Sono le 7.00 e soprattutto, è lunedì, il giorno che odio di più. Con non-chalance, cerco di riaddormentarmi, trovando il mondo di dimenticare di dover andare a scuola. Ma tutto questo non mi riesce con le urla di mia madre che mi incitano a svegliarmi. Cado in preda alla disperazione più totale, non ho voglia di andare in un fottuto posto dove la gente comincia a giudicarti prima di conoscerti. O almeno, così è capitato a me. Non ho neanche un amico.. nemmeno uno. Tutti quelli che ho avuto ridevano alle mie spalle, tutti un ammasso di bugiardi, così ho smesso di credere che esistano veri amici. Non sopporto di vedere false persone che si dicono: "ti voglio bene" senza sapere davvero cosa significa.. ecco, dovrebbe significare: ti voglio bene, anzi.. sei tu.. che mi fai stare bene. Sei la prima persona a cui penso la mattina, non mi stanco mai di te. Ecco. Questo dovrebbe significare, ma la gente.. non lo sa. Comunque, è ora di alzarsi.. vado in bagno, faccio una bella doccia fredda.. scelgo una felpa bella larga (in modo da nascondere tutto), dei jeans, e le mie solite scarpe. Metto un velo sottile di trucco, pettino i capelli, ma li lascio sciolti. Vado in cucina.. ma non ho voglia di fare colazione. Così, prendo un frutto, metto le cuffie, faccio partire la musica e mi precipito fuori casa per raggiungere la fermata dell'autobus. CAZZO. Ecco. Ben fatto, jane. Come sempre lo hai perso.. Mi toccherà fare una bella corsa fino a scuola. La giornata inizia proprio bene! Sono le 8.30 passate, arrivo in classe.. e comincio a sentirmi a diasgio. Sento le urla della prof che mi riprovera, e le risatine dei miei compagni di classe.. stupidi. E' l'ora di pranzo, finalmente mi allontano un pò da loro. Non ho voglia di mangiare, andrò in qualche angolino dove me ne starò in santa pace da sola. -Ahia!! Ma dove cazzo vai?!- -Scusami tanto, sono di fretta!- una voce, mi risponde dolcemente.. -E quando sei di fretta, travolgi chi ti sta davanti?- Ecco una risatina.. -Ahah no, scusami.. davvero!!- -Si, certo.- -Sto dicendo seriamente, mi dispiace.- -Hey, ho detto che va bene. Ora, perfavore lasciami in pace, voglio trovare un angolino dove posso starmene da sola.- -Come mai?- -Semplice, non sopporto chi mi sta intorno.- -Sei molto schietta, mi piace.- -Cosa?!- Sento le mie guance infuocarsi, no .. non devo arrossire.. non ora. -Si, insomma.. sei sincera almeno tu. Non come tutti gli altri qui, in questa scuola..- -Ehm.. si..- -Comunque, io sono Mike, tu?- -Non so se dovrei dire il nome ad uno che mi ha travolta. - -Aahaha, ma dai.. ora non sono più uno sconosciuto.. ti ho detto come mi chiamo, no?- Con titubanza gli rispondo.. -Si. Beh, mi chiamo Jane.- -Bel nome!- Ecco, mi sento arrossire di nuovo.. -Ma tu non andavi di fretta?- -E' vero, cazzo!! Ci si vedee!- Il suo sorriso.. i suoi occhi, la sua gentilezza. NO. E' un bugiardo, come tutti gli altri.. però forse.. mi sbaglio..