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Autore: tempestadentroquietefuori    12/01/2014    2 recensioni
Lui bello e stronzo.
Lei timida ma socievole.
Lui il "vip della scuola".
Lei non da importanza a queste cose.
Lui non si arrende davanti ai propri obbiettivi.
Lei non si fa mettere i piedi in testa.
E se queste due vite si scontrassero? E se questo scontro provocherà scintille,magari letali?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Il giorno successivo volò in un attimo,era già mattina e dovevo andare a scuola. 
-Asako puoi accompagnarmi?- dico io.
-certo Sana,inizia a salire in auto, prendo la borsa e arrivo. - dice lei. 
Mi avvio verso l'auto e vengo seguita subito dopo da Asako. 
Arrivo a scuola in cinque minuti,giusto in tempo al suono della campanella. Entro non vedendo Jenny e mi avvio verso la mia classe. Vedo Max fuori la porta che si mette davanti per non farmi entrare.
-Max mi fai passare?- dico io scocciata dopo vari tentativi di entrare.
-no,è meglio che non entri,almeno per ora-dice lui serio.
-ma che cavolate dici? Su spostati fammi passare!- dico io scostandolo.
 Trovo qualche centimetro più lontano dal mio banco Whitney e le sue "amiche" che sogghignano. Ma che hanno da ridere? E che ha da guardare Whitney? 
Mi avvicino al mio banco e vedo una scritta che occupa tutta la superficie di esso: "La reginetta....delle troie!" C'è scritto con la bomboletta rossa. 
Subito mi giro dalla parte di Whitney. 
-che c'è? Ti rode perché ti ho rubato  il posto da reginetta? Sei così ridicola e infantile! Dillo che sei stata tu,tanto oramai è più che evidente!- dico io alzando il tono.
-ebbene si,sono stata io. Che c'è,non ti piace la dedica?- dice lei sogghignando.
-sai,questa dedica si addice più a te visto che sei una troia,però togliendo "la reginetta",sia chiaro,perché la reginetta del ballo sono io,non tu-dico io con tono di sfida.
La vedo ribattere ma la prof entra in classe.
-cos'è tutta questa tensione?- dice la prof avvicinandosi a me e Whitney e notando il banco.
-Kurata,non siamo mica a casa sua che lei imbratta i banchi!- dice lei 
-prof non sono stata io,e poi le pare che mi dia della troia da sola?- dico io.
-Kurata un po di contegno! Dopo le lezioni in punizione!- dice lei.
Ci mancava solo questa,me la pagherà quell'oca! Finite le ore di lezione,con mio dispiacere,mi reco verso l'aula punizioni.
Fuori dalla porta vedo il prof Evans.
-Kurata che ci fai qui?- dice il prof meravigliato.
-punizione prof.- dico io.
Il prof mi guarda con una faccia stupita.
-cos'è successo?- dice lui.
-mi hanno imbrattato il banco con la bomboletta e la prof pensa che sia stata io e mi ha mandato qui- dico io scocciata.
-Vabbene Kurata. Non sei sola, non preoccuparti,io ora devo andare che ho finito il mio torno,ci vediamo-dice lui.
-ciao prof.-dico io.
Sorpasso la porta dell'aula e al penultimo banco vicino alla finestra vedo Hayama seduto sulla sedia e i piedi sul banco che ascolta l'iPod. 
Poso la mia roba su di un banco a caso e dopo voltatosi si accorge della mia presenza.
-wow Kurata,anche tu qui?- dice lui meravigliato.
-già, Hayama e tu? Sempre qui?-domando io sarcastica.
-sempre-dice sogghignando.-perché sei qui?- dice lui.
-perché Whitney ha imbrattato il mio banco con la bomboletta scrivendo: la reginetta delle troie.- dico io.
-wow ahahahah.... Non darle retta, è invidiosa- dice lui.
-lo so,anche perché non so il suo astio nei miei confronti da dove viene- dico io.
-Kurata ma dai! Guardati! Sei bellissima,una vera bomba sexy, tutti ti vogliono dei ragazzi,e tutte le ragazze vogliono essere te. Sei nuova e dopo due giorni sei entrata a far parte della squadra delle cheerliders e sei anche la reginetta del ballo! Non ti viene in mente nulla del motivo dell'astio di Whitney nei tuoi confronti?- dice lui con tono ovvio. 
-beh...ma io che posso farci!- dico io.
-niente, è solamente gelosa ed ha ragione di esserlo!- dice lui.
-come scusa? Stai dicendo che è giusto ad essere gelosa di me?- dico io.
- gia! Hai conquistato il cuore di tutti in poche settimane,lei sta da tre anni qui è la odiano tutti,in più hai avuto attenzioni del sottoscritto,cosa che tutte le ragazze vorrebbero avere- dice con un misto di malizia e ovvietà.
-seh certo! Io non faccio altro che essere me stessa,se per gli altri risulto simpatica io non posso farci nulla, posso solo esserne felice. In quanto alle tue attenzioni,so benissimo che vuoi portarmi a letto,come hai fatto con tutte,ma non ci riuscirai!- dico io.
-tsz. Dai tempo al tempo Kurata- dice guardandomi malizioso. 
Mi siedo affianco a lui e dico:perché ti comporti così?- dico io.
-così come?- dice.
-ti atteggi,credi di essere il bello della situazione,maltratti i ragazzi più piccoli o altri per farti rispettare, sei temuto in tutta la scuola, porti a letto tutte le ragazze che ti trovi appresso e una volta fatte le tue intenzioni le rimandi da dove sono venute.- dico io.
Mi guarda per un attimo e poi dice: beh...detto così sono un mostro,ma a me piace esserlo- dice lui.
-a te piace esserlo? Ma ti senti?- dico io alzandomi e sbattendo le mani sul banco.
Mi sento sbattere al muro da lui.
-ma che cazzo vuoi Kurata? La vita è la mia!- dice lui alzando di tono. 
-si,ma coinvolgi anche altri! Perché ti comporti così? Per paura? Per non farti vedere debole?- azzardo io.
-tu non sai niente di me Kurata!- dice lui.
-beh allora dimmelo,parliamone, ti ascolterò! Dimmi il motivo dei tuoi atteggiamenti!- dico io con rabbia. Il mio tono fece sciogliere la presa di Akito,dopodiché abbassa la testa guardando per terra. 
Io con due dita gli alzo il mento facendo incontrare i nostri occhi,dopodiché gli accarezzo una guancia. 
-parliamone- dico io con tono calmo e affettuoso.
Lo vedo sedersi ed io mi siedo affianco a lui.
-i miei genitori sono morti in un incidente aereo quando avevo cinque anni..-dice soffermandosi un po.
-uh,mi dispi-dico ma le sue parole mi bloccano.
-fammi continuare se no non riesco più,è doloroso ricordare...-dice lui.
Gli faccio una carezza e lui continua.
 -alla loro morte fui affidato ad una casa famiglia,non avendo parenti e fratelli o sorelle al mio fianco. Li ero insieme ad altri bambini,desiderosi di una famiglia,ma io non volevo un altra famiglia,io volevo loro! Però un giorno arrivo una giovane coppia che decise di adottarmi anche se avevano altri due bambini, così dovetti arrendermi ed andare con loro. All'inizio tutto bene,ma poi la differenza fra figlio naturale e figlio adottato iniziò a farsi notare sempre più. Io facevo tutto per attirare attenzioni,ma il primo posto era sempre riservato a loro. Un giorno,all'età di 13 anni glielo feci presente,ma loro negarono tutto. Ci fu un periodo,tutt'ora, che la mia finta mamma iniziò a bere, tanto da frequentare gli alcolisti anonimi, mentre il mio finto padre tutte le mattine usciva e ritornava la sera ubriaco marcio e droga. Lui ogni sera picchiava la mia finta mamma e i miei occhi non sopportando ciò decisi di difenderla,ma ciò peggiorò ancor più la situazione. Picchiò anche me ed inseguito anche la mia finta mamma. Un giorno addirittura alzò le mani anche sui due bambini e allora non ci vidi più. Mi fiondai su di lui e talmente delle botte pesanti svenne. Da quel giorno abbandonai quella casa e andai a vivere di nuovo nella casa famiglia fino all'età di 16 anni,quando fui maggiorenne e libero di fare quello che volevo,andai via da li comprando un piccolo appartamento con i soldi che per legge mi toccavano e da quel giorno vivo da solo nella mia tutt'ora casa.- dice lui.
Rimango sconvolta da quello che le mie orecchie hanno sentito. Il suo comportamento è dovuto a ciò,ha avuto un brutto passato...
-mi dispiace Akito,sul serio-dico io veramente dispiaciuta. Lui di tutta risposta mi abbraccia e io ricambio l'abbraccio stringendolo ancor di più. 
  
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