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Autore: Ghirlanda    21/11/2004    2 recensioni
è la prima fan fiction che pubblico su questo sito... spero che piaccia a qualcuno!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quattordicesima parte:

Quattordicesima parte:

Quattordicesima parte:

La mattina seguente aprii gli occhi stupendomi della grande luce presente nella stanza.

“Strano…” pensai, “Ieri mattina non c’era così tanto sole dal…” Poi mi voltai nel letto e tirai un gridolino.

“C-c-che… m-ma…!!!” Osservai la stanza intorno a me. non era la mia! Innanzitutto ero distesa in un letto matrimoniale, mentre il mio era ad una piazza e mezzo, poi la finestra era davanti al letto, non di fianco… e come ciliegina sulla torta nel letto non ero da sola: c’era anche Remus! Istintivamente mossi le mani per controllare se indossavo ancora la camicia da notte. Era tutto a posto.

“N-non è possibile… che diavolo ci faccio qui? Io…” Lo vidi muoversi nel sonno. Evidentemente non si era accorto di niente.

“Devo uscire da questa stanza prima che lui si svegli…” Uscii dalla sua stanza alla chetichella e con il cuore che mi pulsava nelle orecchie. Che cavolo mi era preso…? Ma soprattutto… quando mi ero spostata? Non ricordavo nulla… pensai ad una pozione soporifera… e… ad uno scherzo! Ma sì! Ecco cos’era successo! Sirius ed Harry si dovevano essere divertiti alle mie spalle. Mi vestii velocemente, poi spalancai la porta che divideva la mia stanza da Harry. Stava beatamente dormendo in mutande e sopra le coperte. Arrossii lievemente, poi gli tirai un paio di jeans.

-C-che…-

-Vestiti. Andiamo in camera di papà… dovete spiegarmi qualcosa, voi due…-

-E-eh?- Chiese, inforcando gli occhiali.

-È stato uno scherzo di pessimo gusto, ok?-

-Ma di cosa stai…?-

-Muoviti. Ci vediamo in camera sua.-

-…?-

Senza dargli il tempo di replicare uscii in tutta fretta, e mi diressi verso la camera di Sirius. Bussai, prima di entrare.

-C-chi è? Avanti…-

-Papà…?-

-Vieni, Kim.- Evidentemente era sveglio da un po’… forse aveva fatto tutto da solo, per quello era l’unico sveglio.

-Non è stato per niente divertente!- Dissi.

-Cosa?-

-Mi è preso un colpo quando mi sono girata ed ho visto la faccia di Remus a due palmi dalla mia!- In quella entrò Harry.

-C-che è successo?- Chiese, ancora insonnolito.

-È successo che il vostro scherzo non mi è piaciuto per niente. Insomma…-

-Ma di cosa stai parlando?- Chiese Sirius.

-Sto parlando di stamane. Avete architettato tutto per bene, eh? Mi avete fatta addormentare nel mio letto grazie ad una pozione e poi mi avete spostato in quello di Remus, senza che io mi svegliassi. Quando ho aperto gli occhi e mi sono resa conto di essere nel suo letto mi è preso un infarto! Insomma… non me lo aspettavo, e…-

-Guarda che noi non ti abbiamo fatto alcuno scherzo!-

-Io stavo anche dormendo!- esclamò Harry.

-M-ma… che dite… insomma… o-ormai vi ho scoperti…-

-Non ti abbiamo portato nel letto di Remus!-

-Né tanto meno dato una pozione per il sonno pesante!-

-S-smettetela di prendermi in giro! E come avrei fatto a finire nel suo letto, eh?-

-Forse ti ci ha portato lui…- Ipotizzò Harry.

-Ma andiamo! Fra un po’ si vergogna a darmi un bacio su una guancia e sarebbe venuto in camera mia, mentre io dormivo, per portarmi nel suo letto?!-

-Forse ci sei andata tu…- Disse Harry. –Sei sonnambula?-

-Sonnambula? C-che io sappia… no.-

-Probabilmente lo sei. È per questo che ti sei ritrovata nel suo letto… ci sei andata da sola!-

-M-ma io…-

-Noi non ti abbiamo fatto alcuno scherzo.- Concluse Harry.

-Quindi devi per forza essere sonnambula.-

-E-e se fosse così? Cosa potrei fare per…-

-Conosco una pozione per testare il sonnambulismo… dopo andremo nel laboratorietto di pozioni che c’è in soffitta e la prepareremo, ok?-

-V-va bene… scusatemi…-

-Ma lui non i è reso conto di nulla?!- Chiese Harry.

-Remus prende una pozione soporifera da qualche giorno… perché non riesce a prendere sonno.- Spiegò Sirius…

-Capisco… beh… per farmi perdonare di avervi accusato preparerò un’abbondante colazione, ok?-

-Sei istantaneamente perdonata!- Esclamò Harry.

-Già!- Commentò Sirius. 

 

-Buongiorno!- Disse Remus, entrando in cucina.

-Buongiorno, lupo dal sonno pesante.- Rispose Sirius di rimando. Harry rise silenziosamente. Io arrossii.

-Che intendi dire?-

-Intendo dire che…-

-… ti sei svegliato piuttosto tardi stamane.- Intervenni. Sirius si voltò verso i fornelli e trasformò velocemente la risata in una tossetta. Lo fulminai con uno sguardo, mentre Remus si sedeva.

-Già… quella pozione che Piton mi ha preparato è veramente fenomenale…- Commentò lui. –Non mi sveglierei neanche se qualcuno entrasse nel mio letto!- Concluse. Sirius ed Harry non riuscirono più a trattenersi e scoppiarono in sonore risate, mentre io… ridevo con loro. Remus aveva fatto un esempio davvero troppo preciso per non meritare delle risate…

-Che ho detto di così divertente?-

-S-se…- Balbettò Sirius, -… e se fosse entrata una donna nel tuo letto?- Chiese cercando di frenare l’ilarità.

-M-ma che domande mi fai…?- Arrossì lui. Il suo rossore ci spinse ad un altro attacco di risate. Dopo dieci minuti buoni ci calmammo. Evidentemente cominciavamo a dare i numeri… forse era il caldo.

Cinque giorni dopo Harry non andò alla Tana. Sirius decise che per inaugurare la nuova casa non sarebbe stato niente male invitare lì per qualche giorno tutta la famiglia Weasley, compresi Fred e George, anche se erano andati ad abitare in un’altra casa, visto il grande successo del loro negozio.

Avevamo a disposizione ben tre stanze per gli ospiti, senza contare quella in casa di Remus (dove andarono a dormire il signor e la signora Weasley).

Così, verso le undici del mattino, dal camino del salotto, spuntarono sette persone: Bill, Charlie, Pecy, Ron, Molly, Arthu e Ginny. La signora Weasley ci stritolò uno per uno con i suoi famosi abbracci e ci disse che Fred e George sarebbero arrivati verso l’ora di chiusura del negozio, ciè l’una. Decidemmo allora la disposizione degli ospiti nelle camere: Bill e Charlie presero la camera per gli ospiti nel corridoio dove c’era Sirius, tra la sua stanza e quella dove si “trasferì” Percy, riaccolto dalla sua famiglia, durante l’estate. Nel corridoio dove c’erano la stanza di Harry e la mia, nella stanza in più, sarebbero andati Fred e George, mentre Ron avrebbe dormito con Harry e Ginny con me.

Prima di cominciare a preparare da mangiare mi vennero presentati tutti i componenti della famiglia che non conoscevo (almeno non fisicamente, ^.^). Ron era molto più alto di come me lo ero immaginato e Ginny molto più carina. Spiegammo loro, per l’ennesima volta, tutta la storia dal mio incontro all’adozione, le cui pratiche erano da poco cominciate. All’arrivo di Fred e George ci trasferimmo tutti in piscina, andando a chiamare Hermione per invitarla alla grande grigliata di quella sera.

-Ehi, Hermione…- Disse Fred. -… sai che sei dimagrita oltre che cambiata un mucchio? E quel costume ti sta proprio ben…- Mi voltai. Non ci potevo credere! Mi aveva scambiata per lei…! Lo vidi arrossire lievemente, poi si riprese subito, dicendo:

-Oh, scusa. In effetti sei cambiata davvero molto. Belle le lenti colorate! Quasi non ti riconosco. -

-Forse perché quella non sono io.- Disse la vera Hermione, andandosi a sedere su una sdraio.

-H-Hermione?- Chiese George. –Non ci avevi mai detto di avere una sorella gemella.-

-Forse perché non è sua sorella.- Intervenne Harry. –Ma la mia.- Concluse, abbracciandomi. Poi andò a tuffarsi in piscina. Sirius rispose alle loro facce stupite, raccontando loro tutta la storia.

-E così fra pochi giorni loro due diverranno a tutti gli effetti figli miei e fratello e sorella.-

Io mi ero andata a tuffare. Quella storia aveva cominciato ad annoiarmi…

-Cavoli! Assomiglia davvero molto ad Hermione…-

-Ora che me lo fate notare… è vero… hanno gli stessi capelli e la stessa fisionomia… anche se lei ha gli occhi viola… mentre Hermione li ha…-

-Signor Black, scusi… dove ha messo la carbonella?- Chiese il padre di Hermione.

-La che…?-

-La carbonella, per il fuoco, sa…-

-Lasci fare a me signor Granger… e mi chiami Sirius… Flamare!- Il barbecue si accese all’istante. L’espressione stupita dei signori Granger diede molta soddisfazione a Sirius.

Fu una serata davvero divertente… non credo che la dimenticherò facilmente. Fred e George erano irresistibilmente simpatici e carini (tranne che nei confronti dei loro fratelli maschi) e durante tutta la serata non fecero altro che una montagna di scherzi a tutti, me compresa.

-Allora, Black…- Iniziò Fred.

-Chiamami Kim…-

-Com’è essere la sorella del Bambino Sopravvissuto?- Mi chiese George. –In confidenza, naturalmente.-

Mi voltai verso Harry. Stava chiacchierando con Sirius e Remus.

-È… gli voglio un mucchio di bene.-

-Sì, ma cosa si prova ad essere imparentata con una celebrità?-

-Io… non l’avevo mai visto sotto questo aspetto. È-è solo il mio fratellone, e basta…-

-E non sei gelosa di lui… visto che è sempre vicino a Sirius e… Remus?-

-C-cosa vorreste dire?- Sapevano di Remus?!

-Insomma… sei un po’ l’ultima arrivata… non ti senti un po’ in disparte?-

-Assolutamente no! Anzi… mi sento molto spesso fin troppo al centro dell’attenzione… per esempio adesso… cosa avete in mente voi due?-

-Noi?- Mi chiese Fred con fare falsamente timido. –Nulla, perché…?-

-Non che non mi fidi di voi, anche perché siete stati bravissimi l’anno scorso, con quell’insegnante, la Umbridge… ma nei miei libri…-

-Faresti bene a non fidarti di loro due…- Intervenne Ron, arrivando di soppiatto.

-Fratellino… dovresti evitare di strisciare alle spalle degli altri ed ascoltare le loro conversazioni… e se noi non volessimo che tu senta determinate cose?-

-Fareste meglio a non dirle proprio quelle determinate cose… cosa avete in mente?-

-Niente che ti riguardi. Un’ultima domanda… cosa ne pensi di Ronnie?-

-Ma che…?!- Arrossì Ron, tentando di dar loro un pugno. Lo fermai al volo.

-Sapete che vi dico?- Sorrisi, facendo un occhiolino di nascosto a Ron, -…Lo amo!!!-

Fred e George si guardarono in faccia, commentando:

-Oooooh!-

Ron, pur avendo capito che stavo scherzando, arrossì. Ci furono sette secondi di un imbarazzante silenzio, poi io e Ron scoppiammo a ridere guardando le loro facce.

-Ah, ah, ah!!! Ci avete creduto, boccaloni!!!- Esclamò lui, indicandoli.

-Uh, uh, uh!!!- Risi io. Al che loro si guardarono di nuovo… sorridendo. Un sorriso a settantacinque denti. Si sentì un click, poi entrambi entrarono in casa.

-Sai una cosa Ron… mi sa che mi sono cacciata in un guaio… quel loro sorriso non mi è piaciuto per niente.-

-Come darti torto…?-

Qualche minuto più tardi i due gemelli improvvisarono una specie di piccolo palco e cominciarono a far pubblicità alla loro mercanzia. L’articolo numero settantatrè non mi piacque per niente.

-Ed ecco a voi, signori e signore, la verità su Kimberly Black!- Fece partire un mangianastri e si sentì la loro voce che chiedeva:

-Allora Black: cosa ne pensi di Remus? In confidenza, naturalmente.-

-È-è solo il mio insegnante, e basta!-

-Ma sei un po’ l’ultima arrivata… non ti senti un po’ in disparte? Cosa si prova?-

-È… gli voglio un mucchio di bene. Anzi, sapete che vi dico? Lo amo!!!-

-Ooooh. E non sei gelosa di lui… visto che è sempre vicino a Sirius?-

-C-cosa vorreste dire? Assolutamente no! Anzi… mi sento molto spesso fin troppo al centro dell’attenzione… per esempio adesso…-

In effetti tutti la stavano guardando a bocca aperta, compresi Sirius, Harry e… Remus.

-N-non è come pensate…- Balbettai, arrossendo.

-Infatti, signore e signori non è come pensate. La vera conversazione che ha avuto luogo è stata completamente diversa!- Annunciò George.

-Se volete prendere in giro i vostri amici od i vostri nemici… comprate i Registrafrottole Weasley!-

In quel momento, se li avessi avuti fra le mani, probabilmente li avrei uccisi. Mi ritrovai poco più tardi a parlarne con Harry: prima o poi avrei confessato i miei sentimenti a Remus… ma sarebbe stato meglio farlo in prima persona… non grazie all’“aiuto” dei gemelli.

Due giorni dopo partimmo per Hogwarts. Raggiungemmo la stazione via camino, anche perché eravamo in troppi sia per muoverci in auto che con le scope… avremmo attirato troppo l’attenzione.

Quando arrivai di fronte all’espresso per Hogwarts mi resi davvero conto che tutto quello che stava accadendo non era assolutamente un sogno… per la prima volta da quando avevo visto Black, ovvero Sirius dietro un bidone dell’immondizia pensai una cosa meravigliosa…

“Sono così felice… che non mi toglierei la vita per niente al mondo.”

  
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