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Autore: bambi88    01/06/2008    12 recensioni
Ino si puntellò sui gomiti, studiando la figura del ragazzo.
Itachi Uchiha.
Venti anni.
Fratello di Sasuke Uchiha.
Intrattabile e sexy almeno ( se non più) di quest’ultimo.
- sei vestita per carnevale, Yamanaka? – chiese irriverente il ragazzo, abbassandosi sulle ginocchia e sfiorandole con la punta dell’indice gli occhialoni a cuore.
Ino lasciò scivolare lo sguardo sugli addominali contratti, risalendo alle iridi scure e taglienti di Itachi, sospirando appena.
Molto, molto più sexy del fratello.
Prequel di "Breath into me - Not gonna soffocate for this" di Kaho_chan
[ ITA/INO ]
altri pairing: Naru/Saku - accenni: Sasu/Ino - Ino/Shika - Neji/Hina
Itachi e Ino: cosa nascondo quegli sguardi taglienti e quelle parole dure? Tra calde giornate al mare e incontri bollenti...
DEDICATA A LE' - buon compleanno Tesoro! -
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Ino Yamanaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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regalo Lè

Take me breath for the firts [or last? ] time


Sakura si aggiustò il fiocco del costume, sguardo concentrato e lingua serrata tra i denti.
-    su fronte spaziosa, puoi farcela da sola –
Gli occhi color menta della ragazza si posarono sulla bionda, distesa supina sull’asciugamano colorato.
-    Ino, non rompermi – rispose, glaciale, mentre l’altra sollevava gli occhiali a forma di cuore, scoccandole un’occhiata divertita.
-    Fronte spaziosa, quanta acidità – rispose in uno svenevole sospiro, lasciando ricadere gli occhiali sul nasino perfetto.
Sakura si imbronciò appena, passandosi sulle braccia candide un velo di crema abbronzante – meglio che essere una scema fissata con Lolita – replicò asciutta, facendo correre lo sguardo sul corpo atletico dell’amica.
Costume ostentatamente anni ’50 ( anche se c’era seriamente da dubitare che fossero svestite a qual modo, le ragazze, negli anni ’50) , capelli raccolti in una coda irragionevolmente perfetta e occhialoni assurdi.
Ino tirò appena fuori la lingua, carezzandosi l’addome magro con due dita – Lolita scopa almeno. Al tuo contrario -
Sakura si limitò a sbuffare, evitando di commentare che Lolita non era solamente una sgualdrinella qualsiasi, ma il frutto di una ribellione intellettuale che…
-    parole sprecate – commentò tra sé, avvicinando la sacca rosa alle gambe, rovistandovi disinteressata.
-    Non è ancora squillato il cellulare – pigolò Ino con tono innocente – Sasuke non ti si fila – aggiunse, dopo un attimo di silenzio rigoroso, interrotto solo dallo scrosciare delle onde sul bagnasciuga.
-    Oca – Sakura afferrò il cellulare glitterato, facendo scattare lo sportellino imbronciata.
-    E invece ho ricevuto un sms, stronza -
Scosse la testa, accennando un sorriso, cosa che non sfuggì all’occhio allenato della bionda.
-    oh, non dirmi che l’inflessibile secchiona è davvero arrossita per un messaggio– ghignò, voltandosi sulla schiena – chi è il fortunato?-
La rosa si imbronciò, allontanando il cellulare dalle avide dita dell’altra – Naruto ci chiede come va la nostra giornata al mare –
Ino sgranò gli occhi, sollevando di scatto gli occhiali – hai detto a quel perdente dove siamo andate?- sbottò, sollevandosi sulle ginocchia – come minimo ci avrà seguito! –
-    sei un’idiota, Ino – replicò Sakura, alzando gli occhi al cielo terso – primo, Naruto non è un perdente –
La bionda le scoccò un’occhiata risentita
-    non totalmente – si corresse allora, arrossendo – secondo poi, non ha potuto sicuramente seguirci. Nel week-end lavora –
Ino sorrise, anzi ghignò, vagamente soddisfatta – ma come siamo informate, fronte spaziosa!-
Sakura strinse un pugno, abbassando lo sguardo – sei insopportabile, razza di maiale!- si sollevò di scatto, spolverandosi rapidamente le gambe sporche di sabbia.
Ino ridacchiò, divertita, ritornando a prendere il sole.
-    vado a farmi un bagno.- Sakura si sfilò il copricostume, lasciandolo cadere sull’asciugamano dell’altra – tu rimani pure qui. Le serpi come te hanno bisogno di rimanere al caldo –
La bionda ghignò, aggiustandosi gli occhiali – se ti scaldi tanto vuol dire solo che ho ragione – si limitò a commentare, ascoltando l’altra avanzare decisa verso il mare.
Ovviamente sollevando quanta più sabbia possibile.
-    fastidiosa fronte spaziosa – brontolò la bionda, agitando la lunga gamba magra.
-    neanche arrivo e tu già hai le gambe spalancate. Manca solo un “Ben venuti” all’ingresso
Ino storse la bocca in un ghigno studiato ad arte – anche questa settimana da queste parti, Itachi Uchiha?- si abbassò gli occhiali sul naso, osservando la figura scura che le si era piantata davanti.
Il ragazzo piegò le labbra in una smorfia – io ho casa qui – precisò, mentre un ciuffo gli si posava malizioso sulla bocca incredibilmente rossa e provocante.
Ino si puntellò sui gomiti, studiando la figura del ragazzo.
Itachi Uchiha.
Venti anni.
Fratello di Sasuke Uchiha.
Intrattabile e sexy almeno ( se non più) di quest’ultimo.
-    sei vestita per carnevale, Yamanaka? – chiese irriverente il ragazzo, abbassandosi sulle ginocchia e sfiorandole con la punta dell’indice gli occhialoni a cuore.
Ino lasciò scivolare lo sguardo sugli addominali contratti, risalendo alle iridi scure e taglienti di Itachi, sospirando appena.
Molto, molto più sexy del fratello.
-    moda anni ’50 – rispose lei, tagliente – se magari sfogliassi una sola rivista di moda lo sapresti, mio caro Uchiha – serrò la mascella sottile, socchiudendo gli occhi chiarissimi.
Itachi le sorrise sbieco, il codino che ondeggiava al vento caldo – credi ne abbia bisogno?- chiese, in un sussurro persino più bollente – tutto quello che io scelgo è il meglio –
Ino si sentì avvampare e deviò lo sguardo dal corpo dell’altro – credi sempre troppo in te stesso – mormorò sensuale, passandosi un dito sul labbro.
Lui le posò il viso tra i capelli sottili, aspirando una boccata di profumo – è il tuo stesso difetto -
Il ragazzo si sollevò, infilando le mani nelle tasche del costume scuro – ci vediamo Yamanaka – disse, voltandosi verso l’ombrellone, il tono strascicato.
Ino smosse la sabbia fredda all’ombra con i piedi, nervosa.
Oh dannazione, quel ragazzo riusciva sempre a…
-    ci vediamo Uchiha – mormorò, sdraiandosi nuovamente e infilandosi stizzita un grosso cappello di paglia.
Anni 50, ovviamente.
-    arrogante, lascivo, irritante…- biascicò, agitandosi isterica – e ora ci mancava anche questo caldo!- sbottò poi, tirandosi a sedere e facendo volare via il vistoso cappello.
-    Cazzo! – sbottò, i piccoli pugni stretti lungo i fianchi.
-    Ehy, Yamanaka, guarda che ho in mano…
Ino si voltò verso la voce, un lampo di furia omicida nello sguardo.
Itachi la fissava divertito, il cappello stretto tra le mani pallide.
-    ridammelo – sibilò la ragazza, sistemandosi un ciuffo con fin troppa veemenza – forza Itachi, ridammelo – continuò, quando gli occhi scurissimi di lui si assottigliarono, divertiti.
-    Credo di no – sussurrò dopo qualche secondo di pausa, rigirandosi il cappello tra le dita, facendolo roteare.
Ino strinse i pungi sulla sabbia, avvertendola filtrare dalla dita schiuse – e il perché, caro Itachi?- mormorò, masticando le parole tra le labbra, fremendo.
Seguì il movimento ondulatorio delle dita del ragazzo attorno la falda del cappello, un fastidio alla bocca dello stomaco
-    perché sei molto più bella senza –
Ino arrossì, voltandosi rapida verso il bagnasciuga, negli occhi un lampo malizioso e seccato.
-    di solito non sei così eloquente – borbottò, risentita, dopo qualche minuto, mentre il vento le sollevava i ciuffi chiari dalla fronte.
Itachi poggiò il cappello sulle ginocchia, sdraiandosi sul lettino – preferirei fare altro con te che parlare... – sorrise sbieco, mentre il tono di pelle della ragazza si andava arrossando.
E stavolta non era per il sole.
- …ma tu sei solo una ragazzina, Yamanaka – socchiuse gli occhi, lanciandole il capello con un gesto affettato.
- e tu uno…- Ino si morse un labbro - …non hai detto così quando mi hai baciata –
Itachi le sorrise enigmatico – infatti l’hai detto tu –
Ino si infilò gli occhiali con un gesto stizzito, bagnandosi le labbra con la lingua.
- ma smettila – mormorò, rannicchiandosi all’ombra e fingendo un ostentato disinteresse.
Come poteva lui renderla così infantile?
-    e quello lo chiami bacio? – proseguì Ino, squittendo – mi hai solo preso alla sprovvista, sabato scorso –
Itachi non si mosse, rimanendo immobile sul lettino.
-    io non ho bisogno dei tuoi baci – aggiunse la ragazza, osservando stizzita Sakura avvicinarsi, bagnata e tremante, all’ombrellone – e ora stai zitto –
Il ragazzo aprì una palpebra, un’aria strafottente e divertita nello sguardo, mentre l’Haruno si affiancava alla bionda, i capelli color cicca grondanti acqua.
- sempre all’ombra Ino? – chiese Sakura, stendendosi ancora umida sull’asciugamano color pesca.
- lo sai che mi scotto facilmente – rispose a tono l’altra, risentita.
Si aggiustò il cappello sulla fronte, sistemando un ciuffo biondo ribelle e osservando Itachi seguire interessato la linea magra della schiena di Sakura.
–l’acqua era perfetta – sbottò questa, respirando a pieni polmoni nel costume striminzito – non capisco perché rimani sempre qui sotto l’ombrellone! –
Ino le lanciò un’occhiata fulminante, afferrando con foga la crema solare, appoggiata a pochi passi da lei – fai i tuoi bagni e non seccare, fronte spaziosa –
L’altra le mostrò la lingua, un finto tono offeso nello sguardo.
-    ha squillato il cellulare?- chiese dopo qualche secondo, sollevandosi in ginocchio.
Si voltò appena, scontrandosi con l’ombra scura del ragazzo accanto a loro.
-    Uchiha – mormorò, girandosi poi verso Ino – ma è sempre qui il fratello di Sasuke?- chiese, sottovece.
Ino strinse le dita nei pugni, risentita – a quanto pare si –



-    terza stanza a sinistra – mormorò Ino, la cartella stretta tra le dita pallide.
La minigonna ondeggiava pericolosamente sulle gambe magre, sollevandosi ad ogni passo, mentre i piedini imploravano pietà, stretti in quelle scarpette rigide e eccessivamente alte.
Forse Sakura aveva ragione ad obiettare che quello non fosse il modo più consono di vestirsi per una ricerca scolastica.
Solo perché non era lei quella scelta per fare coppia con Sasuke Uchiha, pensò la bionda, continuando la sua estenuante ricerca per il corridoio dell’enorme casa, un sorriso di vittoria sulle labbra truccate.
Già sentiva su di sé lo sguardo indagatore di Sakura la mattina dopo, quello curioso di Tenten e quello intimidito di Hinata.
Si aggiustò la camicia con un gesto affettato, fermandosi davanti ad una porta di lucido legno nero.
Si schiarì la voce con un colpo di tosse, battendo poi con due nocche  - Sasuke?...ci sei? -
Afferrò nuovamente il manico scuro della cartella, ondeggiando sulla gambe.
-    Sasuke? – chiese nuovamente, il tono lievemente stizzito.
Eppure la governante aveva detto che era in cas…
-    Sasuke!?- gridò ancora, le dita frementi e la bocca piegata verso il basso.
Sbatté uno dei piedi, poggiando una mano sul fianco magro e indolenzito.
Dannati allenamenti da cheerleader!
Bussò nuovamente, più decisa – Sasuke, posso entrare?- sbottò, la voce incrinata dal nervosismo.
- Sasuke è momentaneamente uscito -
Ino rabbrividì, osservando l’ombra scura proiettata sulla porta – Itac…-
-    abbiamo litigato riguardo il trattamento da riservare ad una sua compagna di classe…- continuò, il tono di voce tra il mellifluo [velluto] e il sarcastico.
Ino si voltò lentamente, scontrandosi con il torace magro e asciutto dell’altro.
-    non ti stanchi mai di giocare?-
Itachi ghignò, mentre un ciuffo scuro gli sfuggiva dalla coda.
-    …la compagna di classe…Haruno, mi pare –
La bionda si morse un labbro, la presa alla borsa diventata improvvisamente dolorosa.
-    Non sai mentire – biascicò, sollevando lo sguardo ad incrociare gli occhi scuri di lui.
Itachi emise una risata soffocata, invadendo l’aria del suo odore dolciastro.
-    da come mi guardi sei tu quella a non saperlo fare – rispose, appoggiando la mano alla porta alle spalle di lei, quasi schiacciandocela contro.
Ino prese un forte respiro, gli occhi chiari ancora puntati in quelli di lui.
-    vuoi rubarmi ancora un bacio? – chiese, in quel suo tono disarmante.
E Kiba, e Kankuro, e Shikamaru…loro almeno una volta c’erano cascati.
Itachi le avvicinò il viso tra i capelli, respirando l’odore vanigliato.
-    credi che possa accontentarmi, ragazzina?-
Il respiro della ragazza le si mozzò in gola e la camicia aderente non le sembrò mai così stretta.
-    dipende da quello di cui io mi accontento – obiettò, mentre i numerosi bracciali suonavano sinistri per il corridoio.
Itachi le sorrise, portandole una mano sotto al mento – già, dipende –
-    Itachi, mollala
Ino deviò lo sguardo dalle iridi scure del ventenne, osservando stranita e lusingata il ragazzo che era emerso dal corridoio, la divisa scolastica slacciata dei primi bottoni, i capelli spettinati.
-    fratellino, che gioia – Itachi sollevò la mani sulla testa, gli occhi che roteavano infastiditi – non eri scappato dalla mamma? –
Sasuke si avvicinò a larghe falcate, incontrando furente lo sguardo di Ino – tu entra in camera – ordinò, in un sibilo.
Ino girò sui tacchi alti, il cuore che le batteva violento nel petto– si Sasuke – mormorò, estasiata, osservandogli la linea virile delle spalle.
-    buono studio – le augurò Itachi, un velo di malizia negli occhi.
La bionda incrociò rapida il suo sguardo, mordendosi un labbro.
Cosa aveva lui per farle perdere sempre il controllo?



-    Ino, Ino sei sicura di stare bene?-
Sakura le rivolse un’occhiata apprensiva, osservandola gettarsi sul divanetto.
-    fronte spaziosa, sta zitta – biascicò la bionda, il tono divertito – siamo a casa Uchiha, per la festa più grandiosa dell’ultimo millennio e tu rompi per due birre?-
La rosa strinse le mani sui pugni, vagamente indispettita
- sette birre, Ino – puntualizzò, seccata – e non puoi ridurti così ad ogni festa!-
La bionda le lanciò un’occhiata ebbra, ridendo di gusto – io sto benissimo – ribadì, accavallando le gambe – vuoi che ti sillabi “benissimo”? -
Sakura smise di ticchettare con il piede, roteando gli occhi – questa festa di Primavera sta diventando un incubo – sbottò, le mani serate sotto al seno – non ho voglia di farti la balia tutta la notte!-
Ino sorrise maliziosa, osservandole la cinta della gonna rossa aperta – ti stavi divertendo con Naruto in camera di mamma Uchiha, vero? – chiese, disincantata, mentre sulle gote dell’altra appariva un leggero rossore.
-    tu sei entrata come un demonio!- sbottò – e comunque gli stavo aggiustando la cravatta –
Ino rise nuovamente, sistemandosi con una mano la coda bionda – la cravatta non è tra le sue gambe, Sakura –
La rosa chiuse gli occhi verdi [sempre troppo onesti] – sei ubriaca – per poi voltarsi irritata verso la porta – ti vado a prendere un bicchiere d’acqua –
L’altra la vide sparire per il corridoio, sbuffando pensierosa.
Aveva promesso a Hinata di non allontanarsi da lei…mah, poco importa.
A quell’ora suo cugino [ è solo un cugino Ino, io e lui, io…lui è mio cugino ma…] l’aveva già portata in salvo.
In una di quelle stanze, forse.
A proposito di stanze…
Ino si puntellò sui gomiti, osservando stranita la camera dove Sakura l’aveva trascinata.
Tende scure, letto singolo, divano di pelle addossato alla parete sobria.
Niente casco da Football nell’angolo però, ma qualche libro di chimica e un paio di impolverati e vecchi trofei.
Per un attimo avvertì le gambe cederle [ e non erano le birre].
-    Yamanaka, che fai? Ti nascondi nella tana del lupo? –
Itachi era affacciato al balconcino, tra le mani un bicchiere mezzo pieno.
-    e tu frequenti feste da adolescenti? – chiese la bionda, portandosi una mano alla testa, le labbra piegate in un ghigno seccato.
Maledetta birra.
Le faceva sempre quello strano effetto  [ non era la birra, smetti di mentire ]
Itachi l’osservò sistemarsi il vestito lilla sulle cosce magre e atletiche, leccandosi un labbro.
-    forse c’è qualcosa che mi interessa –
Ino colse l’allusione, piegando le labbra in un ghigno – approfitteresti di una ragazza ubriaca? – chiese, maliziosa.
L’altro si avvicinò alla porta, chiudendo con uno scatto la serratura – per assicurarci che Sasuke non venga a salvarti, stavolta –
Ino spalancò gli occhi chiari.
Un attimo dopo la bocca di Itachi era fusa con la sua.
Un minuto dopo Itachi era dentro di lei.
E le sue braccia erano attorno al collo del ragazzo.
E le sue labbra imploravano il suo nome.



Ino si sollevò sulle punte, scrutando ansiosa il portone della villa.
-    forza – mormorò, saltellando nei jeans aderenti – forza esci –
Sistemò un ciuffo biondissimo dietro l’orecchio, osservando l’orologio Gucci al polso.
Erano due ore che aspettava.
Ignorò il trillo del cellulare, gettato nella borsa ( sempre Gucci, la sua era ossessione) , tornando a fissare il portone.
Non poteva non uscire mai!
Sgranò gli occhi azzurrissimi, quando una figura scura e magra si fece largo tra la folla, le chiavi della macchina sportiva strette nella mano.
Si voltò, osservandosi fugace al vetro della sua auto, sorridendo maliziosa.
Era giunta l’ora!
Fece qualche passo, il viso indifferente, un passo che seguiva languido l’altro.
Alcuni ragazzi, stretti in una vecchia utilitaria, si voltarono verso di lei, gli ululati ormonali che sfiorarono il cielo.
Ino roteò gli occhi, sorridendo.
Un tocco di classe per la sua messa in scena.
Ancora qualche passo e…
-    Oh Itachi, che meravigliosa sorpresa!- sbottò, arrivando alle spalle del moro.
Il ragazzo si voltò, scrutando con aria disinteressata la bionda, una sigaretta tra le labbra sottili.
Ino lasciò ondeggiare la borsa accanto le gambe, sorridendo impaziente.
Nessuna risposta.
-    passavo di qui e…- disse allora, il cuore che le batteva in gola - …sono settimane che non ci sentiamo…da quella sera e…-
Itachi si voltò verso la macchina, aprendo lo sportello e gettandovi una borsa da palestra
La ragazza socchiuse la bocca, basita – ma che diavolo…mi ignori? – sbottò, ritrovando l’abituale aggressività.
Si portò una mano al fianco, facendo frusciare la stoffa colorata della maglia – senti, mio caro! Nessuno tratta così la Yamanaka, nessuno se la scopa e sparisce e…-
Itachi la fissò, con i suoi occhi di graffiante velluto – mi stai facendo far tardi, addio Yamanaka –
La bionda lo vide entrare in macchina e la portiera chiudersi con uno scatto secco.
Lo fissò allontanarsi, sconcertata e furibonda.
Afferrò il cellulare, gli occhi che le si appannavano, carichi di lacrime.
-    Shika!- sbottò, quando la voce assonnata rispose, all’altro capo del telefono – no, non sto piangendo –
Rimase in silenzio, ascoltando la voce seria dell’amico e afferrando il grosso portachiavi a forma di Hello Kitty – si, sicuro. Ho il rimmel, sarebbe un disastro se lo facessi –
Aprì lo sportello dell’Audi, sedendosi aggraziata – tra mezz’ora sono da te – il cellulare in equilibrio sulla spalla – dobbiamo parlare della festa di fine anno…- contrasse le ciglia, seccata – e non tirare in ballo altre scuse. Vogliamo parlare di quello che Lei ti ha fatto?-
Vogliamo parlare di quello che Lui mi ha fatto?
[ Salvami dal dannato, Shika ]

La Yamanaka si voltò di scatto, facendo oscillare appena il complicato chignon che stringeva i lunghi capelli biondi ondulati.
Un ragazzo più alto di lei di almeno una decina di centimetri (e lei aveva i tacchi) camminava leggero verso di lei, elegante e composto, sfoggiando il pantalone su misura nero e una camicia bianca sbottonata, con una cravatta color fuliggine che penzolava mollemente, disfatta, sul torace.
I lunghi capelli neri erano racchiusi in un codino basso, e alcune ciocche scure gli ricadevano sugli occhi, socchiusi e tenebrosi, che la fissavano neutri.
“Yamanaka.” salutò laconico, rimettendo nel taschino dei pantaloni l’accendino e soffiando via un po’ di fumo dalle narici.
“Uchiha” ringhiò Ino, irrigidendosi immediatamente. “Che diavolo ci fai qui?!”
“Fumo.”
Ino scioccò la lingua irritata. “Di questo me ne ero accorta. La mia domanda era: cosa ci fai qui a questa festa, dato che non fai più parte di questo liceo.”
Itachi scrollò le spalle continuando ad avanzare, tanto che d’istinto Ino indietreggiò sino a toccare la propria auto.
“Ti importa cosa faccia io qui?”
Era ancora bello come lo ricordava, un dannato venuto per torturarla.

Breath into me - Not gonna soffocate for this
by  Kaho_chan



Ti voglio bene Lè
 Buon Compleanno.

01/06/2008


Questa shot è totalmente e inesorabilmente dedicata a Lè, la dolcissima Kaho_chan, che  oggi compie i suoi meravigliosi anni!
Perché lei sa che l’adoro e che è la mia grigia cucciola del cuore! E oggi amo anche la sua linea, perché è sua e quindi va amata i quanto tale U_U ( ma da domani, quando interromperà le nostre discussioni su msn, allora la odierò tanto e inveirò contro di lei molteplici epiteti ).
Spero che il mio regalo – anche se te l’ho anticipato anticipato – ti sia piaciuto tesoro! *_*
Un bacione…e credo di avercele davvero infilate tutte le coppie! XD


Baci Roberta -  Rò ( ma solo per Lè XD ) -  Tronky!
  
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