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Autore: Tom Riddle    19/01/2014    0 recensioni
Andrea è un ragazzo del distretto 10, che viene scelto per gli Hunger Games. Sopravviverà o morirà?
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Vengo risvegliato all'improvviso, nel cuore della notte. Ho sentito un rumore. Mi guardo intorno e vedo Antonio e Fortuna che fanno da guardia. Loro non si sono mossi di una virgola, almeno credo. Mi alzo e mi avvicino a loro. Dalle loro facce si capisce che se potessero di addormenterebbero all'istante.
-Avete sentito?- domando.
-Era uno degli animali nella foresta, sai com'è durante gli Hunger Games- risponde Antonio sbadigliando.
-E' già l'ora di cambiare guardia?- chiede Fortuna alzandosi ed andando a trovarsi un riparo per dormire.
Per tutto il resto della notte rimaniamo io e Antonio. Non ci diciamo nulla.
Quando gli altri si risvegliano e stiamo per partire, comincia a piovere. Questa proprio non ci voleva.
-Rimaniamo qui?- domanda Claudia.
-No, andiamo via- risponde Antonio.
-Sempre a nord- precisa Fortuna.
Non ci resta altro che andarcene. Prendiamo gli zaini e ci mettiamo in cammino sotto la pioggia. Tutte quelle goccioline che finiscono sulla pelle sembrano pietre che bruciano a più non posso. E all'improvviso comincia a girarmi la testa, quasi non ci vedo. Cado a terra e poi vedo gli alberi muoversi e venire verso di me. Vogliono schiacciarmi vicino ad un altro albero. Sto per morire. Poi vedo tutte le foglie degli alberi trasformarsi in piccoli uccelli. Sembrano ghiandaie imitatrici. Fischio, nella vana speranza che loro possano far capire agli altri che non sono più dietro di loro, nel caso non se ne fossero ancora accorti. Poi vedo il ramo di un albero puntare verso la mia pancia. Mi sposto, e man mano mi accorgo che non ci vedo più, è tutto nero, tutto buio.
Quando riapro gli occhi stranamente il buio che c'era prima sparisce, ci vedo ancora. C'è un sole accecante, ora, ed io sono disteso su un prato morbido. Sono morto?
Sento un rumore strano, di passi. No, non sono morto, se no non li sentirei avvicinarsi a me. E man mano si avvicinano. Sento il rumore dei rami che si spezzano, anche se pian piano il rumore si sente poco. Due sono le possibilità: o qualcuno si allontana, o qualcuno si avvicina senza farsi sentire.
Tento di alzarmi, ma sento le mie gambe pesanti, sono inchiodato a terra. E poi vedo qualcuno uscire dalla folta foresta e avvicinarsi a me.
E' qualcuno di piuttosto basso. Riesco a mettere a fuoco l'immagine, e vedo una ragazzina, quasi sembra una bambina, avvicinarsi a me. Somiglia tanto a quella del distretto 12. Non deve avere nemmeno tredici anni.
-Ho fischiato io al posto tuo- mi dice. -Ho visto che tentavi di fischiare, ma non ce la facevi, allora l'ho fatto io-
Tra le sue mani stringe un piccolo ago. -Sei stato fortunato, sai?- e mi fa vedere ciò che ha in mano. -E' di un ago inseguitore. Ti ha provocato un bel po’ di allucinazioni, eh?-
Annuisco, e subito dopo mi aiuta a rialzarmi.
-Quanto tempo è passato?- domando.
-All'incirca cinque ore- risponde. Dalla faccia che mi fa, capisco che ho sgranato gli occhi a più non posso. -Ora vado, ci si vede- e scappa nella foresta.
Ho una sola domanda: perché non mi ha ucciso?
Comincio a camminare a passi pesanti, dato che sento che potrei crollare a terra da qui a pochi minuti. Cammino verso nord, o almeno credo. Non ho più un punto di riferimento, e quindi potrei andare a nord come potrei star andando verso la Cornucopia, oppure nelle mani di qualche altro tributo.
Fortunatamente dopo un'ora di cammino da solo li incontro.
-La prossima volta non ti allontanare!- urla Antonio non appena mi vede.
-Sono stato punto da un ago inseguitore- gli spiego. Lui sgrana gli occhi, e dice:-Ci sono aghi inseguitori?-
Annuisco, e poi dice agli altri che è meglio andarcene subito da questo posto nel caso ci fosse un nido situato nelle vicinanze. Ci mettiamo subito in cammino, lentamente, ma camminiamo. La pianura è finita, sta cominciando una salita, forse verso una montagna o verso una collina. Nel tardo pomeriggio troviamo una piccola grotta e ci infiliamo dentro.
-Il sole non è ancora tramontato, vado a procurarci qualcosa da mangiare. Voi abbrustolite uno degli scoiattoli- dice Rossella dirigendosi dentro la foresta.
Circa dieci minuti più tardi si sente un urlo e subito dopo il cannone che spara. Ci guardiamo tutti in faccia, e ci dirigiamo verso la foresta. Ci mettiamo un po’ di tempo a trovare Rossella. E poi la troviamo. Distesa a terra, con la bocca spalancata, gli occhi granati verso il cielo, e una mano, quasi mangiata. Rossella è morta.

  
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