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Autore: josephine seele black    05/01/2014    1 recensioni
Black in Mind è la mia visione introspettiva degli eredi Black. Quando Regulus, Sirius, Bellatrix , Andromeda e Narcissa erano nient'altro che i rampolli of the most ancient and noble house of Black. Dedicando ad ogni episodio una canzone ( secondo la mia mente contorta) e rivivendo con loro un percorso intimo ed emotivo su quelli che erano i loro sogni, ambizioni e sensazioni fino ad arrivare all'elisione delle loro vite spezzate nel bene o nel male. 5 Vite legate da un nastro nero, un destino che li spezzerà schiacciandoli col peso del cognome che portano. Per poi cadere nella rovina; la fine di ogni aspettativa; la loro oscura eclissi. Il loro Black-Out.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: Lucius/Narcissa, Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Lui non sa farsi vedere. lui non sa farsi sentire
ma ci prova ogni momento
lui vive fuori dal tempo
[ . . .] lui si spoglia per capire se è invisibile davvero
[ . . .] lui si sente sempre solo, bastardo figlio del niente”
                                                                          Prozac+
 
Era un pomeriggio come tanti altri. Il sole stava per tramontare, era basso ed illuminava tutti gli utensili in cucina e i cimeli sparsi qua e la.
Kreacher aveva appena preparato il tea e Regulus si era adagiato sulla grande panca tra il tavolo ed il davanzale dell' ampia finestra. Nell'estremità opposta suo fratello lo osservava con gli occhi inietti , quasi fosse li solo per aspettare la sua presenza nella stanza.
Sirius era un ragazzo ribelle. Ormai la sua famiglia si era abituata al suo atteggiamento strafottente e anticonformista. Sua madre sperava ancora di rimetterlo in riga urlandogli contro ogni volta che appariva alla sua vista, ma era del tutto inutile; ne sembrava più' divertito che altro.
Regulus lo sopportava a mala pena. Era sempre deriso e preso in giro da suo fratello ma il suo atteggiamento era troppo mite e pacato per poter ribattere.
Lo ignorava sempre anche quando Sirius faceva di tutto per provocarlo. Come in quel momento. Un molliccio nascosto nella credenza di Grimmauld Place aveva appena preso le sue sembianze con indosso della biancheria intima da donna.
Regulus sospirò. Suo fratello era un idiota.
Sirius lo guardava con un ghigno malvagio e divertito allo stesso tempo.
Aveva i capelli neri e leggermente mossi, gli arrivavano appena sotto l'orecchio ed erano sempre in disordine. Anticonformisti anche loro. Aveva un fisico alto e muscoloso benché fosse di corporatura quasi esile. L'opposto di lui anche in questo. Regulus era magro, col volto scavato. I capelli castano scuro e corti, sempre in ordine come dovrebbero essere.
Sua madre lo adorava. Forse perché non era un pessimo figlio come Sirius o forse perché era troppo mansueto per poterle mai mancare di rispetto o non eseguire un suo ordine.
Ed era sicuro che Sirius lo detestava anche per questo.
Adesso il molliccio con le sue sembianze stava ballando sinuosamente una danza del ventre, sempre con addosso solo della biancheria intima da donna.
Regulus cercava di essere più calmo possibile e Sirius aveva adottato un ghigno sempre più provocante. Per lui era una sfida allettante cercare di innervosire il fratello ma anche stavolta non ci sarebbe riuscito.
<< Naaaaah!! sei proprio un inetto fratellino! >> Sirius si era scocciato della sua impassibilità ed il molliccio era tornato a nascondersi dentro la credenza della cucina.
“ Oh, finalmente si è stancato” aveva pensato tra se Regulus, che continuava a sorseggiare il suo tea con apparentemente nessuna espressione sul volto.
Non pensava a niente in particolare, la sua quiete era anche interiore e riusciva a rimanere disinteressato anche ai pensieri esterni.
Sirius invece pensava che era ancora giugno e mancavano altri 2 mesi prima del rientro ad Hogwarts e che era già stanco di stare in quella casa e doveva al più presto trovarsi un divertimento maggiore del molliccio che impersonava suo fratello.
Rumore di tacchi si avvicinavano alla cucina, loro madre con la sua marcata presenza austera, aveva varcato la soglia, osservandoli.
<< Non avete dimenticato che stasera siamo dai Malfoy! Vero? C'è la cena di beneficenza per l'ospedale San Mungo!!>>
<< No madre. Come potrei mai scordarlo? Alle sette sarò nell'atrio col mio vestito da cerimonia nuovo>> Aveva risposto Regulus, con un tono gentile e pacato anche se la sua espressione era rimasta persa nel vuoto, a differenza di quella di Sirius che era passato dal far finta di vomitare ad imitarlo aprendo la bocca senza emettere alcun suono. Ma lui non c'aveva fatto caso. Non faceva mai caso a suo fratello. Aveva imparato ad ignorarlo da quando ,a 5 anni, gli aveva raccontato di essere stato adottato da loro padre poiché era frutto di un rapporto illegittimo tra un troll e sua madre.
Cosa che ovviamente non era vero. Ma questo era Sirius.
<< Sirius non osare rovinare anche questa serata! Io e tuo padre siamo logorati dalle tue bravate e i malfoy sono vecchi amici! Per cui stai attento a come ti comporti e …..>>
<< Mamma!!!>> Sirius l'aveva interrotta. Si era portalo le mani dietro la nuca e appoggiando i piedi sul tavolo, nonostante l'aria infastidita della madre, aveva cominciato a dondolarsi con la sedia. << Non credo di poter venire stasera ho già,come dire... un impegno...che..risucchierà via da me tutte le forze.>> . I suoi occhi erano aperti e insolenti, mentre fissavano la madre; provocanti e privi del minimo scrupolo.
<< Non vaneggiare Sirius è importante che venga anche tu!! Come puoi essere sempre cosi sconsiderevole!! Sei la mia rovina! Maledetto il momento in cui ti ho generato!!>> - Loro madre aveva preso ad urlare e Regulus aveva ormai smesso di ascoltarli. Era sempre questa l'atmosfera che si respirava a casa sua quando nella stessa stanza c erano suo fratello e sua madre.
<< Sentiamo e che cosa avresti intenzione di fare tu stasera??!!>>
Le urla di sua madre avrebbero perforato anche i suoi timpani un giorno, pensava tra sé, mentre aveva leggermente voltato lo sguardo verso suo fratello che sembrava non aspettasse altro che sentirsi porre quella domanda.
<< Ho da fare con lei..>> Sirius sorrideva. Quel sorriso spietato che aveva quando sapeva di aver vinto un dibattito.
Aveva gli occhi fissi oltre la figura di loro madre.
“Che idiota” ripensava adesso Regulus, il suo sguardo si era spostato insieme a quello del fratello. Il molliccio era riuscito dalla credenza e aveva assunto le sembianze di una ragazza totalmente nuda. Le urla stavano per distruggere i vetri e i bicchieri di cristallo in fila nella vetrina .
Sirius rideva divertito come non mai mentre sua madre abbandonava la stanza lanciandogli maledizioni contro; e Regulus aveva ripreso a sorseggiare il suo tea distaccandosi mentalmente dal quella stridula battaglia vocale.
A volte pensava di non appartenere a quella famiglia. Era totalmente diverso. Suo padre aveva la morigeratezza di un politico conservatore. Sua madre sembrava respirasse solo per partecipare a feste ed eventi mondani. E Sirius beh, effettivamente nemmeno lui sembrava appartenere alla loro famiglia anche se, aveva ereditato da loro madre il gusto per la vanità e per la vita mondana e senza dubbio aveva il carisma e il savoir faire di loro padre nonostante la sua morale era opposta a quella di famiglia.
Lui invece non aveva ereditato niente. Nessuno aveva la sua consapevolezza e mitezza e nessuno riusciva a comprenderlo davvero. Suo fratello lo considerava un debole, un rammollito insomma. Sua madre lo vantava come il figlio perfetto, ma solo per scusare l'atteggiamento di Sirius con amici e parenti; e suo padre non lo aveva mai considerato più di tanto. Forse perché non era il primogenito nonostante fosse consapevole che quello effettivo era un disastro.
C'erano momenti in cui credeva di essere lui il problema. Forse non riuscivano a vederlo poiché lui non riusciva a farsi vedere. A farsi sentire. Era come se vivesse fuori da quelle mura, Aldilà dei suoi parenti. Fuori dal tempo. Dal loro tempo, per lo meno. Eppure ci provava sempre a farsi notare ma..era del tutto inutile.
Tuttavia Regulus sapeva che avrebbe fatto grandi cose e sarebbe diventato un grande mago, un giorno. Ne aveva la stoffa. Lumacorno a scuola glielo ripeteva sempre. Inoltre ci vuole sangue freddo per raggiungere un obiettivo. E suo fratello era solo una testa calda arrogante.
Sorrise nella sua mente. Quella sera avrebbe visto Narcissa. Lei gli somigliava tanto. Si, era l'unica della sua famiglia ad avere la sua apatia. Regulus era sicuro che anche lei avrebbe fatto grandi cose. Era una Strega potente. Erano allo stesso anno e tutti e due a Serpeverde ed era la sua migliore amica. Non che lui fosse amichevole e neanche Cissy....loro riuscivano a comprendersi con uno sguardo. A volte anche con meno.
Posò la tazza sul tavolo e salì le scale.
Dalla camera di suo fratello usciva debolmente del fumo ed un orribile puzza di sigarette babbane invadeva il corridoio. Regulus si preparava a risentire le urla di sua madre appena se ne fosse accorta.
Apri' la porta della sua camera e si spogliò. Rimase qualche minuto a fissarsi davanti allo specchio senza motivo..così, per vedere se era invisibile davvero.
Forse Sirius aveva ragione, lui era il figlio bastardo. Quello solo. Quello figlio del niente.
Distolse lo sguardo e si diresse verso la porta del bagno all'interno della sua camera.
Inutile vaneggiare a tali preoccupazioni. Una doccia calda l'avrebbe reimmerso nel vuoto dei suoi pensieri.
   
 
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