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Autore: ___Lilith    13/01/2014    7 recensioni
[Storia con contenuti omosessuali, se siete omofobi, siete pregati di non leggere]
Dublino, Mika e Marco, X-Factor, camicine troppo strette e occhi troppo profondi... l'inizio di una lunga storia d'amore che dovrà attraversare mille ostacoli dovuti ai sempre pungenti pregiudizi della gente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo. Quella maledetta camicina dannatamente troppo stretta.



Un leggero venticello estivo scompigliò i lunghi ricciolini di Michael, asciugandogli la goccia di sudore che trapelava dalla sua fronte dovuta all'eccessivo caldo. Era a Dublino, fuori allo Slane Castle, e stava aspettando colui che quel giorno l'avrebbe aiutato a selezionare le tre ragazze che avrebbero partecipato a X-Factor: Marco Mengoni, un cantante che era a sua volta uscito vincitore da quello stesso programma e che, proprio in quel periodo, era in cima alle classifiche italiane. Aveva scelto lui come suo compagno perché lo riteneva un'artista eccezionale e rappresentava perfettamente ciò che ogni ragazzo che partecipava a quel talent avrebbe voluto diventare. E poi scegliere chi poteva proseguire in questo percorso era davvero molto difficile ed era certo che lui gli avrebbe potuto dare un enorme aiuto dato che aveva vissuto quell'esperienza dal vivo.
A interrompere quei suoi pensieri fu il rumore del motore di un auto che si avvicinava. Dopo pochi secondi una macchina nera si piazzò davanti ai suoi occhi. Le porte si aprirono e per prima uscì una ragazza dai lunghi capelli ricci, che Michael ipotizzò essere la sua manager. Marco gli aveva detto che sarebbe venuto con lei. Il secondo ad uscire fu un ragazzo abbastanza alto, dagli occhi color cioccolato e i capelli di un delizioso castano scuro. Sul viso aveva un po' di barbetta che gli conferiva un'aria e un'età leggermente superiore da quella che effettivamente aveva. Era vestito con un'attillata camicina azzurra a mezze maniche abbottonata fino all'ultimo bottone e un pantalone di un blu leggermente più scuro. Era davvero un bel ragazzo, doveva ammetterlo. Sul suo dolce visino era dipinto un meraviglioso sorriso che lasciava scoperti i perfetti e bianchi denti.
Quel ragazzino era così dannatamente sexy...
- Ciao - disse, porgendogli la mano per salutarlo. Immerso com'era nelle sue fantasticherie, non si era neanche accorto che Marco gli si era avvicinato.
- Ciao Marco - gli strinse la mano, - sono davvero molto contento di averti qui con me per gli Home Visit. - L'accento inglese tradiva le sue origini non italiane.
- Anche io. - E lo era davvero. Mika era un grande cantante e qualche annetto fa avrebbe fatto di tutto solo per avere un suo autografo. Ora, invece, si ritrovava insieme a lui giudice di 6 ragazzine che forse un giorno avrebbero potuto diventare come il sottoscritto.
- Tra meno di un'ora le ragazze dovrebbero essere qui, nel frattempo accomodati pure dentro - gli fece cenno di seguirlo mentre varcava la soglia di quell'edificio.
Fu una lunghissima ora per Michael. Lui, Marco e Marta parlarono a lungo di musica, dei vari successi di entrambi i cantanti, dei tour e di qualsiasi altra cosa riguardasse la loro carriera.
Sia Michael che il ragazzo sembravano entrambi ugualmente interessati all'argomento.
Per Marco confrontarsi con un artista del calibro di Mika era davvero un onore. Prima di diventare famoso seguiva il cantante e trovava la sua voce decisamente meravigliosa. Per non parlare poi delle canzoni, che non a caso erano in cima alle vette delle classifiche mondiali. Un giorno sarebbe voluto diventare come lui.
Ma era solo una recita quella di Michael. Non era che non fosse interessato all'argomento, ma la camicina decisamente troppo stretta che indossva Marco era una distrazione troppo forte. Risaltava un po' troppo gli appena accennati pettorali del ragazzo.
'Calmati Michael' si disse mentalmente, 'tu sei fidanzato e ami molto il tuo ragazzo. Non puoi saltare addosso a qualcuno che probabilmente non è neanche gay.' E, se non ci fosse stata Marta con loro, lo avrebbe fatto.
Desiderò staccargli uno ad uno i bottoni di quella maledetta camicetta, ma, per fortuna, i suoi film mentali furono interrotti da un addetto dello staff, il quale annunciò ai ragazzi che erano arrivate le concorrenti. Benedì più volte quell'uomo per averlo salvato dalla distruzione totale del suo autocontrollo.
Le 6 ragazze furono molto contente nello scoprire che il giudice sarebbe stato Michael e lo furono ancora di più quando lui presentò il suo "aiutante" per quel giorno.
Susseguirono le varie esibizioni delle ragazze. Una ad una entrarono e mostrarono loro il grande talento di cui erano dotate. Marco le osservava con aria stupita, emozionato di avere un ruolo tanto importante da poter decidere chi di loro poteva proseguire in quell'avventura. Erano tutte molto brave e sarebbe stato difficile selezionare le 3 migliori.
Marco guardava le ragazze, Michael guardava Marco. Ci doveva essere una sorta di calamita in quell'uomo, ne era certo. Ed era così potente da non permettergli di staccare lo sguardo da lui.
Ogni cosa di quel ragazzo lo attraeva, dal suo fisico a dir poco perfetto, alla sua barbetta sul viso, dagli intensi occhi color cioccolato, al nasino deliziosamente un po' a punta. Era una meraviglia.
Poi entrò nella sala un'altre delle ragazzine che dovevano esibirsi. Era un po' più giovane delle altre, e anche più bella. Sul volto di Marco apparve subito un enorme sorriso, lo stesso che era comparso su quello di Michael quando il ragazzo era sceso dalla macchina. Bene, ora aveva la conferma che non era gay.
Quando la ragazza finì di cantare e loro furono nuovamente soli, Marco si lamentò che lei non l'aveva guardato per tutta la sua performance.
'Probabilmente non lo ha fatto perché guardare tutta questa la manderebbe in tilt tanto da farla stonare' pensò.
Scosse la testa. Non poteva buttare all'aria 7 anni di relazione con il suo fidanzato perché troppo attratto da un ragazzo a cui piacevano le donne.
Ma i suoi occhi erano incollati a lui e non davano segno di voler smettere di guardre cotanta perfezione.
Nel frattempo anche l'ultima concorrente si era esibita. Ora toccava a loro.
Nonostante il suo sguardo era stato per tutto il tempo fisso su altro, le sue orecchie erano state ben concentrate sulla voce di quelle ragazzine e già si era fatto un'idea su chi avrebbe scelto. Ma, ovviamente, doveva ascoltare prima l'opinione del suo compagno.
- Allora - esordì Mika, rompendo il silenzio che si era cerato intorno a loro, - secondo te chi è che potrebbe continuare? -
Gli occhi di Marco erano fissi su una cartellina che conteneva alcune informazioni sulle concorrenti.
- Beh credo che siano tutte davvero troppo brave - rispose il ragazzo, - È molto difficile scegliere - ci pensò su qualche secondo, - credo che Violetta sia un tipo piuttosto interessante e anche Chiara - gli scappò un sorrisetto quando pronunciò quel nome, - poi c'è Gaia che ha uno stile tutto suo e beh... me piace - concluse col suo accento romano che Michael trovò estremamente dolce e... sexy. Si, era sexy anche il suo modo di parlare.
Non c'era difetto in quel ragazzo, se non il fatto che non fosse gay, sempre se quello avrebbe potuto considerarsi un difetto. Anzi probabilmente era lui quello fatto male che gli piacevano gli uomini, ma non poteva farci niente, lui era così, punto.
- Sono d'accordo con te su Gaia e Violetta - disse il riccio, - ma su Chiara... beh non saprei, è ancora molto giovane e ha molte cose da perfezionare, mentre Valentina credo possa fare bene nel programma. -
Alzò gli occhi da quella cartellina e per un attimo si scontrarono con quelli di Michael. Il riccio rischiò quasi di annegare in quelle due enormi pozze color cioccolato. Fu uno sguardo rapido, furtivo, ma fu il più intenso sguardo che avesse mai visto. Per un attimo si perse nell'immensità di quei occhi.
- Mhmh... si, credo tu abbia ragione - commentò, - forse Chiara è troppo inesperta per intrapendere questo viaggio e Valentina sembra più pronta. -
Restarono ancora un po' di tempo a parlottare della decisione da prendere, dei pregi e difetti della voce di ogni concorrente.
Michael adorava osservare Marco mentre, cercando di fare il serio, spiegava le motivazioni per cui avrebbe scelto l'una o l'altra ragazza. Lui ci mise davvero tutta la sua forza di volontà per seguire il suo discorso, ma era troppo occupato ad osservare le labbra di quel ragazzo che si muovevano mentre parlava. Erano sottili, perfettamente scolpite, da una deliziosa forma a ciorucino. Ogni minuzioso particolare di quell'uomo sembrava essere opera di un bravissimo scultore.
Il ragazzo si passò una mano tra i capelli, aggiustando i ciuffi di capelli ribelli che si erano liberati sulla sua fronte. - ... capito? - gli chiese, probabilmente accorgendosi della distrazione del riccio.
'Ops' pensò Michael. - Ehm, si - rispose.
- E cosa ne pensi? -
'Eh bella domanda.'
- Penso che... - bene, e ora cosa doveva dirgli?! Cadde quasi nel panico, ma, per fortuna, fu salvato dallo spalancarsi della porta. Marta comparve in sala e annunciò che il tempo era terminato e che Mika doveva scegliere le 3 ragazze che avrebbero composto la sua squadra. In quel momento, Michael benedì più volte anche quella santa ragazza per averlo salvato da una figura di merda epica.

Qualche ora dopo, si ritrovava in una macchina, guidata dal sua autista, a pensare a Marco. Lo aveva salutato solo poco prima e già gli mancava. Ma cosa gli stava succedendo? Perché non riusciva a smettere di pensare a quei due profondi occhioni color nocciola?
'Perché ti piace' gli rispose una vocina nella sua mente. No, no, no e no! Lui era innamorato di un altro ragazzo, punto. Non poteva prendersi una 'cottarella' per un uomo che aveva visto solo una volta.
Avvicinò la faccia al finestrino e cercò di concentrarsi sul paesaggio. Vedeva le immagini sfuocate delle case che si allontanavano mentre l'auto avanzava. Ma ciò non gli impediva di pensare a lui. Anzi il sorriso di quel ragazzo tornò subito ad occupare il suo campo visivo.
'Maledetto me e il giorno che ho deciso di invitarlo' si disse mentalmente.
Improvvisamente il cellulare nella tasca del suo pantalone cominciò a vibrare. Lo tirò fuori e controllò chi fosse sul display. Ops... era il suo fidanzato. In quel momento non aveva nessuna voglia di parlare con lui.
Rispose svogliatamente e, dopo che il ragazzo gli ebbe fatto un paio di domande del tipo 'Come va lì? Cosa stai facendo? ...", troncò la chiamata con la scusa che era troppo stanco e promettendogli che lo avrebbe richiamato più tardi.
Se solo lui avesse saputo a cosa stava pensando lo avrebbe lasciato all'istante. Ma lui non voleva, lo amava. Il problema era che non riusciva a togliersi dalla mente quel ragazzino. E avrebbe tanto voluto capire cosa gli aveva fatto per procurargli una reazione simile.
Probabilmente era colpa di quella camicina maledettamente troppo stretta... oh non lasciava molto all'immaginazione. Michael già si stava facendo film mentali, fantasticando su ciò che ci fosse sotto.
'Michael calma gli ormoni!' si rimproverò. E doveva farlo davvero se non voleva finire a sbavare sul sediolino posteriore di quell'auto mentre immaginava il dorso nudo di Marco.
Poco dopo la macchina si fermò. Era arrivato all'hotel dove quella sera avrebbero alloggiato lui e le concorrenti prescelte.
Aprì la porta e scese. Si trascinò svogliatamente fino alla hall dell'hotel, dove chiese le chiavi della propria camera. Ora voleva solo gettarsi sul letto e farsi una bella dormita, sperando che il giorno dopo avesse dimenticato quel dannato ragazzo, la sua camicina e quella sua maledetta bellezza troppo perfetta. Ma questo era alquanto impossibile. Come poteva dimenticarsi dello sguardo più profondo che avesse mai incrociato?
Vide anche una delle ragazze, Violetta, e, fingendo un sorriso, la salutò, dopodiché si diresse verso le scale che lo avrebbero portato finalmente in camera sua.
Salì gli scalini con una tale lentezza che se ci fosse stata una lumaca accanto a lui lo avrebbe sfigurato. Si sentiva stranamente stanco.
Poi, mentre saliva l'ultimo gradino, alzò la testa, tenuta bassa fino a quel momento, e il suo sguardo fu carrurato dagli occhi più belli che avesse mai visto.





#MySpace
Ciao carissimi lettori, Eccomi qui con un'altra delle mie strane e stupide storie sul bravissimo Mika. Questa volta però ho voluto che fosse presente anche il mio altro idolo, Marco Mengoni e, siccome Mika è gay e Marco spesso viene descritto come tale, ho pensato 'perchè non sceivere di una bella storiellina tra questi due?' E quindi mi è venuta fuori questa mezza schifezza.
Spero che a qualcuno piaccia, ma ne dubito fortemente.
Se volete, lasciatemi una piccola recensioncina per farmi sapere se questa mia ideuzza vi è piaciuta o fa cagare (cosa molto probabile).
A presto :3
Un bacio, _Lollipop_96 ♥
  
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