1° Capitolo Disastri a Privet Drive!
Nota: prima che iniziate a leggere questo cap. volevo
ringraziare tutti per le recensioni e spero che nei prossimi capitoli sarete
più numerosi. Le risposte ai commenti sono alla fine!!!
Questa ff è dedicata alla mia amica Chiary89, che ha creduto in me, ma soprattutto
alla Rowling che ci ha permesso di arrivare
ù fino a questo punto. Mi scuso con tutti voi per questo terribile ritardo, ma
sono stata in vacanza per più di tre settimane, e il mio computer ha fatto i
capricci! Adesso vi lascio ad una buona lettura!!!!!
Benjamin si rialzò a
fatica dall’asfalto bagnato.
Riusciva ad intravedere
solo in parte il corpo del mangiamorte.
L’aria circostante era
gelida e terrorizzante, il ragazzo sospirava a fatica.
Sentiva l’attenzione
concentrata su di lui, e null’ultimo periodo la cosa non accadeva mai. Gli
sarebbe voluto un po’ per riabituarsi.
Ebbe pochi istanti per
riuscire a riprendersi, poi si accorse che il mangiamorte non era da solo.
Spuntarono improvvisamente molti uomini da dietro alle sue spalle.
Tutti erano avvolti da
un lungo mantello nero, e stringevano in mano la bacchetta.
Adesso era proprio nei
guai.
Si sistemò il mantello
con fare molto calmo, non voleva fargli capire che in realtà stava morendo
dalla paura. Se in tutti quegli anni di fuga aveva imparato qualcosa era
proprio quella: non doveva dimostrare all’avversario di avere paura.
Però era anche
consapevole della realtà: l’avevano preso.
E appena lo avrebbero
portato al cospetto di Voldemort per lui sarebbe stata la fine.
Ben non sapeva cosa
fare, Draco lo aveva sempre avvertito.
Stranamente i
Mangiamorte sembrarono non attaccare subito, invece era come se volessero
scrutarlo per bene, esaminare ogni angolo del suo corpo.
Sembrava non esserci
neanche un alito di vento.
Le foglie degli alberi
che lo circondavano erano ferme, come pietrificate.
Ad un tratto gli venne
in mente un piano.
Era banale, ma poteva
funzionare.
Non conosceva molto bene
i Mangiamorte, ma se in quegli anni il fratello gli aveva veramente detto tutto
quello che accadeva all’esterno allora aveva un piano in mente.
- Per favore non mi
uccidete!- implorò il ragazzo, mentre cercava di allungare il braccio verso la
sua tasca, in cerca della bacchetta.
-Perché non dovremmo?–
disse uno dei mangiamorte con voce roca, e che improvvisamente sembrava come
ragionevole.
Era molto insolito per
uno di loro: di solito loro erano quelli che uccidevano senza aspettare
ragioni, quelli che non avevano pietà per nessuno.
Ma lui si consolò in
fretta, forse era stato solamente fortunato.
Ricominciò a parlare
solo dopo qualche attimo.
-
Io...
ho delle informazioni che vi possono essere utili, sì insomma per il vostro
signore – balbettò il ragazzo, cercando di essere il più convincente possibile.
Tra i mangiamorte
qualcuno si fece largo, era lo stesso che aveva parlato poco prima.
Non si tolse il
cappuccio, anche se tentato nel farlo.
- Parla, o morirai – gli
ordinò, riducendo le speranze del ragazzo al minimo.
Ben sussultò.
Era riuscito ad
impugnare la bacchetta.
Ora non gli restava che
prenderla, alzarla e....
- Expelliarmus!- un
gridò si levò fra la folla.
Purtroppo non era stato
Ben a lanciare l’incantesimo.
Una luce verdastra colpì
il ragazzo in pieno petto, scaraventando la sua bacchetta dall’altro lato della
strada. Subito un ghigno di un mangiamorte.
- Volevi fregarci, eh?
Volevi prenderci per il culo? Ma a tuo dispiacere non ci sei riuscito, e lo
dico veramente, sai, e ti dispiacerà molto di più dopo che ti avrò ucciso –
gridò lo stesso che aveva lanciato l’incantesimo.
Negli stessi attimi, al
numero 4 di Privet Drive...
Era ormai sera.
Quella giornata non era
andata per il verso giusto: l’aveva programmata in un modo assolutamente
diverso ma, in fondo, quando mai Harry Potter, il ragazzino “strano” del numero
4 ha avuto una giornata completamente ok?
Troppo difficile da
ricordare.
Harry si buttò sul
letto, facendo sobbalzare l’uccello che era appollaiato nella sua gabbia,
Edvige.
Il ragazzo posò gli
occhiali a mezza luna sul suo comodino, capì che forse era meglio dormire.
O almeno quello era ciò
che la sua volontà gli diceva di fare, ma la sua testa gli sussurrava altre
cose.
La verità era che la
scuola era finita da troppo poco.
Non era passato il tempo
giusto per divertirsi: insomma era morto Silente.
Era morto chi gli aveva
permesso di stare lì, in quel momento.
Era consapevole che da
più di una settimana non riusciva a pensare ad altro, ma non poteva farci
niente, era più forte di lui.
Per Harry era stato da
sempre come un nonno.
Non voleva ammetterlo,
forse, ma era così.
Non lo aveva mai visto
in realtà come il preside della sua prestigiosa scuola, ma come un nonno
affettuoso che nasconde qualcosa.
Però la verità era che
non c’era più ormai.
Era morto. Fine. Harry
non aveva nessun potere curativo, quindi non c’erano rimedi.
Inoltre più che Silente
gli dispiaceva per la scuola e per se stesso: insomma aveva dovuto interrompere
la relazione con Ginny, poi probabilmente non avrebbe più frequentato Hogwarts.
Mentre si rigirava nel suo letto,
ripensando a come Hogwarts potrebbe essere senza di Silente, vide qualcosa che
non aveva notato prima.
Era come se scorgesse
delle ombre nella casa di fronte.
Forse c’era qualcuno.
O forse si stava
solamente sbagliando.
Decise di rimettersi gli
occhiali, a volte la vista gli giocava brutti scherzi.
Una volta che li ebbe
inforcati bene ed ebbe focalizzato le immagini, riuscì a vedere chiaramente e a
confermare quello che prima aveva visto.
C’era qualcuno per
strada, e ciò non gli sembrava abbastanza convincente.
Che a Privet Drive
qualcuno andava in giro di notte non si era mai sentito.
Aprì piano la porta, e
scese attentamente le scale, preoccupandosi di non svegliare gli zii e il
grasso cugino.
Solo quando fu
nell’ultimo pianerottolo iniziò a correre.
Anche se dopo le cose
spaventose che aveva passato doveva ammettere che lo faceva sembrare un fifone,
lo spaventava il fatto d’essere solo, per strada.
Ma si fece coraggio
impugnando la bacchetta.
Svoltò l’angolo, strinse
la bacchetta più forte.
Si avvicinava sempre di
più, e più sentiva dei borbottii.
Era come se qualcuno
stesse parlando, ma non riusciva a esserne sicuro.
Attimi dopo invece ne ebbe la certezza.
Riusciva a sentire dei
dialoghi, e una voce sembrava terrorizzata.
Decise di uscire allo
scoperto, dalla posizione com’era non riusciva a capire niente.
Accadde tutto molto
velocemente: Harry uscì allo scoperto e riuscì a capire cosa stava succedendo.
Tanti mangiamorte a
cerchio era riuniti attorno ad un unico punto, dove
era ben visibile un’altra figura, mascherata da un mantello.
I mangiamorte puntarono
la bacchetta verso di Harry.
- Expelliarmus – fece
lui, riuscendo a disarmare un mangiamorte.
Ma visto
che i Mangiamorte puntarono la loro attenzione su di Harry, Ben ebbe il
tempo di correre a riprendersi la sua bacchetta, poi si avvicinò a Harry.
- Avad...-
un Mangiamorte aveva già puntato la bacchetta contro di Harry quando
Ben, con una mossa agile e veloce riuscì a disarmarlo.
I due ragazzi si
nascosero dietro ad un’altra casa.
- Ma
si può sapere chi sei?- disse Harry, che più di chiedere ordinava.
- Non capisco perché
dovrei dirti il mio nome se tu non mi dici il tuo – rispose l’altro, lanciando
un altro incantesimo a un Mangiamorte che si
avvicinava.
- Come, non hai capito chi
sono?- chiese Harry, che cominciava a innervosirsi.
- Perché, non sei mica
Jhonny Deep per non parlare di Jannifer Lopez, quindi
non capisco come fai ad insinuare.... scusami un
attimo – mentre che parlava Ben si sporse nella strada e lanciò un altro incantesimo
ad un ennesimo mangiamorte.
- ....
allora dicevamo, non capisco perché pensi che dovrei conoscere il tuo nome?-
finì la frase, accertandosi che nessuno dei mangiamorte si stava avvicinando.
Harry lo guardava
meravigliato.
Non aveva mai visto nessuno
risolvere un problema in quel modo, ma ciò lo affascinava tantissimo.
- Allora, perché non
parli?- chiese Ben.
- Io ... solo che...
forse è meglio andarsene di qua, seguimi “ragazzo del
mistero” – disse Harry, afferrandolo per un braccio, e correndo verso casa,
mentre gi altri mangiamorte erano ancora storditi.
Corsero un bel po’, solo
dopo qualche minuto raggiunsero casa di Harry, e prima che Ben potesse fare
qualche stupido commento Harry lo trascinò in camera sua, chiudendosi la porta
alle spalle.
- Senti
come cazzo ti chiami, tu devi spiegarmi qualche cosa – disse Harry
allibito.
- Ehi, vacci piano con
gli insulti.
Non sono mica uno dei
quei cosi che si trovano per strada, io sono prezioso,sai?-
disse in modo arrogante.
- No, scherzo. In realtà
non so cosa vuoi sapere – disse lui, lasciandosi
cadere sul letto.
- Come non sai cosa
voglio sapere? Vuoi fatto un riassunto? Ok.
Stavo cercando di
addormentarmi e mentre mi rigiro nel mio letto sento
dei rumori e vedo strane cose. Ho perfino dubitato della mia sanità mentale. Ma fortunatamente anche questa volta il mio istinto aveva
ragione e allora sai cosa ho fatto?
Sono sceso, ho camminato
solo per la strada, come un pazzo, chi non mi conosceva poteva scambiarmi per uno gigolo ! – esclamò tutto d’un fiato.
- E
poi non capisco perché tutti quei mangiamorte erano qui solo per te, che cosa
hai fatto di buono?- disse.
- E
allora? – chiese Ben.
- Come “allora”?- disse
Harry.
- Va bene, tenendo conto
che non capisci BENE la mia lingua – disse tutt’altro che calmo – ti farò le domande poco per volta.
Ben annuì, accennando
anche ad un sorriso.
In realtà Harry stava un
po’ esagerando.
Non sapeva perché ma
quel ragazzo lo attraeva, lo eccitava.
Si sedette anche lui sul
letto, e iniziò facendo:
- Chi sei?
– era una domanda secca, ma non stupida.
Sicuramente era
importante per sapere il suo nome: finora l’aveva chiamato “ il ragazzo
misterioso”.
- Facile, questa la so – scherzò Ben.
Per un attimo fu come
tentato di rivelargli il suo vero nome, ma poi gli venne in mente il discorso
che aveva avuto poco prima con Draco.
- Mi chiamo Benjamin Bo....- stranamente non riusciva a ricordarsi il cognome.
- Cos’è? Non sai neanche
il tuo cognome? Bel ragazzo che mi sono andato a
trovare –disse Harry disperato.
- Ho come
un vuoto di memoria – disse Ben, come per giustificarsi.
- Non mi va di parlare – disse poi.
- D’accordo... ti
lascerò in pace solo e unicamente quando TU mi avrai spiegato cos’è successo lì fuori – disse Harry.
- Va bene... non ti
alterare però – sospirò Ben.
Mi sono ritrovato qui,
credo con una passaporta, e mi sono ritrovato davanti quei mangiamorte – disse lui.
Harry lo guardò stupito,
a bocca aperta.
- Tutto qui?- chiese.
- Tutto qui! – rispose
l’altro.
- Adesso se non ti
dispiace, vorrei dormire un po’ – aggiunse poi.
- Ok... ti sveglierò domattina, mi spiegherai meglio domani – concluse
Harry, allontanandosi dalla stanza.
Quel ragazzo nascondeva
qualcosa.
Decise
di indagare su di lui, doveva scoprire più cose possibili sul suo conto.
Chi era in grado di
aiutarlo in questo?
Hermione.
Scese in fretta le
scale, prese un foglio di carta e una penna.
Doveva avvertirla di ciò
che stava accadendo, magari non rivelando troppi particolari.
Se i mangiamorte lo
avrebbero scoperto poteva accadere il finimondo.
- Vediamo...
– disse Harry, iniziando a scarabocchiare qualcosa:
Cara Hermione,
non voglio spaventarti
quindi ti dico prima che sto bene e non è successo niente di grave.
Desideravo solo
chiederti se potevi aiutarmi con un affarino: questa
notte un ragazzo, fuori casa mia, è stato attaccato da una decina di
mangiamorte, e io l’ho aiutato a sfuggirgli.
Adesso però sorge un
piccolo problema: potresti indagare su un certo Benjamin Bo... , sai è questo il suo nome, anche se non ricorda più il
cognome. So che è molto strano, ma mi va di aiutarlo, ok?
Spero potrai essere
d’aiuto,
Abbracci
Il tuo amico Harry
Rilesse la lettera un
paio di volte, ma aveva premura.
Senza controllare
eventuali errori grammaticali diede la lettera ad Edvige, sussurrandole:
- Portala ad Hermione – così la civetta spalancò le sue possenti ali
bianche e volò nel cielo stellato.
Harry intanto guardava
Benjamin, ormai addormentato.
Aveva un volto carino.
Sperava avesse risolto
questa questione il più presto possibile.
Ormai era deciso:
domattina avrebbe prima controllato la lettera di risposta di Hermione, poi
avrebbe interrogato nuovamente Benjamin. Così, senza che avesse possibilità di
dormire nel suo letto ( ormai rubatogli da Ben) Harry
si addormentò lentamente sulla sedia della scrivania, con un espressione
felice...
Allora che ve ne pare???
So che non è molto lungo, è non accade nulla di veramente
importante, ma questo è una specie di intermezzo, se
avessi aspettato ancora un po’ mi avreste linciato!!! Allora, RECENSITE... alla
prossima!!!
Kel allora
l’inizio ti è piaciuto!! Sono molto contenta, ho
impiegato poco tempo per scriverlo ma tante energie!
Spero che anche questo chappy ti piaccia, ma soprattutto
che continui a seguire con interesse!
Bacioni!
_G0tik4_ si... per
te che adori le Harry/Draco mi sa che dovrai aspettare
ancora un po’, ma comunque non preoccuparti, in questo campo sta sicuro che non
ti deluderò! Anche per te allora grossi bacioni, spero molto che continuerai!!! Ciao...
Amicamia eccoti
qui il voluto seguito! So che probabilmente ti aspettavi di più, ma se
continuerai ti prometto che non ti deluderò!
Sono contenta che l’inizio ti sia piaciuto... bacioni!!!!
Ina allora ti
è piaciuto Ben!!! Non voglio fare anticipazioni, posso
solo dirti che ho in serbo molte scene divertenti dove lui sarà protagonista,
insieme a Draco ed Harry ovviamente... ciao ciao!!!
Sathia e si... bisogna stare molto attenti a quello che si trova
in giro! Ora hai il seguito, spero potrai fare una recensione più approfondita,
magari anche dopo il terso chappy, che è già in preparazione! Grazie comunque!!!!!
Sammy Malfoy sono
molto contenta che stai seguendo la ff. Comunque,
riguardo a quei complimenti, sono del tutto veri!! Per me sei una ispirazione completa! Riguardo invece alla ff, per
vedere Ben a Hogwarts dovrai aspettare ancora un po’ ma ti prometto che ne
varrà la pena... bacioni e alla prossima!!!