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Autore: Flox_93    14/01/2014    19 recensioni
Era un giochetto al quale amava rincorrere quando il rimo del servizio al bar rallentava, a fine serata. Osservava i clienti che indugiavano ai tavoli o al bancone e immaginava quale potesse essere la loro storia. Inventare storie era il passatempo preferito di Violet, ciò che l'aveva fatta sentire al sicuro quando era piccola e che le aveva permesso di non perdere la ragione. I suoi piccoli mondi inventati erano molto più sicuri e appaganti della realtà e in diverse occasioni vi aveva cercato rifugio.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. Problemi

 

Cinque anni dopo...

 

 

Violet si precipitò nella grande cucina dell'hotel, sbottonando nervosamente l'impermeabile mentre esplorava con lo sguardo tutt'intorno alla ricerca di Niall, il capocuoco. Sovvertendo lo stereotipo secondo cui tutti i bravi cuochi dovrebbero essere grassi, lui era alto e magro, con il mento appuntito e i capelli lunghi biondi appena striati di grigio, che gli davano quelle sfumature argentate quando la luce del sole vi rifletteva, raccolti in un codino.

Lo trovò subito, le dava la schiena mentre sistemava degli ingredienti su uno dei lucidi banconi d'acciaio, fischiettando l'aria di una ben nota opera. «E' arrivata la merce?» gli chiese senza fiato. «Ho parlato con il direttore del magazzino e mi ha assicurato che il camion era già partito. E' qui?.»

Girandosi per salutarla, la prima cosa che Niall fece fu squadrarla da capo a piedi e agitare in aria il dito con aria di di rimprovero.«Hai fatto colazione questa mattina? Credo proprio di no, eppure cori qua e là come se potessi vivere di sola aria!»

«A dire la verità ho mangiato un croissant.» Incrociando le braccia al petto, Violet lo sfidò a contraddirla. Era carino che lui si preoccupasse della sua salute e d cosa mangiava, ma non era più l'ingenua ventiduenne appena assunta all'hotel. Aveva ventisette anni adesso, era nel pieno controllo della sua vita ed era vicedirettrice, per lo più.

«Un croissant eh? E come ti spetti di sopravvivere fino a pranzo? Un croissant non è nient'altro che aria!»

«Non era solo aria, era ripieno di crema pasticcera.» Sospirando pazientemente, Violet lasciò che le sue labbra rosee formassero un sorriso. «Adesso, potresti per favore rispondere ala mia domanda sulla consegna della merce? Karen aspetta una delegazione impiotante per pranzo e tutto deve essere assolutamente perfetto!.»

Niall sollevò le mani con aria drammatica. «E credi che non lo sarà? Oramai dovresti sapere che da Niall Horan non avrai mai nulla al di sotto della perfezione»

«Hai ragione lo so.»

«E sì, la consegna è arrivata e le olive nere sono eccellenti, come al solito.»

«Che sollievo! Allora è veramente tutto a posto? voglio dire, non ci sono problemi?» Il suo sguardo corse fino a Greg, fratello di Niall e aiuto cuoco, e ai tre assistenti di cucina, includendoli nella domanda. Non era diventata vicedirettrice senza sviluppare l'abilità di notare tutto, dalle cose più importanti ai dettagli più insignificanti.

Karen e Geoff, i proprietari dell'hotel avevano sempre potuto dire con orgoglio di essere al comando di una squadra disciplinata ma anche molto affiatata. Si respirava amicizia in quei locali e i capi si interessavano al proprio staff. Era per questo che Violet era rimasta, e quando aveva scoperto di essere incinta, non era stata cacciata. Al contrario, la coppia l'aveva aiutata molto, perché entrambi avevano intuito il suo potenziale e avevano quindi insistito affinché occupasse il grazioso bilocale al piano seminterrato dell'hotel come ringraziamento per il lavoro che svolgeva. L'avevano anche aiutata a trovare un buon asilo per la bambina e l'avevano incoraggiata a seguire un corso on-line per manager, perché potesse ottenere una promozione e un salario migliore. Violet di conseguenza, era assolutizzamene leale nei confronti dei proprietari ed era loro anche immensamente grata.

«In cucina va tutto bene, Violet.» Niall annuì, ma poi si morse nervosamente un labbro e continuò: «Solo non possiamo non chiederci perché Karen e Geoff aspettino la delegazione di una delle iù conosciute catene alberghiere del paese per pranzo... Puoi dirci qualcosa in proposito?.»

Violet sobbalzò alla domanda. La coppia di proprietari aveva convocato una riunione quel pomeriggio per discutere qualcosa di importante e lei per tutta la notte e la mattia seguente, persino mentre vestiva sua figlia Charlotte e l'accompagnava all'asilo, si era chiesta quale potesse essere l'oggetto di tale incontro.

Il grazioso Hotel era situato i un angolo molto bello di Covert Garden, ma Violet non dimenticava che il paese era in piena crisi economica e le prenotazioni erano drasticamente calate. Stavano per essere rivelati da una grossa catena e lei, di conseguenza, avrebbe perso ancora una volta il lavoro che amava? E non solo il lavoro, ma anche la sua casa... Non poteva sopportare nemmeno di pensare una cosa simile.

Eppure in quel momento, vedendo il nervosismo non solo negli occhi di Niall, ma anche del resto dello staff, sentì che era in suo dovere rassicurarli. «A essere sincera, non ne so nulla. Il mio consiglio è di concentrarvi sul vostro lavoro e di non perdere tempo in chiacchiere. Non sarebbe d'aiuto. Se si tratta qualcosa che ci riguarda, potete stare certi che lo sapremo presto. Adesso, però, devo andare. Devo dare il cambio a Liam alla reception. Sta coprendo il turno di Louis che ha telefonato dicendo di essere malato.»

 

 

***

 

Il tempo sembrava non passare mai mentre i tre membri della delegazione gustavano i superbi piatti preparati da Niall. Una volta terminato il pranzo, i tre si riunirono con Karen, Geoff e loro figlio Liam per due ore e mezzo. Violet non era mai sta così nervosa.

Mancava un quarto alle cinque quando il telefono della reception squillò. La invitavano nell'ufficio di Liam per la riunione con lui e i suoi genitori.

Fuori dalla porta dell'ufficio, Violet si lisciò nervosamente la gonna, afferrò una ciocca di capelli sfuggita allo chignon bloccandola con il fermaglio e bussò lievemente. Accolta dai tre identici sorrisi rassicurante, sentì comunque che c'era qualcosa che non andava.

«Violet tesoro. Accomodati, prego.» la piccola signora bruna da viso dolce che non mostrava affatto i suoi quasi sessant'anni l'accolse calorosamente, come al solito. «Prima di tutto sarai contenta di sapere che i nostri ospiti sono rimasti favorevolmente colpiti dal pranzo preparato per loro da Niall...»

«Quell'uomo sa davvero cucinare» intervenne Geoff, l'affascinante marito di Karen. «Lo si potrebbe quasi perdonare per il suo ego smisurato!»

Violet intuì immediatamente che l'uomo era nervoso e si spostò sul bordo della sedia sulla quale aveva appena preso posto. In cerca di rassicurazioni, i suoi occhi incontrarono quelli di Liam. Il figlio alto e magro della coppia, i cui lineamenti erano la versione maschile di quelli della madre, azzardò un sorriso,ma riuscì solo a fare una smorfia rassegnata.

In quel momento lei avvertì chiaramente un campanello d'allarme. «Allora...» Le mani intrecciate nervosamente in grembo, si sporse ancora di più dalla sedia. «Cosa ci faceva qui la delegazione di quella famosa catena alberghiera? Siamo nei guai? »

Karen fece per parlare, ma Geoff intervenne rapidamente. «Si, cara.» sospirò , estraendo dalla tasca un fazzoletto per asciugarsi la fronte. «Seri guai economici, temo. Come per molti altri piccoli imprenditori, anche per noi la crisi economica è stata un duro colpo e sono certo che avrai notato che le prenotazioni sono calate in modo drastico. Solo pochi affezionati clienti ci sono rimasti fedeli. Se dobbiamo competere con gli hotel più famosi, dobbiamo reinvestire e rinnovarci, ma con le casse praticamente vuote e le banche che ci rifiutano qualsiasi prestito, non credo potrà mai accadere. Non abbiamo altra scelta se non cercare altre forme di aiuto...»

«Significa che venderete l'hotel?.»

Violet sentì a malapena la risposta del suo capo.

Tutto ciò a cui riusciva a pensare era Charlotte. Come avrebbe fatto a nutrire e vestire sua figlia, se avesse perso il lavoro? E, cosa più importante, dove avrebbero vissuto?

«Ci hanno fatto una proposta d'acquisto, ma non abbiamo ancora accettato. Abbiamo spiegato che l'hotel è della nostra famiglia da tre generazioni e abbiamo bisogno di un po' di tempo per riflettere.» Il sorriso solamente raggiante di Karen era dolorosamente spento. «Dobbiamo dare una risposta entro il fine settimana. Se accettiamo di vendere, purtroppo nessuno di voi resterà. Vogliono rinnovare tutto e dare la loro impronta, assumere il proprio staff. Mi dispiace da morire Violet, ma questa è la situazione.»

Era stata ridotta al silenzio dalla notizia appena ricevuta, eppure la sua mente correva a velocità incredibile. Poi rimanendo comunque leale e protettiva nei confronti degli interessi della famiglia che era stata così buona con lei e Charlotte, Violet si sforzò di sorridere in modo rassicurante. «Siete in una situazione difficile» riconobbe, «e non è certo colpa vostra se c'è una crisi economica in corso. Lo staff, me compresa, troverà un altro lavoro alla fine, ma voi cosa farete? L'hotel è stato una proprietà della vostra famiglia così a lungo... e voi lo amate, so che è così.»

«E' gentile da parte tua preoccuparti, cara. » Le larghe spalle di Geoff si sollevarono in un gesto di impotenza. «Non dico che sarà facile, ma andrà bene. Abbiamo la nostra famiglia ed è la cosa che conta di più infondo no? Le persone che ami, voglio dire. »

Poco abituato a esprimere i propri sentimenti in pubblico, strinse a mano di Karen «E faremo tutto il possibile per aiutarti a trovare un altro appartamento Violet. Di certo non usciremo da quella porta finché non sapremo che tu e Charlotte avete una sistemazione. Per quanto riguarda il lavoro.. Bhe con tutta l'esperienza formativa e le qualifiche che hai accumulato negli ultimi anni, troverai sicuramente un hotel disposto ad assumerti. Sei una donna adorabile e un'ottima risorsa, lo scopriranno in fretta.»

«Allora farete sapere a tutti la vostra decisione entro la fine della settimana?»

«Forse anche prima. Karen, Liam e io abbiamo deciso di passare la serata a ragionare sulla cosa. Non appena avremo preso una decisione, tu e il reso dello staff lo saprete.» Alzandosi in piedi, Geoff rivolse a Violet un ampio sorriso.

«Sono le cinque, è ora che tu vada a prendere il tuo piccolo angelo, giusto?»

Guardando 'orologio che aveva la polso, Violet scattò in piedi. Odiava arrivare in ritardo per l'uscita di Charlotte all'asilo e come sempre non vedeva l'ora di sapere come era andata la sua giornata. Quella notte, con la pesante incognita che gravava sul loro futuro, l'avrebbe stretta ancora più forte del solito, prima d metterla a letto.

 
 
 







 

HOLAAAAAAAAAAA
Come promesso eccomi qui con il capitolo nuovo fiammante, devo essere sincere credevo di non riuscire a pubblicarlo per il troppo studio che in questi giorni mi sta soffocando! Quindi se non vedete segni di vita nei prossimi giorni PREOCCUPATEVI SERIAMENTE!
Sarò molto breve e andrò dritta dritta al punto focale della questione...
Per la nostra Violet è M***A.
L'hotel sta per essere venduto e lei dalla detta alla fatta si ritroverà sbattuta fuori, ok forse sono un tantino drastica e mooooolto pessimista, naturalmente le cose andranno per il verso giusto e si sistemeranno sicuramente.. c'entrerà per caso un certo Harry Styles?
BOHHHHHHH bella demanda, non posso svelarvi niente in proposito, non vi resta che aspettare con pazienza il prossimo capitolo, che se tutto va bene verrà pubblicato VENERDì :)
Detto questo passo ai ringraziamenti e ai saluti, ragazze ma lo sapete che siete tutte fantastiche? Grazie a questa storia ho conosciuto un sacco di belle persone, siete tutte dolcissime e simpaticissime, non potevo chiedere lettrici migliori :)
Ringrazio Rose____ per ll banner, sei stata veramente velocissima e disponibilissima a farmelo!!
Ok penso di aver detto tutto se mai mi fossi dimenticata di qualcosa o qualcuno beh rimedierò in futuro :3

A PRESTOOOOOOOOO

 

 

  
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