Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Xxthe recklessxX    17/01/2014    0 recensioni
Una giovane Apache alla ricerca di se stessa,un'aitante condottiero,una profezia,spiriti ed avi,il tutto legato dallo stretto e consumato filo dell'amore e dell'odio che talvolta coincidono...Principio e Fine,passato che si intreccia con il presente attraverso gli smeraldi che cambieranno il mondo...O forse no...Rimane solo da ascoltare L'eco del vento...
Genere: Romantico, Storico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Elizabeth Middleford, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'è il Principio e c'è la Fine...Io forse sono Elizabeth e questo forse è il Principio della mia storia e forse ci sono troppe cose che non so,ma forse all'inizio non si sa mai troppo...
"Al principio di tutto"  raccontava Geronimo "la terra era avvolta nelle tenebre e le creature viventi, cioè l’uomo, gli animali tra i quali v'erano orribili mostri senza nome, i rettili e gli uccelli dell'aria che costituivano una tribù a sè, erano dotate di ragione e avevano il dono della parola" Geronimo non nominava mai i pesci e,pensandoci bene,neanch'io dovrei perche essi sono tabù per gli Apaches e vengono chiamati 'cibo fantasmi' "essi, perciò, tenevano frequenti concili e discutevano sul modo di far andar avanti il mondo. Gli uccelli avrebbero voluto che fosse stata creata la luce, ma le bestie terrestri, più potenti, non lo permettevano. L'uomo era il più debole di tutti perché le fiere e i mostri divoravano la sua prole, impedendogli di prosperare.
Un giorno gli uccelli fecero guerra alle bestie. L'aquila, che aveva insegnato al popolo pennuto a usare l'arco e le frecce, li guidò così saggiamente e valorosamente che la vittoria fu loro, ma solo dopo una lotta lunga e difficile. I serpenti erano talmente avveduti che non poterono essere sterminati tutti. Uno di essi si nascose in un dirupo perpendicolare e il suo occhio, mutato in una pietra scintillante, può essere visto ancora oggi nel costone d'una montagna dell'Arizona. Gli orsi uccisi si moltiplicavano, così più gli uccelli ne uccidevano più ce n'era" anche l'orso è cibo tabù per il mio popolo... "Un mostro di meravigliosa astuzia era invulnerabile alle frecce, perciò l'aquila volò sopra di lui con una pietra bianca e rotonda negli artigli e gliela lasciò cadere sulla testa, uccidendolo di colpo. Quella pietra fu da allora considerata sacra e un simbolo di essa viene usato oggi nel gioco tribale del Kah.
Quando la guerra fu finita, benché restasse ancora un certo numero di bestie malvage, gli uccelli chiesero la luce al Creatore e l'ottennero. Fu una fortuna per gli uomini che a quel tempo eran ridotti a pochi superstiti. Fra questi, c'era una donna che aveva avuto la benedizione di molti figli, ma le fiere glieli avevano divorati a uno a uno, e quando era riuscita a eludere la loro caccia era stato il dragone a rapirglieli.
Un giorno essa ebbe un figlio da un uragano e decise di salvarlo ad ogni costo. Così, scavò un profondo cunicolo nel suolo, vi depose il bambino, poi ne coprì l'entrata con una pietra e sulla pietra accese un fuoco di bivacco che serviva tanto a mascherare meglio l'entrata, quanto a scaldare il piccolo nascosto. ogni giorno essa scendeva nel cunicolo a nutrirlo, poi risaliva, rimetteva la pietra a posto e sulla pietra riaccendeva il fuoco.
Il dragone seppe che aveva avuto un figlio e venne a reclamarlo; ma la madre gli disse: "Non ho più figli; quelli che avevo me li hai divorati tutti tu ".
Quando il bambino fu cresciuto ebbe voglia di giocare e correre all'aperto e la madre lo fece uscire un po' ogni giorno. Presto il dragone ne scoprì le tracce e, infuriato, si presentò alla madre, minacciando d'ucciderla se non gli avesse rivelato dov'era nascosto il piccolo. Ma essa non parlò e il dragone se ne andò, dopo aver promesso che sarebbe tornato, lasciando la povera donna in preda a mille paure.
Poco tempo dopo il bambino disse che voleva andare a caccia e la madre tentò di dissuaderlo, ammonendolo che i lupi, o i serpenti, o il dragone l'avrebbero divorato; ma egli non si impaurì. " Domani andrò " decise.
Suo zio, che a quel tempo era l'unico uomo vivente, gli costruì un piccolo arco, un certo numero di frecce, e insieme andarono a cacciare daini sulla montagna. Il ragazzo uccise un maschio e lo zio gli insegnò a scuoiarlo e a farne bollire la carne. Avevano appena finito di cuocere i quarti posteriori dell'animale quando comparve il dragone che si prese il cibo del ragazzo e disse: " Tu, piccolo, sei bello grasso; cercavo proprio te. Quando avrò finito di mangiare questa selvaggina ti divorerò ".
Lo zio era paralizzato dalla paura, ma il ragazzo no. Spavaldamente, egli tolse la carne al dragone, dichiarando che non gli avrebbe lasciato mangiare né quella nè lui. I1 dragone gliela ritolse, e il ragazzo se la riprese ancora; così per quattro volte. Dopo la quarta volta, il ragazzo sfidò il dragone a un duello con l'arco. Si sarebbero tirati, a turno, quattro frecce per ciascuno, prima il dragone poi lui, da cento passi.
Collocatisi alla distanza convenuta, il dragone tese il suo arco, che era fatto da un lungo tronco di pino, e gli scagliò la prima freccia, lunga venti piedi. Ma mentre essa lasciava l'arco il ragazzo emise un suono strano e balzò nell'aria. La freccia, allora, ando in mille schegge e il ragazzo apparve seduto al sommo d'un vivido arcobaleno, di dove saltò giù perchè il dragone gli scagliasse la seconda freccia. Per quattro volte il giochetto si ripetè e infine toccò al ragazzo tirare. I1 dragone non se ne preoccupò: a poco potrai fare—disse—il mio corpo è coperto di quattro corazze di scaglie cornee e le tue freccioline non potranno trapassarne nemmeno una ". Ma la prima freccia mandò a pezzi la prima corazza e dopo la terza il cuore del dragone era allo scoperto; allora il ragazzo, con mira sicura, vi confisse la sua ultima freccia. Con un ruggito spaventoso il dragone rotolò lungo il fianco della montagna, poi precipitò successivamente in quattro abissi e finì, a pezzi, nel fondo d'un canjon. In quel momento nubi tempestose spazzarono i fianchi della montagna, i lampi sprizzarono, rombarono i tuoni e venne giù un vero diluvio. Quando fu passato, il ragazzo e suo zio poterono vedere dall'alto, sul fondo del canjon, le membra sparse del mostro. E le sue ossa biancheggiano ancora oggi nello stesso luogo.
" I1 nome di questo ragazzo era Apache. Usen (il Creatore degli Apaches detto talvolta User) gli insegnò come preparare le erbe medicinali, come cacciare e come combattere. Egli fu il primo capo degli indiani a portare le penne d'aquila come simboli di giustizia, di saggezza e di potere. A lui e al suo popolo, quando fu numeroso, Usen dette dimora nelle terre dell'ovest ..."
"Maestro Goyathly...Allora è per questo che Dinè portano sul copricapo le penne d'aquila?ed è per questo motivo che viviamo qui e che ci vestiamo con pelle di daino?e...come mai ci spostiamo di continuo se la terra affidata ad Apache era quella?"
Geronimo era un uomo piuttosto basso dal viso triangolare ed una folta capigliatura nera divisa in due da una scriminatura centrale gli occhi brillanti e penetranti con sopracciglia costantemente aggrottate,naso piatto e zigomi sporgenti terminati da una  bocca sottile.
"Perché...L'Uomo Bianco vuole impossessarsi del nostro territorio,prendere le nostre donne e bambini,saccheggiare i nostri villaggi...Loro non hanno pietà per un orfano in fasce,né per una donna malata...Sono senza cuore ed Apache ha suggerito a Dinè di scappare capisci,Lia?"
Lia ...Perché è così che mi chiamo...O meglio,che mi chiamano.L'unico ricordo che ho della mia infanzia è qualcuno che,agonizzante,chiama il mio nome...Elizabeth...è lo stesso sogno che mi tormenta ogni notte,ma non lo do a vedere,non sono una sprovveduta pappamolle  che non sa badare neanche a se stessa.
Goyathly cioè Geronimo,il mio maestro,mi ha sempre tenuta sotto la sua ala protettrice...è un po' come un papà per me,ed un mito per Dinè cioè il nome con cui si definisce la mia gente che tradotto vuol dire:'il popolo',sarà lui a scegliere del mio destino,del matrimonio...se non fosse per non dargli un dispiacere mi opporrei.
È vero...Oramai ho raggiunto i 15 anni...ma non so se sarò una brava moglie...sì,so cucinare e costruire i nostri rifugi ma sono una cacciatrice e portarmi a caccia la prole che dovrò donare al mio futuro sposo non sarebbe l'idea migliore.
Fisso negli occhi Goyathly  e gli sorrido:"Ho capito,Maestro Goyathly...Posso farti una domanda?" Fece amorevolmente cenno d'assenzo,così ripresi parola:"cosa dice la sacra profezia scritta da Apache?"
"Nessuno sa cosa significhi veramente ,sappiamo solo che dica che il Principio e la Fine si riuniranno e due smeraldi porteranno alla notte e così terminerà il dolore di Dinè."
"Ma...non capisco,cosa sono questi smeraldi?"
"Nessuno lo sa,forse nessuno lo saprà mai..."
A quel punto ringraziai e salutai cordialmente, dopodiché mi alzai e mi diressi verso l'armeria della mia banda ovvero i Bendonkoe, capitanata dal Maestro Goyathly  ma esistono tante altre bande,sei sono le principali ma sono a loro volta divise in tanti altri rami come i Querechos, o Vaqueros (Jicarilla, Faraones, Llaneros e i Lipans); i Chiricahuas; i Pinalenos; i Coyoteros. che comprendono le divisioni dei Monti Bianchi e i Pinal; gli Ariveipa; gli Apaches del Gila, inclusi in essi i Gilenos, i Mimbrenos e i Mogollones; i Tontos;poi ancora gli Alacranes, gli Animas, i Nissarhar, i Chafalote, i Cocoyes, i Colina, i Doestol, i Soolkizzen, i Janos (o Janeros), i Jocomes, i Tejua, i Tremblers e gli Zilgow ...Queste sono solo quelle che Goyathly mi ha fatto conoscere e,probabilmente mi sposerò con uno dei loro eredi ma tutto è ancora da decidere...
Nel l'armeria presi il mio fedele arco e la mia spada,dopodiché uscii di lì per avventurarmi in cerca della mia cena.
"Lia,ragazza cara!" esclamò una delle sciamane di Bendonkoe, lei in particolare m'aveva educata al culto magico-sciamanico degli Apache e resa forte spiritualmente grazie all'aiuto degli antenati,i suoi avi,definiti potenti da lei stessa. Ahiliya è il suo nome...il nome di una giovane donna dai capelli rossi,di un rosso potente,vivo...il rosso del sangue.
"Salve ,saggia Ahiliya "
"Stai andando a caccia,giovane guerriera?"
"Esattamente Saggia"
Ma mentre pronunciavo quelle parole la Saggia entrò in trance, così,sorpresa,attesi di conoscere il mio destino...
"Mi lady,Elizabeth"
"C-come dite?"
"Elizabeth!"
Quel grido soffocato!Quel nome che la perseguitava,chi era lei?Chi erano questi potenti avi?
"Elizabeth!Elizabeth!"
"Basta!Non voglio più sentire nulla!"
Mi tappai le orecchie e iniziai a correre,correre e correre,senza una meta...
"Lia?Lia dove vai!Aspetta,fermati!Torna qui!Che succede..."
Cercò invano di bloccarmi Pahana,mio migliore amico dalla sovrumana forza,assieme alla mia amica del cuore dai Bruni capelli,Yuma.
Pahana fece per seguirmi ma Yuma gliel'impedì 
"Lasciala andare,Pahana..."
"Ma-"
"Fa' come ti dico!"
Pahana mormorò qualcosa d'incomprensibile e si sedette su una roccia.
Yuma aveva sempre avuto una cotta per Pahana ma lui sembrava non accorgersi di nulla
"Pahana ...Non è stupida,sa come ritrovare la via di casa e poi sai com'è fatta no?Vuole essere lasciata sola,fidati"
"Yuma non è quello, è solo che...che..." Il volto della ragazza si rabbuiò
"Tu...tu non vuoi che lei si sposi,vero?"
Il ragazzo non rispose e la donna strinse i pugni
"A-anche io mi sposerò,sai?ma a te naturalmente importa sola di lei!Esiste solo Lia,Lia,Lia ovunque,non è vero?Sai cosa?Lei ti vuole bene come amico ma non potrà mai sposarti,non ti considera neppure!si ricorda della tua esistenza quando le fa comodo e per il resto non ti si fila!apri gli occhi,per piacere!" subito dopo la brunetta si portò le mani alla bocca,realizzando cosa avesse detto "o-oh...S-scusami tanto,non volevo,davvero"
"No,hai ragione...Dovrei aprire gli occhi ogni tanto è ricordarmi che non tutto è un sogno..."
"Magari hai ragione tu...Forse però i sogni si avverano a volte..."
"A volte"
I ragazzi rimasero a lungo in silenzio,osservando il tramonto...
 
 
 
 "Ciel Phantomhive,il direttore la attende,vuole parlarle"
"Sì,ditegli che sarò subito da lui"
Detto ciò si avviò verso la sala nella quale doveva tenersi l'incontro 
"Ma cosa ci fa lui qui!"
 
Note Dell'Autrice:
Allora innanzitutto scusate se non è scorrevole come lettura ma vado di fretta...Quest'idea m'è balenata in testa durante l'ora di letteratura (non chiedete perché)ma spero vi piaccia come trama,ho tutto in mente...Poi scoprirete cos'ho architettato...PUAHAHAHHAAHHA!SONO UN GENIO DI MALEEE(?)vabbè sto già scrivendo il secondo...Ve l 'ho detto che vado di fretta! :)
Vabbè vi saluto ragazzi ed in caso qualcuno non l'abbia capito:
Lizzy=Lia
Madame red=Ahiliya
Geronimo è realmente esistito ed anche tutti i nomi delle bande Apache sono veri assieme alla leggenda
Finny=Pahana 
Paula=Yuma 
Ciel Phantomhive è se stesso ^^"
Un bacione ed un saluto,recensite, mi raccomando!E ditemi che ve ne pare come prima impressione e scusate se in questo capitolo i ritmi di narrazione sono un po' lentini ma devono ancora venire i colpi di scena,scusate /:)
Mi dileguooo *corvini,corvini,corvini,corvini!*
Bye :3
Xxthe recklessxX 
 
 
 
  
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