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Autore: Melany23    11/01/2014    3 recensioni
Dy e' una ragazza timida che, a causa di alcuni lutti in famiglia, e' costretta ha spostarsi in continuazione con il fratello. Nonostante sembri disinteressata a tutto, Dy ha una voglia pazza di fermarsi e condurre una vita normale. Ma un volo per New York cambiera' tutto: un aereo che potrebbe non atterrare, e due occhi azzurri che dimostrano a Dy che chiunque puo' amare...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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35 - Ti svelo un segreto.
 

 
 
Mi sveglio di nuovo, stavolta consapevole di ciò che è successo non so quanto tempo fa, anche se con più voglia di vomitare.
Cerco di mettermi a sedere.
< Ehi, ehi, ehi, ehi! Calma! Aspetta che ti aiuto >
Lo guardo, e non riesco a spiccicare parola. Come ho fatto a dimenticarmi di lui? Come ho fatto scordare il suo nome? Il mio fratellino…
Il ricordo dei medici che mi bloccavano mi assale come un fiume in piena, sento addirittura la mia gola bruciare da quanto ho urlato. Di quanto ho pregato.
Lo abbraccio prendendolo di sorpresa, scoppiando a piangere nell’incavo del suo collo.
Mi abbraccia anche lui molto delicatamente, eppure sento che lo voleva fare da tanto, troppo tempo. Otto mesi che aspetta? Troppo, troppo tempo.
Restiamo così in quelle che sembrano ore, e piango tutte le lacrime che riesco a produrre.
< Mia piccola Dy, quanto mi sei mancata… > mi dice Jason, prendendomi il viso tra le mani.
< Come stai? > mi chiede di nuovo.
Lo abbraccio di nuovo, sentendomi sicura solo tra le sue braccia. < Bene. Adesso bene >
Attaccata alla sua maglietta, lo guardo. < Cos’è successo, Jason? Dove siamo? >
< A New York, e alla prima domanda non posso rispondere >
< Perché? > mi lagno.
< Nadia mi ha detto che devi cercare di ricordare da sola >
Mi rabbuio nel sentire il nome di Nadia, sentendomi anche in colpa per come l’ho trattata.
Jason mi fa nuovamente sdraiare, alzando il sopra del letto al suo livello.
< Ma ti aiuteremo. Io e… gli altri. Non ti lasceremo sola, sorellina >
Gli altri.
Da quel che ricordo, siamo sempre stati io e Jason, dalla morte di mamma.
Un momento.
Guardo oltre la finestra, e vedo il ragazzo biondo di prima fumare una sigaretta passeggiando su e giù nel giardino.
Jason segue il mio sguardo. Sorride, poi mi guarda di nuovo. < Vado a chiamarlo? >
Annuisco, anche se non ricordo minimamente chi sia.
Osservo Jason uscire dalla stanza e chiudere la porta, per poi rivederlo raggiungere il ragazzo, dirgli qualcosa indicando verso di me.
Il ragazzo spalanca gli occhi, poi sorride e butta la sigaretta per terra. Abbracciando Jason, cammina lentamente, e dopo pochi istanti sento la porta bussare.
< Avanti > rispondo, agitata e tesa.
La porta si apre piano piano, e insieme a lei si apre un vortice di emozioni, seguite da un dolce e caldo sorriso.
La gioia che sprigiona il suo viso, la sua camminata, gli occhi luminosi e brillanti, cerchiati da due profonde borse nere. I suoi capelli biondi spettinati, e l’abbinamento orribile di maglietta e jeans, e alcuni lividi presenti sulle braccia.
Ma quel sorriso. Ma quegli occhi.
La luce.
Con lui entra la luce. Ed entra la valigia sui suoi piedi, il berretto di lana, la mano di cui fidarsi, il taglio da curare, la chitarra da suonare, la voce d’ascoltare, le labbra da baciare, le braccia forti con cui tenersi forte, la forza di volontà per lasciarlo, l’immagine di un paracadute che lo copre.
Un plettro a forma di cuore.
Mi raggiunge, sedendosi dove prima stava Jason.
Lo guardo, avvertendo la mancanza dei suoi splendidi occhi sinceri e perfetti, infatti mi perdo nelle scaglie blu dei suoi profondi oceani, finché quegli oceani non vengono spezzati da delle onde. Osservo le sue lacrime cadere tra le fossette che il suo sorriso scatena; vengo distratta però da un odore forte.
< Da quando fumi? >
Mi guarda scioccato, per poi ridere e nascondere il suo viso tra le mani.
< Da quando pensavo di averti perso > confessa, sempre ridendo.
< Ma cosa ridi?! > gli dico, mettendomi a sedere per bene.
< Mamma mia, come ti sei alzata male! > mi prende in giro.
Gli faccio la linguaccia. Poi però torno seria, posando una mano sulla guancia. Traccio ogni suo lineamento con le dita, soffermandomi sulle brutte borse nere. Schiocco la lingua, contraria.
< Ho dormito poco > si giustifica.
Gli asciugo le lacrime, iniziando però a piangere anche io.
Il ricordo di ciò che è successo mi ha improvvisamente investito, sentendomi un enorme peso sul petto.
< Ehi… è tutto okay >
E mi abbraccia, e io sprofondo di nuovo in un altro abbraccio, piangendo nuovamente altre mille lacrime.
< E’ tutto okay, siamo salvi, stiamo bene >
Mi alzo, avvicinandomi al suo viso. Voglio vedere i suoi occhi dire la verità.
E lo stanno facendo.
< Stiamo bene davvero? >
Mi prende il viso tra le mani, e sento il cuore esplodere come una stella.
< Stiamo bene, e siamo insieme. Il resto non è niente >
Annuisco.
< Hai tante cose da raccontarmi > gli dico, appoggiandomi al letto.
Annuisce, avvicinandosi a me. < Io però ne ho solo una da dire a te >
Aggrotto la fronte. < E cioè? >
Mi avvicina a lui, e una scarica di energia mi provoca quel piccolo ma intenso bacio che ci diamo dopo otto mesi di lontananza. Mi sento come se un fulmine mi avesse colpito in pieno petto, voglio tutto e lo voglio adesso.
Infilo una mano nei suoi capelli, mentre lui, sempre baciandomi, mi accarezza il collo e me lo bacia. Voglio le sue labbra. Le cerco di nuovo, trovandole pronte e calde. E solo mie.
< Dyanna… > mi chiama, respirando a fatica.
Affannata, lo guardo, in attesa.
< Hai una promessa da mantenere > mi dice.
La chitarra di mia madre.
Lo vedo sfilarsi dal collo una catenina, che si rivela poi il plettro con il nome mio e di mio fratello. Me lo consegna, e osservandolo capisco che ha fatto tanti viaggia, come li ho fatti io e Jason.
Eppure, come il plettro, questi spostamenti avevano uno scopo, un traguardo: mantenere una scommessa.
< Abbiamo tanto tempo > gli rispondo, prendendogli la mano.
Lui mi sorride, e io quasi muoio dal fatto che tutte le farfalle del mondo siano nel mio petto.
< Si hai ragione, ma io ho fretta > mi dice, baciandomi di nuovo.
Mi morde il labbro superiore, scatenando una forte risata.
< Abbiamo tempo… solo se vuoi… > balbetto, ritrovando quella solita insicurezza in me stessa.
Il suo sorriso svanisce, e io quasi mi pento delle mie stesse parole.
< Dyanna, io ti amo, e probabilmente passare l’intera vita con te non mi basterà mai >
Lava incandescente fuoriesce dal mio cuore.
L’ha detto. L’ha detto sul serio.
Le tre parole. Quelle parole che temevo di non sentire mai. Le ha dette. A me.
< Dillo di nuovo >
Mi prende le mani, baciandomele. < Ti amo >
Afferra il braccio, baciandolo dove mi sono ferita poco prima con l’ago. < Ti amo >
Mi fa il solletico alla vita, scatenando una risata. < Ti amo, Dyanna >
Asciugandomi delle lacrime, gli faccio cenno di avvicinarmi. < Ti svelo un segreto >
Lo afferro per il collo, portando le mie labbra tremanti al suo orecchio.
E ciò che sto per dirgli cambierà tutto. Tutti i miei punti di vista, i dolori, la voglia di vivere e amare, di essere amate e di poter comprendere l’amore; l’alba di fronte al mare, New York con la neve e la torta di mia nonna.
Ciò che sto per dirgli, cambierà me stessa.
Ma darà più certezze a me, a noi.
< Ti amo anche io, Niall >
 
 
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YEPNOPE
Non posso davvero crederci.
È finito.
È finita la mia prima fan fiction.
Weeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee :’’’(((
Ricordo ancora quando al mare mi venne l’idea di scrivere la storia di questa ragazza e questo ragazzo su un aereo mezzo sicuro, e ricordo anche cosa ho provato quando le prime persone hanno iniziato a recensirmi.
E a voi che mando tutti i miei pensieri.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno recensito fino alla fine
Ringrazio coloro che mi hanno recensito solo per un capitolo o due.
Ringrazio coloro che hanno messo tra preferite, seguite e ricordate la mia prima storia.
Ringrazio chiunque mi abbia seguito senza lasciare tracce, crescendo e aspettando con impazienza la fine di questa fan fiction che speravo non terminasse mai.
Spero di non aver deluso nessuno e spero di aver accontentato tutti, di aver appassionato tutti, di aver emozionato tutti.
È questo che noi “scrittrici” desideriamo: far vivere avventure e amori fantastici.
Spero di averlo fatto bene.
Continuate a seguirmi, ho già la fan fiction ‘The Revenge of Cinderella’ in corso, e presto pubblicherò qualcosa di… abjdbvjua *-*
Grazie ancora.
Grazie.
Grazie.
Grazie.
Kiss at all
- Mel

 
  
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