Harry.

Quando parliamo di occhi non limitiamoci a iridi, pupille e palpebre.
Impariamo a coglierne le sfumature e le verità che la bocca non si azzarderebbe a pronunciare.

I cantanti hanno gli occhi puri.
Ecco la frase che rimbombava con prepotenza nella mia testa.
Esistevano ancora cantanti con gli occhi puri? Parlo di occhi brillanti alla vista di persone e microfoni, non di fronte a soldi a palate e dischi di platino.
Io ero uno di loro? Secondo Kye sì.
Nonostante di me sapesse il nome da dieci, quindici minuti.
Aveva colto un qualcosa nei miei occhi, un qualcosa che in diciannove anni non avevo mai io stesso scorto. D'altronde io pensavo lo stesso di lei.
Insomma, quale persona sarebbe portata a fingere così ingenuamente affermando di non avere idea di chi io fossi, nonostante lo sappia benissimo?
Eppure aveva finto, per consentirmi quei cinque minuti di normalità che mi mancavano da tempo. Certe volte mi pentivo di non aver colto l'importanza di un gelato in città o di una camminata nel verde. Cose che non potevo più assaporare senza una scorta di guardie del corpo. Non fraintendiamoci, amavo il mio lavoro, sentivo di essere a casa solamente sul palco, con un microfono tra le mani e la voce che si perde nello spazio. Adoravo essere ricoperto d'amore e percepire il calore delle persone. Ma l'amore porta odio.
E se qualche volta mi trovavo ad interrogarmi sul motivo di tanto amore, era inevitabile pensare al motivo di tanto odio.
Cosa portava un perfetto estraneo a colpire un ragazzo con una bottiglia?
Cosa potevo aver fatto di tanto sbagliato?
La mia colpa era di aver realizzato il mio sogno?
Di campare facendo quello che amavo?
Non lo capivo.
"Credo che sia uno dei migliori complimenti che mi abbiano mai fatto sai?" le dissi, dopo qualche secondo di riflessione.
"Ti avranno fatto milioni di complimenti, non ci credo." rispose con un filo di imbarazzo nella voce squillante.
"E' vero, ne ho ricevuti a montagne. Ma avere gli occhi puri è caratteristica delle persone con l'animo puro e questo vale più di tutto."
"E' ancora importante per te avere un animo puro?"
"E' fondamentale. Sai Kye, credono che le persone che raggiungono il successo siano delle macchine da soldi, che sfornano feste, alcol, love story. Io sforno sentimenti, insieme ai dischi di platino, per quanto possa sembrare strano." dissi ridendo, con un sottile velo di malinconia che accompagnava la mia voce.
"Si può cogliere da un kilometro. Ed è per questo che non capisco come possano averti colpito con una bottiglia. Sarebbe come sparare contro una cucciolata di labrador."
Mi faceva ridere. Perché mentre l'espressione del suo viso rimaneva seria, era in grado di partorire metafore e paragoni da far scompisciare dalle risate.
"Senti, probabilmente non è il massimo, ma ho una bottiglia di Coca Cola nel baule dell'auto, mancano venti minuti al nuovo anno e possiamo brindare con quella, sempre se ti va."
"Oh, mamma mi ha detto di non fidarmi dei bad boys e delle celebrità, ma per i ragazzi dagli occhi puri penso si possa fare una piccola eccezione."

Wendy.

I soldi permettono di avere scarpe col tacco, vestiti firmati e borse all'ultima moda.
Ma non credo che Chanel venda valori e sentimenti.

Il locale si era fatto ormai lontano e la decima sigaretta ormai consumata.
Persino il rossetto rosso fuoco era sbiadito, sotto la pesantezza della cenere.
Scorrevo le foto dell'anno tra le mani e non mi rendevo conto di avere una bomba pronta ad esplodere sotto ai miei occhi.
Quelle immagini valevano milioni di dollari.
"C'è qualcosa che non va, piccola?" disse John accorgendosi del mio pesante silenzio.
"Non preoccuparti, sto bene."
"Tra qualche mese saremo lontani da qui. Tempo di vendere quelle foto a qualche testata importante."
Che cos'era quella sensazione tra lo stomaco e la gola?
Una specie di masso, di macigno.
Senso di colpa? Un cuore?
Un bisogno di scarpe nuove? Probabile.
Ma presto avrei colmato tutti quei vuoti che sentivo dentro.
Avrei scordato mia sorella, mia madre ed il suo strambo marito, per iniziare una nuova vita con John, in qualche paradiso terrestre in qualche angolo remoto del pianeta.
Il tutto alle spese di Harry Styles.
Avremmo prosciugato il suo conto fino all'ultimo, insignificante centesimo.
"Un giorno mi spiegherai perché abbiamo scelto proprio Harry Styles? Insomma, potevamo puntare su un suo compagno di band, su qualche altra celebrità."
Lo sguardo di John si fece d'un tratto gelido e un velo di malvagità comparve nelle sue iridi.
"Ogni cosa ha il suo tempo, Wendy. Sappi solo che nulla accade per caso. Nulla."

Kye.

Cosa mi spingeva a seguire un perfetto sconosciuto la notte di Capodanno in un luogo sperduto della città, con una bottiglia di Coca Cola pronta per essere stappata?
La follia, il bisogno di cambiamento forse.
Ma c'era qualcosa in Harry Styles, un qualcosa di magnetico.
"Potremmo fermarci qui." concluse poi sedendosi in una zona remota del parco, con la bottiglia di Coca Cola fra le mani.
Poi mi fece cenno di imitarlo ed io lo feci.
"Grazie Kye."
"Di cosa? Non ho fatto nulla."
"Era una serata destinata ad essere poco promettente. Eppure tu l'hai salvata. Quindi grazie."
Un velo di gratitudine dipinse la sua voce. Un velo di timidezza dipinse la mia. Il silenzio si limitò a colorare gli spazi tra i miei occhi ed i suoi.
"Mancano poco meno di dieci minuti alla mezzanotte. Che anno sarà per te?" mi chiese, cogliendomi di sorpresa.
"Credo che sarà un anno di cambiamenti. Sento il bisogno di prendere in mano la mia vita e di trasportarla su una linea totalmente diversa. Ti è mai capitato di sentirti incompleto, costantemente alla ricerca di un pezzo del puzzle nascosto in qualche dove sperduto? Ho come la sensazione che il nuovo anno saprà darmi le risposte che cerco. Tu piuttosto? Sarà un anno decisamente più interessante rispetto al mio."
"Non è vero. Abbiamo un tour mondiale negli stadi nel 2014. Sarà un anno di forti responsabilità. Faremo un nuovo album, incontreremo fans, riceverò insulti su twitter, riceverò messaggi d'amore su twitter."
"Quando parli di musica e di concerti i tuoi occhi diventano ancora più luminosi."
"Davvero? Posso immaginarlo. Lo farei per tutta la vita. Sarei disposto a prendermi ancora milioni di insulti pur di salire sul palco e cantare fino a far tremare il diaframma. Qual è la cosa che ti fa illuminare gli occhi?"
Il volto di mia madre colorò la mia mente a quelle parole.
"Te lo dirò se ci vedremo ancora."
"Promesso?"
"Promesso."
"Hei, manca un minuto, direi di stappare questo super alcolico!" disse scoppiando a ridere di gusto. Io lo seguii. E per la prima volta nella mia vita, una sensazione strana abitò il mio cuore. Ebbi infatti la sensazione di essere nel posto giusto, al momento giusto.
Tre secondi alla mezzanotte.
Tre secondi di silenzio.
Tre secondi di occhi negli occhi.
Poi il tappo della Coca Cola saltò, mentre il 2014 ci apriva le sue porte.
E un cielo di fuochi d'artificio danzava sopra di noi.

Vi chiedo perdono in ginocchio. E' passata una settimana dall'ultimo capitolo, lo so.
Ho avuto una brutta influenza e una connessione idiota, quindi vi chiedo umilmente perdono.
Tenterò di aggiornare con più frequenza giuuuro.
Allora, tornando a noi, come vi sembra?
E poi volevo chiedervi, c'è un personaggio a cui vi state affezionando particolarmente? Shippate questa coppia? Ahahah.
E poi volevo chiarire una cosa. Una ragazza mi ha chiesto come mai non avessi postato nella storia una foto di Kye o degli altri personaggi.
Non l'ho fatto perché vorrei che Kye avesse il volto che vorreste. Non vorrei mai piazzarvi la classica ragazza di tumbrl. Kye è chiunque voi vogliate che sia.
A prestissimo. x