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Autore: Skys Hero    15/01/2014    1 recensioni
Spesso il mio amico Tony porta a casa molta della sua tecnologia aliena e un giorno mi mostrò una macchina del tempo. Ero talmente affascinato dalla possibilità di visitare i secoli precedenti alla mia nascita che insistetti finchè Tony non si decise a progettare una macchina del tempo solo per me. Da allora feci spesso qualche viaggio nel tempo, ma quello che stavo progettando in quel periodo era una vera e propria vacanza di un mese a spasso per i secoli! HAHAHA!Nulla che un Hero come me non potesse gestire!
Ma non avrei mai immaginato che una mia azione positiva mi avrebbe messo nei guai...
Genere: Avventura, Erotico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Bondage, Non-con
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«Capitano! E' un leone!» disse un pirata alla sua sinistra.

«Questo lo vedo...Idiota!» sbuffo incrociando le braccia ed osservandomi dall'alto in basso. « Ma che ci fa sulla mia nave?» sibilò minaccioso.

« Stava creando scompiglio nella sua isola....Allora abbiamo pensato di...!!» Arthur estrasse così velocemente la spada dal suo fodero e la puntò alla gola del marinaio che non ebbe il tempo di fare nulla se non di deglutire spaventato.

«Decido io cosa può salire sulla mia nave oppure no, non importa cosa diavolo pensiate! Senza un mio ordine non siete giustificati in nulla!». Aggrottò le sopracciglia e lo fulminò con lo sguardo.

«Si,capitano!» disse il pirata riprendendosi.

«Ora parla..» Arthur rinfoderò la spada e cominciò a girarmi intorno per studiarmi meglio.

Io lo seguivo con lo sguardo mugugnando il suo nome in una lingua anche a me sconosciuta.

«Beh, l'abbiamo catturato... anche perchè abbiamo pensato che possa fruttare dei soldi....»

Arthur ghignò. « Credo abbiate pensato bene per questa volta.» Si avvicinò a me puntando i tacchi vicino al mio muso e si abbassò al mio livello. Io ero paralizzato... Ma non giudicatemi!

Sorrise e si leccò il labbro superiore. « Mm...un leone berbero con gli occhi azzurri...Credo possa essere un ottimo regalo per lo zoo della regina!». Si rialzò e si allontanò da me. Io tentai di andargli dietro chiamandolo e ruggendo. Arthur girò di poco il capo e con occhi freddi decretò il mio destino:« Portatelo nelle celle della stiva! E legatelo per bene!».

Ci fu un coro di si e poi venni trascinato a forza giù per delle scale. Alcuni dei pirati si lamentarono della scelta del capitano, ma eseguirono gli ordini alla perfezione. Non riuscivo a muovere il mio corpo come volevo e le corde e le catene di certo non mi aiutavano così spaesato e indolenzito mi ritrovai in una cella stretta con le zampe incatenate e un collare d'acciaio che mi legavano a degli infissi. Sospirai e provai ad accucciarmi mordendo quelle catene. Il sapore di ferro mi irritò e i denti se pur acuminati non mi permettevano di rompere il minerale.

Così cominciai a muovermi avanti indietro nervoso e infastidito. Dovevo escogitare qualcosa per uscire di lì al più presto ed oltre a questo trovare un modo per tornare umano.

Un rumore mi fece drizzare le orecchie e vidi i pochi uomini rimasti nella stiva risalire in fretta esclamando : Si parte!

«Si parte?!» ruggì confuso prima di percepire le nave muoversi. Ed ecco che i miei guai si moltiplicavano. Anche se fossi riuscito a fuggire dove sarei andato in mare aperto?.

Tirai le catene con forza agitandomi come un matto per riuscire a scappare prima che la nave si allontanasse dall'isola. Anche se lì c'era quella strega probabilmente era l'unica che poteva farmi ritornare umano!.Non avevo mai creduto alla magia e quante volte avevo preso in giro Inghilterra per questo!Beh,continua a farlo...ma..

Giusto, Inghilterra!. Pensai che magari lui utilizzando la magia di cui si vanta tanto..ma..In quel momento era un leone.Come avrei potuto farmi capire? E il lui pirata mi avrebbe aiutato?.

Mi accucciai privo di forze mentre il dondolio della nave mi dava la nausea e cercai di inventarmi qualcosa.Poco dopo mi addormentai.

«Crash!». Mi svegliai di soprassalto quando un gruppo di pirati mi gettò addosso un pezzo di carne o meglio gli scarti del loro pranzo. Ridacchiarono e facendo tintinnare le spade contro le sbarre della cella credo cercando di attirare la mia attenzione. Alzai gli occhi e osservai le loro facce...Una ad una con una, mentre la mia rabbia cresceva sempre di più. Ridendo tornarono al piano superiore. Tutto ciò mi stava seriamente innervosendo. Mi alzai a quattro zampe ed osservai la gabbia e la stanza dove si trovava. Accanto alla mia c'erano altre celle con diversi animali : delle galline, una capra, dei lemuri, un gatto e degli strani uccelli. Dopo di che mi avvicinai agli scarti di cibo: solo ossa mangiucchiate e bucce. Arricciai il naso e crollai in un angolo. Il movimento della nave e la stanchezza della fuga mi fecero assopire velocemente. Il giorno seguente un mozzo di non più di sedici anni veniva a versare altri scarti che avrei dovuto mangiare secondo la povera testa di questi stupidi pirati. Non so perchè ma il comportamento impacciato del giovane mi faceva ridere, soprattutto quando si avvicinava così spaventato alla mia cella. Avrei tanto voluto dirgli che non c'era nulla di cui aver paura e se solo mi fossi liberato avrei liberato anche lui. Come un vero HERO!. Sbuffai esausto. Non mangiavo da due giorni ormai e il mal di mare non mi aiutava. Il terzo giorno il giovanotto fu incaricato di ripulire la mia cella e gli altri marinai lo buttarono a forza chiudendo la cella a chiave. Lo senti supplicare di farlo uscire ma quelli non fecero altro che tirargli addosso del mangime per le galline e a dirgli che così sarebbe stato più saporito per me. Non lo tollerai più. Ruggì con una forza tale che tutti sobbalzarono e con un balzo immediato afferrai un pirata che si era sporto troppo addentandogli un braccio. Tutti urlarono facendomi innervosire ulteriormente. In un attimo cercarono di colpirmi con le loro spade, ma alla porta della cantina comparve la figura di Inghilterra attirato dalle urla.

«Idioti» sibilò tenendo le mani sui propri fianchi. Mi sorprese vedere come i pirati al suo passaggio si calmassero e si ammutolissero. Arrivato accanto alla mia cella, si tolse il capotto rosso porgendolo al pirata che lo aveva seguito ed entrò. Mi fissò con rabbia e portò la mano alla pistola che aveva sul fianco. Mollai automaticamente la presa sul braccio del marinaio che si ritrasse. Vidi dal suo sguardo che il mio gesto lo sorprese. Avanzai verso di lui e questo usci la pistola dal fodero senza puntarmela. Non so effettivamente cosa mi passò per la testa, ma...in quella situazione lo ammetto...avevo bisogno di aiuto. Con difficoltà mi alzai a due zampe ritirando quelle anteriori verso il mio petto e grugnii cercando di parlare. Arthur inclinò il capo e sorrise divertito.
«Ahahaha sembra quasi un leone da circo ». Ripose la pistola.
« Allora potresti servire veramente a qualcosa.»Si avvicinò e lo lasciai fare mentre mi girava attorno squadrandomi e senza timore allungò la mano a toccarmi la pelliccia. Io mi ritirai subito al tocco sbuffando, lui sorrise e con un lampo negli occhi.
« Vediamo se così farai il bravo...». Sentii le catene stringersi attorno al mio corpo e non riuscii più a muovermi. Mi legò il muso e tastò il mio corpo esaminandomi. Mi agitavo sotto quella presa cercando di chiamarlo e morendo dalla vergogna... per cui non mi dilungherò molto..Appena ebbe finito di esaminarmi lo guardai con odio e provai ad afferrarlo con gli artigli, ma l'alzare la zampa anteriore mi fece ricadere in avanti con il sedere in aria. Arthur rise divertito ed uscì dalla cella poco dopo ordinando ai marinai di darmi una coscia di maiale invece degli scarti. Umiliato volevo solo prenderlo a schiaffi....

 

 

Mm... mi sono persa verso la fine XD Quindi chiedo perdono per questo capitolo.

  
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