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Autore: Giulia_oned    17/01/2014    0 recensioni
La piccola giocava nel prato con il suo amichetto in un bel pomeriggio d'estate.
"Tieni questa è per il tuo compleanno" disse il bambino dagli occhi smeraldo porgendo alla bambina una collana a forma di cuore con incisa una H.
"Grazie è bellissima! Me la puoi allacciare?" Chiese la festeggiata spostando le trecce. Il bimbo gliela legò al collo per poi darle un piccolo bacio sulle labbra ricevendo un buffetto da parte della bambina.
"Perché lo hai fatto?" Chiese divertita.
"Perché ti voglio tanto bene, e la mamma fa lo stesso con papà" si giustificò il bimbo.
La piccola sorrise per poi dare un altro bacio al bimbo che sorrise, facendo comparire due adorabili fossette, e le prese la manina. I due corsero dai genitori.
Destiny Hope Charlie Wall.
Harold Edward Styles.
Forte e bella.
Cantante di fama mondiale e sciupafemmine.
Cosa gli riserva il destino?
Passato e presente.
Un futuro variabile...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo capitolo lo dedico alle mie compagne che lo leggono e che mi supportano e sopportano!!
 
Capitolo 10: New York and girlfriend
Due settimane erano volate in un batter d’occhio. Avevamo provato, suonato, fatto interviste o meglio, avevo assistito a tutte le loro interviste televisive, radiofoniche per telefono, perché quel pazzo di Harry non mi mollava un attimo. In due settimane erano cambiate molte cose.
“Pronto?” dissi al telefono.
“Destiny sei tu?”
“Sì sono io perché?”
“Oh, sono Teresa” Teresa era la direttrice del collegio nel quale vivevo ed era come una mamma per me.

“Ciao Teresa, come stai?”
“Io bene tesoro e tu?”

“Molto bene, sono molto gentili, sono veramente delle persone fantastiche!” dissi  contenta.
“Senti visto che tra poco compirai 19 anni , ehm come dire… dovresti lasciare il collegio, non fraintendermi non è che non ti voglio qui, ma per il regolamento dopo aver ricevuto il diploma, bisognerebbe lasciare il collegio, volevo avvisarti un po’ prima del tuo compleanno perché so della tua futura partenza e mi dispiaceva rovinarti il compleanno” ridacchiai leggermente.
“Teresa ma lo sai che ho l’appartamento in Piccadilly non ci sono problemi verrò a trovarti! Quando posso venire a prendere le mie cose?” le domandai anche un po’ felice.
Dopo anni passati in collegio diventavo veramente autonoma. Con i soldi, guadagnati lavorando al bar, ero riuscita a prendermi un appartamento in affitto veramente carino. Avevo un’ampia finestra che dava su Piccadilly Circus. Amavo quell’angolino perché osservavo la gente che passeggiava, turisti felici, coppiette innamorate che si guardavano o si perdevano entrambi negli occhi dell’altro. Si fermavano come se intorno a loro non esistesse nessun altro, come se il mondo non esistesse, e stavano li semplicemente a guardarsi con le mani intrecciate. Ogni tanto, o meglio spesso mi ritrovavo con un blocco da disegno, una matita o un carboncino e disegnavo. Il traffico che scorreva, la fontana con la neve, il signore che leggeva il giornale con la moglie al suo fianco che dava da mangiare al figlioletto, un gruppo di ragazzi armati di macchine fotografiche, un professore che spiegava alla sua classe, e le mani intrecciate degli innamorati. Amavo quel posto. Mettevo la musica, disegnavo oppure leggevo, tra l’altro una moltitudine di libri, con una tazza di thè in mano.
“Oh cara puoi passare anche adesso” disse squillante la voce di Teresa.
“Allora arrivo” dissi chiudendo la chiamata.
Erano passati tre giorni da quando avevo conosciuto i ragazzi e mi ero fermata a dormire da loro per un paio di notti. Avevo dormito con Harry come la prima notte, visto che entrambi ci rifiutavamo di far dormire l’altro sul divano e per di più le camere erano al completo. Non mi dispiaceva dormire con lui, perché non avevo i miei soliti incubi e mi sentivo al sicuro, finalmente a casa.
“Ehi riccio mi accompagni a prendere le mie cose in collegio che mi devo trasferire?” dissi affacciandomi in cucina.
“Ehm… si certo arrivo” disse asciugandosi le mani nello strofinaccio e bevendo un goccio d’acqua, con quelle labbra rosee e perfette.
“Dove andrai a vivere?” mi chiese mentre chiudevamo gli ultimi scatoloni.
“Ho un appartamento in Piccadilly in affitto con i soldi che ho guadagnato al bar” dissi fiera.
“Bene voglio proprio vederlo”
Harry mi aiutò con gli scatoloni, mi aiutò a sistemare la casa e dopo aver finito lo portai al mio “nascondiglio” dato che mi fidavo.
La mia biblioteca era stracolma di libri e i disegni erano sparsi un po’dappertutto. Sulla mensolina sopra al divanetto davanti alla finestra c’era ancora la mia ultima tazza di thè. Harry si guardò in giro meravigliato.
“Desy è fantastico vorrei venire qui a vivere!” dice felice.
“Beh se vuoi di la ho una camera per gli ospiti!” dico sussurrando.
Mi piacerebbe molto se Harry venisse a vivere con me, ma… non so.
“Chiamo i ragazzi e li dico che mi sono trovato il nuovo appartamento così non darò più fastidio a Lou ed El! Che bello Desy ti voglio bene!” disse abbracciandomi.
Quella settimana fu la settimana dei traslochi. Si perché io ed Harry andammo a vivere nella mia, o meglio nostra, casetta in Piccadilly, e Josh aveva finalmente deciso di sposarsi dopo 10 anni di fidanzamento con la sua dolce Jen. Ero così felice per tutte le cose belle che mi stavano succedendo.
Mi butto sul divano e chiudo leggermente gli occhi.
“Dai piccola dobbiamo fare le valige!” dice Harry stendendosi sopra di me.
“Haz non ho voglia, non possiamo rimanere qua? Sto così bene!” dico puntando li sguardo sul suo viso. Incrocio i suoi occhi verdi. Come sono belli…
“Resterei volentieri così ma se non facciamo subito le valigie, domani Paul ci ammazza!” dice ridendo. Si alza e mi porge una mano.
“Ti prego Haz!” gli dico facendo il labbruccio.
“Piccola”
“Hmm..:”
“Vieni”
“Non ho voglia tra dieci minuti mamma” dico facendolo ridacchiare.
“Piccola ti prego dai dopo ti preparo la cena e faccio tutti i mestieri” dice porgendomi di nuovo una delle sue mani lunghe e morbide. L’afferro e subito un calore ormai familiare mi pervade il corpo. Lo strattono e finisce di nuovo su di me. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio tanto che i nostri nasi si sfiorano, i suoi occhi sono puntati nei miei. Non riesco a distogliere lo sguardo dal suo viso e gli occhi percorrono il suo profilo e mi soffermo sulle labbra.
Chissà come sono morbide da baciare. OhMyJosh, grazie Josh e le tue esclamazioni, cosa mi passa per la testa?
Arrossisco al pensiero delle sue labbra a contatto con le mie. Nel frattempo Harry sorride mettendo in mostra le due fossette scavate nelle guance e mi sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio lasciando  la mano sulla mia guancia. L’accarezza dolcemente  per poi stampare le sue labbra contro di essa. Arrossisco ancora di più e mi viene una voglia irrefrenabile i baciarlo.
Lui si alza e intreccia le nostre mani per poi trascinarmi in camera per sistemare le valige.
Fatte le valige mi rifugio sul mio divanetto e prendo il fogli da disegno.
Guardo fuori dalla finestra, inizio a scarabocchiare distrattamente sul quaderno e piano piano mi addormento.
Mi sveglio di soprassalto quando sento delle pentole cadere. Sul foglio c’è il viso di Harry in ogni suo piccolo dettaglio. Si apre la porta dell’ormai nostro rifugio e vedo Haz correre verso di me.
“Ricciolino tutto bene?” gli chiedo vedendolo agitato.
“Scusa Des ma devo farlo” dice avvicinandosi a me.
“Haz  ma cos-“ prende il mio viso tra le mani e mi bacia dolcemente. I nostri respiri si fanno irregolari e i nostri petti si muovono velocemente. Il bacio si fa più intenso e lentamente inizio a sbottonarli la camicia lasciando intravedere i tatuaggi. Mi fa stendere sul divanetto per poi posizionarsi sopra di me. Mi accarezza ogni centimetro del mio corpo e io sento la pelle scottare sotto il suo tocco rovente.
Mi sveglio di soprassalto quando sento delle pentole cadere. Sul foglio c’è il viso di Harry in ogni suo piccolo dettaglio. Non posso credere di aver sognato Harry… in quella maniera poi! Dio, che cosa mi sta succedendo?
Si apre la porta e Haz entra con il grembiule allacciato al collo che mi avvisa che la cena è pronta.
Per tutta la serata faccio finta di nulla. Ci guardiamo un film accoccolati sul divano. Tengo la testa sulla sua spalla mentre lui tiene il braccio dietro la mia schiena e appoggia la mano sul mio fianco tenendomi stretta a se.
Alla fine del film, schioccai un bacio sulla sua guancia per poi ritirarmi in camera.
Il giorno dopo saremmo partiti e finalmente sarebbe iniziato  il tour! Ero molto emozionata e non riuscivo a chiudere occhio. Ero lì da più di tre ore a guardare il soffitto, ma niente. Decisi di andare da Haz ma venni bloccata da un flashback.
Ero a casa dei ragazzi mentre stavamo guardando un film, tutti insieme. C’eravamo proprio tutti. I ragazzi, El, Danielle e le Little Mix al completo. Io e le ragazze andavamo molto d’accordo e avevo legato con loro.
El era una ragazza dolcissima e con Lou amava fare scherzi a tutti. L’ultimo era toccato a Zayn. Gli avevano sostituito lo shampoo con del latte al cioccolato. Poveretto ha ancora il profumo di cioccolato dopo diversi sciampi.
Dani è un’esperta di moda, come El, e usciamo spesso a fare shopping. È simpaticissima, è dolce come lo zucchero e lei e Liam sono da diabete, e li invidio molto sono così belli insieme.
Perrie è un po’ più riservata ma sa ascoltare ed è molto profonda. È molto simile a Zayn, l’altro mio confidente principale. Le sue compagne sono delle ragazze splendide e molto simpatiche.
La mia autostima, infatti, non è delle migliori e mi sento un po’ in soggezione con loro.
Suonano al campanello e decido di andare ad aprire visto che nessuno si degna di alzarsi. Mi alzo dalle gambe di Haz e raggiungo la porta.
Appena la apro una bionda sorride dolcemente. Alta, bionda, magra. Shorts a vita alta, camicia a fiori allacciata sotto il seno, occhiali retrò e tacchi vertiginosi. Labbra rosse fuoco. La riconosco quasi subito. Quella è Taylor Swift.
“Ciao sono Taylor la ragazza di Harry tu chi sei?” chiese alzando un sopracciglio perfettamente curato.
“Oh… ehm…” dico balbettando.
“Ehi” dice schioccandomi le dita davanti agli occhi.
“Scusa sono una tua fan! Prego entra” dico spostandomi dalla porta.
“Tranquilla sei molto gentile” risponde sorridendomi. “Comunque tu sei?”
“Destiny, sono una vecchia amica di Harry suono nella band”
“Oh bene” dice un po’ stizzita.
“Haz c’è Taylor” pronincio entrando in salotto con, al seguito, la bionda.
“Ciao tesoro” dice alzandosi dal divano e stampando le sue labbra su quelle rosse della cantante. Sono così felici e il mondo mi cade addosso. Perché in circa una settimana e mezzo ha tralasciato il piccolo e insignificante particolare del fidanzamento, dato che di me sa ogni singolo segreto?
Haz la prende per mano e la conduce al piano superiore. Noi continuiamo a seguire il film e quando finisce ci alziamo e decidiamo di riordinare la stanza. Stavo raccogliendo un paio di sacchetti di patatine dal pavimento quando un urlo, o meglio un gemito, interrompe il silenzio. Il nome di Harry rimbomba tra le pareti della casa e la voce di Taylor mi perfora il cervello. Sento montare le lacrime.
“Des tutto okey?” mi chiede Lou.
“Ehm… oh sì, sì perché mai?” domando a mia volta con un sorriso finto che pare molto una smorfia.
“No niente” dice strappandomi una piccola risata per la sua faccia buffa.
“Ah ragazzi ci vediamo più tardi vado a fare la spesa!” dico prendendo al volo la borsa e le chiavi dell’auto.
“Vuoi una mano?” mi chiede El.
“No tranquilla”
“Haaaarry!”

“A dopo” urlo uscendo mentre le lacrime iniziano a scendere.
Mi sentivo strana e decisi di non pensare ad Harry e alla sua bionda fidanzata.
Feci la spesa, e dopo essermi incontrata con Louise, comprammo un po’, forse un po’ troppi, vestiti per il tour.
In quel momento i miei pensieri furono interrotti da Haz che entrò in boxer in camera.
“Che fai sveglia?” chiese con voce molto roca dovuta, probabilmente alla stanchezza.
“Lo stesso che fai tu” risposi divertita.
“Oh beh… agitata? Dopo domani abbiamo il primo concerto!” disse felice.
“Un pochino”
“Vieni ti faccio una tisana, rimedio speciale di casa Styles per rilassarsi” disse prendendomi per mano e, intrecciate le nostre dita, mi trascinò in cucina.
Chiacchierammo fino a notte fonda per poi dormire abbracciati nel mio letto.
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Dopo alcune, anzi, molte ore stancanti di aereo arrivammo nella grande mela.
I ragazzi vennero trascinati su una jeep nera e dai vetri oscurati e ripartirono subito, per evitare problemi con le fans.
Io, invece con il resto dello staff, avevamo altre macchine che ci avrebbero portato in albergo. Siccome la piccola Lux si continuava a lamentare decisi di portarla a fare un giro. Lasciammo le valige e prendemmo un taxi.
Io, Lou e la piccola, una volta giunte a Manhattan, decidemmo di andare a prendere un gelato o qualcosa di fresco. Arrivammo ai piedi del ponte di Brooklyn e notai un piccolo furgoncino posteggiato al bordo della strada. Mi allontanai da madre e figlia e presi tre milk-shake. Lo presi al cioccolato ed era assolutamente paradisiaco. Ne ordinai un altro paio e mi intrattenni a parlare con il proprietario del furgone. Sua moglie aveva appena partorito il loro primo figlio,  ma pur troppo aveva bisogno di cure mediche e non avevano abbastanza soldi, però erano felici.
Decisi d’agire, come avrebbero fatto i miei genitori. Mentre Chris, il proprietario, finiva di preparare i frappè mi avvicinai verso uno sportello della banca più vicina e ritirai un ingente somma di denaro.
Tornai sui miei passi e mi avvicinai al furgoncino. Ringraziai per i frappè e porsi i soldi. Chris vedendo tutti quei soldi iniziò a piangere e scese dal mezzo per abbracciarmi.
“Lei è la persona più meravigliosa che possa esistere. Non la dimenticherò mai, grazie infinite. Come mai potrò ripagarla?” mi chiese ormai completamente scosso e con la voce rotta dal pianto.
“Si figuri l’ho fatto col cuore, so che non posso aiutare tutti ma voglio iniziare a migliorare, mi saluti suo figlio e mi scriva ogni tanto mi farebbe piacere sapere come sta! E la prego mi chiami Destiny” dissi sorridendo.
“Senti so che ti conosco da appena dieci minuti ma ti andrebbe di venire a vedere mio figlio e vorrei presentarti mia moglie. Sai sei stata così generosa che vorrei, per lo meno,  invitarti a cena.”
“Oh molto volentieri, stasera va bene?”
“Certamente, tieni l’indirizzo, grazie ancora” disse con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
“Ah posso portare un amico? Perché penso che non mi lascerà andare da sola” dissi, pensando che Paul mi avrebbe mandato sicuramente con qualcuno.
“Porta chi vuoi, sei la benvenuta in casa mia e sempre lo sarai. Sei una persona fantastica”
“Grazie a te Chris a stasera”
Ritornai da Lou, e le raccontai tutto. Lei rimase colpita dal mio gesto e era molto fiera di me. In quelle due settimane mi ero moto affezionata a lei. La consideravo una migliore amica, una sorella maggiore e una mamma. La piccola Lux si era addormentata dopo la merenda e decise di portarla in albergo.
Non volevo tornare in albergo così optai per un giro per negozi. Trovai degli abiti veramente deliziosi, comprai la solita maglietta con scritto I <3 New York, un paio di occhiali da sole, delle cartoline e, armata di macchina fotografica, scattai diverse fotografie della Grande Mela. Feci un regalo ai cinque disperati, comprando a ciascuno una maglietta dell’NBA, la pallacanestro è uno sport che adoro. Anzi a dirla tutta amo quasi tutti gli spot e mi piace provare e sperimentare.
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Il giorno dopo mi ritrovai in prima pagina. Li articoli sul mio conto erano innumerevoli. Definivano il mio gesto un atto di bontà assoluta e mi definivano gentile, una persona umile e responsabile. Non mi ero accorta dei fotografi che evidentemente mi avevano seguito dall’aeroporto.
La nuova chitarrista dei One Direction, non che meno l’erede dei Wall e proprietaria della multimiliardaria azienda di famiglia, appena atterrata a New York ha compiuto un atto degno di nota. Dopo essersi comportata da perfetta turista e aver fatto un po’ di shopping nella Grande Mela, si è concessa un frappè in compagnia dell’hair-stylist della band e della figlia di quest’ultima. Dopo aver scambiato alcune parole con il proprietario del furgone, che vendeva frappè appena sotto il ponte di Brooklyn, la giovane ha prelevato un ingente somma di denaro dal suo conto personale per donarle a Chris Jefferson, da poco papà con un figlio con gravi problemi di salute. Secondo alcune fonti, Destiny Wall si sarebbe offerta di pagare al neo-papà le cure mediche necessarie per curare la malattia del figlio.
Inoltre la giovane è stata avvistata la sera stessa in compagnia del biondo cantante irlandese Niall Horan, a casa dei coniugi Jefferson. Dopo una cena passata in tranquillità i due ragazzi sono stati visti a braccetto lungo la bella Broadway. Sembra che il cantante abbia offerto a Destiny un posto nelle prime file per lo spettacolo del Fantasma dell’Opera presso uno dei tanti teatri della famosa via.
Che il biondo non sia più single? Molte fans del gruppo, le Directioner, sono molto contente della scelta del biondo facendo diventare trend mondiale il nome della nuova coppia con l’hastag #Diall.
Rimane comunque il fatto che Destiny Wall sia una persona dal cuore d’oro.
Tutti mi avevano fatto i complimenti per il gesto, che a mio parere, non era un fatto così clamoroso. Il management si complimentò con me per aver fatto parlare della band e che da ora in poi io e Niall saremmo dovuti uscire più spesso insieme, perché sul mio conto,  a differenza delle altre fidanzate dei ragazzi, su twitter ero la meno criticata.
Niall sembrava contento e mi disse che non voleva forzarmi o obbligarmi a fare nulla,  ma che avremmo trascorso il tempo da buoni amici.
Quella mattina fu davvero strana. I paparazzi ovunque, che volevano una mia foto o una della band, giornalisti, fan urlanti ma soprattutto il comportamento di Harry. Era come arrabbiato con me e non ne capivo il motivo. Inoltre la sera prima mi aveva dato buca, dato che lo avevo invitato a conoscere Chris, ma d’altronde era arrivata Taylor e infatti non mi ero minimamente arrabbiata  anche se sentivo una strana sensazione nello stomaco. Avevo invitato, come detto dai giornali, Niall e con il biondo avevo trascorso una serata magnifica. Mi aveva addirittura portato a teatro come mi aveva promesso, qualche giorno prima dopo aver scoperto la mia passione.
Dopo pranzo iniziai ad essere agitata. Da lì a poche ore sarei salita sul palco per suonare, come chitarrista, con la band più famosa al mondo.
 
Hola people :)
Allora questo capitolo diciamo che da il via a un po’ tutta la storia. Spero vi sia piaciuto! Trovo adorabile, come al solito, il nostro caro Harold anche se è un tantinello umorale. Shippiamo tutti insieme Diall perché Niall è un cucciolotto. Fatemi sentire ciò che pensate ;) a massive thank you!
A presto Giulia

 
   
 
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