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Autore: viv0diniall    18/01/2014    0 recensioni
C'è Lei:
Madison,per gli amici Mad. Fedele,leale e tranquilla. Preferisce passare le serate a leggere i libri stando nel letto. Si,va alle feste,ma l'unico motivo è per accompagnare i suoi amici e far sì che non combinino guai.
C'è lui:
Zayn,il solito dongiovanni della scuola,ogni giorno cambia ragazza,ma lui dice che le avverte,non vuole relazioni,non ci crede più.
Ci sono loro:
Cominciano un... qualcosa. Lei non vuole essere una delle tante,lui glielo fa crede,le dice che è speciale,ma sarà davvero così? Quando sono insieme,stanno bene ma lui non vuole che si sappia. Dietro a tutto,c'è qualcosa,qualcosa di brutto,riguardante il suo passato.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È stata la sensazione che è venuta con lui,

e la cosa pazzesca è che io non so se mi sentirò mai ancora in quel modo.

 

«Allora vieni o no?» la voce di April squillante e acuta mi fece tornare al mondo reale. Erano passate già due settimane da quando ci fu il bacio ed io mi ostinavo ad evitare Zayn. Lui cercò di parlarmi un più volte, ma io scappavo via con una banale scusa inventata al momento. Certo, lui non si fece scrupoli ad andare a letto con altre ragazze o semplicemente a baciarle, ma che pretendevo? Che dopo un bacio potesse stare in astinenza fino a quando non avremmo affrontato la cosa?

«Non lo so April, non mi sembra una buona idea» le risposi girandomi a pancia in giù. Andare ad una festa dove di sicuro ci sarebbe stato anche Zayn non mi sembra il modo più semplice per evitarlo.

«Non ti sei mai fatta troppi problemi per le feste! Ti prego» mi supplicò e io spazientita, accettai. Ci mettemmo d'accordo per l'orario e dopo qualche ora cominciai a prepararmi: misi una maglietta blu con una renna disegnata in bianco e la scritta 'sweet holidays' e un jeans chiaro aderente, lasciai i capelli sciolti e lisci e mi sistemai il trucco. Cominciai a dirigermi verso l'abitazione dove si sarebbe tenuta la festa e dove avrei dovuto incontrare April in cucina, come nostro solito fare.

«Mad!» Liam mi chiamò da dietro il tavolo con due birre in mano, me ne porse una e dall'altra ne bevve un sorso.

«Liam» dissi ringraziandolo per la birra e cercando April. Poco dopo la vidi parlare con qualcuno, mi sporsi un po' e con mio timore vidi che stava parlando proprio con Zayn.

«Senti, io vado di sopra, dillo ad April» lui annuì e io mi diressi di sopra, sapendo che al piano superiore c'era molta meno gente. Passai circa un'ora sul balcone di una stanza a giocare con il cellulare per far qualcosa. Nessuno era venuto a cercarmi, o meglio non lui. Di solito passavo così le serate alle feste, la maggior parte delle volte accompagnavo April e gli altri, loro rimorchiavano ed io me ne stavo da qualche parte tranquilla. Doveva esserci sempre quello sobrio in grado di ragionare e in quel caso ero io.

«Madison! Sarà da un quarto d'ora che ti cerco» qualcuno aprì la porta. Mi girai per constatare chi fosse e la vista di Zayn mi sorprese.

«Come mai?» dissi girandomi verso di lui ma stando comunque appoggiata alla ringhiera del balcone.

«Dobbiamo parlare, sono settimane che mi eviti» disse avvicinandosi a me e mettendomi alle strette. Al pensiero di ribaciare quelle labbra, il mio stomaco andò in subbuglio. Ritornai nella stanza pronta per aprire la porta e andarmene ma lui, non so come, bloccò la porta con la mano a lato della mia testa e mi fece girare in modo da guardarci.

«A che proposito?» mentii. Sapevo bene di cosa volesse parlarmi ma feci finta di niente. Come aveva fatto lui l'ultima volta, 'carino' aveva detto.

«Su Madison non fare la bambina! Sappiamo tutte e due di cosa, non costringermi a ricordartelo» disse avvicinandosi cautamente. Per non ripetere lo stesso errore cercai di respingerlo aiutandomi con le mani sulle sue spalle, ma con un movimento rapido e deciso Zayn portò le mie braccia sopra la mia testa bloccandole con una sola mano e con l'altra cominciò ad accarezzarmi la guancia. Il suo tocco mi provocava brividi insensati facendomi restare rigida come un tronco. Detestavo quella sensazione di impotenza, il mio cervello diceva di muovermi ma il mio corpo non reagiva. Ci guardavamo ardentemente l'un l'altro. Anche se non volevo ammetterlo, volevo baciarlo e qualcosa mi diceva che anche lui voleva un altro bacio, un altro nostro bacio. Si avvicinò, questa volta più velocemente in modo che io non potessi respingerlo. Era un bacio casto, ma di casto Zayn non aveva proprio nulla. Poi cominciammo a baciarci con ardore, finché non avvolsi le mie gambe attorno al suo bacino e lui mi tenne tra il suo petto e la porta. Mise una sua mano dietro la mia schiena avvicinandomi il più possibile a lui ed io misi le miei esili dita tra i suoi capelli, scompigliandoli il ciuffo. Ci staccammo per riprendere fiato, lui mi sollevò, mise una mano sotto il mio sedere per reggere il peso e mi poggiò sul letto.

«Zayn dove vuoi arrivare?» dissi stendendomi lungo il letto mentre lui si mise sopra di me, appoggiandosi sui gomiti per non cadermi addosso. Giocherellò con i miei capelli nero corvino tra le dita prima di rispondermi.

«Non lo capisci proprio Wheeler ah?» mi disse ridendo per poi lasciarmi un leggero bacio sulle labbra.

«Non saprei Malik» lo stuzzicai un po' con un sorriso beffardo. Gli rubai a mia volta un bacio sulle labbra e ci mettemmo a ridere insieme, non conoscevo questo lato scherzoso di Zayn e sinceramente ne volevo scoprire altri.

«Sono attratto da te, Mad» quelle parole mi spiazzarono. Zayn Malik attratto da una come me? Benché il mio corpo fosse minuto e fragile, non era nulla di speciale. Avevo una seconda scarsa, non come Engel per esempio: lei aveva un ventre piatto, gambe magre e lunghe, un seno accentuato e dei fantastici capelli biondo platino ondulati. Ci conoscevamo già da qualche anno e lui ora era attratto da me? Va bene, la pubertà aiuta, ma non penso che abbia fatto un miracolo da un momento all'altro.

«Dobbiamo restare tutta la serata rinchiusi qui dentro?» dissi cambiando argomento, rotolai dall'altra parte del letto e feci per alzarmi ma lui con un braccio mi ributtò giù.

«In realtà si» disse appoggiandosi al suo braccio che a sua volta era appoggiato al materasso. Lo guardai stupefatta e perplessa, ma lui se ne accorse dato che mi tranquillizzò dicendomi che voleva solo dormire un po' e parlare. Annuii e ci ritrovammo a chiacchierare del più e del meno. Si era fatta ora di andare a dormire ed io continuavo a sbadigliare.

«Qualcuno qui ha sonno, meglio mettersi sotto le coperte» disse e un sorriso malizioso comparve sul suo volto. Non sapevo dove volesse andare a parare. Mi sedetti sul letto per togliermi le scarpe, alzai la trapunta per infilarmici sotto ma Zayn mi fermò prendendomi il polso per poi lasciarlo subito dopo.

«Non avrei intenzione di dormire con quei jeans, spero» mi scrutò da cima a piedi per poi riportare il suo sguardo sui miei occhi.

«E cosa dovrei fare? Dormire in mutande?» gli domandai retorica. Era ovvio che non avrei dormito in mutande. Di solito lo facevo, ma non con lui, non nello stesso letto.

«Se vuoi stare scomoda, fai pure» disse girandosi dall'altra parte e spegnendolo la luce. Scossi la testa ridendo anche se sapevo che non poteva vedermi e mi misi comoda nel letto, girandomi pure io di schiena. Restai sveglia per un po' sentendomi a disagio ma poi sentii le palpebre pesanti e sprofondai nel sonno. Un raggio di luce filtrava dalla finestra facendomi svegliare, quando alzai la testa mi accorsi di aver dormito sul petto di Zayn. Tenevo la guancia contro il suo petto mentre lui il braccio lungo la mia schiena. Presi il telefono per verificare che ore fossero e scoprii che era già mezzogiorno. Cercai di staccarmi dal nostro strano abbraccio ma lui non me lo permise, mi teneva stretta a lui. Anche se volevo restare avvinghiata a lui, dovevo tornare a casa e farmi un doccia e dopo svariati tentativi riuscii a scivolare via dalla sua presa. Mi misi le scarpe, presi le mie cose ed uscii dall'abitazione. Mentre tornavo a casa ripensavo a quello che era successo la sera precedente. Sorrisi e decisi di chiamare April per raccontargli l'accaduto, non nei minimi dettagli ma il minimo necessario.

 

 

...

 

Ti perdono solo se oggi esci con me. -Z x' scrisse lui altrettanto velocemente quanto me.

 

L'idea di passare un pomeriggio con lui mi allettava, ma non dovevo essere come le altre, dovevo resistere. 'Forse. -M x' risposi lentamente.

 

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