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Autore: josephine seele black    10/01/2014    2 recensioni
Black in Mind è la mia visione introspettiva degli eredi Black. Quando Regulus, Sirius, Bellatrix , Andromeda e Narcissa erano nient'altro che i rampolli of the most ancient and noble house of Black. Dedicando ad ogni episodio una canzone ( secondo la mia mente contorta) e rivivendo con loro un percorso intimo ed emotivo su quelli che erano i loro sogni, ambizioni e sensazioni fino ad arrivare all'elisione delle loro vite spezzate nel bene o nel male. 5 Vite legate da un nastro nero, un destino che li spezzerà schiacciandoli col peso del cognome che portano. Per poi cadere nella rovina; la fine di ogni aspettativa; la loro oscura eclissi. Il loro Black-Out.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: Lucius/Narcissa, Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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“When I have loved you so so long
Delighting in your company
Your gown was of the grassy green
Your sleeves of satin were hanging by
Which made you be a harvest queen
Yet you would not love me
Green sleeves was my all my joy
Green sleeves was my delight
Green sleeves was my heart of gold
And who but my lady green sleeves
Alas my love you do me wrong
To cast me out discourteously
When I have loved you so so long
Delighting in your company”

Greenslevees -Enrico VIII

 
Fissava le lancette del grande orologio a muro nell'atrio. Qualche ospite cominciava ad arrivare e lei sorrideva a malapena, quel sorriso flebile e delicato, spento come il colore della sua pelle candida e dei suoi occhi cerulei, trasparenti e quasi di ghiaccio. Era nervosa ma non lo dava a vedere. La sua calma sommessa non anelava alcun turbamento visibile dal suo volto…cosi candido...cosi innocente. Indossava un vestito di raso e seta. Lo aveva scelto appositamente. Per Lui.
Malfoy's Manor cominciava a brulicare di ospiti.
Continuava a tenere gli occhi fissi sugli oggetti sparsi qua e là, evitando così di incrociare quello sguardo freddo più del suo. Quello di Lui.
La seta verde applicata negli sbalzi alla fine della sua veste fluttuava ad ogni suo movimento.
Non poteva continuare a fissare oggetti per tutta la sera.
Regulus tardava ad arrivare e lei avrebbe tanto voluto fosse li. La sua calma immutata l'avrebbe aiutata a ritornare nell'ampio lago grigio della sua quiete interiore.
Sentiva il cuore batterle un po' più forte del normale. E ciò non era mai successo.
Scorse un ampio finestrone che dava su uno stretto terrazzo. Desiderava recarsi li. Estraniarsi da tutto e da tutti...soprattutto da se stessa. Ma Andromeda la fermò giungendole davanti.
<< Cissy..sorridi un po'. Sei bella quando sorridi >> - le disse. Sua sorella sorrideva sempre. Era sempre allegra, a volte fin troppo.
<< Il sorriso abbonda nella bocca degli sciocchi! Non sorridere affatto Cissy. Non c'è nulla da ridere.. è una noia mortale questa festa di beneficenza per l'ospedale San Mungo>>. Bellatrix si era appena unita a loro.
Cissy sospirò. Era sempre così venefica sua sorella. A volte quasi velenosa.
<< Non capisco che cosa ci sia da beneficiare ad un ospedale..>> Aveva ripreso Bellatrix. << Se è pieno di infermi morenti ! >> Aveva afferrato un calice di vino rosso, scuro come il vestito che portava. La rispecchiava molto. Era un abito lungo in georgette, sagomato e legato dietro il collo e che lasciava totalmente scoperta la schiena arcata, arricchita dai suoi capelli neri e mossi.
<< Oh non essere sempre cosi cinica Bella! >> aveva ripreso Andromeda. << Non lo pensi davvero. C'è tanta gente che soffre e che ha bisogno di aiuto. Aiuto vero...no il nostro denaro che continuiamo ad offrire in queste serate. Dovremmo fare qualcosa di più come concedere calore umano..>> Andromeda portava un vestito semplice. Come era semplice e trasparente nei suoi atteggiamenti. Di taffetà e di un debole color giallo ocra che le moriva un po' con l'incarnato pallido sotto quei capelli color nocciola. Svasato e con una leggera scollatura a barca.
Bella aveva smesso di sorseggiare il suo vino a causa di una risata strozzata ed aggiunse: << Ti prego Andromeda… se il discorso deve prendere questa piega avvisam....i che vado a vomitare! >>
Andromeda aveva arricciato il naso, lo faceva sempre quando non riusciva a controbatterla, e distolse lo sguardo verso la sala evitando il punzecchiare di Bella.
Narcissa continuava a non parlare. Restava taciturna lì, tra le sue sorelle; ascoltando la conversazione con la sua aria di sufficienza e con il suo atteggiamento regale che la differiva dal resto degli invitati.
Desiderava ancora raggiungere quel terrazzino ma le sue sorelle glielo impedivano con la loro presenza.
<< Non ho ancora visto Lucius..>> riprese Bellatrix << Per fortuna…spero di non incontrarlo affatto. A mala pena lo reggo a scuola. Sempre con quell'aria di boria che gli aleggia attorno...Ah è abietto. E poi sta sempre nella sala comune...dico non ha una vita??! >>
Il cuore di Cissy smise di battere per un attimo, o cosi le parve per lo meno. Lui.
<< Nemmeno io l'ho visto, sicuramente sarà indaffarato con gli ospiti >> Aveva aggiunto Andromeda mentre Bella ridacchiava : << Magari è al San mungo! Ecco il senso di questa serata di beneficenza ahahahahah!! >
<< Suvvia Bellatrix!! >>  Andromeda, sospirando, cercava di non sorridere all’esclamazione.
Bellatrix continuava a sorseggiare vino, come se cercasse di perdere i sensi nel bicchiere, coi suoi modi indolenti e altezzosi, spostando lo sguardo su Narcissa e finendo di bere il terzo bicchiere di vino.
<< Perchè non vai a salvarlo Cissy. Con il calore umano di cui parlava prima Andromeda>>.
Narcissa trasalì. Spostò lo sguardo di acuta indifferenza sulla sorella senza lasciar che nulla trasparisse dai suoi occhi e, fissandola anche lei, le tolse il bicchiere dalle mani, poggiandolo con delicatezza su un vassoio accanto a loro.
<< Credo non dovresti più bere Bellatrix. Inizi a vaneggiare.>> Allontanò nuovamente lo sguardo verso gli oggetti nella stanza, in modo da non attribuire, apparentemente, nessuna importanza alle insinuazioni di sua sorella che, invece, continuava a guardarla con occhiate folgoranti e compiaciute; quasi volesse continuare a sfidarla; mentre prendeva un altro bicchiere di vino e lo portava sulle sue labbra carnose e inscurite dalla tonalità ciliegia del rossetto.
<< Bella, ma hai notato come Rodolphus Lestrange non fa che fissarti da quando abbiamo messo piede nella sala?....sembra voglia… >> Andromeda, ignorando l'astio tra loro, aveva richiamato l'attenzione.
<< Mangiarmi con gli occhi???>> Bellatrix concluse la frase compiaciuta. Continuava a bere e aveva spostato i sui occhi sul rampollo purosangue, regalandogli uno sguardo seducente e pieno di malizia.
Anche Narcissa si era accorta di come Bellatrix stesse giocando col fuoco; e per un attimo trovò sollievo in quell'atteggiamento che la stava intrattenendo.
<< Bellatrix ma che stai facendo!!!>> Andromeda non capiva quello sguardo di sfida.
<< ahahaha…sto solo cercando un diversivo alla noia di questa serata.. >> Bellatrix rideva a denti stretti mentre ondeggiava i capelli spostandoli tutti da un lato, lasciando totalmente nuda la schiena.
Andromeda scuoteva la testa in senso di disapprovazione.
Narcissa restava taciturna ad osservare le imprese di Bella che erano sempre esagerate.
<< Bene. E Adesso che sta venendo verso di noi dopo che lo hai chiaramente provocato cosa pensi di fare??>> Andromeda era diventata timorosa mentre Lestrange avanzava pacato.
Narcissa non si preoccupava. Sapeva che Bellatrix poteva tenere testa a chiunque.
<< Ossequi Care; ... non ho potuto fare a meno di notare come sei sempre più incantevole, Bellatrix . >>  Rodolphus adesso era dinanzi a loro.
<<  Rodolphus, tu mi lusinghi sempre. Mi chiedo come debba essere estenuante non avere niente di meglio da fare che pormi al centro delle tue attenzioni… >> Bella parlava sfrontata.
E intanto Andromeda arrossiva come se fosse lei la persona in causa.
Narcissa continuava a tenere lo sguardo basso pur ascoltando. Non aveva l'insolenza di sua sorella e non avrebbe sopportato di vederlo li. Lui. Perfetto. Anche a scuola lo evitava. Lui. A volte lo sognava e poi, svegliandosi di soprassalto non riusciva a prendere sonno. Lui..
<< E come potrei trovare qualcosa di meglio da fare con te in questa stanza. Non c'è niente meglio che te, Bellatrix >> Rudolphus le rispose a tono mentre le prendeva garbatamente la mano, baciandogliela.
Un “ Oddio” soffocato uscì da Andromeda.
Narcissa si chiedeva cosa avrebbe mai risposto sua sorella a quella affermazione ma era sicura che si sarebbe inventata qualcosa.
<< Cugine, Eccoci. Scusate il ritardo>> Regulus era apparso alle loro spalle. Salutò con un cenno anche Lestrange. Sirius era dietro di lui. Con l'aria afflitta di uno che avrebbe voluto trovarsi dovunque ma non li.
Narcissa osservò Regulus per un attimo e fu come se si fosse svuotata dalla sua irrequietezza ed avesse respirato una boccata di impassibilità. Si sentiva un po' meglio.
Sirius le scrutava. << Che bel vestito Andromeda… sembri un raggio di sole in mezzo a tutti questi topi in frac >> Aveva dichiarato. Poi spostò lo sguardo su Bella cambiando espressione.
<< Il primo topo potresti essere tu cugino>> Le aveva risposto lei, dimenticandosi per un attimo Rodolphus.
<< Bella...oh ci sei anche tu! Sentivo odore di veleno nell'aria...Carino il tuo vestito…ne hai dimenticato metà a casa???? hahahah >> Sirius rideva. Di una risata falsa e contenuta.
<< Non avevo alcun dubbio, che la tua mancanza di riguardo non sarebbe riuscita a concepire la bellezza del mio abito .>> Aveva risposto lei, superba ed arrogante più del solito.
<< Io trovo sia bellissimo..>> Rodolphus aveva aperto bocca, frastornato un po' per i battibecchi dei due.
<< E ci credo. E' nuda!!>> Aveva ripreso Sirius, cercando di apparire più disinvolto possibile ma c'era un nota di gelosia nella sua voce, quasi impercettibile. Ciò nondimeno sembrava che Bellatrix l'avesse colta, e girandosi verso Rodolphus lo prese sotto braccio per spostarsi lentamente nella sala; continuando a fissare il cugino che a sua volta ricambiava lo sguardo corrucciato.
<< Vado a prendermi qualcosa da bere…Andromeda vieni con me?>> Sirius aveva un'aria cagnesca ed Andromeda annuì, seguendolo senza dir nulla. Evidentemente quella nota di gelosia nella sua esclamazione di prima l'aveva colta anche lei.
<< Scusalo. Sai che non ha temperanza ed educazione.>> Regulus le parlava. Ora che tutti si erano allontanati e lei era rimasta sola con lui si sentiva più a suo agio.
Si voltò con tutta la sua grazia per prendere un bicchiere di vino e porlo al cugino ma, in quella frazione di secondo in cui aveva distolto lo sguardo dalle cose, lo vide. Lui. Era davanti a lei. Stava salutando Regulus. E la fissava. Non che lei lo fissasse. Non riusciva a farlo. Ma si sentiva i suoi occhi addosso. Cosi freddi..più dei suoi. Cosi gelidi. Si sentiva percorsa da mille brividi. Si voltò per posare il bicchiere che aveva preso senza averlo nemmeno dato aRegulus. In quell'attimo di incoscienza sentiva un fischio debole alle orecchie e una morsa allo stomaco. Voltandosi aveva dimenticato di tenere lo sguardo sugli oggetti e aveva incrociato gli occhi di Bellatrix, che danzava con Rodolphus e che, con una smorfia sembrava dirle “ guarda chi è con te eh?” e, cercandola di ignorare aveva riposto lo sguardo su Andromeda che non l'aveva vista affatto. Era in un angolo con Sirius. Si vedeva da come agitava le mani che gli stava parlando di qualcosa che la entusiasmava mentre lui, che sembrava totalmente assente a quei discorsi, aveva lo sguardo fugace su Bella e Rodolphus.
Tutto' ciò nella frazione di secondo che aveva impiegato per poggiare il bicchiere sul tavolo dietro lei.
Sentiva la voce di Luciu,s che discuteva con Regulus, distruggerla all'interno.
Facendole male. Come se riuscisse a sciogliere quegli iceberg che vivevano dentro di lei. Fortezze di ghiaccio.
Senza nemmeno pensare molto al modo in cui l'aveva fatto si era diretta verso l'ampio finestrone che dava sul terrazzino. Lo aveva aperto con la grazia e la delicatezza di sempre e l'aveva lasciato alle sue spalle.
Il vento l'abbracciò gelido, dandole sollievo. Trastullava con l'unica ciocca di capelli biondi e chiari che le era scesa dall'acconciatura e le faceva svolazzare la gonna del vestito. Era un soffio freddissimo che saliva su per le narici, pungendole ogni volta che inalava un respiro.
Rimase a fissare l'oscurità della notte.
La musica e lo schiamazzio della festa erano ben distanti da lei adesso. E non avrebbero potuto scalfirla perché il freddo la proteggeva. Rafforzando l'affilato stalattite che proteggeva la sua anima.
Lei era sempre stata cosi. Fredda. Immune da piacere e gioie. Sempre al sicuro. Determinata e distaccata da ogni emozione. Sempre distante e formale. Indifferente ed impassibile. Del tutto impersonale alle persone e alle cose.
Adesso si sentiva minacciata da Lui. Che era così simile a lei.
Non ne capiva il motivo. Le loro famiglie erano unite da tanto tempo e spesso sin da piccola si era trovata in svariate situazioni con lui.. ad eventi, balli e cene.
Ma da un po' Lui la insidiava. La rendeva inerme. Si sentiva quasi plagiata dai suoi occhi cosi agghiaccianti. Lui era più freddo di lei. Non poteva competergli. << Devo pensare che la serata non sia di tuo gradimento o… >>  Quella voce. Lui. Perché l'aveva raggiunta? Perché non era rimasto a discutere con Regulus?
Il tormento aveva ripreso con più vigore a possederla. Non sapeva che rispondere. Ci fu un attimo di silenzio agghiacciante in quella terrazza angusta, poi Lucius riprese : << ...o..devo pensare che sia io a non essere di tuo gradimento? .>> 
Respirò un immensa boccata di aria fredda e gelida, come se cercasse nel freddo un sostegno per poter rispondere.
<< Affatto. Nessuno dei tuoi pensieri è verosimile.>> 
“Brava Cissy. Hai risposto. E sei rimasta fredda e distaccata. Brava” pensava nella sua mente, sentendosi per un minuto forte, ma la sua convinzione si dileguò nel vento nel momento in cui lui le aveva messo una mano sulla spalla.
<< Perché non mi guardi mai negli occhi, Narcissa ?>> Aveva ripreso Lucius.
Il suo cuore era in gola e sembrava volesse soffocarla. Riusciva a sentire il sangue caldo fuoriuscire da esso e sciogliere la sua freddezza ,la sua fortezza di ghiaccio.
Non sapeva cosa rispondere. E non riusciva a farlo. Le gambe iniziarono a tremarle anche se non sentiva freddo..
Chiuse gli occhi. Le mancava il respiro e nemmeno il vento pungente, che aspirava su per le sue narici, le dava più sicurezza. Lui aveva adagiato le sue grandi mani sulla sua vita, affondando il naso tra i suoi biondi capelli odorosi di cannella.
Furono dei minuti garbati e silenziosi.
Narcissa rimase immobile, trattenendo il respiro. Non sentiva più scorrere il sangue nelle vene, era come in preda ad un agitazione mai provata prima.
 Lucius rimanese con il volto contro la sua nuca ed improvvisamente, nel silenzio più totale della notte, mentre il frastuono e le luci della sala sembravano distanti miglia da loro,  spezzò quell'imbarazzo cominciando a canticchiarle all’orecchio: << “ Alas my love you do me wrong ..to cast me out discourteously..when i have loved you so so long Delighting in your company....your sleeves of satin were haging by which made you be a harvest queen..yet you would not love me”...la conosci?>>
<< Si>> disse lei con un filo di voce.<< Green Sleeves >>. 
<< Già. E' una vecchia canzone ma la ascolto spesso...le sue strofe mi fanno sempre pensare a te, Cissy.>>
Narcissa era impietrita. << Pensi a me? >> aveva sussurrato disorientata, ma Lucius l'aveva sentita.
<< Sei tu la mia lady green slevees, Narcissa. >> la voltò in modo da averla di fronte a sé. Le accarezzò delicatamente la guancia e la baciò dolcemente vicino le labbra. Un bacio tenero. La bocca di Lucius era fredda, più della sua guancia.
Sentiva il suo cuore battere velocemente ma rimase esterrefatta quando si accorse che anche il cuore di Lucius palpitava forte.
La guardava negli occhi adesso che lei li aveva aperti verso di lui.
<< Sei così innocente, Cissy>> disse, accarezzandole la gota.
Narcissa era attonita. << Devo..devo andare >> Proferì con l'ultimo filo di fiato che le era rimasto e, oltrepassandolo, aprì il finestrone di vetro che li separava dagli invitati e si perse tra questi.
Induceva la sua graziosa presenza tra gli ospiti camminando piano, come se stesse trascinando il suo corpo esangue al riparo; e cercava Regulus con lo sguardo vanamente perché non era più li.
<< Oh Cissy ti stavamo cercando! Dobbiamo andare! Ma dove eri finita? Sono riuscita a trovare prima Bella che te…da non credere! >> Andromeda le era andata incontro e l'aveva presa sottobraccio. << Cissy..ma stai bene? Sembri turbata…sei pallida>> aveva aggiunto poi, guardandola in viso.
<< Si...io..devo vedere Regulus >> rispose.
<< Oh..è nell'atrio; stanno aspettando noi. Spero solo che Sirius e Bella non stiano ancora litigando...>> Aggiunse impensierita.
Non c'erano più speranze per lei, pensava Narcissa.
Prese il suo mantello e lo indossò con la sua innata eleganza. Si diresse verso il resto della sua famiglia che stava salutando i Malfoy e…quindi anche Lui.
Dopo aver salutato i padroni di casa si diresse verso il loro unico erede.
<< Buonanotte Lucius >> disse, trovando dentro di se l'ultimo barlume di forza.
Lui le baciò la mano delicatamente: << Buonanotte Narcissa. Sono compiaciuto quando mi guardi negli occhi, e lo sarei ancora di più se potessimo vederci da soli. Verrò a trovarti a breve... credo che i tuoi genitori saranno felici di saperti con me.>
Un tonfo al cuore. A quelle parole Narcissa si era voltata rigidamente dandogli le spalle e si era unita alle sue sorelle. Regulus era davanti a lei. Accelerò il passo e gli diede un pizzicotto.
Lui si voltò, continuando a camminare.
Lesse nei suoi occhi come era solito fare, sorrise un po’ e le disse << Sapevo sarebbe successo…prima o poi.>>
Narcissa non rispose. Le sue sorelle erano alla sua destra e nonostante Bellatrix e Sirius riempivano l'atmosfera con i loro insulti taglienti, preferiva non renderle affatto partecipi di quello che era successo.
Regulus comprese.
Troppo prevedibile. La conosceva bene. Ne avrebbero parlato da soli.
Si smaterializzarono tutti nello stesso istante. E Narcissa si ritrovò presto nella sua stanza. Il vestito verde adagiato sulla poltrona, i guanti ripiegati nel cassetto.
 Si mise a letto, fissando le punte dei suoi lunghi capelli biondi che aveva sciolto del tutto. Rimase cosi per ore, e quando chiuse gli occhi per addormentarsi sentì la canzone che Lucius le aveva sussurrato all’orecchio…la sua voce era lì nella sua mente e non sarebbe mai più andata via …
 “Alas my love you do me wrong ..to cast me out discourteously..when i have loved you so so long Delighting in your company....your sleeves of satin were haging by which made you be a harvest queen..yet you would not love me”.
   
 
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