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Autore: Henya    15/01/2014    7 recensioni
Salve a tutti :) questo è il proseguimento della mia prima fanfiction "Never Lose Hope".
Anya , dopo essere partita con Rai per la Cina, ritorna a Tokyo dopo avere ricevuto alcune notizie dalla sua amica Hilary. Da qui ha inizio una lunga e ingarbugliata serie di eventi che, per chi già mi conosce, non saranno certo rose e fiori ^_^""
Spero possa piacervi :) Buona Lettura!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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" Ma perchè tu non puoi venire con me?"
" Perché non posso, e poi guarda quanti bambini ci sono, ti divertirai!"
Sono davanti all'aula della classe di Hope e sto cercando in tutti i modi di convincerla a restare. Purtroppo non sembra molto convinta e i miei tentativi si stanno rivelando vani.
" Non ci voglio andare!" dice imbronciata attaccandosi alle mie gambe e facendo versi da bambina viziata.
" Hope, non fare così! Avevi promesso che avresti fatto la brava!" le dico staccandola da me e abbassandomi. " Senti..."
" Ma che bambina capricciosa abbiamo qui!" interviene la  maestra venendo verso di noi. E' una signora , forse sulla quarantina, molto graziosa e dall'aria gentile, di una che ci sa fare con i bambini.
" Buongiorno..." saluto alzandomi. " Non so come convincerla,sono già quindici minuti che ci provo e io rischio seriamente di arrivare tardi a lavoro"
In realtà sono in super ritardo, non avevo previsto questo piccolo inconveniente. Bella figura che ci faccio, già al primo giorno.
" Non c'è nulla di cui avere paura, lascia andare tua sorella e andiamo a conoscere gli altri , dai!" la invita gentilmente porgendogli la mano.
" Veramente..." intervengo un po' imbarazzata "...io sarei la madre!" .
Lei rimane di stucco a questa rivelazione.
" Oh! ... Mi deve scusare, è solo che... mi è sembrata così giovane!" afferma con un sorriso quasi forzato.
Quante volte dovrò ancora sentirmelo dire.
" Dai Hope, la maestra ti farà colorare, a te piace così tanto!"
Si osserva qualche secondo in giro.
" Non voglio!" .
Eppura sembrava essersi convinta!
" Ascoltami, che cosa farà papà quando verrà a sapere che hai fatto la monella?"
A queste parole si porta una mano agli occhi , strofinandoseli , come se volesse nascondersi.
" ..eh? si arrabbierà e non vorrà più venire da noi..."
Ok, anche se non mi piace dire queste cose, sembra stia funzionando.
"...allora, sai che facciamo? Tu resti qui e appena ti vengo a prendere gli telefoniamo e gli dici quanto sei stata brava... ok?"
Le rivolgo speranzosa.
Passano alcuni secondi, in cui continua a strusciarsi sulla mia gamba, finchè non mi lascia e porge la sua manina a quella della maestra.
Le mie labbra si ricurvano in un sorriso a trentadue denti.
" Bravissima! Adesso devo andare, per qualunque cosa, mi chiami pure!" raccomando all'insegnante porgendogli un foglietto col mio numero, nella speranza , però, che non sia costretta ad usarlo e che Hope resti tranquilla per tutto il tempo.
Resto a fissarla mentre , timidamente, si siede vicino ad altri bambini.
La sensazione che provo è molto strana; fin'ora neanche io mi sono allontanata da lei per così tanto tempo e pensandoci bene, adesso, tra il lavoro e le altre faccende, avrò meno tempo per stare con lei. Questo non vuol dire che mi prenderò meno cura di lei, ma devo fare in modo che non si senti mai sola o trascurata.
A proposito di lavoro, sarà meglio che ora vada, prima di venir licenziata ancor prima di cominciare!





Appena arrivata, entro dentro come un fulmine e , sotto lo sguardo rimproveratorio di Dana, indosso il grembiule che prontamente mi porge.
" Devo dire che come primo giorno sei parecchio in ritardo!" mi rimprovera con tono acido.
" Lo so, lo so! Ti prego, scusami, è solo che mia figlia non voleva andare all'asilo e..."
" Hai una figlia?" chiede stranita.
" Sì..."
" Ma com... ok, lasciamo perdere per adesso! Vai subito a portare questo vassoio a quel tavolo e poi vai a prendere le ordinazioni di quei ragazzi laggiù!"
" Ok!" dico , prendendo il vassoio con i due cappuccini e il taccuino.
" Sai reggerlo senza farlo cadere , vero?" domanda minacciosa.
" Certo, non preoccuparti!"
" Ok , non farmi pentire di averti fatta assumere!"
" Non succederà!" concludo dirigendomi al tavolo.

Il resto della mattinata trascorre in un continuo via vai, correndo da un tavolo all'altro, con vassoio in mano, facendo molta attenzione a rimanere sempre in equilibrio, e il tutto sotto lo sguardo vigile di Dana.
Devo ammettere,però, che non è poi così facile come pensavo, bisogna essere rapidi, non confondere i tavoli e soprattutto apparire sempre cordiali e gentili, anche quando ti capita gente poco cortese.
Come primo giorno, però non sta andando così male, anche se già mi sento a pezzi! Sono solo le undici del mattino, e trovo già molto fastidioso il rumore del campanellino che suona non appena un cliente mette piede qui dentro! Ci farò l'abitudine.

" Devo dire che te la sei cavata piuttosto bene, per essere solo il tuo primo giorno!"mi confessa facendo un mezzo sorrisetto.
" Grazie..." rispondo soffisfatta.
" Ma vedi di essere più puntuale domani..."
" Sì, non accadrà più!"
" Comunque, adesso io vado a casa, ci diamo il cambio nel pomeriggio! Ciao e fai attenzione a non combinare guai, è tutto nelle tue mani!"
Toglie il grembiule e se ne va, mentre io rimango a lavare tazzine e cose varie in cucina. Dopo avere acceso la lavastoviglie, ritorno al bancone , dove mi attendono già due clienti.
Abbiamo dei turni un pò strani, fino alle dodici e mezza lavoriamo insieme, poi io continuo sino alle cinque per poi lasciare il posto a lei , che rimarrà fino alla chiusura, cioè fino alle dieci di sera.
Finire alle cinque, per me è più che perfetto, in quanto a quell'ora devo andare a prendere Hope all'asilo, anche se dal quello che ha detto il capo, la situazione potrebbe presto ribaltarsi e quindi i turni potrebbero scambiarsi. Ma per il momento è meglio così.





" Mammaaa!" grida  la mia piccola venendomi in contro non appena mi vede aprire la porta della sua aula.
" Tesoro!" esclamo prendendola in braccio. " Com 'è andata? Ti è piaciuto?"
La vedo imbronciarsi e appoggiare subito la testa sulla mia spalla.
" NO!"
" Come no..."
" Non ci sono stati particolari problemi..." interviene la maestra " ... ha avuto solo qualche battibecco con un altro bambino per il fatto che non voleva dargli i colori"
" Hope! Perchè non volevi dargli i colori, sono di tutti!"
" Perchè lui mi tira i capelli!!!" esclama piangendo.
" Comunque, non si preoccupi, è solo il primo giorno, domani andrà meglio!" mi rassicura.
" Lo spero tanto! Arrivederci! Saluta la maestra!"
" Ciao ciao!"






Giunta la sera, mi accingo ad apparecchiare la tavola, mentre Hilary prepara la cena.
Sentiamo aprire la porta d'ingresso e si presenta in cucina Yuri, seguito da Boris.
" Ciao, ragazze! Vi dispiace aggiungere un posto per Boris?"
" Buonasera!"
" Ciao Boris, che sorpresa..." gli rivolgo sorridendo, mentre dietro di me sento Hilary e Yuri bisbigliare qualcosa.
" Devi invitarlo per forza così spesso a cenare??" mormora Hilary irritata.
" Ma dai, che fastidio ti da, e poi se lo merita, ha aiutato Anya a trovare lavoro!"
" Beh, sai che lui ne approfitta sempre troppo!!"
" Rilassati, è una serata tra amici! Fai silenzio, si sta avvicinando!"
" Sembra che tu stia migliorando ai fornelli, c'è quasi profumo di cibo vero!" le dice ironico annusando ciò che bolle in pentola.
Hilary lo incenerisce con uno sguardo
" Boris, smettila, comincia a metterti a tavola..." lo invita lanciandogli alcune frecciatine.
" Deve per forza fare una delle sue squallide battutine ogni volta?? " mormora ancora a denti stretti.
" Allora , Anya, com'è andato il tuo primo giorno di lavoro, che , modestamente , io ti ho aiutata a trovare?" dice fiero accomodandosi a tavola.
"beh, non male! E come primo giorno me la sono cavata piuttosto bene!"
" E invece Hope , come si è trovata all'asilo? Hilary mi ha detto che ha fatto i capricci!" interviene Yuri.
" Già, questa piccola peste all'inizio si è rifiutata di entrare, ma alla fine si è convinta!" dico osservandola minacciosa.
" AH AH! Una ribelle, assomiglia sempre di più al padre" sento sussurrare a Boris che è seduto proprio vicino a Hope e le scompiglia i capelli.
" Ma domani, questa signorina , non farà più tanti capricci, vero?"
" No, io non ci voglio andare più!" inizia agitandosi tutta " un bambino mi ha tirato i capelli e ...."
" Andiamo bene!"
" Ascolta lo zio Boris, quando domani questo bambino si avvicina , lo osservi dritto negli occhi così..." fa una buffa faccia che la costringe a ridere ... " e poi alzi una gamba e gli dai un bel calcio dritto nel pis..."
Rendendosi conto di ciò che stava per dire a una bambina di soli tre anni e avvertendo delle vibrazioni negative provenire dalla sottoscritta, decide di usare un linguaggio più forbito.  "....ehm... sul-la gamba! oppure lo mordi! Così la smette di fare il galletto!"
" Boris!! Smettila! Non è vero, non devi fare queste cose, va bene? Adesso mangia, e domani da brava bambina andrai all'asilo.





L'indomani...


" Anya, tutto apposto?" domanda Hilary entrando nella mia stanza, dove  sono alle prese con Hope nel tentativo di  convincerla ad alzarsi dal letto.
" Forza, andiamo a lavarci!" le grido scoprendola da sotto le coperte, dove la trovo in posizione fetale con le mani che corpono il viso rigato di lacrime.
" Mamma mia, è veramente tosta!" sussurra Hilary.
" Ti avevo detto che non dovevate farvi illudere dal suo faccino d'angelo! Ti prendo con la forza!"
Decido di acchiapparla, ma non appena faccio la prima mossa scivola scaltra giù dal letto e corre via, uscendo dalla stanza, inseguita da Hilary.
Mi butto sul letto di schiena disperata e due secondi dopo il mio telefono inizia a squillare.
La mia mano lo cerca sul comodino e afferatolo  leggo sul display il nome di colui che voglio sentire proprio in questo momento.
" Rai..."
" Buongiorno Anya, come va oggi l'impresa " Portiamo Hope all'asilo" dice ridendo.
" Guarda, si sta rivelando una missione impossibile! Adesso siamo costrette a inseguirla per tutta la casa per acchiapparla!"
spiego disperata.
" Dal tuo tono riesco a percepire la disperazione in persona, dai, fammici parlare! Magari la convinco in qualche modo!"
" Non riattaccare, vado a recuperarla!"


Alla fine , Rai è riuscito a farla calmare e ad andare senza capricci all'asilo, anche se il tutto gli costerà una mega bambola che ha promesso le porterà quandò arriverà qui a Tokyo.
Incredibile! Adesso dovremmo andare avanti a furia di ricatti! Non è così che deve essere!
Tuttavia sembra avere funzionato: infatti, rispetto a ieri , ci è voluto di meno per farla staccare da me, anche se sono stata di nuovo costretta a correre per arrivare in caffetteria, dove mi sono beccata una ramanzina da parte di Dana.


Mentre sono intenta a scrivere sul taccuino le ordinazioni di una giovane coppia, vedo entrare Boris , per la sua solita pausa caffè, mentre Dana mi fa cenno di raggiungerla per fare cambio. Non so perchè ma la presenza di Boris la infastidisce parecchio.
" Ehi, ma il mio caffè??" le domanda stranito.
" Te lo fai preparare dalla tua amica!" gli risponde acida.
E così io mi metto a preparare caffè e lei va a servire ai tavoli.
" OK! Magari il suo è anche più buono!" esclama dispettoso.
" Ma si può sapere che le hai fatto?" chiedo curiosa e divertita allo stesso tempo.
" Ma perchè avrei dovuto fargli per forza qualcosa??"
Il mio sguardo ha già dato una risposta...
" Ok, in realtà ce l'ha con me perchè una volta le ho dato buca ad un appuntamento... e poi mi è venuta a cercare in officina e..."
" E?"
" E mi ha visto che ero con un'altra..."
" AH!  e ti sembra poco! Certo che non sei cambiato molto! Quando deciderai di metter..."
La nostra entusiasmante conversazione viene interrotta dallo squillare del mio cellulare.
" Sì, pronto?"
E' la maestra di Hope. Che sarà successo?
" E' successo qualcosa con mia figlia?" chiedo preoccupata osservata da Boris, mentre mischia il suo caffè.
" Cosa??.... un morso?!!" esclamo voltandomi subito furiosa verso di lui , che comincia ad affondare la testa tra le spalle ,a denti stretti.
" Arrivo subito!!" chiudo di scatto il telefono, tolgo il grembiule..
" Dove vai, Anya?"
" Dana, ti prego, è un urgenza con mia figlia! " la supplico con mani giunte in segno di preghiera.
" Ok, vai..." mi rassicura dopo qualche secondo di esitazione,portando gli occhi al cielo.
" Grazie! Torno subito! E con te facciamo i conti dopo!"
Me ne vado , non prima di avere puntato minacciosamente il dito verso Huznestov.
Ci manca solo che mi diventi una teppista!


" Ma come devo fare ora con te?" dico disperata entrando a casa, con Hope in braccio.
"  E' successo qualcosa? " domanda Yuri spuntando dal salotto.
" Qualcosa? E' successo che questa signorina ha dato un morso e una spinta ad un altro bambino , il tutto grazie ai fantastici consigli del tuo idiota amico Huznestov!"
Lui osserva sconcertato.
" Vermente hai fatto questo?" gli chiede accarezzandole una guancia.
"No!" si limita a dire scappando e buttandosi a pancia in giù sul divano per nascondersi, forse dalla vergogna!
" Ma che faccia tosta! Da non credere, adesso mi dici come faccio ?  Non voleva più rimanere lì per nessuna ragione al mondo e persino la maestra mi ha consigliato di portarmela via, per farla calmare, non la smetteva più di piangere!" spiego al limite della disperazione. " Come vado a lavorare adesso secondo te!"
" Senti, se vuoi io resto a casa oggi... stavo studiando e posso badarci io..." si propone gentilmente.
" Ma se stai studiando, non voglio crearti problemi..."
" Tranquilla, devi solo assicurarmi che non faccia i capricci, perchè a quel punto sarò costretto a portartela fino in caffetteria!" aggiunge ridendo.
Resto qualche secondo a pensare: anche se accettassi, varrebbe solo per oggi, perchè se domani dovvesse ripetersi una cosa simile, non ci sarà nessuno ad aiutarmi!
" E va bene..." emetto un respiro profondo " ... Hope vieni subito qui!"
Controvoglia si alza e mi raggiunge. " Io adesso me ne vado! Tu resti qui con Yuri ok? Non devi fare la monella assolutamente , perchè se Yuri si arrabbia ci manda via! Hai capito??" dico con un tono che non ammette repliche.
Annuisce.
" Dimmi : non farò arrabbiare Yuri!"
" ..." non segue nessuna risposta da parte sua.
" Dillo!"
" Non farò arrabbiare Yuri..."
" Bene adesso ti siedi lì e giochi con le tue cose!"
Corre a sedersi sulla poltrona ed esce le sue cose dallo zainetto.
" Yuri, mi dispiace davvero tanto! Questa è la prima e l'ultima volta che ti chiedo un favore del genere!"
" Non ti preoccupare! E poi tra un pò dovrebbe arrivare Hilary, lei ci saprà fare meglio di me !" mi rassicura.
" Ok, scappo! Ciao!"
Esco di fretta e mi dirigo in caffetteria, dove sono sicura mi aspetta una Dana incavolata nera!





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Sono passate quasi due ore da quando Anya mi ha lasciato la piccola e devo dire che non mi ha dato particolari problemi, fin'ora!
Mentre scrivo al computer sul divanetto ,ogni tanto butto un'occhiata su di lei, che è intenta a colorare sul tavolino del salotto.
All'nizio mi ha fatto un po' di domande su cosa stavo facendo, quanti anni ho, se so disegnare... poi ha capito che ero impegnato e per fortuna ha smesso.
Certo che per avere tre anni è già una capa tosta: povera Anya!
D'un tratto il silenzio viene rotto dal suono del campanello.
Ci guardiamo entrambi, perchè presi di sorpresa.
" Chi è?" mi chiede.
" Eh Non lo so piccolina, vado a vedere! Tu resta qui a colorare!"
Poso il computer sul tavolino, ma prima di andare ad aprire  sposto la tendina della finestra che da sul giardino per controllare.
Tutto ciò che riesco a vedere è una mega auto , blu notte, cinque porte, parcheggiata davanti al cancelletto.
Tutto ciò aumenta la mia curiosità alle stelle e mi avvio ad aprire la porta.
Afferrata la maniglia , la abbasso lentamente e apro.
I miei occhi, nel giro di mezzo secondo, percorrono a partire dal basso, il corpo di colui che è venuto a suonare alla mia porta, fino ad incontrare i suoi: quelle che mi ritrovo davanti , sono...
 le stesse iridi ametista che appartengono alla bambina...
 che  sta colorando nel mio salotto.
" Ivanov, sorpreso di vedermi?" domanda uscendo le mani dalle sue tasche ed esibendo il suo solito sorrisetto soddisfatto.
" Kai... ma, ma che ci fai qui?"
Rimango impietrito, in piedi davanti a lui tenendo in mano ancora la maniglia della porta.
" Wow, è l'unica cosa che riesci a dirmi dopo tanto tempo? Caspita!"
Scuoto la testa , rimprendendomi un po' dallo shock.
" No, scusami... E' che... non potevo immaginare una cosa simile..."
Mi dà una  forte pacca sulla spalla " Cazzo, Yuri! Ti sei rammollito! E quindi è qui che abiti ora ,eh! Con ... " mentre chiede il mio aiuto nel ricordare il nome di Hilary, si fa largo per entrare e si ferma ad osservare in giro.
La sensazione che sto provando io in questo momento è una misto tra la disperazione e la voglia di suicidarsi.
" Hilary..." suggerisco , chiudendo la porta.
" Ah, già... Tachibana!" bisbiglia quasi disgustato.
" Sono arrivato ieri sera e..."
Veniamo interrotti dall'arrivo di Hope...
" Ho sete!!" mi volto di scatto verso di lei che mi apre le braccia per invitarmi a prenderla in braccio.
Kai resta a fissarla, serio, immobile.
 L'aria che si respira è ferma, piena di tensione.
Deglutisco, preparandomi psicologicamente a ciò che potrebbe accadere da un momento all'altro.
" Hai messo su famiglia e non mi hai detto niente?" domanda aggrottando la fronte.
Dopo tutto lui non può immaginare che quella che sto tenendo in braccio, a pochi centimentri da lui, è sua figlia.
" No,  assolutamente!" rispondo prontamente.
" E allora chi è questa bambina?" domanda sempre più sorpreso.

"Sai Kai, questa è tua figlia! Sì, la stessa figlia che Anya teneva in grembo tre anni fa e che tu rifiutasti senza pensarci due volte!"

Beh, questo è quello che mi verrebbe da dire in questo momento, ma...
non posso assolutamente, non è di certo compito mio , anche perchè Anya non me lo perdonerebbe mai.

" Ecco, lei è... la figlia di ... una vicina che ha lasciato qui ...ma andiamo a sederci di là!"
Cambio subito discorso, invitandolo a seguirmi in soggiorno.
Sembro essere stato convincente e non sembra avere fatto caso a niente: dopotutto , come potrebbe?
Se Anya sapesse tutto questo, mi ucciderebbe.





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" Allora , come mai questa sorpresa?" mi domanda Yuri dopo avere preso due birre per noi e un succo per quella bambina.
" Beh, quel vecchiaccio mi ha affidato alcuni affari da sbrigare qui a Tokyo..."
" ah, dunque ti fermerai per un bel po'...e immagino non sarai partito da solo?"
" No, la bionda è con me! E poi non voleva di certo mancare all'evento dell'anno!"
" Che sarebbe?" chiede stranito.
" Un uccellino mi ha detto che ti sposi, te ne sei già dimenticato?"
" Scommetto che questo uccellino si chiama Boris..." risponde roteando gli occhi.
" Alla fine sei riuscito a farti legare , eh?"
" Mi sto sposando, non vado in galera!"
" e' più o meno la stessa cosa..."
" Caro Hiwatari, non sei cambiato di una virgola: resti sempre uno stronzo! Anche se... mi meraviglia che tu ed Eva stiate ancora insieme..." aggiunge divertito.
" Beh, a dir la verità me lo chiedo anche io, ma preferisco non approfondire... stiamo bene così!"
" Prima o poi ti legherà pure lei, credimi!"
" Nah, conoscendola posso stare tranquillo!"
D'un tratto veniamo interrotti dall'arrivo di qualcuno che entra dalla porta principale.
" Yuri, sono arrivata!"
Dovrebbe essere Tachibana.
" Che ne dici se andiam..."
Appena entrata ci voltiamo tutti verso di lei, che alla mia vista si blocca e sembra sbiancare di colpo.
Rimango ad osservarla.
So di non esserle mai stato tanto simpatico, nè tantomeno lei a me, ma visto che dovrà diventare la moglie di un mio amico, dovrò sforzarmi a prenderla in simpatia.
" Hilary..." mi limito a dire.
Mi osserva come terrorizzata e mi accorgo che lancia strane occhiatine a Yuri.
" Kai... bentornato! Yuri , vorrei parlarti un momento!" gli ordina con tono adirato.
" Sì, arrivo subito Kai..."
Se già si fa ordinare in questo modo adesso, figuriamoci dopo il matrimonio.
Si ritirano in privato, a parlare di non so cosa mentre io resto qui seduto ,ad aspettare, guardandomi  intorno, anche se il mio sguardo viene attirato spesso da quella bambina.
" Tu sai disegnare?" mi domanda fissandomi con occhi curiosi.
Sforzo un finto sorriso " No!" per poi ritornare subito serio e osservare spazientito un punto del tavolino: quanto ancora dovranno parlare quei due!
" Io sì, guarda... l'ho fatto io!"
Si avvicina , invitandomi ad osservare il suo disegno.
Mi para il foglio davanti, costringendomi a guardarlo.
" Carino..." fingo con tono scocciato. " Cos'è, un rospo?" domando acido.
" Ma no!! E' il cane che mi deve comprare mio padre!" ribatte come se volesse darmi dello sciocco. " Lui mi ha detto che se faccio la brava me lo compra, però la mia mamma non vuole!" afferma ritornando subito a finire il suo disegno.

Se fossi io tuo padre, altro che cane, ti comprerei una museruola...




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" Ma dico,sei impazzito? Lo fai entrare pur sapendo che Hope è qui??" gli rivolgo duramente.
" Che cosa avrei dovuto fare? Lasciare Hope da sola??" ribatte lui.
" No, la cosa era più semplice: mandare via lui!!"
" Ma non potevo farlo!"
" Stiamo parlando di Hiwatari, quindi le regole di cortesia e di ospitalità possono benissimo essere mandate a quel paese!"
La discussione sta diventando sempre più accesa anche se stiamo ben attenti a mantenere il tono delle nostre voci basso.
" Ti rendi conto che lui è di là adesso, a pochi centimetri di distanza da sua figlia senza nemmeno saperlo?"
" Appunto! Non lo sa e non potrebbe saperlo!"
" Ma pensa se venisse a saperlo Anya!!"
" Ma per quale motivo dovrebbe venire a saperlo?!?"
" Perchè è qui!!"
Sbarro gli occhi nel vedere oltre la finestra della cucina, Anya che sta cercando le chiavi nella sua borsetta.
" Che cosa??"
Anche Yuri se ne accorge e insieme ci osserviamo terrorizzati alla ricerca di una soluzione.
" Io prendo la piccola e con una scusa le porto fuori! Tu occupati di Hiwatari!"
Raggiungo a passi da gigante l'altra stanza, dove prendo velocemente Hope, osservata da Kai.
" Ciao Hiwatari!" saluto schiva andandomene.
" I miei colori!!" grida la piccola.
" E' stato un piacere Tachibana!" conclude acido.
Esco e vado incontro ad Anya che ci osserva stranita.
" Stavate uscendo?" domanda chiudendosi il cancello alle spalle.
" No...cioè, Sì!! Ho promesso a Hope un gelato!" sorrido fingendo.
" Non so se questa signorina merita un gelato!" afferma con tono rimproveratorio. " Yuri ti avrà detto che cosa ha combinato!"
Oddio... no!
" Ehm , no... ma che avrà fatto mai questo faccino d'angelo!"
" E lo so io..."
" Magari potresti raccontarmelo davanti ad una coppa di gelato, in nome dei vecchi tempi! eh?" la invito in modo convincente.
" Ok, fammi salire un attimo in camera a prend..."
Mi passa di fianco dirigendosi verso l'entrata.
"NO!" la blocco all'istante con un grido.
" Per... chè?" domanda perplessa.
" Perchè... devo passare subito in un negozio prima che chiuda!"
Ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente, spero sia stata convincente!
" va... bene! Se è proprio così urgente..."
E così usciamo dal cancello e noto che Anya fissa l'auto parcheggiata proprio qui davanti.
" Che macchinona, ma c'è qualcuno in casa?"
" ehm... sì, ma è un am.. collega di Yuri, stanno studiando assieme! Ma non perdiamo altro tempo, andiamo!"
La invito a seguirmi e con Hope in braccio ci dirigiamo verso questo presunto negozio.
Anche se adesso ho appena emesso un sospiro di sollievo, dopo avere visto Hiwatari seduto sul divano del mio salotto , non mi sento per nulla sollevata.
Se lui è qui , la probabilità che Anya possa incontrarlo è praticamente altissima e nel momento in cui dovesse avvenire...
beh non oso immaginare cosa possa accadere!

























Tadà! Rieccomi qui ^_^ con questo, credo, breve , aggiornamento!
Beh, Hiwatari non si è fatto attendere poi così a lungo ed eccolo in scena.
Presto, penserete... e che coincidenza, proprio ora, vi chiederete...

ebbene sì u.u ( spero sembri convincente come cosa ^_^ ")

Allora, l'incontro c'è già stato... anche se nella testa di Hiwatari le scimmie suonavano i piatti mentre in quelle di Yuri e Hilary si strozzavano a vicenda (???)
Il primo incontro padre-figlia l'ho immaginato così, per caso e incosapevole: insomma, non poteva immaginare per nessuna ragione al mondo che quella fosse sua figlia , anche se in teoria dovrebbe sapere che dispersa nel mondo una ce l'ha!
Se n'è fregato a tal punto da dimenticarlo , nel corso di questi tre lunghi anni, o semplicemente ... non saprei come dirlo...u.u comunque...
Adesso ci siamo tutti, o quasi... beh manca Rai ovviamente!
cosa succederà nel prossimo episodio? beh aspettiamo u.u

Grazie a coloro che mi seguono e che recensiscono :)
e a chi legge solamente!
Questo capitolo per me è molto importante, quindi spero di sapere i vostri giudizi, comunque essi siano ^_^
Alla prossimaaaa!!!

































   
 
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