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Autore: Kokky    02/06/2008    4 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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55-Scappa!

Hassan e gli altri entrarono silenziosi nella villa, superando la guardia morta e il boschetto prima del palazzo bianco. Non c'era alcun rumore, oltre qualche fruscio che proveniva dagli alberi, e la luna illuminava a giorno nella sua pienezza, rendendo visibile tutti i particolari del cortile.

Entrarono con naturalezza, attenti a non far rumore, scivolando sinuosi per i corridoi, seguendo la scia dolce del profumo di umani. Adam li guidò su, per le scale, fino al primo piano, facendo introdurre un vampiro in ogni stanza.

Hassan seguì la chioma bionda del vampiro “superiore”, entrando in una camera a sinistra, dove riposava quietamente una donna sulla trentina. Senza farsi sentire si avvicinò e la bloccò con le mani, prendendola in braccio e scendendo in fretta le scale, per portarla al capo.

La donna non si svegliò neppure quando venne trasportata dall'altro lato della villa, dove c'era un altro ingresso e delle carrozze aspettavano i “superiori”. La lasciarono in uno degli scompartimenti, ricoperto di tessuto verdastro e ripieno con un'imbottitura scarsa.

Hassan vagò nel cortile, tornando verso la villa bianca, ma delle luci si accesero in alcune stanze, qualcuno si era svegliato.

Due piccole ombre scapparono da una finestra, sfuggendo al vampiro che li inseguiva, saltando dal secondo piano e fluttuando fino ad atterrare senza problemi in cortile. Ma lì c'erano ancora più nemici: Hassan e qualche vampiro intento a trasportare quei positivi che si erano fatti prendere senza problemi.

Le due piccole ombre si avvicinarono, stringendosi fra di loro, pronti all'attacco. Nessuno si mosse, così fu Hassan a incamminarsi verso i due, con passi lenti e lo sguardo rosso calmo.

I bambini tremarono, vedendo quel vampiro più alto di loro avvicinarsi inesorabile, forte e selvaggio nei suoi capelli scuri mossi dal vento. I gemelli si guardarono negli occhi chiari, azzurri e dilatati da una crescente paura, cercando di tranquillizzarsi.

In alto la luna guardava divertita la scena, accarezzava con i suoi raggi il cortile, distante da tutto. Rupert e Ryan prepararono i loro muscoli a una corsa spericolata, decisi a vincere, e Hassan - con velocità sovrannaturale - si piegò in avanti tendendo le mani, per prenderli dalle esili braccia.

Ma loro sogghignarono e si spostarono insieme, rendendosi irraggiungibili, e fuggirono nel bosco della villa, inseguiti dal vampiro. Correvano a perdifiato.

Per la vita, per la loro vita.

Ryan e Rupert ragionavano velocemente, intrattenendo il vampiro con la corsa, utilizzando tutta l'intelligenza sviluppata grazie alla loro vitamina in più, cercando una soluzione. Una trappola. Qualcosa che fermasse quella macchina da guerra e morte.

Ma cosa potevano fare? Non potevano certo tirargli un globo di fuoco in testa, come faceva Golear nell'Epopea, non avevano quei poteri; loro potevano correre e colpirlo tanto forte da spezzarlo, ma lui sarebbe stato più forte e preparato.

« Ryan scappa! » mormorò Rupert in un solo soffio, parlandogli vicino, correndo ad altissima velocità mentre Hassan cercava inutilmente di acciuffarli.

« Eh? » sbraitò l'altro non capendo.

« SCAPPA! » urlò Rupert, fermandosi di botto dalla corsa, lasciando che Ryan continuasse per alcuni metri fermandosi poco dopo, allibito.

Rupert serrò i pugni, gli si avvicinò e con forza lo spinse via « Ti ho detto di scappare. Che cosa aspetti, che sorga il sole? » gli ordinò duramente il bambino « Va via. Non ti voglio! » sbraitò veemente, colpendo il tasto giusto, intanto che Hassan lo raggiungeva, fermandosi a guardarli.

Ryan strinse gli occhi inviperito, mormorando un « Okay, ci vediamo all'inferno. » e scappando via. Hassan scattò verso di lui, ma un piccolo pugno deciso lo fermò a mezz'aria.

Rupert alzò gli occhi azzurri chiaro, con un'espressione decisa. Era suo fratello quello più maligno, ironico e strafottente, lui era più gentile e sensibile, ma nessuno... nessuno poteva toccare Ryan senza il suo permesso.

« Tu di qua non passi. » disse il bambino di soli otto anni, cresciuto troppo in fretta a causa della vitamina e di quella notte strana.

Hassan ghignò piano, avrebbe vinto lui.

 

Tornò nel cortile con un bambino sottobraccio, un graffio sul volto e i capelli spiegazzati. I bambini a volte potevano essere davvero delle pesti, ma erano ancora troppo deboli per ferirti. Così Hassan diede al capo quel bimbo biondo e guardò per un lungo istante i combattimenti e le urla in quello spazio lastricato di bianco. Combattevano i positivi, svegliati dal letto e buttati nell'incubo.

A volte anche un vampiro poteva provare pietà, ma Hassan serrò i pugni e strinse i denti appuntiti con forza, voltandosi da un'altra parte.

C'era una ragazza nel sentiero che avanzava verso la villa, i capelli castani si muovevano ondeggiando e i suoi occhi marroni erano sbarrati, troppo pieni di immagini di lotta. Era lì, ferma e immobile all'inizio del cortile, a guardare come lui i vari combattimenti, mentre la speranza per gli umani diminuiva.

Hassan la guardò spietato, deciso a vincere, e scattò in avanti, tirandole un pugno non troppo forte che la fece balzare via. Si fermò lì vicino e guardò preoccupata i suoi occhi rossi, lampeggianti.

Sofia si sforzò di rimanere calma e piegò un po' le gambe, preparandosi a saltare. Spinse i piedi, cercando di andare non troppo in alto, affondando le mani serrate, per colpirlo.

Lei non sapeva combattere.

Hassan schivò all'ultimo istante, ma Sofia prontamente tirò un calcio puntando alla pancia, mettendoci tutta la forza che possedeva. Non poteva perdere, doveva trovare gli altri...

Gli occhi rossi la squadrarono un istante, poi il vampiro balzò verso di lei, catturandole il collo con le mani scure, stringendo forte.

Era quello combattere con un vampiro: qualcosa di davvero incredibile, veloce, scattante, pericoloso. E pur avendo battuto Adam, quella volta non vedeva via di uscita.

*

 

  

 

56-Fragments of war

Ryan correva a perdifiato, dopo aver scavalcato le alte mura con i suoi poteri, scappando da quella villa, dove si presagiva la morte o qualcosa di ancora peggiore. Si fermò solo dopo aver percorso qualche chilometro, accasciandosi sull'erba bagnata dall'umido della notte.

Spalancò gli occhi cerulei verso la villa, che ormai non si vedeva più ma ricordava in posizione nord/est, e ripensò al suo gemello, che era rimasto lì a combattere.

“È proprio uno sciocco!” pensò repentinamente stringendo i pugni “Ora è lì, in pericolo, e io... io sono qui, salvo. Forse dovrei tornare.”

Ryan si accovacciò, poggiando la testa sulle ginocchia.

Cosa doveva fare? Era abbastanza coraggioso per andare di nuovo in quella villa, a combattere?

“No, non lo sono” pensò tristemente fra sé e sé “Però lui è mio fratello. E se prendessero anche Sofi?!”

Ora doveva solo trovare la forza per alzarsi da lì, perché non bastavano quei pensieri a smuoverlo.

Inspirò lento, facendo un gran respiro, e poi si spinse alzandosi. Anche se suo fratello aveva detto « Scappa! » lui non gli avrebbe obbedito. Se poteva fare qualcosa l'avrebbe fatto.

 

Due vampiri entrarono silenti nella camera dei quattro soldati, che dormivano beati nei loro letti: uno biondo, due scuri... ma il quarto dov'era?

Daniel li sorprese da dietro, urlando per svegliare i compagni, attaccandoli con una spallata dritta nella schiena. I due vampiri si voltarono irritati, mostrando i denti bianchi lucenti e affilati, pronti a combattere in quell'angusto spazio. Il soldato ghignò e prese la sua spada d'argento; non avrebbe di certo combattuto senza armi!

Anche Jack si era svegliato, avendo un sonno piuttosto leggero, e anche Logan stava bisbigliando qualcosa di simile a un « Ma andatevene a dormire, cretini » che fece sorridere il compagno, ma Francis era nel mondo dei sogni, beato come un bambino. Il gigante scese dal letto, andando a svegliare il biondo, mentre Daniel inseguiva i due vampiri per il corridoio.

« Tanto vi prendo! » urlò sadicamente il positivo.

Francis si scosse dal sonno, sbadigliando e alzandosi di malavoglia, seguito da Logan poco dopo.

« Che c'è di tanto importante? È morto qualcuno? » chiese il biondo, prendendo l'arma che gli passava Jack.

« Non saprei, però siamo attaccati da vampiri e direi che è l'ora di svegliarsi e lavorare. » sorrise il gigante, passando un kit ben fornito per l'alchimista. « Andiamo, va! »

I due annuirono e uscirono in corridoio. « Prima controlliamo se Eli sta bene. » disse preoccupato suo fratello, spalancando la porta accanto alla stanza dei maschi.

Elisabeth troneggiava su una ragazzina quindicenne dagli occhi rossi come braci, stesa a terra e bloccata con una delle possenti gambe della rossa.

« Ciao. » esclamò con noncuranza, mentre Logan si precipitava dalla vampira, faceva velocemente un cerchio alchemico, bloccandola. Non si sarebbe potuta muovere nemmeno con tutta la sua forza, fermata da bracci di argento che la stringevano forte al pavimento.

I quattro si guardarono e uscirono dalla stanza, pronti alla vera battaglia. Quello era stato solo il risveglio.

 

Sofia aveva battuto Adam perché lui l'aveva sottovalutata e perché lei era decisissima a sconfiggerlo, mossa dall'istinto di sopravvivenza e anche dalla paura. Ma ora, mentre Hassan la stringeva, era troppo occupata a pensare se gli altri erano vivi, a vedere se combatteva qualcuno che lei conosceva bene e se Rupert e Ryan erano lì, oppure li aveva già catturati.

Non poteva concentrarsi sulla battaglia, pensando a tutto quello, e così si era condannata. E poi Hassan era ben addestrato e anche se lei non prendeva più la pillola arancione, non aveva mai combattuto. Se si concentrava però... aveva sconfitto un “superiore”...

Ma le mani la stringevano inesorabilmente, facendola annaspare alla ricerca d'aria e non poté che arrendersi: « Ba... basta ti prego. » mormorò con un filo di voce.

Hassan allentò la presa, stringendola alla vita con forza, per non farla scappare. Sofia si mostrò docile e buona, si fece condurre verso le carrozze, che la aspettavano nel buio della notte, fu affabile, salì con un piede sul mezzo, poi... diede una gomitata ad Hassan nella pancia, vicino com'era per stringerla e non farla fuggire via. Ma lei non voleva farlo, desiderava solo tornare alla villa.

Colpì con precisione, affondando con il gomito nei duri muscoli, scese con un balzo e corse più velocemente possibile verso la villa, irraggiungibile per lui che era solo un normale vampiro. Doveva vedere con i suoi occhi, Sofia voleva scorgere due piccole figure bionde che combattevano decise, un uomo negativo che in qualche modo viveva, una ragazza dai boccoli rossi troneggiare sopra un mucchio di vampiri... una chioma bionda fra di essi, gli occhi blu mare sorridenti, intatto.

Adam centrava probabilmente qualcosa con loro, ma lei non voleva pensarci, non ci credeva così, in fondo era solo una sua supposizione.

Arrivò nel cortile dove Daniel stava infilzando un vampiro, con precisione e forza, ed Elisabeth correva veloce fra i focolai di lotta, dando qualche colpo deciso ai nemici, con accanto Francis che faceva la stessa cosa. Jack fronteggiava una vampira, mentre Logan preparava un cerchio alchemico. Almeno loro erano vivi.

Sofi entrò senza farsi notare nella villa, diretta allo studio del professore, proprio come quel giorno quando era iniziato tutto, dimenticandosi di prendere la pillola. Aprì la porta e vide Arthur piegato sotto la scrivania, raccolto su sé stesso e tremante. I vampiri non l'avevano toccato, per fortuna.

« Professore sono io! Esca fuori che la porto da Ginger, lì dovrebbe essere al sicuro. » disse Sofia avvicinandosi e facendolo uscire dal nascondiglio, provato. Arthur annuì stancamente e insieme uscirono da una porta laterale, inoltrandosi nel bosco.

« Io devo trovare i gemelli e Adam, lei continui su questa strada e stia attento. » mormorò piano la ragazza, all'orecchio del professore, che la strinse forte ringraziandola.

« Ho la sensazione che non ci rivedremo mai più, Sofia. » sussurrò Arthur, con tono preoccupato.

« Che dice! Certo che ci rivedremo, dopo che questa battaglia sarà finita io tornerò a casa e lì ci incontreremo e faremo colazione insieme. » ribatté Sofi immaginandosi la scena: lei, Ginger e Arthur, come una vera famiglia.

« Io non credo... sarò pessimista, non lo so, ma lo sento dentro, Sofi. Sta attenta a non fare la scelta sbagliata. » disse infine, incamminandosi verso la casa di Ginger. Sofia scosse la testa, incredula, e tornò alla villa più lentamente del dovuto, ripensando a quelle strane parole.

Stava per uscire dal boschetto, dopo aver guardato con attenzione i combattimenti che ancora perduravano, quando qualcuno le tirò la manica, facendola sobbalzare.

« Ryan non lo fare mai più, mi è preso un colpo! Poi così, di notte, con la battaglia a pochi passi... » si lamentò infuriata la ragazza, mentre il bambino la ascoltava senza troppo interesse.

« Sei viva. » mormorò invece il gemello, con una vena di felicità nella voce. Sofi annuì sorridendo.

« E tuo fratello? » chiese lei, vedendo che era da solo, cosa piuttosto insolita.

« Non è in mezzo a quelli che stanno combattendo, quindi l'hanno preso. » soffiò iracondo Ryan, socchiudendo gli occhi azzurri tristemente.

Sofia sentì qualcosa spezzarsi, apprendendo quella notizia, e strinse di slancio il bambino, confortandolo e rincuorando anche sé stessa. Doveva andare tutto bene, Rupert era vivo, vivo, vivo. Non potevano lasciarlo lì, chissà cosa gli avrebbero fatto... Sofi poggiò il volto, inginocchiandosi, sul petto del gemello, sospirando con voce rotta.

Rupert... ma anche Adam. Adam dov'era?

*






Ave, miei cavalieri delal tavola rotonda °-° Il 56 è il cap più lungo di tutti quelli scrittixDD... comunque posto perché il 57 è pronto, quindi non dovrei tardare a fare il 58 e posso anche farlo *-*
Ringrazio i preferiti e i recensitori (L):
Nausicaa 212-> Ohh, bevenuta *_* XDD Grazie per non considerarmi una bimbaminkia *.* Sì, solo Sofi e Adam sarebbe proprio noioso xD Quindi roteo un po'. Rivelerò tutto, credo xD Grazie mille per il tuo commento, mi ha fatto molto paicere *_______*
lisettaH-> Shore tesorina *-* E basta con sti gemelli morti O__O *si incazza xD* E tu dici che vinceranno gli umani? Mmh... chissà *rotola* Non finirà così presto, PB xD Grazie mille
mikybiky-> Cara Silvia, ciao *w* la battaglia aleggiava da tempo, finalmente eccola qui! C'è ancora molto da fare prima che la storia finsica, ghgh. Beh, l'esito lo sapremo presto (nel prossimo cap)... grazie di tutto, cara!

recensite numerosi *-*
Kocch
   
 
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