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Autore: Rhythmic    10/01/2014    2 recensioni
Questa è la storia di due grandi amici, talmente tali, da considerarsi fratelli, legati da quel qualcosa, che forse potrà rivelarsi la loro rovina? Una solita storia come tutte le altre? Forse...
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte piovosa, come molte altre, sero solo, in quella giungla urbana, le gocce che cadevano nelle pozzanghere per strada, creavano quasi un ritmo ipnotico, spezzato solo da quelle poche macchine, che passando, le sfruttavano per annacquarmi di più. Una tra tante mi colpiva sempre, quella della polizia, non so spiegare il perché, ma le luci rosso/blu che si alternavano, erano rilassanti. Questa volta però, una accostò, il finestrino oscurato si ritirò, lasciando intravedere un uomo,
Hai per caso visto una ragazza dall’aria sospetta passare da qui? - Rimasi in silenzio, dopo qualche istante, da dentro il veicolo provennero dei mormorii, l’agente si girò, poi chiuse il finestrino e ripartì a sirene spiegate. “Chissà perché cercavano una ragazza...”, continuai per la mia strada, quando improvvisamente… Un urlo straziante distrusse il monito generale di silenzio; proveniva da qualche isolato più avanti, corsi come un dannato, e dopo qualche ruzzolone, raggiunsi il buio vicolo da cui, fino a qualche secondo prima, provenivano le urla. Presi coraggio, “Ormai non ho nulla da perdere” quindi entrai nella stradina oscura, dopo qualche secondo un lampo improvviso illuminò la via, facendomi notare con terrore, che sui muri erano presenti grosse chiazze di sangue; in quel momento mille pensieri mi suggerivano di scappare, ma, diedi ascolto all’unico che mi spronava a proseguire. Avanzando al buio, inciampai in qualcosa, in quel momento, nemmeno la pioggia, riusciva a coprire quel tanfo pestilenziale che si era diffuso, e in un’attimo, un altro lampo mi rivelò che quel “qualcosa” era un cadavere, una donna, per la precisione, con un netto e profondo taglio alla gola; dietro di me invece, si sentivano dei gemiti, decisi di avvicinarmi, nel buio non riuscivo a vedere nulla, ma una voce lieve si distinse dal rumore della pioggia;
- Ti… Prego… Avvicinati… Devo… - mentre parlava, con cautela mi avvicinavo, notai che era appoggiato ad un muro con un grande taglio sul petto,
- Promettimi… Che ti… Prenderai… Cura di… Lei… - un’altra scarica di luce, mi ha mostrato gli occhi dell’uomo chiudersi per sempre, facendomi notare anche che stringeva qualcosa. Da quel qualcosa, vidi uscire una testa, rapido mi tolsi il giubbotto per proteggerla, era una ragazza, che si girò verso di me, mi guardò e poi con una voce quasi impercettibile chiese
- Chi sei? E dove sono? -
- Non so dove siamo di preciso, comunque io mi chiamo… - non faci in tempo a rispondere alla sua domanda, che svenne, forse per lo shock...
  
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