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Autore: Up_me_memories    15/01/2014    8 recensioni
”Buoni 71°Hunger Games e che la fortuna possa essere sempre a vostro favore”
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Un piccolo gruppo pacificatori ha scortato me e Louis nel Palazzo di Giustizia per salutare i nostri amici e famigliari.
Penso di non ever mai visto stanza più bella di quella in cui mi trovo. L’elemento predominante è un grande divano di pelle bianca situato al centro della camera verde chiaro, attorno a me sono presenti altri mobili che nel mio caso sono inutili.
Il primo ad arrivare è mio padre. Appena entrato mi stringe in  un abbraccio, come a volermi proteggere da ogni male.
Non dice niente.
Mio padre è sempre stato un uomo di poche parole. Ma adesso non servono, nulla mi conforta in questo momento.
Ho perso la cognizione del tempo ma sono abbastanza sicura che tra poco scadrà il tempo a nostra disposizione. Negli ultimi minuti papà mi prende per le spalle e mi guarda negli occhi dicendomi <<Prendi dei coltelli, un arco o una lancia decidi tu non fa differenza, hai una mira micidiale puoi farcela!In questi Hunger Games il vincitore deve provenire dal Distretto 5>>Appena finito la frase un paio di pacificatori ci informano che il tempo è scaduto. Così papà esce ma non prima di girarsi e dice con voce flebile <<ti prego>>.
So cosa vuole, che almeno una dei suoi figli torni a casa, esca vivi da quell’arena.
Il secondo ad arrivare è Harry, sembra disperato. Non perde tempo ,mi prende e mi bacia con dolcezza e passione allo stesso tempo. Subito dopo si stacca e mi abbraccia accarezzandomi la schiena e i capelli sussurrandomi<<Torna ,devi tornare. Devi tornare da me,ho bisogno di te. Prima però devi farmi una promessa okay?>> <<cosa??>>gli rispondo io con un espressione disorientata.
Lo vedo inginocchiarsi davanti a me e prendere una scatolina rossa a forma di cuore dalla tasca dei pantaloni.
<<Avrei dovuto chiedertelo questa sera, quando per noi gli hunger games sarebbero stati solo un ricordo, ma vedendo come si sono messe le cose…>>dice sospirando tristemente<<Quindi Elizabeth Tomlinson, vorresti concedermi l’onore di diventare mia moglie?>>.
Sono frastornata, non me lo aspettavo proprio, ma senza nemmeno accorgermene sento la mia voce dire <<Oh, si certo>>e mi abbasso vicino a lui prendendo a stampargli piccoli baci a stampo su tutto il viso. Una manciata di secondi  dopo un gruppo di pacificatori entra per scortare fuori Harry. Dopo esserci alzati mi prende la mano e mi mette l’anello al dito, di per sé é abbastanza semplice con un diamante di medie dimensioni, ma era perfetto.
A quanto pare oggi vanno in voga i promemoria perché si gira e urla<<Ti amo”>>.
Me lo dice poche volte, a lui non piace apparire “debole” davanti agli altri, è sempre stato così, anche quella volta alle elementari in cui ha sbattuto la testa contro lo spigolo del banco diventando così, grondante di sangue, ma continuava lo stesso a ripetere che non fosse successo niente e a sentirsi in buona forma.
Dopo di lui vennero a darmi l’ultimo saluto Gemma e alcuni compagni di scuola. Un paio di minuti dopo alcuni pacificatori con le loro belle armature bianche sgargianti vennero a prelevarmi .
È la prima volta che salgo su un auto, non ne ho mai avuto bisognio, ho sempre viaggiato a piedi. La stazione del treno brulica di giornalisti e fotografi, mi sento soffocare ma non posso darlo a vedere, devo darmi un contegno, apparire forte è la via giusta. Mio fratello invece sembra entrato in un mondo tutto suo, confuso e pieno di incertezze e paure.
Louis invece non è mai stato bravo a nascondere i suoi sentimenti, per tutti è un libro aperto. Finalmente siamo riusciti ad entrare sul treno. Appena le porte si chiudono parte a tutta velocità. Inizio a guardarmi in torno, deve essere uno di quei treni governativi, magari dell’ultimo modello quelli che vanno a 500 km orari.
Il nostro piccolo viaggio durerà più o meno 24 ore.
Questo treno è mille volte più lussuosi del Palazzo di Giustizia. Tutti qui hanno una loro appartamento, beh certo tranne coloro che ci lavorano, ovvero i pacificatori alla guida e quelli che mi sembra si chiamino senza-voce che ci servono. 
Katrinka mi accompagna fino alla porta di quel dovrebbe essere il mio appartamento e di fare come se fosse casa mia ma di raggiunger la sala principale per consumare la cena alle 8:00. Così vado in bagno ma non prima di essermi tolta l’anello dal dito, e mi faccio l’ennesima doccia del giorno, se fossi a casa mia non la farei non dobbiamo sprecare l’acqua perché è una risorsa importante e non possiamo permetterci di sprecare denaro. Uscita mi asciugo e mi pettino usando una di quelle assurde macchine di Capitol City, poi indosso dei jeans stretti e una maglietta porpora XL e delle all starr dello steso colore, ovviamente non può mancare il mio anello di fidanzamento.
Lo ammiro ancora una volta, penso a che fine potrebbe fare se io non uscissi viva da tutto questo, sicuramente lo daranno indietro ad Harry…ma lui cosa ne farà? Lo terra come mio ricordo oppure lo darà alla donna di cui si innamorerà di nuovo? Non voglio pensarci, non voglio a pensare che lui possa sostituirmi con un'altra. E papà? Lui che farà una volta che tutta la sua famiglia se ne sarà andata via da questo crudele mondo? Impazzirà o farà finta che tutto vada bene mentre reprimendo il suo dolore?
La mia mente è un miscuglio di domande devo fare in modo di non pensare a nulla cosi accendo quella che mi sembra una radio.

Never Say Never…
See I never thought that I could walk through fire.
I never thought that I could take the burn.
I never had the strength to take it higher,
Until I reached the point of no return.
And there’s just no turning back,
When your hearts under attack,
Gonna give everything I have,
It’s my destiny.
I will never say never! (I will fight)
I will fight till forever! (make it right)
Whenever you knock me down,
I will not stay on the ground.
Pick it up,
Pick it up,
Pick it up,
Pick it up up up,
And never say never.
I never thought I could feel this power.
I never thought that I could feel this free.
I’m strong enough to climb the highest tower.
And I’m fast enough to run across the sea.
And there’s just no turning back,
When your hearts under attack,
Gonna give everything I have,
Cause this is my destiny.


Non so perché ma questa canzone mi da energia, speranza e voglia di vivere. Mi giro a vedere l’orologio e noto che sono già le otto. Allora mi avvio dove avremmo pranzato, non c’è nessuno, fatta eccezione per Louis che se ne sta’ seduto composto su una sedia. Mi siedo anche io, proprio davanti a lui. Sembra in imbarazzo e a disagio, ma non lo lascerò in pace fin quando non si sarà pentito di avermi lasciata, eravamo inseparabili come pappa e ciccia.
Ed è adesso che si decide a parlare ma in quel preciso istante entrano Katrika accompagniata da una donna ed un uomo.
Lei è Denise, la vincitrice dei 66°Hunger games, una ragazza dal bell’aspetto, occhi grigi e capelli ramati e con le curve al posto giusto.
Lui invece è Aaron ha vinto i 60°Hunger Games con la sua intelligenza facendo cadere i concorrenti in complicate trappole, ha i capelli neri e ondulati e gli occhi azzurri.
Ognuno di loro prese posto a tavola.
<<Scusate ragazzi, ma dovevamo a chi assegnarvi>> esordisce Katrinka ma io e Louis dovevamo apparire piuttosto confusi perché Aaron prese la parola e ci spiega<<Abbiamo deciso che Denise sarà la mentore di Louis, mentre io sarò il tuo Elizabeth>>.
Con tutto il caos che c’era stato nella mia mente non avevo pensato a questo argomento.
Appena finita la deliziosa cena mi ritiro in camera. Ed adesso è meglio che vada a dormire, domani sarà una giornata faticosa.
Mi alzo sentendo Katrinka che bussa incessamente alla mia porta dicendo che è l’ora di colazione. Metto i leggins neri una camicia di jeans e una giacchetta grigi con degli stivaletti di pelle. Vado a fare colazione, ci sono già tutti. C’era chi spettegolava su personaggi in vista a Capitol City, chi ascoltava pazientemente o mangiava come se non ci fosse un domani. Appena mi siedo inizio a rimboccarmi le maniche per mangiare tutto quel ben di dio. È la cosa migliore da fare, prendere peso in vista dei giochi.
Ad un tratto diventa tutto buio perché eravamo passati da sotto una galleria.
Adesso capisco.
Siamo arrivati Capitol City.
                                                           ******************************
Sono passate già quattro ore dal nostro arrivo alla capitale, ed io sono ancora con il mio staff di preparatori  che continua pulirmi e a levigarmi il corpo.
Questi tre sono le persone più strane che io abbia mia visto. Filyan che deve avere una vera e propria ossessione per i fiori visto che ce li ha tatuati su tutto il corpo e sui vestiti, Dorothi sembrava un pulcino con quel vestito giallo e peloso con i capelli e ricci biondi palesemente tinti ed infine Dorian che tra i tre sembrava il più normale con ciglia lunghe e folte, sopracciglia molto curate completamente vestito con una mise rosa eccezion fatta per la camicia nera.
Finalmente il loro lavoro è completato e mi permettono di indossare l’accappatoio mentre loro escono dalla stanza facendo apprezzamenti sul loro lavoro. Vedo la porta aprirsi ed entrare una donna, che poteva benissimo essere scambiata per una di quelle vecchie bambole di ceramica gigante. Dava l’impressione di potersi rompere da un momento all’altro. A differenza di quel che mi aspettavo da Dandy,cosi si chiama la donna, era una persona davvero gentile e dolce. <<Allora splendore dobbiamo decidere il tuo vestito per la parata di questa sera, come ben sai si sceglie un elemento caratteristico del Distretto e visto che vieni dal 5 abbiamo optato per l’energia, e qual è la fonte primaria dell’energia?>> <<il sole>> <<Corretto! E tu sarai il sole più bello che sia mai esistito>> esclamo sornione.
Ed eccomi qui pronta per la sfilata.
Indosso una corona d’orata con diverse punte, un top giallo ed aderente con una gonna a diverse strisce che sembrano avere una vita propria quando cammino l’unico lato negativo in tutta questa faccenda è il fatto di avermi praticamente immersa in chili di auto-abbronzante.
Adesso stiamo aspettando l’arrivo dei mio fratello.
Ed eccolo finalmente, sembra che anche a lui abbiano inflitto la tortura dell’auto abbronzante, lui invece indossa una di quelle gonnelle che indossavano gli antichi romani di un arancione intenso mentre il petto era scoperto mettendo in mostra gli accenni di addominali.
Insieme sembravano gli Dei del Sole.
Non so cosa succederà adesso ma una cosa è certa, non passeremo di certo inosservati.

  
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