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Autore: austinsheart    13/01/2014    3 recensioni
Ero pronta.
Si, ero pronta a scappare.
Non mi sarei più guardata indietro.
Genere: Dark, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto il viaggio di ritorno in macchina non aprii bocca. Continuavo a pensare a questa strana situazione, ma finora Austin si era dimostrato abbastanza disponibile con me..fin troppo, quindi potevo ancora stare tranquilla.
Sospirai e mi appoggiai al sedile, guardando fuori dal finestrino.
Questa città era strana, incuteva timore, e non so nemmeno come fossi riuscita ad arrivarci.
Austin mi lanciava occhiate ogni tanto ma non ci feci caso..parcheggiò e aprii la portiera
“Aspetta”- mi disse, fece il giro, controllò un po’ la strada poi aprì la mia portiera.
Non lo ringraziai e mi chiesi il perché di quel gesto.. andai dritto al portone, aspettando che aprisse.
Salimmo le scale ed aprì casa.
Subito quell’aria tetra si fece spazio tra me..accesi tutte le luci e andai in bagno, avevo bisogno di una rinfrescata. Il bagno non era piccolo anzi, ma era molto curato per essere di una persona come Austin..voglio dire, non so se fosse una persona ordinata ma di certo quel bagno superava le mie aspettative.

Aprii la porta per uscire e me lo ritrovai davanti a petto nudo. Non lo guardai in volto, presa a guardare il suo fisico, mi spostai a destra ma lui fece lo stesso, bloccandomi il passaggio.
“Ti piace?”.- disse alzando l’angolo della bocca. Mi prese la mano e la portò al suo petto, ma la ritrassi subito. Con uno spintone passai e uscii dalla stanza mentre lui entrava in bagno ridendo.
Mi scosse un po’ quella cosa, non ero mai stata così vicina ad un ragazzo, voglio dire, a torso nudo, e il suo gesto mi stranì. Come ogni cosa che faceva, del resto. Dio, non lo sopportavo.
Era anche una cert’ora e il mio stomaco richiedeva cibo.
Aprii il frigo:con mio grande stupore vidi che era pieno, e non vuoto con solo birre come mi aspettavo.
Cacciai una salsa a caso, presi dei panini che trovai e ce la spalmai sopra. Presi due piatti e li misi sull’isoletta della cucina.
Sentii un calore sul mio collo. Un respiro. Mi bloccai e rabbrividii.
“Non essere tesa.”- soffiò Austin sul mio collo.
Era più vicino di quanto pensassi.
Mi accarezzò la spalla e scese per tutto il braccio, io non sapevo che fare.
Era una sensazione piacevole averlo addosso, mai nessuno mi aveva regalato queste sensazioni. E poi ero completamente inebriata dal suo profumo.
Si avvicinò ancora di più al mio collo e posò le sue labbra sulla mia pelle.
Cazzo faceva? Rabbrividii tutta e se ne accorse..lasciai da parte le mie emozioni e mi girai, trovandomelo di fronte.
“Ho preparato qualcosa da mangiare..”-dissi indicando i panini, cercando di mostrarmi sicura di me.
“Brava piccola, avevo una certa fame”.- mi superò e andò a sedersi sullo sgabello di fronte al mio. Che imbarazzo. Addentai il panino cercando di non alzare lo sguardo.
“Mangia piano che ti strozzi”- disse ridendo di me.
Non aveva capito che il mio piano era di finire presto la cena, andare a letto e dormire, senza interagire con lui.
“Faccio io”- dissi quando finimmo di mangiare. Mi sembrava il minimo mettere a posto la tavola.
“Cavoli, non avrò più bisogno di Roxy allora”- disse ridendo, cazzo rideva boh.
“Chi è Roxy?”- chiesi scocciata.
“La signora della porta accanto. Viene a casa per pulire, fare la spesa, ste cose..”
Ora si spiegano tante cose”- dissi acida.
Ecco perché alla fine la casa era ben pulita, frigo pieno, di certo non poteva essere opera di Austin tutta questa cura.
“Ma sappi che io non ti faccio da serva,”.- conclusi.
Si andò a buttare sul divano e accese la tv.

“Sei un vegetale..”-dissi andando verso la camera. Presi le coperte di pile dalla busta e tornai in sala. Mi disse qualcosa da lontano ma preferii non ascoltarlo. Tornai nella sala e sedetti anche io sul divano, lontano da lui portando le mani alle ginocchia. Non riuscivo mai a stare in una posizione decente. Aprii la coperta e me la sistemai addosso.
“Guarda che la voglio anche io, vieni qui.”- disse facendomi cenno di avvicinarmi. Non mi opposi, non ne valeva la pena.
“Sei un rompipalle”- dissi avvicinandomi a lui. Prese la coperta e la poggiò su di sé, poi la posò su di me, sistemandola.
Mi cinse in un abbraccio. Non so se era un vero e proprio abbraccio, so solo che mi sentivo estremamente piccola e protetta al suo
cospetto. Mi teneva stretta sul suo petto, e quel momento l’avrei fermato per sempre.
Ciò che provavo dentro esplose, era un’emozione troppo grande per me. Iniziai a piangere, ma non più come le altre volte..stavo bene.
“Che..che hai fatto? Che succede?”- disse Austin cercando il mio volto.
Mi prese il viso e io, con tutte le lacrime agli occhi, gli sorrisi.
Mi vergognavo troppo a dire come stavo in quel momento, magari si sarebbe fatto una grossa risata.
“Nessuno mi ha mai stretta così, Austin”.

Pov Austin
Rimasi spiazzato da quelle parole. Non sapevo molto su Allison, ma non potei non capire che l’affetto di qualcuno le era sempre mancato. Come a mme del resto.
“Meriti di essere abbracciata ogni giorno”- le sussurrai e la strinsi ancora di più, perdendomi nel profumo dei suoi capelli.
Lei sussultò, e le asciugai le lacrime. Sapevo che voleva parlare, per cui non la anticipai.
“Questo è uno dei motivi per cui me ne sono andata via da lì, Austin. Conosci l’istituto della South Hill?”.
Annuii e la lasciai proseguire.
“Ho perso i miei genitori da piccola e sono cresciuta lì, che era una sorta di orfanotrofio. Ci hanno sempre trattato come merde. Mi hanno azzerato come persona Austin, sono stata malissimo lì dentro, ho perso me stessa e ho iniziato ad avere problemi alimentari, per cui mi iniziarono a trattare ancora peggio. Non voglio ricordare tutto, so solo che devo ringraziare la mia unica amica Sarah, per avermi fatto ricordare le cose belle del mondo fuori. Lei è stata adottata, io sarei rimasta lì da sola, non avrei potuto sopportarlo da sola. Così sono scappata e ho trovato te. Nessuno mi aveva mai tenuta così Austin. Non puoi capire...”
Mi guardò con gli occhi pieni di lacrime che minacciavano di uscire ben presto.
Ma certo che l’avevo già capito, dal primo momento che la vidi
“Ti capisco Allie.  Per questo ho deciso di prenderti sotto la mia ‘ala’. Le persone come te devono essere protette dalla merda che c’è in questo mondo.”- dissi mettendogli un braccio attorno le spalle.
Sorrise e si accoccolò a  me. Mi sentivo bene, era troppo tempo che non mi sentivo così in pace con me stesso, troppi fantasmi del passato mi facevano compagnia.

Pov Allison.
Non seppi che dire..so solo che lo strinsi ancora di più, per fargli sentire la mia gratitudine. Poi mi venne in mente quel giorno. Perché, infatti, aveva deciso di prendersi cura di me?
“Austin, perché quel giorno mi hai preso con te”?
“Allison, nessuno vaga per le periferie del South Carolina, da sola. A meno che non voglia essere stuprata o narcotizzata da qualcuno. E tu mi sembravi un tipo abbastanza ingenuo per sapere questo. Doveva esserti successo qualcosa, per stare lì, poi ho guardato i tuoi occhi e ne ho avuto la conferma.”-disse tranquillo.
Rimasi spiazzata, quel ragazzo mi sapeva leggere.
E cosa stavi facendo in macchina? Che non dovevo vedere?”-dissi, volendomi chiarire una volta per tutte quel dubbio.
“Ma come, non era abbastanza chiaro?”-disse ovvio.
Non dissi nulla, e continuò
“Stavo spacciando,  Allison.”





ciao ragazze!
questo capitolo lo dovevo continuare ma poi mi veniva troppo lungo.
la storia non sta venendo come mi aspettavo, ma visto che vi piace,
mi spingete a continuare..
ditemi cosa vi piace e non, se vi piace il rapporto tra Allison ed Austin e secondo
voi come dovrebbero andare le cose.
lasciatemi qualche recensione, io controllo ogni secondo se ce ne sono ahah perchè
mi fate davvero felice!♥ detto questo al prossimo capitolo, aggiorno a 3 recensioni♥
erica
  
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