Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Hoshi98    14/01/2014    4 recensioni
regno di Maxiria. Il sovrano è Kio, ma la rivolta serpeggia tra la popolazione. Tutti hanno nostalgia del re precedente, Refel, nonostante sia morto ormai da circa venti anni. La leggenda narra che, dopo l'affondamento della nave i due gemelli del re si siano salvati. Il sole e la luna, come le loro voglie. Riusciranno tra difficoltà e ostacoli a tornare sul trono che gli spetta, o verranno sopraffatti dal potere di Kio e di suo figli Aymek? è la mia prima storia... spero vi piaccia!
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 (Spazio Autopubblicitario non leggete, se non volete finire in mezzo ad un'altra storia ahahaha) Vabbè niente volevo dirvi che ho pubblicato una nuova storia, sempre fantasy, se volete andate a dare un'occhiata, sarei molto contenta di ricevere recensioni e pareri. Scusate per il disturbo... buona lettura! :D

La sveglia di legno ticchettava irritante.
Leodrian si alzò svogliato e la spense allungando un braccio.
Si tirò su a sedere e vide allo specchio il risultato finale del suo travestimento, con i vestiti stropicciati poteva essere credibile.
Slacciò un bottone della camicia marrone e la spostò di lato, ruppe un lato del colletto, stando ben attento a nascondere il tatuaggio sulla spalla sinistra. Prese una sola spada e la mise nel fodero che nascose sotto un mantello logoro.
Prese una fiaccola, dei fiammiferi e si avviò verso l'uscita.
Arrivò nel cortile del castello. Non si fece notare dai soldati di guardia perché la missione doveva restare segreta.
In un angolo c'erano alcuni sacchi di grano accatastati.
Li spostò cercando di non far rumore e aprì la botola che c'era sotto. Scese delle scalette lentamente, ma prima richiuse l'entrata sistemando alla meglio i sacchi.
Davanti a lui di aprì una galleria buia e stretta. Pensò subito che Milo avrebbe dovuto chinare la testa per passarci, vista la sua altezza, ma per lui andava bene,
Accese la fiaccola in modo da vedere dove metteva i piedi e cercò di consolarsi pensando che se si sbrigava tra meno di un'ora sarebbe stato fuori.
 
Milo era riluttante, ad abbandonare il tepore delle coperte, ma Elis era irremovibile.
Si stagliava in piedi vestita di tutto punto davanti a lui e gli occupava la visuale. Nonostante avesse dormito a terra e nella costante preoccupazione che i suoi amici potessero essere in pericolo era riuscito finalmente a prendere sonno, ma ora la ragazza lo sovrastava e lo invitava in modo non troppo dolce ad alzarsi.
- Milo! - alzò la voce Elis per l'ennesima volta.
- Va bene, mi arrendo hai vinto, ora mi alzo. - disse più che altro per farla smettere. Pensò che quando non era arrabbiata con lui e non gli urlava contro, gli voleva bene.
Tirandosi a sedere notò che la maggior parte i soldati era in piedi. Li osservò, molti di loro non indossavano la maglietta e mostravano fisici statuari. Non che lui avesse qualcosa da invidiargli, ma aveva preferito infilarsela, appena tornato a Maxiria. Un'altra cosa che li distingueva era il modo di portare i capelli.
La maggior parte degli uomini li portava lunghi legati in treccine, mentre le donne (perché anche loro facevano i soldati) li tagliavano corti come Elis, o lunghissimi e raccolti sopra la testa con perline e mollette elaborate.
Inoltre alle orecchie, come aveva visto nel re, ma non nella sua amica, avevano tantissimi buchi, ornati da legnetti, piume, perline di legno o altri piccoli oggetti colorati di tutti i tipi.
Nell'insieme la gente di Nereval aveva un aspetto piuttosto esotico.
Milo era ancora immerso nelle sue considerazioni, quando vide degli strani movimenti da un lato dell'accampamento.
Si alzò stropicciandosi gli occhi e togliendosi gli ultimi residui di sonno, mentre si dirigeva verso la fonte di quell'agitazione.
I Nerevaliani erano raccolti in cerchio intorno a qualcosa.
Si avvicinò incuriosito e vide che non si trattava di qualcosa, anzi di qualcuno, del suo amico Leodrian.
 
Leodrian era riuscito ad attraversare la galleria alla fine. Ci aveva messo più di quanto aspettava.
In alcuni punti il muro era crollato e aveva dovuto procedere sopra i mattoni rischiando più volte di slogarsi una caviglia. L'unica nota positiva era stata che era riuscito a sporcarsi di fango tutti i vestiti e anche il viso. Adesso non doveva aver più l'aspetto pulito di quando era partito e il suo travestimento era completo.
La galleria non era crollata in nessun punto, quindi era rimasto nascosto per tutto il tragitto sotto terra.
Appena aveva potuto era uscito, aprendo una botola, in una specie di nascondiglio tra alcuni massi.
Vedendo dei soldati accampati, si era avvicinato per vedere chi fossero, ma due uomini senza maglia e con i capelli raccolti in treccine si erano avvicinati correndo da dietro e il tempo di girarsi per fronteggiarli lo avevano tramortito con un pugno allo stomaco e gli avevano legato le mani dietro la schiena conducendolo all'accampamento, ancora piegato per il dolore alla pancia.
Intorno a loro si era formata una folla di curiosi. Leodrian aveva provato a parlare con i due soldati sia nella lingua di Maxiria che in quella del nord, ma si limitavano a guardare davanti a sè, mentre la folla si infoltiva.
Tra la gente però si aprì un varco e si avvicinò una figura alta e muscolosa, ma in controluce non riusciva a distinguere i tratti dell'uomo.
- Leodrian? - chiese lo sconosciuto.
Quando il principe riconobbe la voce del suo amico Milo, la prima sensazione fu di sollievo, la seconda di curiosità, cosa ci faceva con quella specie di esercito?
- Sì sono io! -
Il pescatore si avvicinò dicendo alle guardie qualcosa in un'altra lingua che a quanto sembrava conosceva molto poco e queste lo slegarono.
- Che ci fai qui? - gli chiese mentre lo conduceva lontano dal circolo di persone ammassate a vedere chi fosse lo sconosciuto.
- Io? - rispose Leodrian sorridendo. - Tu invece, che giri con una specie di esercito? -
Milo gli rivolse uno dei suoi sorrisi migliori e Leodrian dovette ammettere a se stesso che gli era mancato, anche se non lo vedeva solo da alcuni giorni.
- Devo dire che ti devo qualche spiegazione, mettiamoci seduti.- - Ma che hai fatto? - disse Milo alludendo al  fango che lo ricopriva e alla barba finta.
Il principe si staccò la e si abbassò il cappuccio sciogliendosi i capelli.
- Non è che hai un pò d'acqua? -
- Sì, sì! - disse Milo.
In quel momento, mentre il pescatore di allontanava un attimo a prendere una borraccia, arrivò Elis, che appena vide Leodrian lo salutò con un cenno della testa e gli disse:
- Come mai sei qui? -
- Ora ve lo racconto, tranquilla. Tu invece, non dovevi tornare a Nereval? -
- Anche io te lo racconto dopo. - gli sorrise e lui pensò che, nonostante avesse occhi solo per Zaffira, considerò che con i suoi corti capelli neri, gli occhi profondi e le movenze che sottolineavano le forme generose e la vita sottile, era molto bella.
Milo tornò con la borraccia d'acqua e Leodrian la bevve avidamente. Con quella restante si tolse il fango dal viso e dalle mani.
- Allora chi comincia? - chiese il pescatore sorridendo,
- Inizio io! - rispose il suo amico accomodandosi meglio sulla sabbia.
Gli raccontò dell'attacco che c'era stato e Milo gli disse che l'aveva visto dalla spiaggia. Poi gli parlò della sua idea di prendere il tunnel per cercare nuovi rinforzi.
- E appena sono uscito da quella buia galleria ho visto il vostro accampamento, ma il tempo di girarmi e uno dei vostri soldati mi ha steso prima che capissi cosa succedeva. -
L'altro gli sorrise e cominciò con il suo racconto.
Gli parlò del suo arrivo a Nereval, del re che gli aveva permesso di chiedergli un favore e lui che aveva pensato a dei soldati. Gi disse che Elis aveva voluto accompagnarli ed erano lì da due giorni, ma solo da uno erano scesi a terra.
- Quindi non c'è bisogno che vada oltre, ho trovato i miei rinforzi! Giusto? - Milo gli sorrise contento che avrebbe potuto aiutarli.
- Elis, digli di prepararsi al viaggio, si va a combattere! -
 
- Quanto ci metterà secondo te? -
Bianca si giró verso Zaffira e raccogliendo i boccoli biondi in una coda, puntò i suoi occhi azzurri in quelli nocciola della sorella:
- Potresti smettere per un attimo di pensare a quando tornerà Leodrian? -
- È solo che da quando è stato ferito da Aymek ho sempre paura che possa succedergli qualcosa... -
- Vedrai che riuscirà a badare a se stesso! -
La sorella abbassò gli occhi non convinta.
Il sole era già alto nel cielo e quella era almeno la quinta volta che Zaffira chiedeva a Bianca qualcosa su Leodrian.
- Perchè non vi mettete insieme? - chiese diretta la bionda.
- Cosa? -
- Seriamente, lui è cotto di te e anche a te piace, quindi perchè aspettate? Insomma vi siete anche baciati, mi sorprendo che continuate ad ignorarvi! - era stata così diretta più che altro per esasperazione. Vide la sorella arrossire.
Zaffira era sorpresa della logica di Bianca e doveva ammettere che la sorella aveva ragione. Rimase senza parole, non riusciva a formulare una risposta sensata.
Un rumore metallico interruppe l'apparente calma del castello.
Poi un suono più forte come di qualcosa che si fosse aperto e più nulla.
Tutte le guardie avevano le orecchie tese e i muscoli pronti all'azione, all’improvviso i sacchi di grano accatastati in un angolo del cortile si mossero. Il soldato moro che durante la battaglia aveva dato lo scudo a Zaffira, si avvicinò con la spada sguainata.
I sacchi si spostarono definitivamente e una figura emerse da una botola.
Zaffira guardò sorpresa Milo che faceva cenno alla guardia di abbassare l'arma, anche se questa non sembrava troppo convinta.
- Tranquillo, non ti ricordi di Milo? -
La guardia si girò verso di lei è abbassò l'arma. Poi tornò a guardare il pescatore
- Scusami, ma non ho pensato che fossi tu! -
Milo uscì dalla botola e dietro di lui cominciarono a venire altri uomini.
Tra di loro Bianca vide subito Leodrian, mentre Zaffira era occupata a parlare con il gemello.
Si avvicinò alla sorella e disse:
- Guarda un po’ chi c'è! -
Lei si girò verso la botola e in mezzo a tutti quegli uomini con le treccine scorse una chioma bionda che si avvicinava. Si diresse verso di lui ignorando Milo che la prendeva in giro.
- Vai corri dal tuo amato! - esclamava a voce abbastanza alta da farsi sentire da tutti.
Quando vide Leodrian fece per abbracciarlo, le parole di Bianca l'avevano colpita, aveva capito che doveva cogliere tutte le occasioni che aveva per stargli vicino. Lui però la fermò:
- Ti avverto sono pieno di fango! - le disse con un sorriso.
Lei in cambio annullò la distanza tra di loro e lo strinse a sè, sentendo che la sostanza viscida finiva anche sui suoi vestiti.
Quando si sciolsero dall'abbraccio e Bianca li vide scoppiò a ridere.
- Siete bellissimi! - alludeva al fango che ricopriva i vestiti di entrambi.
Tornò seria:
- Penso che ci dobbiate delle spiegazioni! – esclamò parlando a nome di tutti i soldati che si trovavano nel castello, che curiosi si raccoglievano attorno a loro.
Intanto arrivarono il re e la regina e Sean chiamati da una delle guardie. Pirel disse:
- Qui che succede? -
- Adesso vi spieghiamo tutto! - gli rispose Leodrian.
Milo ed Elis che intanto si erano avvicinati raccontarono davanti a tutti del loro viaggio a Nereval. Poi disserro di essere attraccati con le navi a Maxiria e di aver incontrato Leodrian.
Il principe in cambio rese nota a chi non la conosceva la sua missione e l’esito positivo.
Quando Pirel ebbe sentito tutta la storia, disse:
- Uomini, parlo a nome mio e della regina. Pensiamo da qualche giorno a questa soluzione e crediamo sia la più adatta. Con i rinforzi che ci hanno fornito i Nerevaliani il nostro numero è aumentato e le scorte di cibo non bastano più, quindi quest'oggi ci organizzeremo e domani attaccheremo. -
Un mormorio agitato percorse le fila di tutti i soldati che si erano radunati lì.
- Dunque lucidate le spade e incoccate gli archi, domani sarà un gran giorno, ci prenderemo ciò che ci spetta, sconfiggeremo il grosso dell'esercito di Kio e marceremo verso Maxiria. Una volta lì ci uniremo ai ribelli delle montagne basse e conquisteremo Detri! - fece una pausa per far assimilare a tutti le sue parole, poi urlò.
- Chi è con me? -
Dai soldati lì riuniti ci fu un boato che scosse le fondamenta del castello.
In quel momento Milo che si univa all'urlo dei soldati capì perchè quell'uomo era riuscito a mandare avanti una ribellione per così tanto tempo, aveva la forza per trascinare una folla e l'intelligenza per guidare l'esercito.

Eccomi! Di nuovo in clamoroso ritardo, ma torno ahahhaahah 
Allora che dire, questo non è un capitolo con particolare rilievo per la trama, ma mi piace tanto la parte di Milo e Elis, non so perchè, ma sono carini secondo me...
A parte questo... spero di aggiornare più velocemente, anche se probabilmente le mie sono speranze vane. 
Ormai sapete che io sono contentissima quando mi recensite, e spero che lo farete, anche se ormai siamo quasi alla fine, magari vorrete dirmi cosa avete pensato della storia in generale... non so. Ringrazio comunque quelli, anzi quelle, che lo fanno quasi ad ogni capitolo, Roberta Salvatore, Mary Lautner, Water Wolf e Akilendra, vi mando un bacio ahahaha. 
Hoshi98

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Hoshi98