Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Kaninchen    12/01/2014    3 recensioni
E se Elsa non fosse l'unica ad avere dei poteri? Se anche Anna possedesse dei poteri di cui nessuno, nemmeno il re e la regina di Arendelle, ne era a conoscenza? E se qualcuno nell'ombra stesse tramando contro le due sorelle per un torto subito?
- In revisione -
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VII
 

La guardava. Aveva deciso, poco prima di intrappolarla tra le sue zanne, di finirla e divorarla.

Quegli occhi però...

Dopo quell'inutile attacco, privo di forze e insulso rispetto alle lame che poco prima gli avevano perforato le carni, quella piccola creatura si era messa a ricambiare il suo sguardo.

Uno sguardo pieno di odio, disperazione e... speranza?

Speranza per cosa esattamente?

Continuava a chiederselo quella creatura, mentre gli occhi della regina di Arendelle si chiudevano e il suo corpo si abbandonava totalmente tra le sue fauci.

La creatura non riusciva a capire. Perché quegli occhi la stavano turbando in quel modo? Eppure era certa che aveva desiderato a lungo poterli rivedere...

Chiuse gli occhi rossi e in pochi attimi nella sua mente comparvero una serie di flash, dei ricordi, mentre il corpo della regina delle nevi cadeva sul pavimento della stanza con un lieve tonfo.

 

“...Elsa...”

 

Anna riaprì gli occhi di scatto.

Si mise ad osservare la stanza, che non le appariva più come poco prima di un colore rosso fuoco ma di un lieve colore giallognolo, come se fosse invasa dalle prime luci del sole.

Confusa, soffermò il suo sguardo sul letto e sulla mobilia, totalmente distrutte.

Alzò un sopracciglio. Cosa diavolo era successo in quella stanza?

Fece appena in tempo a formulare quel pensiero, che uno strano odore pungente e dolce allo stesso tempo le riempì le narici.

Le piaceva quell'odore.

Istintivamente si passò la lingua sulle labbra, trovandovi invece che una pelle liscia, un pelo ispido e dei baffi.

 

“Ma cosa diavolo...?”

 

Solo in quel momento si rese conto di vedere la sua stanza da una prospettiva un po troppo alta rispetto al normale, e poi del pelo e dei baffi?? Cos'era diventata, la donna barbuta tutto d'un colpo??

Si guardò intorno alla ricerca dello specchio, sperando vivamente che almeno quello fosse integro.

Lo individuò brevemente, sospirando di sollievo nel vederlo. Sebbene fosse rotto, aveva ancora una buona porzione integra e attaccata alla cornice, una fortuna a dir poco insperata osservando il caos di quella camera.

Fece un primo passo, latrando per il dolore subito dopo.

Perché la spalla e il fianco le facevano così male? E poi cos'era quel suono che aveva prodotto?? Cos'era tutto quel pelo che vedeva? Perché era su quattro zampe e poi perché la sua mano sembrava la zampa di una animale??

Più confusa e spaventata di prima, con questi pensieri si avviò lentamente verso lo specchio, stringendo i denti per il dolore.

Doveva capire cosa le era successo e, magari, anche cosa era accaduto in quella stanza.

Arrivò con qualche difficoltà alla sua meta e ciò che vide la lasciò senza parole.

Quella che la superficie riflettente le stava mostrando non era lei, ma un gigantesco lupo dalla folta pelliccia.

Sconvolta, la principessa osservò la sua figura o quanto meno quello che lo specchio riusciva a mostrarle.

Il dolore che aveva avvertito alla spalla e al fianco erano dei profondi tagli, che le stavano macchiando quella che era certa, fosse una candida e morbida pelliccia.

Annusò la ferita, riscontrando nel sangue, quell'odore che aveva sentito poco prima ma... era diverso... Non sentiva quella fragranza dolce, che poco prima le aveva fatto bruciare la gola di desidero.

Sempre più confusa, osservò dell'acqua sul pavimento, che aveva attirato la sua attenzione.

Come mai c'era dell'acqua nella sua stanza?

Solo in quel momento si accorse della porta distrutta e di piccoli frammenti di ghiaccio, che lentamente si stavano sciogliendo, sparsi un po ovunque nella stanza.

Anna sgranò gli occhi.

Porta distrutta. Ghiaccio nella stanza. Sangue. Sapore ferroso in bocca.

Si voltò di scatto, ignorando le fitte che quei tagli le stavano procurando, aveva un brutto presentimento.

Vagò freneticamente con lo sguardo nella stanza, in cerca di qualcuno che sperava, in realtà, di non trovare.

Ma le sue speranze si rivelarono fittizie. Lei era lì.

Invasa dalla paura e ignorando il dolore, con un balzo raggiunse la sorella, mentre le lacrime cominciavano ad offuscarle la vista.

Un groppo si fermò nella gola della giovane principessa, ma questa volta non era per il desiderio di quell'odore che poco prima aveva annusato nell'aria, ma nel vedere in quale stato si trovava la sorella.

Elsa era accartocciata su se stessa. Immobile su quel freddo pavimento e avvolta in una pozza di sangue.

I capelli argentei della regina, prima racchiusi in quella treccia ribelle, ora erano sciolti, sparsi sul suo corpo, mentre il suo stesso sangue li macchiava di un tenue rossore, esattamente come il suo vestito, strappato e lacerato in più punti, da cui fuoriusciva quel liquido vitale.

Anna diminuì le distanze tra di loro, distanze che con quel balzo non era riuscita a colmare, avvicinandosi di più alla sorella.

La sentiva.

Sentiva la vita di Elsa che lentamente stava abbandonando il suo corpo, esattamente come sentiva lo sciogliersi del ghiaccio che aveva creato e che ora, senza il potere della loro creatrice a rinvigorirlo, si stava sciogliendo.

La guardò, doveva fare assolutamente qualcosa. Doveva salvarla! Lei era l'unica che poteva salvarle in qualche modo la vita.

In quegli anni, aveva avuto solo due occasioni per poter usare il suo potere, ed entrambe nel silenzio. Se qualcuno lo avesse scoperto... o meglio se qualcuno avesse scoperto cosa era accaduto per costringerla ad usarlo... Probabilmente sarebbe stata rinchiusa a vita come un pericolo pubblico... anche se... ora che ci pensava... era stata in ogni caso rinchiusa nel castello per diversi anni! Non per uno di quei due motivi ma...

Scuoté il testone peloso, non c'era tempo da perdere.

Con il muso spostò delicatamente il corpo della sorella, in modo da posizionarla supina, e la guardò tristemente.

 

“Come l'ho ridotta... io...” calde lacrime ricominciarono ad uscirle dagli occhi.

 

Senza perdere altro tempo, poggiò delicatamente una zampa sul corpo della sorella, mentre chiudeva gli occhi per concentrarsi.

Ma era strano... C'era qualcosa che non andava, lo sentiva, non era come le altre volte...

Aprì gli occhi e guardò la sorella, il cui cuore ormai stava per spegnersi.

Perché... Perché??? Le altre volte quando aveva poggiato una mano sul corpo di quelle due donne, avevano ripreso a respirare... Perché Elsa non si riprendeva???

Con le lacrime agli occhi, Anna cominciò a leccare il volto della sorella, nella speranza che il contatto umido la ridestasse in qualche modo, ma ormai sapeva anche lei che era troppo tardi.

L'orecchio peloso della giovane si mosse febbrilmente, aveva sentito dei passi, qualcuno si stava avvicinando, no... non era una persona, ma un gruppo e dal tintinnio che percepiva dovevano essere delle guardie.

La sua attenzione però, fu presto attratta da una strana luce bianca, calda, proveniente dalla sorella. Il punto in cui l'aveva leccata... non presentava più alcuna ferita!

Il suo potere... Il suo potere non era svanito... funzionava solo diversamente in quella forma!

Il suo sguardo fu avvolto da una nuova speranza, forse poteva ancora salvarla!

Ma una nuova luce, questa volta glaciale e fredda, le tolsero anche quel briciolo di speranza che le si era accesa nel cuore.

Il corpo di Elsa si stava avvolgendo di una lieve patina azzurrognola, simile a quella che aveva avvolto lei qualche tempo addietro prima di tramutarla in una statua di ghiaccio.

 

“No... NO! Non potrò più salvarla se si trasforma in una statua di ghiaccio!”

 

Guardò inorridita quella patina azzurrognola, mentre sentiva i passi avvicinarsi ogni secondo che passava.

Guardò verso il corridoio e poi la sorella, ormai alla patina glaciale restavano solo le spalle e la testa e poi Elsa si sarebbe tramutata in una statua di ghiaccio per sempre.

Doveva provarci. Non sapeva cosa sarebbe successo, ma qualcosa dentro di lei la spingeva a provarci.

Avvicinò nuovamente il muso al volto della sorella, prima che una calda luce bianca avvolgesse il corpo di entrambe.

 

 

Grace seguita da un gruppo di guardie, si trovavano nel corridoio che conduceva alle camere delle due sorelle.

Da quando la regina era stata avvisata del rientro della sorella e si era avviata verso le stanze di quest'ultima, aveva cominciato a sentire degli strani rumori provenire da quell'ala del palazzo, in seguito ad un esplosione poi, si era decisa a radunare un gruppo di guardie e di andare a controllare di persona su cosa stava accadendo da quelle parti.

Era ormai prossima ad arrivare alla camera della principessa quando notò dell'acqua sul pavimento del corridoio, ma quello che costrinse la vecchia governante ad aumentare il passo e ad affrettarsi a raggiungere la camera, era stato un bagliore luminoso che fuorusciva dalla stanza aperta.

 

Non appena Grace e le guardie varcarono la soglia della stanza, ciò che videro lasciò loro senza parole.

Una figura di donna, da cui sembrava sprigionarsi una luce calda e avvolgente, era china sulla loro

sovrana e la stava baciando, mentre questa, da quello che vedevano, era priva di coscienza.

Quello che stava facendo quella figura lasciò i presenti sconvolti, oltre che frementi dalle caratteristiche somatiche che questa presentava.

Sebbene il corpo di quella creatura pareva risplendere di luce propria, Grace e le guardie riuscirono comunque a vederne i contorni, un corpo di donna, sulla cui testa spuntavano delle orecchie canine e sul fondo schiena una lunga e fluente coda.

Un demonio ai loro occhi.

 

 

Anna si allontanò dalla sorella, mentre la luce che l'avvolgeva si diradava e la costringeva a riprendere nuovamente le sue sembianze lupesche.

Sentiva il cuore di Elsa, tornare a pompare vivo e regolare nel suo petto, mentre la patina azzurrognola svaniva e con se anche le ferite che aveva sul corpo.

Elsa inspirò fortemente l'aria, per poi rigettarla senza aprire gli occhi, cominciando a stabilizzare il respiro che le era mancato nei polmoni.

La giovane rizzò le orecchie felice, cominciando a scuotere la coda.

Ce l'aveva fatta! Non aveva ben capito come, ma era riuscita a salvare Elsa, e questo per lei era più che sufficiente!

La felicità della principessa però non durò a lungo.

 

Una freccia, proveniente da una delle balestre delle guardie, le sfiorò l'orecchio costringendola ad osservare il gruppo minaccioso che si trovava all'entrata della sua stanza.

- Allontanati da lei, mostro! -

Grace le stava puntando contro una torcia infuocata, mentre le guardie continuavano a scoccare frecce in sua direzione con l'intento di allontanarla dalla sorella e magari di abbatterla.

 

Un ringhio fuoriuscì dalla sua gola, mentre la sua visuale si stava nuovamente tingendo di rosso.

Anna scuoté il capo.

 

“NO! Non posso permettermi di combinare qualche altro guaio e soprattutto non voglio far loro del male!”

 

Anna, seppur ancora confusa, aveva capito una cosa in tutta quella faccenda.

Era stata lei a distruggere la sua stanza e cosa ancora peggiore, era stata lei a ridurre Elsa in quello stato... e questo era avvenuto dopo che aveva cominciato a vedere la stanza di quello strano colore scarlatto.

Si allontanò dalla sorella, nella speranza che le guardie la smettessero di scoccare frecce.

 

I soldati però non parevano dello stesso avviso e convinte di poter abbattere quel mostro, sguainarono le spade con l'intento di azzopparla, mentre altre restavano nelle retrovie continuando a scoccare velocemente i propri dardi.

 

Anna stava cominciando ad innervosirsi e provò a mostrare loro le zanne, nel tentativo di impaurirli, mentre continuava a indietreggiare.

Doveva restare lucida o sarebbe stata la fine.

 

Cominciò ad osservava velocemente la stanza, nel tentativo di individuare una possibile via di fuga, non accorgendosi però che una delle guardie gli si era avvicinata troppo, e mentre guardava la finestra, chiedendosi se ci sarebbe in qualche modo passata, questa gli piantò la propria spada nella zampa facendola gemere di dolore.

Nello stesso istante una violenta esplosione scosse nuovamente la stanza.

Anna guardò il punto in cui era avvenuta l'esplosione, non capendo più nulla.

La finestra che stava guardando poco prima che quel soldato le piantasse la spada nella zampa, era saltata in aria, aprendo un varco quattro volte più grande.

Diede una zampata alle guardie che le erano vicino per togliersele dai piedi, stando attenta a non ferirle con gli artigli, e con un balzo arrivò al varco.

Guardò oltre il buco nel muro, ingoiando pesantemente. Avrebbe dovuto fare un bel salto per raggiungere il mare, stando attenta a non colpire la torre e le mura, sempre che non volesse sfracellarsi al suolo.

Cominciò ad indietreggiare impaurita. Era stata una pessima idea, con le ferite che aveva era impossibile che ce l'avrebbe fatta.

 

- Cos'è mostro, hai paura? - chiese sprezzante una delle guardie, puntandole contro la propria balestra.

Anna guardò il soldato che aveva parlato, era giovane eppure... la visuale le tornò lievemente scarlatta.

No, non di nuovo! Dannazione, doveva andarsene di lì e alla svelta!

Guardò un'ultima volta Elsa. Era certa che fosse in salvo e Grace, al suo fianco, si sarebbe sicuramente presa cura di lei.

Eppure questo pensiero non riuscì a rincuorarla mentre spiccava quel salto verso il vuoto.

 

 

L'aria fu pervasa da un forte latrato di dolore, mentre le guardie si avvicinavano al varco, nella speranza che quella bestiaccia fosse morta.

- Dannazione! Quella bestia ha colpito il muretto difensivo ma è ancora viva!-

- Dannato demonio! -

Ringhiarono tra di loro le guardie.

 

 

Anna stava lottando con quel liquido denso e pesante che per lei era l'acqua del mare, incespicando e rischiando di affogare più e più volte da quando vi era entrata.

Era riuscita a raggiungere l'acqua ed allontanarsi dal palazzo ma ora... ora non ce la faceva più, era esausta...

Le numerose ferite la stavano facendo impazzire, tra la zampa posteriore che le doleva per aver colpito qualcosa mentre si lanciava e l'acqua di mare che le apriva ancora di più le ferite, le pareva di stare in mezzo a delle fiamme piuttosto che in una gigantesca pozza d'acqua.

Ma continuava a lottare, lottava con quella speranza nel cuore, una speranza che nemmeno quel liquido avrebbe potuto inghiottire finché lei non si fosse data per vinta.

Ad un tratto sentì un urlo provenire dal castello che le tolse anche quel po' di forza che aveva.

 

Grace, dopo essersi assicurata che la regina stesse bene si avvicinò al varco facendosi spazio tra gli uomini, cominciando ad urlare verso il mare.

- SAPPI CHE TI TROVERÒ E POI TI UCCIDERÒ DANNATO DEMONIO!! NON TI PERDONERÒ MAI PER AVERLA UCCISA!! - urlò la governante con quanto più fiato aveva nei polmoni.

No, non l'avrebbe mai perdonata quella belva assassina!

Si voltò in lacrime andando a raccogliere le vesti della principessa Anna, lacerati e sporchi di sangue, poco distanti da Elsa.

Guardò ancora con odio quel varco, prima di ordinare alle guardie di portare la regina nelle sue stanze e di chiamare il medico di corte, per controllare lo stato della sovrana.

 

“Quel mostro me la pagherà molto cara per ciò che ha fatto!” pensò furibonda la donna stringendo come fosse un tesoro inestimabile i resti della vesti della principessa.

 

Anna udite quelle parole perse ogni forza che le era rimasta, abbandonandosi al mare.

Gli occhi vitrei che guardavano un punto impreciso all'orizzonte e nella sua mente un'unica frase.

 

“Elsa... è morta... Elsa è morta...”

 

E poi fu il buio.

 

  
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