lettiera e i suoi giocattoli. C'è un sacco di spazio lì". Fece una pausa e aspettò "Sai...così non starà con noi". Ed ecco il pugno nello stomaco.

Gli piaceva l'idea che quello scherzo della natura stesse in una stanza lontano da lui, ma sapeva che glielo stava suggerendo solo per manipolarlo.

Certo, Belle era dolce, gentile e meravigliosa, ma poteva rigirare il suo cuore come nessun altro e ne era pienamente consapevole.

Solo l'idea di dover salire ogni volta al piano di sopra per avere un po' di intimità gli faceva venire crampi tremendi alla gamba ferita. Già se lo immaginava: lui non più in grado di soddisfarla in camera da letto perché troppo impegnato a imprecare per il dolore alla gamba, lei che lo mollava per un uomo molto più giovane. No, no lei non lo avrebbe mai fatto. O almeno sperava che non lo avrebbe fatto.

Sospirò e le si avvicinò. "Belle...non devi farlo. Non mi da fastidio che stia vicino a noi".

Lei rilassò le spalle e si girò verso di lui. "Veramente? Non ti dà fastidio?".

Scosse la testa. "Niente affatto". Grazie a Dio non era Pinocchio, o il suo naso sarebbe stato fuori dalla finestra a fare ciao ai vicini ormai.

"Le sue cose stanno bene dove stanno". Certo, i giocattoli del gatto stavano proprio bene insieme a tutti i suoi cimeli di antiquariato. I giocattoli rosa del gatto.

Le toccò il braccio. "Senti...ero solo stanco quando l'ho vista seduta sopra il tavolo, non so...credo che abbia premuto un pulsante che non sapevo di avere".

Si voltò a guardarlo, un piccolo sorriso che sbucava dalle sue labbra. "Sì, so del tuo caratterino...".

"Ti prego, perdonami Belle" disse mettendo su la sua migliore faccia patetica, aprendo i suoi occhi da cucciolo - o almeno è così che lei li chiamava quindi immaginava di poter usarli a suo vantaggio- "Per favore?".

Il suo sorriso raggiunse gli occhi. "Oh, tu..." gli mise le braccia intorno al collo "Non posso restare arrabbiata quando fai così..."

'Si, lo so...' pensò meschinamente e si chinò a baciarla. Lentamente le sue labbra si premettero su quelle di lei, ancora e ancora, ogni bacio sempre più profondo del precedente. Lei si staccò e lui sospirò. "Per favore, non spostarci al piano di sopra".

Lei ridacchiò. "Okay." Lo baciò di nuovo, il suo sapore che improvvisamente gli ricordò che non si era lavato i denti quella mattina, al contrario di lei. Il gusto di menta era proprio bello mentre gli succhiava la lingua, guadagnandosi un gemito. Belle si staccò di nuovo, cercando di parlare fra i suoi baci insistenti. "Rumple...il cibo si brucerà".

Sorrise. "E quindi?".

"Ma..." bacio "se..." bacio "prende fuoco?"

Lui ridacchiò. "Allora lo spegnerò...ora posso? Anzi, credo proprio che tu non abbia niente di cui preoccuparti". Belle si girò e vide le uova perfettamente cotte e strapazzate, il formaggio che le ricopriva anche se lei sapeva di non avercelo ancora aggiunto.

La mano di lui scivolò sulla pancia di lei, mentre con la bocca attaccava il suo collo. "Rumple..." il suo tono era a metà fra un gemito e una protesta e lui lo interpretò come un permesso per continuare.

Metodicamente si dedicò a ogni centimetro del suo collo esile, leccando il punto in cui sapeva che era più sensibile. Le sue mani salirono molto lentamente mentre le sussurrava all'orecchio "Mi sei mancata la notte scorsa...". Lei lasciò uscire una risata senza fiato, inviando una fitta di piacere attraverso di lui. "Beh, sei tu quello che è andato al piano di sopra".

Stava per tornare a divorarle la bocca, succhiare le sue labbra carnose, quando un rumore li interruppe come una bomba che esplodeva.

"Meow".

Si voltò per vedere l'animale seduto ad appena quattro metri da loro. L'immagine della sua vecchia versione di Oscuro che le tagliava la coda e se la rigirava allegramente fra le dita gli spuntò nella testa.

"Ci sei!" tubò Belle allontanandosi da lui e infrangendo le sue speranze di vivere qualche momento divertente con lei quella mattina. "Vieni qui..." prese il gatto e lo strinse, facendolo rabbrividire al fatto che ora i suoi vestiti sarebbero stati ricoperti di pelo  e lui non avrebbe potuto più toccarla finché non se li fosse cambiati.

Anche se...poteva toccarla sotto la doccia...

Mentre era perso nei suoi pensieri di Belle nuda nella doccia, sbatté le palpebre nel vedere lei che gli tendeva il gatto. "Ehm...Belle?"

"Ti sei scusato con me. Ora scusati con lei" disse semplicemente. Lui sbiancò confuso e ridacchiò. "Accarezzala o qualcosa del genere, non ti farà niente".

Fantastico, semplicemente fantastico. Sospirò e tese la mano, rabbrividendo quando finalmente le toccò il pelo. Era morbida, doveva concederglielo, ma il pensiero che ciò che lo faceva starnutire era tutto sulla sua mano gli fece venire voglia di rasarla a zero.

Il gatto si irrigidì, ma non ebbe nessun'altra reazione particolare. I suoi occhi verdi senz'anima guardavano dritti dentro i suoi. Lui ricambiò lo sguardo e iniziarono a fare una gara a chi si fissava più minacciosamente mentre gli  accarezzava la testa. "Mi dispiace, Izzy".

"Bene. Ora baciala."

Ok, stava ancora sognando. In nessun mondo la sua dolce Belle gli avrebbe mai chiesto di fare qualcosa di così orribile. Si guardò intorno e si pizzicò la gamba, scoprendo che non stava dormendo. "Ehm..."

Belle iniziava a spazientirsi. "Avanti."

Si morse l'interno della bocca e si abbassò, trattenendo il respiro mentre  sfiorò a malapena la testa della dannata cosa. Sembrò soddisfacente per Belle, che annuì e la mise giù.

"Vedi? Lei è dolce." e si leccò le labbra, tornando a concentrarsi sul cibo.

La pelle già gli prudeva e corse verso il lavandino per lavarsi le mani. Sapeva che non era sospettoso, era una buona cosa tenere alla propria igiene dopotutto, e si lavò di nascosto le labbra meglio che poteva.

Stava tornando verso il tavolo quando si ricordò di non aver preso nessuna pasticca di antistaminico quella mattina.

Fate spiritose: ottocentomila. Rumplestiltskin: un gigantesco, grasso zero.

Si sedette al tavolo, occhieggiando la creatura che lo osservava dal suo posto sul pavimento. Scosse la testa e si fermò quando vide che non solo Belle gli aveva servito un tè, ma anche un bicchiere di succo d'arancia.

"Belle?"

"Ieri ho fatto shopping anche per te, oltre che per Izzy. Bevi".

I suoi occhi si addolcirono. "Belle, non dovevi farlo..."

lei si strinse nelle spalle e gli servì alcune uova. "Di niente. E poi farà bene al tuo raffreddore. A proposito, come stai?".

Rumplestiltskin finse un colpo di tosse. "Meglio, credo".

Mise un piatto con le salsicce sul tavolo e un altro con le frittelle. "Meno male" si sedette. "Oh, tesoro! Ti ho baciato e sei malato!".

Prese il tovagliolo e la forchetta che lei gli stava porgendo. "Sono sicuro che non ti ho attaccato niente, tranquilla".

Lei alzò un sopracciglio. "E perché? Non hai per caso lanciato un incantesimo su di me, vero Rumplestiltskin?".

Sbiancò. Se le avesse detto di sì si sarebbe arrabbiata ma se le avesse detto di no si sarebbe preoccupata di ammalarsi. Dannazione. "No...non l'ho fatto....solo...ho speranza che tu non ti ammali?"

"Beh, non preoccupiamoci di questo ora" rispose e lui sorrise.

"Mi dispiace tesoro."

"E' tutto a posto."

Si mise due frittelle nel piatto e stava per iniziare a mangiarle quando sentì un peso sul suo grembo. Guardò in basso e vide Izzy che se ne stava seduta lì, a fissarlo. "Ma che..."

"Aww Rumple. Vedi? Ti ha perdonato!"

E tutto il suo corpo si congelò. La coda di Izzy si muoveva avanti e indietro sbattendo sulla gamba del tavolo, avanti e indietro...avanti e indietro come un pendolo a una marcia della morte. "Belle, non posso mangiare con lei qui..."

Ridacchiò e si mise a sua volta una frittella nel piatto, "Mettila giù allora, scemo".

Lui fece una smorfia e l'afferrò rapidamente, mettendola sul pavimento e scacciandola col bastone.

Quello durò circa due secondi, poi gli risalto in grembo nuovamente. "Belle..."

Lei sorrise. "Devi piacergli veramente tanto adesso!".

Rumplestiltskin quasi ringhiò. "Forse dovrei appenderti per il collo più spesso." Belle lo guardò e deglutì. "Scherzo ovviamente!". La mise giù di nuovo e si rese conto che erano due volte che la toccava. Ora doveva ricordarsi di non strofinarsi il viso.

Belle fece cadere per sbaglio la forchetta e si chinò per raccoglierla, lui approfittò della sua distrazione per portare magicamente in salotto Izzy. Grazie al cielo, Belle non se ne accorse mentre si rialzava da sotto il tavolo.

Sospirò e iniziò a mangiare le uova. Quelle strapazzate non erano le sue preferite ma le mangiò lo stesso, per lei.

Un secondo dopo le uova erano tutte sul tavolo.

Non c'era stato nessun avvertimento quando il prurito aveva attaccato e causato uno starnuto gigantesco. Afferrò immediatamente il tovagliolo e si coprì la faccia, le guance che diventano sempre più rosse. "Oh, Rumple!" non lo stava rimproverando mentre si alzava e gli si avvicinava "Hey, va tutto bene" ridacchiò.

"Questo non è divertente" rispose lui, la voce soffocata dal tovagliolo.

Calò il silenzio per alcuni secondi. "Un po' lo è..."

Lui la colpì scherzosamente col tovagliolo. "Perché non lo provi ogni tanto?"

"No, grazie! Non vorrei che tu indossassi le mie uova".

"Oh, veramente?" lei iniziò a scappare mentre lui prendeva una manciata di uova e gliele lanciava contro. Belle urlò ridendo. "Smettila!".

"Perché, dearie? Credo che ti donino!" gliene lanciò un'altra manciata e lei lanciò un po' delle sue a lui. Continuarono la loro lotta col cibo ancora per un po' finché lui non la afferrò e entrambi caddero sul pavimento. "Colazione fantastica! Mi è piaciuto particolarmente lo sciroppo da mettere sopra le frittelle..." fece apparire magicamente la bottiglia di sciroppo fra le sue mani.

Gli occhi di Belle si spalancarono. "Non oseresti..."

Si chinò su di lei. "Oh, ma vorrei..."

E proprio quando stava per continuare i suoi tentativi di prima di sedurla facendole colare tutto lo sciroppo sul collo per poi leccarglielo via, il suo naso iniziò a bruciare. Provo a trattenersi ma...

"Rumple? Per favore non-"

"HETCHU'!"

"Starnutire su di me..."

Non lo aveva fatto ovviamente, si era girato di lato, ma a quanto pare la sua allergia stava iniziando a spuntare di nuovo. Si sedette lontano da lei coprendosi il volto mentre continuava a starnutire. Belle gli massaggiò la schiena per confortarlo.

"Su...va tutto bene...basta che bevi quel succo".

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

Gli venne l'idea di rimuovere tutto il pelo di Izzy.

Se erano i peli a farlo starnutire, forse se fosse stata senza di essi avrebbe funzionato. L'unico problema era spiegarlo a Belle.

"Rumple cosa è successo al suo pelo?"

"Non lo so dearie, è caduto tutto improvvisamente senza un motivo particolare".

Belle non era così ingenua. Quindi, forse, avrebbe potuto fare in modo che la bestia smettesse di spargerlo ovunque! Il pelo cadeva per far spazio a quello nuovo...in altre parole, il pelo invecchiava e veniva sostituto. L'unico modo per terminare la cosa era rendere il gatto e ogni sua cellula immortale.

"Solo l'Oscuro ha vita eterna", fece eco la sua voce nella sua mente, ed era contento di non poterla rendere immortale. L'immagine di lui anziano con ancora il mostro in giro per casa era insopportabile a dir poco.

"Buongiorno, mr. Gold!"

"ETCHU'!"

"Oh mio Dio! E' la sua dentiera quella?!"

Forse una doccia gli avrebbe fatto bene.

Dopo essersi lavato si cambiò gli abiti e prese una pasticca di antistaminico. Uscì dal bagno e vide Belle saltellare su un piede mentre cercava di infilarsi l'altra scarpa. "Cattiva notizia Rumple. Un tubo rotto ha allagato la biblioteca, devo andare a vedere e- dove vai vestito così?"

Guardò in basso. "Questo è uno dei miei abiti normali, dearie".

"Appunto. Dove stai andando?"

"Al negozio...?"

Lei strinse gli occhi. "Non credo proprio. Sei malato e hai bisogno di riposo". Iniziò a protestare e lei lo zittì con un dito ben piazzato sulle sue labbra. "NO. E poi ho bisogno di qualcuno che badi a Izzy" fece una pausa e lo guardò. "Ecco le tue guancie che diventano di nuovo rosse. Vedi? Hai bisogno di riposo ed io non posso portarla con me perché è un luogo pubblico ed è anche ricoperto d'acqua ora. Capisci, vero?"

Sospirò. "Sì, capisco..."

"Grazie" si leccò di nuovo le labbra mentre giocava con la sua cravatta. "Penso che mi piaci di più in pigiama..."

Lui ridacchiò. "Veramente?"

"Sì, e con tutti i capelli scompigliati. Sei molto carino".

Rise di nuovo. "Sono molte cose dearie, ma carino non è una di esse".

Lei scosse la testa. "Oh, bene" prese la borsetta "Grazie ancora, cercherò di tornare presto. Odio lasciarti da solo in questo stato..."

"Tesoro, andrà tutto bene. E' solo un piccolo raffreddore."

Lei aggrottò la fronte. "Non pare tanto piccolo a me".

Deglutì, tanti cubetti di ghiaccio pieni di senso di colpa che gli cadevano nello stomaco. "Io...ho avuto molto di peggio. Tu vai, io mi riposerò" sorrise. "Te lo prometto".

Lei sorrise e lo baciò sulla guancia. "Va bene".

Appena Belle fu uscita iniziò a ispezionare l'area in cerca del nemico. Arrivò in salotto e lo vide seduto sul suo tavolino basso. "Ah-ah. Eccoti qui". Si stava leccando il pelo e smise per guardarlo. "Eccoci qui. E senza la protezione di Belle. Mi chiedo cosa succederà..."

Il gatto si irrigidì e inarcò la schiena, gli occhi verdi che lo sfidavano.

"Fammi vedere cosa sai fare!"

Lei corse cercando di attaccargli di nuovo la gamba, ma questa volta lui agitò una mano e la scaraventò indietro con un'onda di energia. Sembrava stordita ma si rialzò e corse di nuovo verso di lui, venendo scaraventata di nuovo indietro.

A quel punto cambiò tattica e iniziò ad attaccare le sue cose intorno alla stanza, graffiando tavolini e facendo cadere soprammobili.

Lui strinse i denti e ringhiò. "Oh, ora hai esagerato!".

Alzò le mani e la sollevò in aria di nuovo, circondandola di una bolla di magia che le impediva di muoversi. Avvicinò il mostro a lui mentre lei scuoteva la testa in protesta. "Non ti libererai mai, dearie. Posso giurartelo". La tenne appesa lì e sorrise della sua vittoria. "Cosa farai adesso?"

Ottenne la risposta quando il gatto iniziò a ululare disperato come un bambino in difficoltà. Se fosse stata umana era sicuro che le lacrime starebbero cadendo sul suo viso.

Strinse i pugni. "Smettila!"

Lei non lo ascoltò, e per tutta risposta iniziò a disperarsi ancora più forte facendo girare le persone che passavano per la strada. Stava aiutando la sua immagine di torturatore agli occhi della città ma il rumore era veramente insopportabile. "Non devo stare qui ad ascoltare per forza. Ti lascio da sola e vado al piano di sopra." e fece per andarsene, ma si fermò quando si ricordò che Belle sarebbe tornata a casa presto e se avesse trovato la sua preziosa bambina appesa per aria che piangeva e miagolava disperata non sarebbe stato molto positivo.

Niente più Belle nuda nella doccia.

Ringhiò e si voltò per affrontare di nuovo la creatura. "Bene!" fece schioccare le dita e calò il silenzio. Il gatto tossì un paio di volte e i suoi occhi si spalancarono mentre nessun suono usciva dalla sua bocca. Rumplestiltskin sorrise, mostrando i denti aguzzi. "Qual è il problema? Il gatto ti ha mangiato la lingua?".

Izzy provò a fare altro rumore, miagolii silenziosi che uscivano dalla sua bocca. Lui si sedette sul divano, prendendo il giornale. "Credo che ti lascerò così finché Belle non torna a casa. Sarà il nostro piccolo segreto".

Girò pagina. La storia di un gattino indifeso bloccato in un tubo di scarico, l'immagine che mostrava una bambina con i riccioli castani che lo abbracciava dopo che era stato salvato. Girò di nuovo pagina, con più vigore.

"...aiutate i poveri animali maltrattati..."

e ANCORA

"Nutrite il vostro animale domestico meglio che potete perché ricambieranno con tutto il loro affetto" e la foto di un gatto che leccava il viso del suo padrone.

Girò in fretta altre pagine fino a raggiungere la sezione sportiva.

"I Wild Cats * hanno vinto per..."

stava per dar fuoco al giornale quando sentì qualcosa. Guardò verso l'alto e anche se non poteva far rumore, sembrava che Izzy stesse gemendo.

Stava piangendo.

Questo non era un suo problema. Lui non si sentiva in colpa. In nessun modo. L'Oscuro non prova rimorsi. Inoltre, nessuno avrebbe mai scoperto cosa aveva fatto.

"Rumple, c'è qualcosa che non va in Izzy. Non vuole giocare, non miagola, non mangia, niente! E' come se le fosse successo qualcosa di orribile quando me ne sono andata. Tu non sai niente a riguardo VERO?"

"Dannazione!" lanciò il giornale sul tavolino e si alzò per guardarla in faccia. "Odio te e tutto quello che rappresenti!". Schioccò nuovamente le dita e la liberò, lei cadde sulle zampe come ogni gatto. Sospirò mentre il gatto miagolava come per provare la voce, e poi alzò lo sguardo verso di lui.

Per un attimo si fissarono, entrambi sconfitti a modo loro.

E poi alzò la schiena e ringhiò, mostrandogli gli artigli.

"Si, penso la stessa identica cosa di te" rispose lui.

Il gatto scappò e lui roteò gli occhi. Beh, forse se ora era spaventata da lui non gli si sarebbe avvicinata. Abbassò lo sguardo sul tavolino del salotto e gli occhi gli finirono nuovamente sul giornale che mostrava ancora la foto del gatto che leccava il volto del padrone.

"Odio i gatti..."

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

Passarono un paio d'ore e Rumplestiltskin non aveva più visto Izzy dopo l'incidente. Stava cominciando a chiedersi se fosse scappata di casa, e sarebbe stata una buona cosa se solo non avesse dovuto spiegarlo a Belle. Il meglio che gli veniva in mente era "Ero a letto, come mi hai detto. Deve essere sgusciata fuori in qualche modo" ma quello avrebbe fatto sembrare la cosa come se fosse colpa di Belle e non poteva farle una cosa simile.

Quindi iniziò a ispezionare la casa, cercando di trovare la ragione di tutti i suoi guai e della sua miseria, finché non la trovò sotto uno dei mobili della cucina. "Eccoti qui," tentò di sembrare gentile "Dai, vieni fuori di lì". Lei gli soffiò. "Dai, vieni..." un altro soffio. "Belle non sarà contenta di questo".

Sospirò e tornò in salotto, guardando tutti i giocattoli che Ruby le aveva comprato con i suoi soldi. Prese un piccolo topo grigio. Era morbido e non sembrava niente di speciale, tintinnò quando lo strinse. Questo l'avrebbe fatta uscire.

Torno al mobile in cucina e scosse il piccolo giocattolo di fronte a lei. "Considerala un'offerta di pace, dearie". Lasciò il giocattolo sul pavimento e si diresse verso il tavolo da pranzo.

Lentamente e inesorabilmente, lei si affacciò dal mobile. Annusò il topo un paio di volte, sempre più parti del suo corpo che spuntavano fuori. Presto uscì del tutto a giocare col topo, saltellandogli intorno e colpendolo leggermente con le zampe per farlo tintinnare.

Quando tintinnò lei lo morse, odorandolo e leccandolo, suoni felici che uscivano dalla sua gola.

Rimase lì in piedi a guardare mentre il suo demone diventava un animale normale, miagolando e facendo le fusa al suo regalo.

Un piccolo formicolio gli penetrò nello stomaco...un po' come la prima volta che Belle mi abbracciò... - OH, ASSOLUTAMENTE NO.

Scosse la testa e cominciò ad allontanarsi quando lei emise un miagolio forte e corse velocissima verso il soggiorno.

"Che accidenti...." un rumore di qualcosa in frantumi concluse la sua frase. Entrò in soggiorno per vedere uno dei suoi adorati vasi distrutto al suolo. "Credevo che avessimo un accordo, brutto gatto rognoso!".

Il suono della porta che si chiudeva lo fece girare, Belle era entrata e aveva appoggiato la borsa sul divano. "E quale sarebbe questo accordo, Rumplestiltskin?" la sua voce dolce lo calmò, ma non troppo quando ansimò "Io...lei...lei...ha fatto cadere il mio vaso!"

"Cosa c'è di così importante in quel vaso da fartela definire 'brutto gatto rognoso'?" chiese con un sopracciglio alzato.

"Oh, niente. Era solo un vaso unico nel suo genere che non potrò mai più riavere perché ho ucciso il ragazzo che l'ha creato".        

Oh aspetta, non poteva dirglielo. "Niente...".

Lei si avvicinò e si inginocchiò davanti al vaso, notando che era completamente distrutto. "Oh...mi dispiace tanto..."

Sospirò pesantemente mentre lei lo guardava, con un pezzo del vaso in mano. "Mi dispiace...si è...si è scheggiato..."

Scosse la testa, un piccolo sorriso sulle sue labbra. "Vuoi aggiustarlo con la magia?" gli chiese.

"No, non preoccuparti. Buttiamolo."

"Sei sicuro?"

"E' solo un vaso" e lei sorrise, entrambi che rivivevano lo stesso momento del passato. "Giusto".

Dopo aver pulito tutti i pezzi del vaso, entrambi si sdraiarono sul divano. "Mi chiedo cosa l'abbia spinta a comportarsi così...non aveva mai rotto niente" rifletté Belle.

Rumplestiltskin deglutì. Non il fatto che lui l'aveva torturata, no. Doveva essere stato...IL TOPO! Si, era stato quello.

"Le ho dato questo" e le mostrò il giocattolo.

"Ah si, Ruby ha detto che era un topo fatto con erba gatta".

I suoi occhi si spalancarono. "Erba...gatta?"

"Si, ha detto che i gatti la amano".

Si morse l'interno della bocca.

Fate: un punto ai due miliardi.  Rumple: uno zero patologicamente obeso.

Sospirò. "Quanti di questi giocattoli ha comprato?"

Belle ci pensò su. "Solo uno".

"Buttiamolo allora. Credo non le faccia bene."

"Veramente? Pensavo fosse specifico per i gatti" toccò il giocattolo, "E' per questo che ha rotto il vaso?".

Si immaginò in uno spot televisivo: "Erba gatta, rende la tua creatura diabolica come il vero figlio del diavolo!". Ridacchiò e scosse la testa, accarezzandole i capelli mentre lei si accoccolava sul suo petto. "Sì".

Lei sospirò e si strinse ancora di più a lui. "Okay...comunque abbiamo ancora tutta la giornata davanti a noi, Rumple" lo prese in giro tracciando dei cerchi col dito sulla sua giacca. "Che cosa ti piacerebbe fare?"

Lui sorrise. Finalmente.

Rumplestiltskin: uno.

"Stavo pensando che ho bisogno di un'altra doccia..."

 

Angolo della traduttrice:

* i Wild Cats (letteralmente "gatti selvaggi") sono una squadra di baseball fittizia inventata dall'autrice della storia.

 

BUON 2014 GENTE! Mi scuso per il leggero ritardo dell'aggiornamento ma ora che sono finite le feste ho molto meno tempo da dedicare alle fanfiction, ma comunque non ho aggiornato troppo tardi :) Questo è il penultimo capitolo, col prossimo si conclude questa mini long. Credo inoltre che tradurrò un'altra oneshot della stessa autrice, prima di tornare a dedicarmi alle mie di storie :) Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno recensito i capitoli precedenti e chi segue e favorisce la storia, e anche i lettori silenziosi. Grazie!!! Ho mandato le vostre recensioni all'autrice e ne è entusiasta, vi ringrazia anche lei :) a presto con l'ultimo capitolo!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: LondonEye