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Autore: Nisvlaia86    18/01/2014    0 recensioni
questo è un romanzo che ho finito di recente, ci ho messo circa un anno per scriverlo e a breve spero di pubblicarlo.Parla del mondo dei cavalli e dell'equitazione ma in particolare parla di una ragazza di 17 anni che dovrà affrontare molte scelte,e soprattutto,dovrà crescere psicologicamente per poter capire quale sia davvero la sua strada. Buona lettura ^_^
Questa storia e' interrotta.Non ho perso l'ispirazione ne la motivazione,anzi, il romanzo e' terminato da due anni e ora sta partecipando a un corso avanzato di scrittura creativa.Lo devo praticamente riscrivere per poi,forse,un giorno poterlo vendere. Ringrazio i lettori che hanno deciso di cavalcare insieme a Diana,e spero che,quando e come verra' pubblicato,lo acquisterete per vedere come va a finire la sua avventura :)
Genere: Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono le sei e mezza. Tutti noi dovremmo ancora dormire,e di solito in giro per la clinica a quest’ora si sentono solo i passi felpati delle infermiere che perlustrano le camere. Ma oggi è un giorno particolare per tutti noi che siamo degli sportivi: è la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi! Quale sportivo non farebbe le carte false per guardarsi l’evento e le successive due settimane di sport? Io in quel periodo rallentavo e il ritmo almeno da guardare qualche sport insieme a Sam e durante la settimana dell’equitazione lasciavo i cavalli a riposo e non facevo gare. Ogni momento che guardavo in televisione,ogni binomio che vedevo scendere in campo sognavo di essere io. E ora che quel sogno è a un passo dovrò guardarlo ancora una volta a casa. E questo mi rattrista un po’, ma so che questa sarà davvero l’ultima volta. Fra quattro anni anche io sarò lì, insieme a Dean,Carolyn e a tutte le persone che ho conosciuto qua,compresa Tessa. Jessica no perché fa le Olimpiadi Invernali, ma ci siamo già messe d’accordo che andremo a vederla, quando ci arriverà,come lei verrà a vedere noi. Mi stiracchio sorridendo al nuovo giorno che già entra dalle inferiate e illumina la mia stanza di giallo mettendomi di buon umore. Mi alzo dal letto,ora non ho più neanche i dolori alla schiena ne da nessuna parte. Ho ripreso muscolatura e mi muovo con scioltezza e agilità. Tra due settimane sarò fuori di qua,me l’hanno detto Phil e Terence. Tra non molto potrò tornare a coltivare il mio sogno. E la cosa mi elettrizza. Vado in bagno e mi do una lavata veloce giusto per non essere puzzolente,dopo la cerimonia d’apertura mi laverò per bene. Mi lavo i denti e guardo la foto di Vianus. - Te lo prometto Mio Grigione- dico alla foto:- tra poco ci sarò io su quei campi. Te lo devo amico mio. Ora proteggi Carolyn e Dean e fagli fare bella figura- lo sguardo fisso di Vianus rimane impassibile,come al solito,ma so che ha capito. - Ehi Didi- Tessa irrompe in camera mia agitata più del solito:- sei pronta? Sta per cominciare!- - Arrivo- esclamo raggiante. Sono elettrizzata. Nei corridoi è una via e vai di ragazzi eccitati e curiosi,felici ed euforici quasi debbano essere loro a dover aprire le Olimpiadi. È questa euforia quasi immotivata che non mi fa pensare alla mia opportunità persa. È la felicità degli altri che mi fa dimenticare che in campo,col mio cavallo,dovevo esserci io. Ci siamo organizzati per bene: abbiamo chiesto a medici e infermieri,fisioterapisti e donne delle pulizie se potevamo passare le ore della cerimonia e di tutte le competizioni nell’area relax,dove di solito si ricevono i parenti o si sta a prendersi un caffè. Abbiamo chiesto che la televisione resti accesa per tutto il tempo delle competizioni, il che vorrà dire che la tv rimarrà accesa prevalentemente la notte. Inizialmente i medici e il personale hanno storto un po’ il naso,ma alla fine sanno quanto quell’evento sportivo sia importante per noi, così hanno acconsentito. Io e Tessa arriviamo in sala relax che è ormai quasi piena. Ci mettiamo vicino a Jessica e Thomas in una posizione in cui riusciamo ad avere una visuale soddisfacente. - Che emozione ragazzi- esclama eccitata Tessa:- non vedo l’ora che cominci! Che emozione … chissà come saranno emozionate le mie compagne di Nazionale di trovarsi lì!- esclama. Io la guardo. - Dovevi esserci anche tu,la in mezzo. Non ti mette tristezza?- Tessa scuote la testa. - No,sono felice per loro. Ho solo 21 anni, la prossima volta toccherà a me, anche se sarò fuori dall’età massima, ma forse entrerò come …. Outside. Sai,ne possono entrare al massimo 3. Certo,vorrei essere al posto di quella smorfiosa di Luisa James, ma non fa niente- le sorrido. Mi piace il suo entusiasmo e la sua non considerazione della situazione. Vorrei un giorno avere la sua stessa passione e voglia di vivere. - Ehi smettetela di zabettare- esclama seccata Jessica:- sta la trasmissione !- infatti la cerimonia comincia. Come in tutte le cerimonie d’apertura si da un grande spazio alle scene pirotecniche i giochi di fuochi e gli spettacoli acrobatici. Se prima c’era parecchia confusione ora siamo tutti in religioso silenzio. Come stessimo assistendo a una cerimonia sacra. Ma in fondo,questa è per noi sportivi di sempre una messa. Guardiamo tutto con rispetto e devozione,qualcuno commenta,alcuni ridono,ma nessuno osa alzarsi dal proprio posto, neanche per andare in bagno. La cerimonia iniziale è piuttosto lunga e in alcuni tratti anche noiosa, ma nessuno sbadiglia o da gesti di impazienza. Thomas mi tiene stretta e ogni tanto ci scambiamo qualche bacio, Jessica e Tessa fanno qualche commento sulla scelta dei vestiti e si scherza un po’ anche con altri vicini. Faccio amicizia con il famoso Cody,che è l’attuale … amico di Tessa. Poi conosco anche Veronica e Deborah, due pallavoliste,Jimmy e Rachele, due nuotatori e un sacco di altri ragazzi. E credo che tutti noi ora siamo accomunati da una sola grande cosa,un solo grande pensiero: pensiamo di essere noi la, dietro gli spalti nell’immenso stadio del Manchester United, che aspettiamo trepidanti di entrare e sfilare con i colori dell’America. E finalmente la sfilata comincia. Prima l’Inghilterra,ospite di queste Olimpiadi, poi la Grecia,patria della competizione intercontinentale,e poi tutte le altre 200 nazioni in ordine alfabetico. Sfilano in un fiume di bandiere di tutti i colori percorrendo il perimetro dello stadio per poi andarsi a mettere al centro,dove di solito le squadre di calcio si affrontano. Finalmente arriva la nazionale americana,e in sala cala ancora di più il silenzio. Come lo speaker annuncia l’America ci ammutoliamo e osserviamo sfilare tutti i compagni che rappresenteranno i nostri colori a queste Olimpiadi. Si sa da sempre che l’America si contende il primato con Russia e Cina, sappiamo che arriveremo nei primi tre del medagliere, ma questo non significa che sarà un risultato scontato sempre. C’è chi riconosce i propri compagni e li indica agli altri. Ci sono tanti atleti olimpici mancati,qua, fra di noi. Non sono l’unica ad aver visto sfumare questa opportunità. Eppure sono tutti qua a ridere e a sostenere i loro amici. A un certo punto la telecamera inquadra tutti i componenti della squadra americana. E io riconosco Carolyn e,subito vicino a lei, Dean. Li vedo sorridenti ed emozionati, Carolyn che continua a sbracciarsi e a sorridere a tutti, Dean che sorride emozionato guardandosi intorno. Carolyn dice qualcosa che capisco dal labiale: “Dixy, anche tu sei qui con me, lo so. Non mollare” mi irrigidisco. - Che c’è?- mi chiede Thomas:- c’è qualcuno che conosci?- scuoto le spalle. - Quella che si sbracciava con i capelli corti castani è la mia migliore amica Carolyn, la ragazza di mio fratello. Quello a fianco a lei è il mio idolo,stavamo per entrare in squadra insieme,prima che mi facessi male- Thomas sorride. Io fisso lo sguardo di Dean per tutto il tempo che rimane inquadrato. Sento un brivido salire su per la schiena. L’inquadratura passa oltre e continua la sfilata delle Nazioni. E con essa svanisce quella sensazione che ho provato vedendo Dean dopo tutto questo tempo. Mi stringo più forte a Thomas che mi bacia sulla testa. Tutte le nazioni sfilano e si riuniscono al centro del campo. Quando anche l’ultima Nazione si unisce al grande gruppo tutti i cartoni identificativi delle nazioni vengono tolti e tutti sono mescolati in un grande abbraccio di tanti colori,come tanti fiori in uno stesso campo. Questo è il significato delle Olimpiadi: siamo tutti diversi e ci affrontiamo,ma siamo tutti uguali nel nostro sogno. Parte il primo araldo della fiamma olimpica. Percorre una parte di circonferenza acclamato da tutti gli sportivi di tutto il mondo e cede la torcia fumante all’altro araldo. È una cosa commovente,ogni volta non posso fare a meno di piangere. La torcia passa in mano all’ultimo araldo che con passo fermo e deciso arriva in cima alla grandissima torcia olimpica che rimarrà accesa per tutta la durata delle competizioni, che si staglia alta sopra Londra, e l’accende scatenando un’esplosione di fuochi d’artificio e applausi. Fra di noi partono gli urli e gli schiamazzi che acclamano l’inizio delle Olimpiadi. I Giochi sono cominciati, le prossime due settimane saranno all’insegna delle gare e delle notti in bianco. Concluso il collegamento con Londra, tutti torniamo nelle nostre camere. Lo spirito delle Olimpiadi si è già appropriato di tutti noi, c’è chi si avvia con entusiasmo e grinta a fare la propria riabilitazione, chi torna nelle proprie camere e alza la musica al massimo mettendosi a ballare,chi, come me,Tessa, Jessica,Thomas e tutti quelli con cui abbiamo riso e scherzato durante queste tre ore di cerimonia, decidono di uscire fuori e organizzare una partitella di pallavolo. Non gioco a pallavolo da secoli,e premetto che non ci ho mai giocato se non qualche volta a scuola. Ma mi sto divertendo tantissimo,con Tessa e Jessica che quando sbagliano si rincorrono e tutti noi a ridere. Quando poi la situazione degenera ci ritroviamo tutti quanti a rincorrerci o a fare i cariconi su qualche mal capitato,ridendo e scherzando come ragazzini all’ultimo giorno di scuola. Non ricordo davvero di essermi mai divertita così. E fanculo alle Olimpiadi,io adesso sto bene qui. La prima settimana dei Giochi prosegue. Ogni notte Thomas viene a prendermi in camera e dopo esser stati un po’ insieme a coccolarci raggiungiamo gli altri nella sala relax per guardare qualche competizione. Fra i compagni di Thomas, gli amici che mi sono fatta durante la cerimonia d’apertura, Tessa che si infuoca a ogni partita della nazionale americana di calcio, mi son fatta una gran cultura di tantissimi altri sport. Per esempio,oltre al calcio,ora so tutto del nuoto,della pallavolo, del tiro con l’arco e della vela. Ci siamo anche guardati qualche gara di atletica dove l’America sta dilagando, e a ogni vittoria festeggiamo con patatine e alcol. Io che bevo alcol … io che non ho mai bevuto niente di più forte di una coca cola, ora mi ritrovo seduta per terra a sorseggiare vodka e rhum e a sparare cavolate per tutta la notte. Non ricordo di essermi mai divertita così nei miei ritiri con Carolyn durante le gare. Non ricordo di essermi mai divertita così tanto in tutta la mia vita. E’ davvero un gran peccato aver fatto queste amicizie proprio ora,che fra una settimana sarò fuori di qui. Mi mancheranno questi brevi momenti passati con tutti questi ragazzi così diversi da me eppure così simili. Uniti da un unico grande sogno e da un’unica grandissima passione: lo sport. E in questi momenti non esiste più il pensiero di dover essere la,insieme a Carolyn e Dean, o la tristezza di aver mancato l’occasione della mia vita. Non c’è emozione più grande del divertimento coi propri amici. Con Tessa che commenta, Jessica che urla e che costringe le infermiere di guardia a intervenire, Thomas che mi solleva e mi fa volare. Non mi è mai capitato di tornare in camera con le lacrime agli occhi per la felicità. MAI. Alla vigilia della prima gara di equitazione rientro in camera con Thomas. Sono euforica e non smetto un momento di ridere. Anche lui è felice e ci mettiamo a ballare come due scemi in circolo. Non ci sono più ne dolori ne incertezze,sono guarita. Sono pronta. D’un tratto Thomas si avvicina a me e mi prende il volto fra le mani. Ci baciamo ancora col sorriso sulle labbra e i nostri corpi sono vicinissimi. - Ti amo Diana- esclama lui accarezzandomi il volto. Gli sorrido sentendomi esplodere di felicità. - Ti amo anch’io,Thomas- ci baciamo ancora ma sento una sua mano che si stacca dalla mia schiena e scende. Scende giu e si trascina sul davanti,accarezzandomi prima la coscia,poi la pancia, e poi scendendo ancora, dove mi sento palpitante. - Posso?- mi sussurra lui. Io … non so che fare .. che vuole fare lui? Ma in questo momento sono così felice e così presa da lui che non ho paura più di niente. - Sì, puoi- esclamo. La sua mano scivola in mezzo ai nostri corpi e arriva dove mai nessuno è arrivato. A contatto con quel tocco sussulto sorpresa dalla sensazione che mi da. Ma subito dopo mi sento invasa da un piacere che non ho mai provato in vita mia. Sorrido mentre Thomas mi bacia il collo e mi metto a ridere,piena di felicità.
  
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