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Autore: VahalaSly    16/01/2014    7 recensioni
"[...]Improvvisamente vidi un'ombra vicino al Platano Picchiatore; sembrava essere appena uscita dal tronco, cosa altamente improbabile. Severus sembrò vederla a sua volta, poiché si lanciò all'inseguimento. Raggiunse il Platano Picchiatore e lanciò un incantesimo, così che l'albero smettesse improvvisamente di muoversi.
Sentii letteralmente la mia mascella in caduta libera.
Prima che potesse fare anche solo un altro passo però, un'altra figura si diresse correndo verso di lui. Lo raggiunse e lo bloccò, parandoglisi davanti."
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio, Remus Lupin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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So che sei sveglia”

Piegai le labbra in un sorriso, voltandomi lentamente e aprendo gli occhi. Remus mi osservava sereno mentre poggiava la sedia accanto al mio letto, sedendosi senza staccare gli occhi dai miei.

Ciao” sussurrai, il ricordo degli avvenimenti della notte precedente stampato a fuoco nella memoria. Remus si aprì in un sorriso sincero, posando i gomiti sul materasso così da essere con il volto a pochi centimetri dal mio.

Ciao”

Restammo in silenzio per qualche secondo, e mentre io cercavo disperatamente qualcosa da dire per rompere il silenzio, Remus sembrava essere completamente a suo agio, osservandomi con un'espressione lievemente oscurata.

Che avesse cambiato idea? Che fosse arrabbiato con me? Istantaneamente arretrai lievemente, sprofondando ancora di più la testa nel cuscino.

Quando dopo alcuni minuti la situazione rimase invariata, decisi che ne avevo avuto abbastanza: “Remus, ascoltami, capisco se sei ancora arrabbiato con me, ma...”

Il ragazzo sembrò cadere dalle nuvole, e io mi fermai a metà frase. Non avevo idea di cosa gli stesse passando per la mente e la cosa non mi piaceva nemmeno un pochetto.

Non sono arrabbiato con te, lo sono con me stesso”

Lo guardai scettica, chiedendomi perché in qualche modo arrivava sempre a quella conclusione. Per quale motivo si stava colpevolizzando adesso?

Quando ti abbiamo riportato al castello siamo dovuti andare da Silente, non avevamo altra scelta. Respiravi a malapena ed eri così pallida... per un attimo ho pensato...” i suoi occhi incontrarono i miei, e improvvisamente mi resi conto di tutta l'angoscia presente nel suo sguardo. Gli presi la mano con la mia, stringendola appena “Non è stata colpa tua, è chiaro? Io ho deciso di andare a cercare Greyback. Io ho deciso di correre il rischio”

Lui sollevò appena un angolo della bocca “E forse avrei dovuto darti ascolto”

Sollevai con forza le sopracciglia, credendo di aver sentito male “Come?” domandai, incerta su cosa pensare. Quando sentii la stretta di Remus farsi più forte, mi resi conto che la nuvola di rabbia che avevo visto precedentemente nel suo sguardo era tornata “Una spalla lussata, tredici ossa della mano rotte, cinque tagli sul collo e una contusione alla schiena, oltre ad una considerevole quantità di lividi. Madama Chips non sapeva cosa pensare”

Ha capito cosa è successo?”

Se anche l'ha fatto, si fida abbastanza di Silente da non fare domande” rispose in tono secco, abbassando lo sguardo verso le nostre mani intrecciate. Lo osservai in silenzio, presa di contropiede. Il suo umore sembrava continuare a variare come dondolasse su un'altalena e, nonostante affermasse di non avercela con me, ora non riusciva nemmeno a guardarmi negli occhi.

Mi sporsi appena verso di lui, le mie labbra quasi a contatto con la sua fronte “Remus...”

Avevi ragione tu. Avrei dovuto ucciderlo” le parole lasciarono le sue labbra quasi come sobilli, la rabbia che traspirava da ogni singola lettera. Avrei dovuto essere felice che finalmente Remus vedesse il suo errore, che si rendesse conto che le sue scelte erano state sbagliate, eppure riuscivo solo a pensare a quanto quelle parole fossero inesatte quando pronunciate da lui, come se non fosse davvero lui a parlare.

No, non è vero” sussurrai, osservandolo rialzare la testa “Hai fatto quello che ritenevi giusto, quello che ancora adesso ritieni giusto” Remus fece per interrompermi, ma io lo bloccai “E' così, non puoi negarlo. L'omicidio non rientra nel tuo repertorio, e io non mi sarei mai potuta perdonare se fossi stata la causa di una tale decisione”

Sei quasi morta” ribatté, come se questo potesse giustificare tutto. Io però scossi la testa, sapendo bene che non era così “Ma non lo sono, giusto? Non è facile liberarsi di me, te lo posso assicurare”

Remus sollevò un angolo della bocca con incertezza, accarezzandomi delicatamente il palmo della mano sovrappensiero “Mi dispiace di averti trascinato in tutto questo. La tua vita era tranquilla”

La mia vita era una noia, Remus. E per quanto spesso e volentieri farei a meno di alcune.... grane” lanciai un'occhiata di sottecchi alla brandina di James, alzando gli occhi al cielo quando lo vidi serrare di colpo gli occhi, fingendo di dormire “Non cambierei quello che ho ora per nulla al mondo”

Sorrisi con sincerità, navigando negli occhi di Remus. La mia mente tornò inevitabilmente a quelli che mi sembrava essere successo ormai anni prima, quando erano passati appena due giorni.

Ti amo”

Le sue parole mi risuonavano ancora chiare nella testa, così piene di significato eppure così insignificanti. Sapevo di non aver ancora dato una risposta, e sapevo che Remus per quanto non lo mostrasse ne soffriva. Eppure, per qualche motivo, sentivo come se ridurre quello che provavo per lui a due semplici parole non fosse abbastanza, come se abbassasse qualcosa di straordinario ad un semplice conformismo, un qualcosa di preconfezionato e pronto all'uso.

Però Remus aspettava una risposta, ed era giusto che io gliela dessi. Senza staccare gli occhi dai suoi, mi schiarii appena la voce “Remus, io... a proposito di quanto mi hai detto due giorni fa... io volevo dirti...”

Le sue labbra si posarono sulle mie, interrompendo il mio discorso. Sentii un moto di irritazione nei suoi confronti, considerato con quanta fatica stessi cercando di cacciare fuori quelle maledette parole, ma l'usuale sensazione di calore che mi si diramò per il corpo mise a tacere i miei pensieri, lasciando spazio solo alle percezioni.

Quando riaprii gli occhi Remus era nuovamente davanti a me, lo sguardo già agganciato al mio. Con una leggera carezza mi spostò un ciuffo di capelli dal volto e, prima che potessi anche solo riorganizzare la mente, si avvicinò al mio orecchio.

Ho capito” disse in un sussurro, tornando poi a posare le sue labbra sulle mie, questa volta che maggiore forza. Gli strinsi il braccio sano attorno al collo, sollevando il busto in modo da potermi avvicinare meglio a lui e lasciando che le sue dita mi percorressero la schiena in movimenti delicati.

Oh per tutti i folletti, trovatevi una stanza!” sentii James grugnire infastidito.

Sorrisi compiaciuta, rafforzando la presa su Remus e approfondendo il bacio. Questa volta ci sarebbe voluto ben più di Potter per distrarmi da lui.



Ci volle un altro giorno prima che Madama Chips mi desse il permesso di lasciare l'infermeria. La spalla ormai era completamente guarita, e così i tagli sul collo; per la mano sapevo ci sarebbe voluto ancora qualche giorno, ma non me ne preoccupai troppo. Se non altro avevo una scusa per non fare i compiti, e solo Merlino sapeva quante pergamene da riempire si erano accumulate durante il mio breve ricovero.

Afferrai il libro e i cioccolatini che avevo sul comodino, entrambi portatimi di Remus la sera precedente. Sorrisi appena ricordando come se ne fosse divorato più della metà prima ancora che potessi assaggiarne uno, e il mio sorriso si allargò ancor di più al pensiero di come avevo avuto la possibilità di assaggiarli direttamente dalle sue labbra.

Non mi stupiva che James avesse insistito per essere dimesso il pomeriggio precedente.

Il ragazzo va portato immediatamente al San Murgo! E' una situazione gravissima!” esclamò Madama Chips, entrando improvvisamente seguita dal professor Lumacorno. Inevitabilmente mi sentii immediatamente attratta dalla loro conversazione, un lieve senso di familiare agitazione che mi torceva lo stomaco.

Il professor Lombott se ne sta già occupando, come sa vi è stato lui stesso da poco e mi ha assicurato... oh, signorina Whincester! Non sapevo fosse qui” disse l'uomo non appena si accorse della mia presenza, distogliendo l'attenzione da una per niente rassicurata Madama Chips. Quando questa si accorse di aver perso l'interesse dell'uomo alzò gli occhi al cielo, voltandosi e dirigendosi a passo spedito verso la sua stanza.

Incidente con la scopa” borbottai, alzando appena la mano così da mostrare la fasciatura. Lumacorno annuì sorridente, osservandomi comprensivo “Beh, spero che si riprenda presto”

Mi sforzai di sorridere a mia volta, piegando poi la testa in un'espressione curiosa e- speravo – innocente “Non ho potuto fare a meno di ascoltare... Avete nominato San Murgo. È successo qualcosa?”

Il professore scosse la testa con fare melodrammatico, sospirando pesantemente “Un incidente con uno studente, probabilmente un incantesimo andato storto” Sollevò lo sguardo verso di me “In effetti penso sarebbe meglio non parlarne”

Oh, le prometto che non lo dirò a nessuno!” risposi nel tono più civettuolo che riuscissi a fare, sperando che non ce l'avesse ancora con me per quel suo stupido Club. Ormai erano passati mesi.

L'uomo mi osservò incerto per qualche secondo, poi scosse una mano davanti al volto “Immagino che non succeda niente anche se glielo dico, lo verrebbe comunque a sapere appena tornata in dormitorio”

Annuii convinta, anche se sapevo che probabilmente non era affatto così. Decisi che era meglio non soffermarsi sui dettagli.

Il povero John Avery è stato colpito da un incantesimo, sembrerebbe lanciato dalla sua stessa bacchetta. Non siamo sicuri di come possa aver fatto un tale errore, fatto sta che al momento la sua testa è grande due volte le dimensioni originali e sembrerebbe aver subito una perdita di memoria”

Perdita di memoria?” domandai scettica, un pensiero che lentamente si faceva strada nella mia mente. Lumacorno annuì “Sì, niente di troppo grave, tre o quattro mesi. Comunque, per il momento la cosa non sembra essere reversibile”

Trattenni a stento il sorriso che sentivo cercare di nascere sulle mie labbra, concentrandomi invece sul pensiero di quanto stupidi e incoscienti fossero quei dannati Malandrini.

Quindi... insomma... gli ultimi quattro mesi...”

Puff!” esclamò il professore, scioccando le dita “Probabilmente sarà costretto a ripetere l'anno, ma detto tra noi probabilmente avrebbe dovuto farlo comunque. Non tra i miei studenti più brillanti, devo ammetterlo”

Annuii, i miei pensieri completamente rivolti da un'altra parte. Avery aveva perso la memoria. Gli avvenimenti degli ultimi quattro mesi, tutti spariti, cancellati.

Grazie mille per l'informazione” sussurrai veloce, stringendomi al petto il libro e i cioccolatini e cominciando ad incamminarmi verso l'uscita “Ora devo proprio... ehm...”

Oh, certo, non voglio trattenerla” borbottò lui, sorridendo più cordiale che mai “E si ricordi che la mia offerta è sempre valida. Se mai deciderà di unirsi al mio piccolo Club sarà sempre la benvenuta”

Ci penserò” risposi frettolosa, poi superai veloce la porta dell'infermeria, uscendo in corridoio.

Stranamente, non ci misi molto a trovare i Malandrini. Dopo una veloce ricognizione alle cucine salii al secondo piano, sentendo chiaramente le loro voci provenire dal bagno di Mirtilla. Alzai gli occhi al cielo, chiedendomi perché di tutti i posti avessero scelto proprio questo, poi aprii la porta.

I quattro ragazzi erano seduti in circolo a terra, parlando fitto tra loro. Sollevai un sopracciglio, poi mi schiarii la voce, osservandoli gettarsi su i fogli sparsi a terra, cercando di nasconderli il meglio possibile.

Ah, sei tu” borbottò Sirius alla mia vista, “risistemando” le varie pergamene a terra. Strinsi le labbra, chiudendomi la porta alle spalle “Se lo dici così sembra quasi che ti dispiaccia”

Ignorai la risposta poco cortese del ragazzo, curiosando invece con lo sguardo tra i fogli “State ancora giocando con la vostra mappa?”

Noi non giochiamo con la Mappa” ribadì James con aria offesa. Peter annuì “La stiamo aggiustando”

Pensavo che non potessi uscire prima di domani” disse Remus, spostandosi poco a sinistra e facendomi segno di sedermi accanto a lui. Mi accomodai rilasciando un sospiro, cercando di posizionare la mano in modo che potessi muovermi senza dare una gomitata a qualcuno “A quanto pare non ha senso tenermi ancora in infermeria, facendomi perdere le lezioni. Sopratutto considerato che ho quei maledettissimi G.U.F.O. quest'anno”

Remus annuì, poi tornò a guardare la mappa “Peter ha scoperto una nuova stanza segreta”

Volsi lo sguardo verso il ragazzo, che immediatamente arrossì fino alle punte dei capelli “E'-è successo per caso. Dopo aver portato James in infermeria... sai, per la gamba rotta... stavo tornando in dormitorio quando ho sentito dei passi. Non sapevo dove nascondermi, poi questa porta mi è comparsa davanti”

Siamo tornati sul posto” lo interruppe James, facendolo arrossire ancora di più “Era lo stesso in cui avevamo trovato quella strana infermeria quel giorno in cui sei rimasta ferita”

Quindi abbiamo effettivamente una seconda infermeria fantasma?”

No, niente del genere. Non vi era traccia di alcuna porta quando siamo tornati”

Corrucciai le sopracciglia “Quindi non c'è nessuna stanza”

Fu Remus a scuotere la testa questa volta “Oh no, la stanza c'è. Compare solo quando ne hai bisogno però”

Li osservai in silenzio, chiedendomi se per caso avessero perso il lume della ragione.

Ci abbiamo messo un po' a capire come funzionava” spiegò Sirius “Ma quando si è fatta ora di cena eravamo affamati e...”
“E la stanza ci è comparsa davanti, come una cucina questa volta” finì James “E' come una specie di stanza dei bisogni”

Perciò ora avete intenzione di segnarla sulla Mappa?” domandai, ancora non pienamente sicura di aver compreso qualcosa dai loro vaneggiamenti. Sirius comunque scosse la testa “Lo faremmo, se solo ci riuscissimo! Questa maledetta stanza non sembra proprio volersi far segnare. Ogni volta che proviamo a tracciarla sparisce”

Abbiamo eliminato tutti gli incantesimi di protezione della mappa, ma niente da fare. Stavamo pensando di provare a segnarla direttamente con la piuma e vedere che succede” aggiunse Remus, afferrando la boccetta di inchiostro e passandola a James.

Li guardai lavorare in silenzio per qualche secondo, indecisa se fare la domanda che più mi premeva o tenermela semplicemente per me. Quando per caso incrociai lo sguardo di Sirius presi una decisione, alzandomi in piedi e facendogli segno di seguirmi.

Quello lo fece a malavoglia, raggiungendomi accanto ai lavandini a pochi passi dagli altri tre ragazzi, ancora impegnati a disegnare.

Ho sentito cosa è successo ad Avery” sussurrai, lanciando un'occhiata al ragazzo “Vi ringrazio per l'aiuto, ma se scoprono cosa avete fatto tu e James vi espellono all'istante”

Sirius corrucciò le sopracciglia, guardandomi come se fossi improvvisamente impazzita “Avery?”

Sì. Qualcuno gli ha fatto un incantesimo di memoria, oltre ad avergli... raddoppiato la dimensione della testa”

Sirius scoppiò a ridere, attirando l'attenzione di Remus su di noi “Bella trovata, ma ti assicuro che non siamo stati noi due, anche se mi sarebbe piaciuto molto”

Se non siete stati voi, allora chi è stato?” domandai dubbiosa. Ero stata convinta sin dal primo istante che lui e James fossero gli artefici del suddetto tiro mancino: mettendo fuori gioco Avery non solo avrebbero aiutato me, ma anche assicurato il mantenimento del segreto di... oh.

Contemporaneamente al mio, lo sguardo di Sirius si illuminò di comprensione. Entrambi ci voltammo verso Remus, osservandolo arrossire e distogliere lo sguardo, l'espressione chiaramente colpevole.

Involontariamente sentii le mie labbra piegarsi in un sorriso incredulo, guardando divertita come il ragazzo cercasse disperatamente di non posare lo sguardo su di noi, finendo per farlo soffermare sul soffitto.

In quel momento un boato scosse l'intero bagno, facendomi sussultare spaventata. Lanciai un'occhiata preoccupata a Remus, sollevando le sopracciglia con fare scettico quando lo vidi ridacchiare, accompagnato dagli altri tre Malandrini.

Oh, per la barba di Merlino! Che avete combinato?!” sbottai, abbassando le braccia con un tonfo.

Non feci nemmeno in tempo a voltarmi verso Sirius che questo stava già correndo verso la porta, seguito immediatamente da Peter e James. Remus si voltò verso di me, quasi si aspettasse che andassi con loro, ma io mi limitai a scuotere la testa con rassegnazione, chiedendomi per l'ennesima volta perché mai tra tutti gli studenti di quel castello avessi dovuto trovarmi proprio quei quattro come amici.

Non appena la porta del bagno venne chiusa mi risedetti a terra, ignorando le urla miste a risate che provenivano dal corridoio. Mi guardai attorno chiedendomi che fine avesse fatto Mirtilla, ma anche di lei non sembrava esservi traccia.

Inevitabilmente, i miei occhi finirono per posarsi sulla Mappa. Osservai con curiosità i vari puntini che si muovevano su di essa, notando come un gran numero di essi in questo momento fosse riunito nel corridoio del primo piano, correndo frenetico in varie direzioni.

Individuai anche Remus e Peter tra la folla, poi James poco più in là, infine Sirius.

Ci volle un po' prima che un particolare pensiero si facesse strada nella mia mente, ma non appena lo fece un inquietante sorriso mi comparve sul volto.

Nessun incantesimo di protezione, eh?” sussurrai, prendendo la Mappa tra le mani. Forse quello poteva essere proprio il mio giorno fortunato.



Quasi quindici minuti dopo mi sollevai soddisfatta, sfregandomi le mani sulla gonna della divisa. Mi avviai verso la porta – sapendo bene che era meglio filarsela il prima possibile – ma questa si aprii prima che potessi anche solo toccarla, lasciando entrare i quattro ragazzi ricoperti da quella che sembrava gelatina.

Non voglio sapere” dichiarai immediatamente, scostandomi per evitare di entrare a contatto con quella roba.

Devo prendere una cosa in dormitorio” borbottai poi sbrigativa, uscendo dal bagno prima che qualcuno avesse anche solo il tempo di rispondermi.

Chiusi la porta alle mie spalle, camminando il più velocemente possibile verso la mia Sala Comune. Sapevo di dovermi mettere al riparo al più presto.

Feci appena in tempo a girare l'angolo prima di udire l'urlo di Sirius.

ELISABETH!!

Sghignazzando, cominciai a correre.





I signori "E'-quel-periodo-del-mese", “Coda-liscia-fumante-di-piastra”,

"Cosa-ti-fa-pensare-che-io-abbia-le-pulci" e "Le-corna-non-fanno-riferimento-a-nulla",

consiglieri e alleati dei magici broccoloni,

sono fieri di presentarvi la Mappa del mentecatto!



*Fatto il misfatto*









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Ed eccoci qui, alla fine dell'ultimo capitolo.
Che dire, questa storia è stata un'avventura. Non ho mai scritto una fanfiction così lunga, nè credo di aver mai completato una long prima d'ora in tutta onestà. E' una bella sensazione, lo ammetto, ma allo stesso tempo c'era qualcosa che questo capitolo proprio non voleva farmelo pubblicare. Continuavo a scriverlo e a cancellarlo, nonostante finissi poi per riscrivere praticamente le stesse cose; dopo essermi resa conto che stavo probabilmente inconsciamente cercando di posticipare la fine della storia, l'ho preso così com'era e l'ho preparato alla pubblicazione ( per cui ovviamente non ne sono affatto convinta ).
Perciò ecco, in ritardo ( tanto per cambiare ), l'ultimo capitolo.
Così come ho già detto nel capitolo precendente, ringrazio infinitamente tutti coloro che hanno letto e/o recensito questa storia e che si sono volutamente subiti tutti i miei vaneggiamenti e scene insensate. Il vostro supporto è stato fondamentale per riuscire a completare questa storia, che molto probabilmente altrimenti sarebbe stata abbandonata a metà. Perciò, GRAZIE!
Sempre come ho già velatamente (ehh!) accennato nello scorso capitolo, 
potrebbe ( e sottolineo il condizionale ) esserci un sequel a questa storia, semplicemente perchè io sono la persona più incapace del mondo a lasciar andare i personaggi altrui, figuriamoci perciò i miei! 
Se il sequel ci sarà, comunque, posso assicurarvi da adesso che non sarà nel prossimo futuro. Qualche mese fa ho cominciato una nuova long originale che è stata messa nel cassetto così da potermi concentrare a pieno su Shout, ma ora che questa è finita non posso decisamente più rimandare. 
Perciò, il sequel potrebbe esserci, ma potreste dover aspettare un po'. Il tutto dipenderà ovviamente anche dalla quantità e 
qualità di idee che mi verranno, perchè pubblicare un sequel senza una trama decente tanto per farlo non sarebbe affatto accettabile.
Quindi, riassumendo, un abbraccio immenso a tutti coloro che sono arrivati fino a questo punto, che mi hanno supportato e sopportato e/o mi hanno regalato dei momenti fantastici con le loro recensioni, sempre bellissime e apprezzatissime.
Siete stati veramente magnifici, e vi devo tantissimo.
Una caterva di Cioccorane,
Vahala


  
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