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Autore: Imma Star    31/05/2008    3 recensioni
Passata l'euforia per la vittoria sul Signore Oscuro, tutti, vincitori e vinti, devono fare i conti con quanto hanno lasciato alle spalle, e, soprattutto, con le conseguenze di quanto è accaduto. E intanto, Harry Potter, in compagnia del dolore per le perdite subite, deve decidere cosa sarà della sua vita...mi raccomando...largo ai commenti!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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FANTASMI DEL PASSATO

 

Era ormai gennaio inoltrato, e Harry non aveva ancora trovato un modo (ammesso che ne esistesse uno) per guardare i ricordi di Regulus. Non che lui, Hermione e Ron avessero il tempo materiale di abbandonare un attimo la biblioteca; a dire la verità, Harry e Ron avrebbero volentieri dedicato ai ricordi la maggior parte del loro tempo, ma, chissà come, in presenza di Hermione la scuola conquistava sempre la pole position. Soprattutto in quel periodo, quando gli insegnanti iniziarono a ricordare loro che alla fine dell’anno li attendevano i M.A.G.O..

 -E comunque noi dovremmo già essere fuori di qui- continuava a ripetere Hermione –E se neanche quest’anno riesco a diplomarmi, giuro che mi suicido-

Personalmente, Harry non si era mai sentito tanto sotto pressione per dei motivi scolastici; gli insegnanti non facevano altro che caricarli di nuovo materiale da studiare, e lui e Ron coglievano ogni occasione favorevole per escogitare nuovi piani per conquistare u Pensatoio. Ovviamente, potevano farlo solo quando Hermione non li seguiva; in bagno, ad esempio.

 Ron era appunto appoggiato ad un lavandino, e fissava la parete davanti a sé, riflettendo. Harry camminava avanti e indietro.

 -Dunque- disse, per l’ennesima volta –Ci sono due Pensatoi in questa scuola. Uno è nell’ufficio della McGranitt, uno era di Piton. Probabilmente adesso ce l’ha Lumacorno; questo è il più accessibile, secondo me…-

 -Anche perché se la McGranitt ci trova nel suo Ufficio, ci scortica…-

osservò Ron.

 -A meno che…- continuò Harry –Parlo con Silente. Ma ci sono un’infinità di ritratti lì dentro, sempre pronti ad origliare…-

 -Eppure deve esserci un posto in cui vendono Pensatoi. Magari da Magie Sinister…-

 -Non voglio più entrarci, mai più!- replicò Harry.

 -Hai ragione. E comunque, ad Hogwarts ci sarà un modo per…Harry!- esclamò, all’improvviso -La Stanza delle Necessità!-

Harry alzò la testa di scatto.

 -Se chiediamo alla Stanza un Pensatoio…- iniziò Ron, ma Harry si era già precipitato fuori.

 

Un quarto d’ora dopo Ron e Hermione stavano aspettando Harry nella Sala Comune di Grifondoro.

 -E comunque, Ronald, vi concedo al massimo mezz’ora. Se entro trenta minuti non troviamo niente, torno in biblioteca, perché a me, a differenza di voi, interessano i M.A.G.O., e non voglio passare un altro anno qua dentro!-

 -Hermione, te l’ho già detto, l’anno scorso abbiamo sconfitto Tu-Sai-Chi anche se ci mancava un anno di scuola. Sinceramente, non è che Storia della Magia mi sia servita a molto…-

Hermione sbuffò e si abbandonò sullo schienale della poltrona.

Ron, inspirò.

 -E, comunque, qualcosa di buono c’è stato, no?- chiese, guardando per terra.

 Ecco il momento che Hermione temeva e aveva sempre temuto, da quando era finita la battaglia. Ricordava benissimo del suo slancio verso Ron, e aveva cercato di evitare l’argomento in ogni modo possibile. Ma sapeva benissimo che non avrebbe potuto fuggire per sempre. Il punto era che neanche lei sapeva cosa voleva veramente Non aveva pensato alle conseguenze che avrebbe potuto avere quel gesto, era troppo convinta che sarebbero morti tutti…

 -Senti…- disse, ma in quel momento Harry comparve in cima alla scala che portava al Dormitorio.

 -Li ho trovati!- esclamò, agitando la fiaschetta piena di vischiosi, trasparenti ricordi.

I tre corsero fino al corridoio con l’Arazzo di Barnaba il Babbeo, poi, senza dire niente, iniziarono a percorrerlo avanti e indietro. Ormai, erano allenati.

 ‘Mi serve un Pensatoio ’ pensava Harry ‘Mi serve qualcosa dove poter guardare dei ricordi…’

Ad un certo punto, Hermione si fermò.

Una porta era comparsa nella parete di fronte, una porta che loro tre conoscevano fin troppo bene. Senza aspettare, Harry la spinse ed entrò.

 Dopo due passi, si bloccò, incredulo.

Era un Pensatoio, senza dubbio. Ma non come quelli di Silente e Piton, che un normale uomo spostava senza problemi. Era enorme, come una fontana o una piscina rotonda. E il suo contenuto turbinava e illuminava i loro volti. Era come guardare una sezione di cielo liquido.

Harry guardò Ron, che annuì leggermente. Aprì la bottiglia e versò i ricordi nel Pensatoio; questi raggiunsero la superficie e vi si unirono, iniziando a vorticare più velocemente. Poi, Harry estrasse la bacchetta e toccò la massa liquida e luminosa.

 Dal punto in cui la bacchetta era entrata in contatto con la superficie, sia allargarono una serie di cerchi, come se una pietra fosse stata lanciata proprio lì. Poi, i cerchi si diradarono e il Pensatoio si spalancò su un parco innevato: il parco di Hogwarts.

 Hermione allungò una mano, subito imitata dagli altri due; insieme, immersero la mano nel cristallo liquido e vi entrarono, vorticando come i ricordi informi di poco prima.

Finalmente, i tre atterrarono nel parco della scuola, cadendo fra la neve, insensibili al freddo. Nessuno aveva ancora detto niente.

 -E’ Hogwarts…- disse Hermione, guardandosi intorno.

Era senza dubbio il Castello, ma quell’ epoca apparteneva al passato. Si capiva dai tagli di capelli degli studenti, traspariva persino dal loro comportamento. E, ovviamente, in riva al lago non c’erano tombe di marmo o fontane.

 Harry si guardò intorno, e scorse il protagonista di quei ricordi: Regulus Black era appoggiato al tronco di un albero, e doveva avere all’incirca diciassette anni. Più basso di Sirius, con la carnagione un po’ più scura, ma gli stessi capelli neri, sembrava perfettamente a proprio agio nella divisa verde e argento ed era sicuramente l’anima del gruppetto che lo circondava.

 Poco lontano, c’era Desdemona Blount, bellissima, con la pelle color avorio e i lunghi capelli color platino. Ma Desdemona non era sola: accanto a lei c’era una persona che Harry non si sarebbe mai aspettato di trovare fra i Serpeverde: Icarus Scrimgeour.

Harry si avvicinò, seguito da Harry e Hermione.

 -Dai, Dedy- stava dicendo Scrimgeour –Devo studiare Pozioni, o Lumacorno non sarà molto clemente-.

 -Ma figurati!- esclamò la Blount –Quello ti adora, da quando tuo fratello è entrato negli Auror!-

 -Bè, che c’entra- ribattè Icarus, leggermente irritato –Non credo che alla commissione dei M.A.G.O. fregherà qualcosa del lavoro di mio fratello. Lui è diverso da me, era un Grifondoro-

 -E se rimanessimo ancora due, massimo tre minuti?- chiese Desdemona, con finta aria da bambina. Dopodichè, lanciò un’occhiata verso il gruppo di Regulus. Anche Icarus guardò da quella parte, e sembrò capire qualcosa all’improvviso.

 -Oh, ok…- mormorò, e distolse lo sguardo. Qualcosa lo aveva demoralizzato. Il giovane Icarus non era molto diverso da quello attuale, ma i capelli erano completamente neri, senza parti dorate vicino alle tempie.

 -E comunque- continuò Desdemona –Anche la McGranitt stravede per te. Quanti studenti sono riusciti a diventare Animagus negli ultimi anni? Solo tu. Vedrai che questo conterà, ai M.A.G.O.-

Icarus sembrò lusingato dal complimento; in quel momento, però, Regulus e i suoi amici si allontanarono, parlando e ridendo rumorosamente.

 -Scommetto che adesso possiamo andare…- osservò Icarus.

 -Direi di sì…- sospirò Desdemona –E comunque, piantala con le tue insinuazioni-

-Quali insin…- rispose Icarus, ma la voce cominciò a sbiadire, insieme a tutto il resto. Il bianco della neve scomparve, sostituito da un vortice nero. Poi la situazione si stabilizzò,e Harry, Ron e Hermione si trovarono nella Sala Comune dei Serpeverde. Harry non capì se era giorno o sera, dal momento che si trovava nei sotterranei. Doveva essere ancora inverno, comunque, perché il camino di pietra era acceso, e illuminava la Sala di una cupa luce rossastra. Regulus sedeva in una poltrona, e leggeva, da solo.

A poca distanza da lui, anche Desdemona sedeva da sola. Teneva in mano la Gazzetta del Profeta, e i suoi occhi continuavano a saettare, da sopra il giornale aperto, verso Regulus.

 Harry si guardò attorno, ma non scorse Icarus; in compenso, riconobbe un giovane Antonin Doholov, che teneva banco all’altro capo della sala. Era circondato da studenti più giovani; potevano frequentare al massimo il secondo anno. Probabilmente li stava convincendo ad unirsi a Voldemort; a quel pensiero, Harry rabbrividì e distolse lo sguardo.

 Regulus, lanciò un’occhiata a Desdemona e alzò le sopracciglia, ma non sembrava infastidito. Osservandolo bene, notò Harry, non sembrava neanche che stesse leggendo; al contrario, pareva molto interessato alla conferenza di Dolhov, e stava cercando di coglierne più parti possibili.

Ma a quel punto, la Sala cominciò a muoversi, poi a svanire, lentamente, e due secondi dopo, Harry, Ron e Hermione erano nella Stanza delle Necessità. Per un istante, si guardarono in silenzio. Fu Ron a rompere il ghiaccio.

 -Wow…- esalò –Icredibile…-

 Harry annuì, in silenzio. I ricordi non l’avevano aiutato per niente, anzi… erano serviti solo ad aumentare la confusione.

 Continuò a pensarci per tutto il giorno, anche se Hermione, molto vicina all’isterismo, insistette nel voler continuare a studiare. Era davvero difficile concentrarsi, dal momento che la sua mente era continuamente attraversata dalle immagini di quello che aveva appena visto. Quella sera impiegò molto tempo ad addormentarsi, e nei suoi sogni rivide il volto pallido di Dohlov che lo osservava da una foto appesa in una vetrina.

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Schivando le Maledizioni Cruciatus che sicuramente mi strarete lanciando, sono riuscita a scrivere un nuovo capitolo. Credo che le scuse siano pressoché inutili, e che molti di voi gradirebbero colpirmi con una delle mosse di Miss Blount, ma sappiate comunque che per me è stato davvero impossibile concentrarmi su questa fiction, ultimamente… spero di non avere perso troppi lettori, durante la mia, ehm… prolungata assenza e, ovviamente, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Per cercare di farmi perdonare, ho inserito la scena del Pensatoio, svelandovi alcuni dei ricordi di Regulus, che in realtà avrei dovuto mostrare verso la fine, ma per i Lettori, questo e altro… Come al solito, un ringraziamento particolare alle carissime ragazze che, fedelmente, recensiscono ogni capitolo… spero che il numero di recensioni aumenti, in futuro! Grazie davvero a voi e a tutti quelli che continueranno a seguirmi!

 Alla prossima,

                      Chiara.  

P.S.: Dato che la scuola sta per finire, dalla prossima settimana avrò molto più tempo per scrivere!

  
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