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Autore: Prim_    16/01/2014    1 recensioni
Non terrò conto della saga degli Eroi dell’Olimpo. Annabeth Chase e Percy Jackson saranno i protagonisti di piccoli missing moments, a partire dall’ultimo giorno al Campo.
*
«Amore»
«Mhm?»
«Dici che riuscirò a dirlo a tua madre senza morire folgorato?»
*
«Lily uscirà quando avrà quindici anni»
«Ne ha quattordici, Percy!»
«Bene, allora l’anno prossimo uscirà con questo
Joshua» decretò.
Ci saranno degli spoiler.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nickname: oceans_
Titolo:  Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: i Missing Moments.
Genere: Romantico, Fluff, Slice of Life.
Rating:  Verde.
Avvertimenti: Piccoli spoiler.
Introduzione:  Non terrò conto della saga degli Eroi dell’Olimpo. Annabeth Chase e Percy Jackson saranno i protagonisti di piccoli missing moments, a partire dall’ultimo giorno al Campo.
«Amore»
«Mhm?»
«Dici che riuscirò a dirlo a tua madre senza morire folgorato?»

*
«Lily uscirà quando avrà quindici anni»
«Ne ha quattordici, Percy!»
«Bene, allora l’anno prossimo uscirà con questo
Joshua» decretò.
Ci saranno degli spoiler.
Note dell'Autrice:  Prima storia in questo fandom! Spero che la raccolta vi piaccia. Oh, e a tutti quelli che aspettano con ansia il ritorno di Agente speciale Granger non preoccupatevi, alla fine di questa raccolta pubblicherò la rivisitazione!
Ora, chiunque voglia suggerire qualche idea per i missing moments sarà ben accetto!
Sempre con affetto;
Prim.
Note dell'Autrice2: Il penultimo capitolo – sì, la raccolta è già finita çwç – vede protagonisti sempre i nostri ragazzi, Percy e Annabeth (perché la Percabeth is forevaaaah), a distanza di parecchi anni dopo il matrimonio. Tranquille, ragazze, Percy è riuscito a dirlo alla cara Atena senza morire! 

 

 

 


Capitolo due.
Mai stato così sicuro di aver ripetuto bene biologia.


Rientrai a casa dopo esser stato tutta la mattinata a lavoro.
Chi lo avrebbe detto che sarei diventato coach di una famosa squadra di nuoto agonistica?
Ogni pomeriggio dovevo allenare delle squadre -  femminili, maschili o miste a seconda dei turni – per delle competizioni. Poi cercavo di essere attaccato il meno possibile dai mostri.
Ovviamente non ci riuscivo quasi mai, è raro che un semidio riesca ad arrivare all’età adulta perciò attiriamo ancora più mostri.
Riusciamo sempre a cavarcela, io e mia moglie.
Oh, è stupendo poterlo dire.
Annabeth Chase, quella Annabeth, è mia moglie da quattro anni.
Abbiamo ventisette anni e siamo felicemente sposati.
Felicemente, si fa per dire. Io e Annabeth passiamo tutto il tempo a litigare e per il resto facciamo ripetizione di.. ehm, biologia. Già.
«Annabeth? Ci sei?»
In genere mi accoglieva sempre all’ingresso, quando rientravo.
Tutti i pomeriggi sorrideva e mi baciava per poi iniziare a raccontarci reciprocamente dei nostri lavori. Dopo il lavoro di ristrutturazione all’Olimpo e la laurea in architettura, Annabeth ha trovato uno studio tecnico in cui lavorare. Ha scoperto che il suo capo è un altro semidio figlio di Atena che era un po’ troppo cresciuto per il Campo Mezzosangue, perciò lavora di mattina soltanto in modo che il pomeriggio possa dedicarsi alle richieste divine per il Campo o per l’Empire State Building. Ad eccezione del Sabato, il suo giorno libero, e del Mercoledì in cui lavorava di pomeriggio anziché di mattina.
Quel giorno non c’era ed ero più che sicuro che non fosse Mercoledì, controllai anche il calendario ed infatti era Lunedì!
Ma allora Annabeth dov’era?
«Annabeth! Dove sei?!»
Non ricevetti nessuna risposta, tirai fuori dalla tasca la mia penna e tolsi il cappuccio. Sguainai Anaklusmos, la mia fedele spada, e perquisì la casa.
Arrivato al piano superiore sentì dei singhiozzi provenire dal bagno. Nessuno si doveva permettere di farla piangere, nemmeno io dovevo.
Sfondai la porta gridando  «ARRIVOO SAPIENTONAAA!».
Annabeth alzò lo sguardo in lacrime. Era seduta vicino alla vasca, le gambe poggiate al petto e fra le mani aveva una specie di termometro.
Rimisi il cappuccio a Vortice, infilando la spada in tasca, e abbracciai Annabeth. Pianse sul mio petto per quasi mezz’ora mentre le accarezzavo i capelli. Quando si fu calmata le chiesi perché avesse un termometro in mano.
«Non.. non è un termometro, Percy» disse, tirando su col naso.
«Cos’è, allora?»
«Percy» iniziò con un tono che non mi piaceva. Se quella cosa stava facendo piangere Annabeth allora mi sarei dovuto preoccupare. «Questo è un test di gravidanza.. ed è positivo»
Spalancai la bocca. Annabeth stava piangendo per un test di gravidanza positivo.
Si toccò la pancia, la accarezzò. «Aspettiamo un bambino, Testa d’Alghe» esclamò scoppiando a ridere.
Annabeth mi avrebbe dato un figlio fra nove mesi.
Sarei diventato papà.
Ero l’uomo più felice della terra.
Baciai Annabeth in fronte. Poi sulle guance, sul naso, sulle labbra.
«Dopo quel sì, è la cosa più bella che tu potessi dirmi, Sapientona» mormorai, immaginando già un piccolo o una piccola Jackson girare per casa. 

 

 

 

  
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