Certi
amori non finiscono
fanno dei giri immensi e poi ritornano
amori indivisibili, indissolubili, inseparabili…
24
dicembre: Mattina
Allora:
carpaccio di polpo in salsa agrodolce su letto di
rucola e radicchio.
Sogghigno
soddisfatta per la ricetta scelta in occasione della
cena della vigilia; apro il frigorifero e prendo il polpo con tutto
l’occorrente per poi svuotarlo sul tavolo pronta, anzi
prontissima, ad
affrontare il compito culinario da me prescelto.
Bene!
Innanzitutto apro la busta della pescheria e l’ odore
pressoché nauseabondo
che si spande
immediatamente in
cucina, mi fa tappare
il naso e mi provoca un conato di vomito che soffoco a fatica. Che
schifo!
-Polpo a me!-
esclamo in tono convinto.
Sollevo il
ricettario per esaminare bene tutti i passaggi e
mi dico (potere dell’autoconvincimento vieni a me!) che non
deve essere poi tanto
difficile cucinare questa bestia coi tentacoli, dal momento che la
ricetta
promette di essere semplice e alla portata dei principianti...
Pomeriggio
Un disastro!Io
sono un disastro, la cucina è un disastro e la
mia “gustosa” pietanza somiglia a tutto tranne che
a un carpaccio di polpo…
Disperata e
tremendamente in ritardo sulla tabella di marcia,
decido di cambiare ricetta e di scegliere qualcosa di più
semplice. Così opto
per una omelette che da bambina ho visto preparare centinaia di volte
alla
signora Patricia e che per forza dovrà riuscirmi alla
perfezione!
In fondo ho
ancora quattro ore di tempo prima dell’arrivo dei
miei ospiti, per cui ho tutto il tempo di rimediare al danno e di
preparare una
cenetta deliziosa, da leccarsi i baffi…
-Farò
rimpinzare anche te dannata Barbie!-grido con tutto il
fiato che ho in gola, sollevando il mestolo che ho in mano come fosse
uno
scettro.
Il pianto di
Lexie, però, mi fa capire che ho urlato troppo. -Sto
arrivando piccola!- ma ancora una volta mi agito più del
necessario e maldestra
come sono, faccio rotolare una serie di ingredienti.
-Oh no!Non posso
crederci!-esclamo tristemente guardando
l’ennesimo disastro che ho combinato. Tra le altre cose anche
le uova che avevo
intenzione di cucinare sono precipitate sul pavimento e si sono
trasformate in
omelette prima del tempo…
-Stupida,
stupida, stupida!- possibile che non sia in grado
di fare nulla senza scatenare la terza guerra mondiale?
Affranta mi reco
da Lexie che fortunatamente aveva solo perso
il ciuccio, così dopo pochi minuti e qualche coccola si
è calmata e
riaddormentata.
Ora basta!Non ho
intenzione di causare altri problemi e per
evitare di mandare a fuoco la cucina o di far esplodere la casa, decido
di
ordinare la cena alla tavola calda qui di fronte…
Se esistono i
cuochi ci sarà un motivo!Inoltre spacciando la
cena acquistata per mia non dovrò neanche subire i commenti
insopportabili e seccanti
di Heric e degli altri. Sono un genio!
Gongolante per
la mia decisione comincio a correre per e di
lì a poco mi rendo conto che è la cosa
più stupida che potessi fare, dato che
il pavimento della cucina era scivoloso a causa delle uova cadute.
Tutto
è accaduto in attimo. Precipito a terra a faccia in
giù
e nonostante abbia tentato di attutire il colpo parando le braccia in
avanti,
non riesco ad evitare che il mio addome colpisca il pavimento. Dopo
qualche
attimo di stordimento mi porto le mani alla pancia e lì
inorridisco alla vista
del sangue che scorre lungo le mie cosce …
Sono
completamente in preda al panico e non so che fare!Mi
rendo conto di non poter guidare in quello stato fino
all’ospedale e,
soprattutto, di non poter chiamare Charles che sarebbe rientrato a
Tokyo solo l’indomani
a causa delle riprese di un film…
Sospiro e, dopo
aver asciugato delle lacrime che non sono
riuscita ad impedire di cadere, estraggo il cellulare dalla tasca e
compongo il
suo numero.
-Heric ho
bisogno di te.
Sera
Sbatto le
palpebre e sento un gran cerchio alla testa. Provo
a mettermi a sedere ma sento che qualcosa me lo impedisce:
un’infinità di tubi
e tubicini con i rispettivi aghi infilati nella mia pelle.
-Rimani sdraiata.
-Heric…-
biascico il suo nome in maniera stentata e mi
accorgo anche di avere la bocca impastata.
-Il tuo bambino
sta bene.
Mi fa strano
sentire queste parole pronunciate da lui.
Scoppio in un pianto liberatorio.
-Hai avuto
un’emorragia.-mi dice anticipando le mille domande
che affollano la mia mente.-Sei stata sotto i ferri per quasi due ore,
ma alla
fine il medico ha detto che è andata bene.-una pausa, poi si
alza in piedi e si
avvicina al letto in cui sono distesa per guardarmi negli occhi.
–Dì un po’,
hai tentato di ammazzarti?- oltre
al suo
tono brusco percepisco anche preoccupazione, rabbia e…
tristezza?Mah, chi può
dirlo…
-Certo che
no!Stavo provando a cucinare, ma a quanto pare non
è andata molto bene…
-Quando
imparerai a tenerti lontana almeno un migliaio di
chilometri dai fornelli?-mi dice spazientito.
-Hai ragione.
Lui sembra
sorpreso e rimane in silenzio senza replicare. Non
si aspettava certo un’arrendevolezza simile da parte
mia…
-Perché
non me l’hai detto?-mi chiede a bruciapelo
distogliendo lo sguardo.
Eh
già, perché non gliel’ho detto?Proprio
non ci
arriva?-Perché avrei dovuto farlo?-gli chiedo con gli occhi
ancora lucidi.
-E
perché me l’hai tenuto nascosto?- ecco ora si sta
per
infuriare.
-Non ne vedevo
la ragione!
-E quindi hai
aspettato di essere dissanguata per mettermi al
corrente della lieta notizia!- mi correggo ora è proprio
incazzato.
-Hai
già tante cose per la testa ed io…
-Di quanti mesi
sei?
-Cosa?
-Rispondi e non
dirmi cazzate perché vado a chiedere la
verità al dottore.
-Il bambino
è di Charles se è questo che ti stai
domandando.-dico
risentita.-Stai tranquillo.
Lo sguardo che
ora mi rivolge sembra carico di un istinto omicida,
ma prima che lui possa replicare entra il ginecologo e guarda entrambi
con aria
stranita.
-Signori posso
chiedervi di abbassare il tono della voce?Sua
moglie non deve stressarsi, ha appena subìto un intervento.-
dice rivolgendosi ad
Heric.-Non deve farla stancare.
-Ma guardi
che…-provo a ribattere.
-Sì,
dottore.- dice lui sorprendendomi incredibilmente per la
naturalezza con la quale ha espresso quelle parole. Quanto vorrei che
fosse
davvero così…. e mio malgrado non riesco ad
evitare che mi invada una piacevole
sensazione di calore e di benessere.
-Per stanotte
dovrà rimanere in ospedale. A domani.-dice il
dottore congedandosi da noi e chiudendo la porta dietro di
sé.
-Bene, adesso
posso incazzarmi con te senza che nessuno ci
disturbi.
-Ora basta
Heric, sono stanca e devo riposare, hai sentito il
dottore?- spero che mi lasci in pace una volta per tutte, o forse
no…o forse
spero che non mi lasci affatto in pace…
Lui non mi risponde ma
viene a sedersi sul
mio letto. –Okay,
riposati. Aspetterò il tuo risveglio.
- E la cena
della vigilia?Non dovresti tornare a casa tua?Non
dovresti tornare da lei.- e dicendo quelle parole non riesco ad
impedire alla
mia voce di diventare stridula.
-Sto bene dove
sto.-mi dice incrociando le braccia al petto e
guardandomi con aria beffarda.
Non so se vorrei
prenderlo a schiaffi per tutta la notte o
farci l’amore per tutta la notte…
Mai
mai il tempo passerà
Mai mai il tempo vincerà
Il nostro non conoscersi
per poi riprendersi
e' una tortura da vivere…
*Amici mai
di Antonello Venditti.
Salve
gente!!!!!!!!!!!!!!!!!!Lo so che non riuscite a crederci, in effetti
non ci
credo nemmeno io: un aggiornamento dopo due anni mi sembra un tempo
accettabile, non credete?Continuando di questo passo prevedo di
terminare la
storia nel 2020 XD
Scherzo,
scherzo!!!!Mi
sono accorta che sarebbe veramente ingiusto lasciare questa storia
incompiuta,
proprio nei confronti di chi aspettava di leggerne la conclusione e nei
confronti di chi mi ha sostenuta commentando. Ergo ho deciso di
terminarla in
tempi possibilmente NON BIBLICI, lo prometto!Intanto volevo chiedervi
che ne
pensate di questo colpaccio di scena?Cosa pensate che
accadrà?Se vi va fatemelo
sapere nei commenti perché sarei molto curiosa di sapere
cosa state immaginando
nelle vostre testoline.
Grazie
anticipatamente
a chi leggerà e commenterà, a presto (lo
prometto!)
Ps.
Sono riuscita a
farmi perdonare anche solo un pochettino?