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Autore: HPobsession    14/01/2014    1 recensioni
Dopo la battaglia era stato chiamata da parte dalla professoressa Mc Granitt che le aveva confidato: “E’ raro che una strega potente come te nasca da una famiglia interamente babbana, avrei detto impossibile prima di conoscerti.” e com’era venuta, se n’era andata, senza darle alcuna spiegazione, sapeva che la ragazza sarebbe riuscita a capire da sola cos’aveva voluto dirle.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Finalmente Blaise, dopo averli fissati a lungo, si decise a spiegare la sua “uscita”.
“Se ragionate un attimo, testoni che non siete altro …”
Si sentì in dovere di aggiungere quell’epiteto per convincerli meglio della validità del suo pensiero
“… capirete che se non mi fosse venuta questa brillante idea …”
“Modesto come sempre, Zab!” ironizzò Malfoy, per questo si guadagnò un’occhiataccia dal suo migliore amico, che gli rispose con un’occhiata altrettanto malevola che lo rimise in riga, perciò continuò
“Ci avrebbero pensato gli adulti a voi due!”
Concluse piccato.
Decise di rivolgersi prima a sua sorella, visto che lei era quella più riflessiva:
“Harmony”, sentendosi chiamare per la prima volta col suo vero nome, la ragazza sussultò e suo fratello pensò giustamente –Cominciamo bene … - e rise sotto i baffi, d’altra parte, anche se anomalo, era pur sempre una serpe, no?
Ma fu ancora più contento quando vide la ragazza riprendersi in fretta e rivolgere gli occhi a lui decisa, per mascherare l’imbarazzo provato poco prima e Blaise poté continuare il suo discorso:
“capisco che tu non sia abituata alle regole del mondo purosangue, ma ora questo mondo è anche il tuo e ti dovrai adattare, io ho escogitato questa cosa per proteggerti”
Fu interrotto da lei stavolta che lo riprese:
“Blaise, ok che sono tua sorella, ma non è che vuoi farmi sposare col furetto solo perché è il tuo migliore amico? E comunque non è che sarei molto protetta con lui, he!”
“Concordo con la Mezzoangue zannuta, non ho nessuna voglia di ritrovarmela nel letto” disse Draco dimenticandosi di tutto meno che della provocazione.
Hermione fece una strana smorfia che si tramutò in un ghigno quando passò al contrattacco
“Blaise, credo che il tu migliore amico abbia dato anche a te del mezzosangue, sai? Poverino hai la memoria corta …” cominciò a girargli intorno, mentre gli parlava come fosse un bambino.
Draco fece per alzare la bacchetta contro Hermione, ma quando vide che lei non faceva altrettanto s’insospettì e, finalmente capì di aver sbagliato per ben due volte, lui si arrabbiava perché lei si divertiva a provocarlo perché quello che una volta avrebbe difeso lui a bacchetta spianata, ora tendeva la stessa arma contro di lui.
“Non ci provare Draco, gli attacchi verbali te li lascio passare ma quelli magici no!” lo aggredì Blaise arrabbiato e lui fu costretto ad abbassare la bacchetta.
Hermione si era appena girata che Malfoy le sussurrò in un orecchio: “Ora sì che mi sembri la sorella di Bla, anomala sì, ma pur sempre serpe …” al che fu lei a tirare fuori la bacchetta e lui la guardò spavaldo.
-Perché non reagiva?- si chiese Hermione/Harmony, poi capì.
Si girò lentamente verso suo fratello che, furioso come nessuno l’aveva mai visto, a parte Draco, ovviamente, tendeva la bacchetta verso di loro e pronunciava un incantesimo non verbale.
Poco dopo si ritrovarono entrambi a penzolare a testa in giù dal soffitto, abbastanza vicino da irritarsi a vicenda ma abbastanza lontani da non toccarsi, le bacchette a terra, furono prontamente recuperate dal moro che aveva compiuto l’incantesimo.
A questo punto, gongolando soddisfatto Blaise si accinse a parlare, non prima di averli zittiti con un paio d’incantesimi e un bavaglio per essere sicuro che non lo interrompessero ancora.
“Bene, visto che vi comportati come bambini dell’asilo e non vi decidete a ragionare ve lo dico io, perché dobbiamo agire prima noi degli adulti …”
Si sedette sulla poltrona che aveva occupato appena entrati nella stanza delle necessità e finì finalmente il suo discorso:
“Bene, ora come ora Harmony, i nostri genitori saranno a conoscenza della tua presenza nel mondo magico, cosicché sono sicuro che nostra madre ti cercherà per affetto e nostro padre per farti sposare qualcuno che ci aiuti a potenziare ancora una volta il nostro nome, ci manca solo un gradino per raggiungere la cima dei più ricchi d’Inghilterra, sapete entrambi qual’é no?” li prese in giro per vendicarsi del fatto di essere stato ignorato.
I due lo guardarono male dal soffitto e cercarono di dirgli qualcosa, probabilmente insulti da parte di entrambi.
“Ottimo!” infierì ancora lui giulivo “E Draco, Lucius deve riscattare il nome di famiglia e, chi pensi che sceglierà come futura lady quando verrà a sapere che lei…” e indicò sua sorella con un cenno del capo “… Non è affatto mezzosangue?”
Sorrise beffardo, conosceva Malfoy senior bene quanto suo padre, quei due erano più simili di quanto si potesse credere.
“E ora ditemi, non pensate che se non vi metterete insieme da soli, ci penseranno loro ad incastrarvi, volenti o nolenti?”
Hermione fece segno di voler parlare, e il fratello, non temendola quanto avrebbe dovuto, la fece anche scendere dal soffitto mentre l’amico di sempre protestava ancora appeso e senza voce.
Hermione una volta scesa, con tutta la calma del mondo andò verso il fratello e gli si sedette in braccio e a quel punto, Zabini, colpito dal gesto d’affetto e dall’intimità dello stesso la sottovalutò davvero, lei riuscì a prendere la bacchetta e schiantarlo, non troppo forte in modo che si potesse rendere conto di come l’aveva fregato facilmente.
Una volta uscita lei dalla stanza Malfoy si mise a sghignazzare alla grande mentre guardava l’amico da sotto in su, al che l’altro, offeso gli tolse, sì il bavaglio dalla bocca, ma solo per prendersi ancora più gioco di lui, infatti, dopo aver annullato gli incantesimi silenzianti, il bel moro disse
“Adesso te la faccio pagare, sarò anomalo, ma tu tendi troppo spesso a dimenticare che sono una serpe anche io!” e se ne andò pure lui.

 
  
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