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Autore: Tomocchi    19/01/2014    11 recensioni
Prendete un vampiro, il classico vampiro bello e tenebroso. Fatto?
Bene, ora lanciatelo via!
Niklas, vampiro per necessità, nerd a tempo pieno e con seri problemi d'immagine, è quanto di più lontano possa esserci dai vampiri scintillanti dei libri per ragazzine. Scontroso, musone e fissato con i giochi per pc.
Addizionate all'equazione Jackie, una bimbaminkia fan di Twilight, One Direction e testarda come un mulo.
Niklas vorrebbe conquistare la bella della classe e Jackie renderlo un "vero" vampiro.
Riusciranno nell'impresa?
"Niklas! Sei un vampiro! Dovresti essere un figo della madonna e invece guardati! Sei brutto, scusa se te lo dico, davvero brutto!"
"Ma a te cosa importa? Sarò libero di fare quello che voglio!"
"No! Cavoli, no! Non posso permettere che un vampiro con grandi potenzialità si butti via così!"
"Grandi potenzialità? Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Vattene da casa mia subito!"
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Another Way- Un altro modo di essere vampiro'
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ANOTHER WAY
UN ALTRO MODO DI ESSERE VAMPIRO

 

Capitolo 13
Vecchie conoscenze

 
 

 

Provincia di Dublino, Casa di Niklas, Lunedì notte fonda.

Niklas stava in piedi, dritto e rigido, con le mani strette in pugni lungo i fianchi, di fronte alla porta di casa, dove stava un uomo che lui conosceva fin troppo bene.
“Ciao, Niklas! Quanto tempo.”, salutò l’uomo misterioso, con un sorrisetto gioviale.
“Niklas, lo conosci?”, domandò Jackie, preoccupata, vicino a lui.
“Purtroppo sì… lui è… il mio vecchio mentore…”, disse a denti stretti il ragazzo, fissando l’intruso con astio.
Quest’ultimo, con un sorriso, si alzò in piedi e si esibì in un profondo inchino riverenziale.
“Sono Stoyán Vasilliski, un lontanissimo parente di Niklas, da parte della zia della nonna di sua…”
Niklas lo bloccò subito, avvicinandosi all’entrata di casa per scostarlo malamente e aprire la porta, seguito da una trotterellante Jackie: “Non c’è bisogno di mentire, lei sa.”, sibilò, facendo entrare la brunetta in fretta e cercando di entrare a sua volta ma Stoyán la bloccò velocemente prendendolo per il braccio con forza.
“Lei sa… cosa?” sibilò, sperando di aver capito male.
Niklas fissò con una smorfia l’ex maestro, cercando di mandarlo via: “Lei sa che sono un vampiro.”, sbottò scocciato, sentendo lo sguardo di Jackie su di sé.
Stoyán a quella frase spalancò gli occhi, sorpreso. Con una forza sovraumana, lanciò il giovane vampiro a terra sul vialetto, il quale si lamentò, dolorante.
Maledizione, che male alla schiena!
“Posso sapere il suo nome, signorina?”, domandò ancora l’uomo, con un sorriso appena accennato alla ragazza, la quale stava sull’uscio al sicuro. Finché Niklas non l’avesse invitato in casa...
“ Io sono… J-Jackie, Jackie O’Moore, una compagna di scuola di Niklas.”, mormorò, mentre l’austriaco cercava di mettersi seduto.
“Oh, scuola! Di nuovo questo brutto passatempo… dovresti andare a lavorare, invece!”, esclamò Stoyán, raggiungendo il ragazzo con una camminata tranquilla. Gli mise il piede destro sul petto per tenerlo inchiodato a terra.
“Ma quale lavoro? Io non esco in pieno giorno per andare a lavorare, non c’è nulla di notturno!”, si lamentò il ragazzo, prendendo il piede dell’uomo per toglierselo di dosso.
“Lŭzhliv!”, esclamò il mentore nella sua lingua madre, il bulgaro. Niklas ricordava bene la sua nazionalità e sapeva che quella parola significava “Errato!”. L’aveva sentita così tante volte da aver imparato qualcosa.
“Ci sono moltissimi lavori ora che puoi fare di sera o di notte, piccolo! Non hai scuse!”
“Ah sì? Ad esempio quali?”, sbottò ancora il ragazzo, inviperito, sentendo dolore al petto a causa del peso.
“Addetto in un cinema, fattorino delle consegne, uomo delle pulizie,  controllo documenti in aziende, cameriere al ristorante, operatore call center, cuoco, commesso…”, iniziò ad elencare l’uomo con gli occhi fissi su di lui, prima di fare una pausa, squadrarlo dalla testa ai piedi e concludere con “… e magari anche spogliarellista, visto che sei venuto su così bene, in questi anni lontani.”
Sentì Jackie soffocare una risata strozzata. In quel momento avrebbe voluto ammazzarla!
Ci mancava solo lei…

***

Jackie era un po’ scombussolata da tutto.
Nel giro di poco si erano ritrovati quest’uomo tra i piedi e non sapeva cosa fare.
Sembrava pericoloso… ma era un bell’uomo, non tanto alto, poco più basso di Niklas a dir la verità, con quei capelli neri lunghi raccolti in una coda bassa e con dei ciuffi fuori che gli davano un’aria leggermente trasandata: in effetti non dava una bella impressione. Però quell’ultima battuta era stata divertente e all’inizio sembrava pure amichevole. Forse se Niklas se ne fosse stato buono…
“Nik.”, chiamò, leggermente ansiosa.
“Non vedi che sono un pochino occupato?”, sbottò ansante il suo amico, intento a spostare il piede dell’uomo dal proprio petto senza successo. Doveva essere molto forte.
“Oh, mettetevi un attimo in pausa…”
“Jackie, come ti ripeto ogni volta, questo non è un dvd in cui puoi bloccare la scena o un libro in cui puoi mettere il segnalibro! E guai a te se esci di lì!”, la minacciò, vedendola mettere un piede poco fuori dalla porta.
Jackie strinse le labbra, prendendo la rosa e tenendola ben stretta nella mano.
“Sono protetta!”, esclamò, agitando un pochino quel fiore che aveva la formidabile capacità di tenere lontani i vampiri. Ma ce ne era bisogno, perché Stoyán era leggermente piegato in due con una mano sulla bocca per coprire il fatto che stesse ridacchiando con Niklas che lo fissava tra lo sconvolto e il furioso.
“E ora, Nik, ascoltami. Fallo entrare, è il tuo vecchio maestro… magari può essere utile per la nostra causa..!”, sussurrò, facendo segno di entrare.
L’uomo guardò Niklas, inarcando appena le sopracciglia; alzò leggermente le mani, fece un cenno verso di lei e infine tolse il piede dal suo petto.
Niklas sbuffò, stanco; si rialzò con qualche scricchiolio delle ossa, battendosi le mani sui pantaloni sporchi di terra, e arrivò alla porta, sospingendo Jackie all’interno.
“Stoyán Vasilliski, sei invitato ad entrare a casa mia. Ma ricorda che posso revocare l’invito in qualunque momento.”, sibilò, mentre l’uomo sorrideva come prima ed entrava con un salto allegro.
Jackie si lasciò sfuggire un sorrisino a sua volta. Chissà se poteva sapere qualcosa di più.

Si accomodarono nel salotto: Niklas e Jackie seduti sul divano e Stoyán su una sedia presa dalla cucina, tutti e tre in silenzio.
Jackie non si perse d’animo e iniziò subito a parlare: “Posso cominciare? Allora… lei è stato… il maestro di Niklas, giusto?”, domandò per esserne sicura; al suo fianco, Niklas roteò gli occhi verso il soffitto, scocciato.
L’uomo sorrise serafico, appoggiando le mani sulle gambe per massaggiarsele appena: “Lŭzhliv!”
Ehm.
“Cosa vuol dire?”, chiese la ragazza, curiosa e un po’ a disagio. La faceva sentire ignorante così!
“Significa errato, nella lingua bulgara.”, rispose lui, senza cambiare espressione, anzi: se possibile sorrise ancora di più, come compiaciuto dalla domanda.
“Lei è bulgaro?”
“Certamente!”
“E quindi… perché errato?”, domandò ancora impaziente la giovane e lui sembrò ancora più orgoglioso e soddisfatto.
“Perché io non ero il maestro di Niklas. Io sono il suo creatore e tutt’ora il maestro, il mentore! Non sono morto e non mi ha rinnegato, è semplicemente fuggito!”, precisò, alzando la mano per muovere l’indice con forza.
“Ah.” Che precisino! Cavoli, la domanda era quella alla fine… ma… un momento…
Jackie si voltò verso Niklas, sorpresa, prendendolo per un braccio e iniziando a scuoterlo con prepotenza: “Fuggito? Perché fuggito? Niky, sei un’idiota! Un creatore è importante per un vampiro! Ma tutti i telefilm che ti ho fatto vedere non ti han insegnato nulla? Dovevi tenertelo stretto, considerarlo una persona importante, come in True Blood Bill con la sua pupilla Jessica, appena creata…” Non riuscì a continuare la frase perché Stoyán era scoppiato a ridere, facendo segno alla ragazza di fermarsi e di nuovo alzò l’indice.
“Lŭzhliv! Non siamo persone: siamo vampiri, mostri senz’anima tornati dal mondo dei morti!” puntualizzò ancora, con quel sorriso che in quel momento la brunetta avrebbe voluto volentieri prendere a schiaffi.
“E ti chiedi perché sono fuggito?”, borbottò Niklas, facendo un gesto con il braccio per indicare l’intera figura del maestro senza aggiungere altro.
In effetti, iniziava a capire… quell’uomo era saccente… puntiglioso…
“Oltretutto è uno stacanovista… anzi, sarebbe più corretto dire… che è stato lui a spingere Aleksej Stachanov a quel modo di lavorare eccessivo…”, mugugnò ancora il ragazzo, senza staccare lo sguardo da Stoyán, che sorrideva ancora più ampiamente mostrano i canini ben appuntiti e più pronunciati rispetto ad un normale essere umano: “Grand’uomo, Aleksej. La sua idea era geniale, l’ho certamente sostenuto. Il lavoro è tutto!”
Ora capiva perché prima era scontento del fatto che Niklas andasse ancora a scuola e del perché fosse fuggito… lui era un tale pigrone, il suo maestro tutto il contrario.
“Ok, mettiamo da parte questo tipo che non ho mai sentito, non capisco di cosa state parlando, ma non mi importa… – e di nuovo Stoyán sembrò divertito mentre Niklas si spiaccicava una mano sulla faccia – piuttosto, mi interessa sapere… tutto su voi vampiri!”, esclamò lei con voce eccitata. Sentiva il cuore in gola, troppo emozionata di avere davanti una reale creatura come lei si immaginava. Più o meno.
“Prima cosa… Insomma, c’è Niky che è innamorato di questa ragazza…”
“Non sono innamorato!”, ringhiò subito il vampiro chiamato in causa, punto sul vivo.
“Certo che lo sei, ebete! Potessi fare un video di com’eri prima… tornando a noi, è innamorato di questa bella ragazza… e, insomma, non c’è un modo per sfruttare qualche potere speciale o simile..?” domandò, strizzando appena l’occhio destro e dando di gomito a Niklas, che sbuffò inviperito con le braccia incrociate al petto.
“Guarda che tiro fuori una vongola…”, minacciò lui.
“ Fallo e ti ficco la rosa dove non batte il sole…”, aggiunse candida lei, rigirandosi il fiore tra le dita come a tenere fede alle proprie parole.
Non era la prima volta che c’era questo scambio di battute tra loro due: lei riusciva sempre a uscirne vincitrice e soprattutto aveva imparato a portarsi sempre dietro l’antistaminico per ogni evenienza. Meglio prevenire che curare.
 Stoyán si massaggiò il mento, fissando un punto indefinito davanti a sé, come a dare una risposta più esauriente possibile.
“Come certi fiori o animali… da buoni predatori quali siamo, abbiamo le nostre tecniche e, riguardo a questo, posso dirti che siamo esperti nell’arte dell’ipnosi oculare, per bloccare il nostro obiettivo.”,  spiegò, gesticolando spesso per indicare i propri occhi e Jackie; la ragazza sentì Niklas irrigidirsi al suo fianco, le labbra strette e gli occhi ridotti a fessure. Chissà che gli prendeva ora!
“Quindi potresti usare questa cosa anche su Rogan… convincerla a mettersi con te…”, disse divertita. Certo, scherzava, ma Stoyán scosse il capo, facendo segno di no anche con l’indice: “Lŭzhliv! L’ipnosi non dura molto. A seconda dell’età del vampiro può variare dai 5 ai 50 minuti.”, spiegò l’uomo, aprendo la mano per mostrare tutte e cinque le dita.
Certo che gesticolava davvero tanto! E le stava venendo un gran sonno…
Jackie sbadigliò, coprendosi la bocca con la mano. Dando un occhio all’orologio sul telefono notò che erano quasi le due di notte. “Sì, certo, ok… io… credo che andrò a letto, buonanotte e fate i bravi…”, mugugnò, mentre si alzava per stiracchiarsi e dirigersi verso la camera degli ospiti, ma fu bloccata da una mano che pareva essere quella di Niklas.
“Dove stai andando?”, le domandò il ragazzo, alzandosi a sua volta.
“ A letto, l’ho detto. Ma mi ascolti?”, si lagnò, prima di sbadigliare ancora, sopraffatta dalla stanchezza.
“Ti ho chiesto dove, idiota. Nella camera degli ospiti?”, insistette il vampiro più giovane mentre un curioso Stoyán li osservava in silenzio.
“Certo. E dove sennò?”, voleva solo buttarsi a letto, avevano camminato fino a casa di Rogan; perché Niklas non la lasciava andare? Uffa.
“ Oh. E lasceresti dormire un povero maestro sul divano, scomodo, con tutti gli anni che ha..?” mormorò Stoyán, prima di essere fulminato con un’occhiataccia dell’allievo.
“ Tu: camera degli ospiti; Tu: in camera con me. “ sentenziò Niklas, indicando prima l’uomo e poi la ragazza, senza ammettere alcuna replica.
Jackie fu quindi trascinata in camera, sorpresa, con la testa improvvisamente piena di pensieri: dormire in camera sua? Cioè, con Nik? Nello stesso letto? O lui per terra e lei sul letto? Oddio, ma parlava sul serio?
Ok, prima aveva sonno, ma ora si sentiva ben sveglia!
L’austriaco lasciò la brunetta in camera, per andare a prendere la sua borsa nell’altra stanza e tornare con essa tra le mani.
“ Ora ti cambi e vai a letto. “ sbottò lui, girandosi per darle le spalle ed evitare quindi di vederla solo con l’intimo addosso. Mah, gli sembrava un po’ nervoso… proprio non lo capiva!
Con un sospiro si cambiò e si infilò il pigiama rosa con dei coniglietti bianchi prima di mettersi a letto sotto le lenzuola.
“Fatto.”, mormorò, tirandosi le coperte fin sopra gli occhi. Fu la volta di Niklas di cambiarsi e indossare maglietta e pantaloni della tuta: la sua tenuta casalinga, insomma.
Jackie sentiva una leggera agitazione, mista ad emozione… dopotutto era la prima volta che dormiva con un ragazzo!
E per di più vampiro, creatura che amava da quando aveva circa quattro anni. Probabilmente era la stanchezza che le dava alla testa. Il moro era solo un amico, nulla di più… ma quanto era difficile tenere questo pensiero?

***

Niklas era a dir poco furioso.
Nonostante si fosse nascosto bene in Irlanda, il suo vecchio maestro era riuscito comunque a ritrovarlo! L’indomani gli avrebbe chiesto come aveva fatto. Un essere anonimo come lui era praticamente impossibile da trovare – nessuno si ricordava di lui. Oppure per colpa di Jackie che lo stava rendendo “bello” iniziava ad avere più visibilità? Che lo avesse trovato in seguito a delle voci? Con un grugnito si sistemò a sua volta sotto le coperte, vicino alla compagna.
Una ragazza scema, per altro. Lei non ci aveva fatto caso, ma lui si era accorto benissimo che Stoyán l’aveva ipnotizzata e spinta ad andare a letto. Probabilmente perché la ragazza faceva troppe domande. La sua tattica era quella di distrarre la gente con i suoi gesti, così da poter esercitare il suo potere senza disturbo.
Inoltre, il maestro aveva fissato Jackie con troppa insistenza a parer suo. Non avrebbe permesso che la puntasse come preda! Innanzitutto, il sangue della ragazza era solo suo. E solo lui poteva berlo giusto un goccetto una volta a settimana. Seconda cosa, se Stoyán aveva fame, doveva andare a cercare altrove: la brunetta era utile per aiutarlo a conquistare Rogan. Infine, come terza cosa, anche se avesse voluto eliminarla… non doveva accadere in casa propria. Non voleva schizzi di sangue o cadaveri in giro per casa. La polizia l’avrebbe sicuramente collegato a lui e chissà che casini sarebbero venuti fuori.
L’arrivo del bulgaro era stato solo un intralcio bello e buono… che nervoso.
Era un po’ difficile dormire: il cuore della ragazza al suo fianco batteva fin troppo forte… Diamine, sembrava avere dei tamburi nel letto..
“Cos’hai, non riesci a dormire?”, mugugnò lui a occhi chiusi, con la faccia mezza affondata nel morbido cuscino di piume, steso a pancia in giù.
“Beh, non è semplice… insomma, c’è un altro vampiro di là…”, sussurrò lei, a voce bassa.
“Oh, tranquilli, se dovete fare le vostre cose da coppia non mi date alcun disturbo! Forza, Niklas, dacci dentro!”
Sentì la voce di Stoyán provenire dalla camera degli ospiti e Niklas ringhiò basso, ancora più nervoso, mentre Jackie gemeva un basso “oddio…”, probabilmente per la vergogna.
“Noi non abbiamo quel tipo di rapporto, e stai zitto!”, esclamò il giovane vampiro, stringendo le mani a pugno.
“ … Oh, capisco, devi avere qualche problema… Insomma, dormire con una ragazza di fianco senza farci nulla, alla tua età…”, commentò ancora l’uomo, la voce appena attutita dalle pareti della casa.
“Fallo smettere…”, pigolò Jackie. Niklas era a dir poco furioso.
“Ah, no, tu hai deciso di farlo entrare! Dovresti essere tu a farlo star zitto! È una piaga! Chiedimi ancora perché sono fuggito, su, chiedimelo ancora!”
“Lŭzhliv! Non sono una piaga, sono un uomo pignolo e insopportabile!”, commentò allegro il maestro.
“ ZITTO!”, esclamarono in coro i due ragazzi, sinceramente distrutti e stressati da una presenza così molesta.
Doveva trovare il modo di liberarsene.
Si addormentò, agitato…

***

Casa di Niklas, Martedì mattina tardi.

Jackie era lì, ferma, nel letto, ancora sotto le coperte, in attesa e preda di un grande dilemma.
Aprire gli occhi e trovarsi la faccia di Niklas davanti? Oppure scivolare fuori dal letto facendo finta di nulla? Perché era così agitata? Basta, non avrebbe più dormito con lui, Stoyán o meno presente.
Alla fine si decise e aprì gli occhi, trovando davanti a sé il vuoto. Niklas era già in piedi? Non poteva crederlo possibile. Prese il cellulare e notò che erano circa le undici. Accidenti, aveva saltato la scuola? Quindi quel cretino di vampiro era andato alla Fitzgerald senza di lei? Avrebbe anche potuto svegliarla!
Con uno sbuffo infastidito si mise seduta, si raccolse i capelli in una coda bassa con un elastico e si alzò per andare in cucina in cerca di cibo.
Passando davanti alla camera degli ospiti, notò che il maestro ancora sotto le coperte, con le tende tirate e buio assoluto: almeno di lui non avrebbe dovuto preoccuparsi.
Arrivata nel salotto, dove era accesa solo una abatjour, quasi ebbe un infarto nel vedere Niklas seduto sul divano con il computer sulle gambe intento a giocare.
“Cioè, tu sei qui a giocare, invece che essere a scuola?”, esclamò la brunetta, sorpresa. L’austriaco alzò una mano per farle cenno di andare.
“Disse la ragazza che fino a un minuto fa era ancora a dormire nel mio letto.”, bofonchiò, mettendo in pausa il gioco per girarsi a guardarla. “E comunque, buongiorno.”
“Buongiorno.”, borbottò lei, dirigendosi in cucina in cerca di una tazza: si sarebbe fatta un bel tè caldo. Certo era troppo tardi per fare colazione – a meno che non avesse fatto un brunch – ma di certo non con dei sedani.
“Stoyán dorme ancora.”, disse, mentre versava l’acqua nella mug, e Niklas sospirò sollevato.
“E meno male. Per fortuna è un vampiro vecchio stampo che si rifiuta di uscire di giorno. Non riuscirei a sopportarlo anche ora.”, mugugnò, alzando le braccia per stiracchiarsi.
“Colpa tua che hai voluto farlo entrare. Non ti sei accorta che ieri sera ti ha ipnotizzato? Eri fin troppo curiosa…”, gli fece notare, e Jackie ci rimase di sasso.
Ipnotizzata? Per quello aveva sentito quell’improvvisa stanchezza? Eppure sul momento le era sembrata normale, ragionevole… Ma in effetti, come poteva essere stanca con ben due vampiri nella stanza? Non avrebbe mai sprecato una tale occasione, ora che ci pensava.
“Giuro che non me ne sono accorta!”, si lagnò, mettendo la bustina del tè alla pesca in infusione prima di raggiungere Niklas sul divano.
“Infatti è parecchio bravo.”, convenne il vampiro, riprendendo a giocare.
“Ehi, ehi, chiudi quella roba, che devo prepararti.”, lo bloccò Jackie, alzando un sopracciglio.
“Prepararmi? E per cosa?”, domandò sorpreso Niklas. Oh, povero ingenuo… credeva di aver finito il programma!
Jackie sorrise, tirando fuori il famoso foglietto da non si sa dove.
Difatti Niklas la squadrò cercando di capirne la provenienza.
“Stasera… ascoltami bene… come indicato nel programmino – e picchettò l’indice sulla Fase 3 – combatterai contro un licantropo!”, esclamò soddisfatta.
Niklas la fissò per una decina di secondi con una faccia indecifrabile.
“I licantropi non esistono.”
Jackie lo fissò con una faccia indecifrabile.
“Balle! Non si raccontano bugie!”, sibilò inferocita, mollandogli un pizzicotto “Che prove hai?”
“ Ehm. Trecento anni di vita?”, fece notare il ragazzo, stringendosi nelle spalle.
“ Beh, è ovvio: Vampiri e Licantropi sono nemici mortali, di certo non li incontri per strada! Insomma, Nik, in ogni libro, telefilm, storia e tutto quello che vuoi, c’è un vampiro e un licantropo che si contendono una ragazza! Forse non lo sai, ma c’è un licantropo che si aggira sicuramente sotto casa di Rogan! Insomma ,vogliamo parlare di Jacob, di Tyler, di… Alcide…”
Un rivolo di bava le uscì dalla bocca e si affrettò ad asciugarlo con la manica del pigiama, sotto lo sguardo di un disgustato Niklas.
“Che mondo sarebbe senza di loro? Questi bei ragazzoni dal fisico impeccabile, dolci ma animaleschi, sono un vero e proprio ostacolo tra il vampiro e la sua amata.”, concluse, con uno sguardo sognante e le mani congiunte.
Niklas scosse il capo, tornando a fissare il pc.
“L’importante è crederci.”, bofonchiò, prima di sentire un flebile “Lŭzhliv..! I licantropi non esistono se non nella fantasia, sono solo il frutto di un ubriacone, che un tempo vide un cane lupo alzarsi su due zampe per fare un po’ di spettacolo..!”
Sia Niklas che Jackie si voltarono verso il corridoio, in silenzio.
“… è inquietante. Origlia le nostre conversazioni…”, mugugnò la ragazza, stringendosi le braccia al petto.
“ Lŭzhliv… siete voi che parlate a voce troppo alta….”
Calò di nuovo il silenzio.
Jackie andò in camera a prendere il proprio cellulare e mostrò a Niklas l’icona di Whatsapp, l’applicazione per messaggi gratuita.
Ora ci mandiamo messaggi qui per parlare.
Chiaro?

Niklas prese in mano il proprio telefono per rispondere.

Non è assurda come cosa?

Jackie inarcò il sopracciglio, scrivendo subito un nuovo messaggio.

No, se il tuo maestro ascolta ogni nostra parola.

Non smetterò mai di ripetere che è colpa tua.

Smettila!

La ragazza mollò subito un pizzicotto al ragazzo, il quale mugolò di dolore. Ma guarda te se dovevano pure litigare via chat…

Alla fine, Jackie se ne andò verso tardo pomeriggio, sconfitta e distrutta. I licantropi non esistevano. Che tristezza! Dopo aver visto i vampiri, credeva… credeva…
Certo, non era una fan di quelle creature, ma se ne dispiaceva comunque.

                                                                        ***

Casa Macklemore, Martedì pomeriggio

Quella mattina né Niklas né Jackie si erano presentati a scuola.
Rogan si scoprì gelosa della cosa. Perché doveva esserlo? Niklas aveva fatto una sottospecie di serenata, l’aveva spiazzata, mandata in confusione… quello spettacolo bellissimo era stato solo per lei, non per Jackie. E allora perché mancavano tutti e due?
Non la smetteva di farsi domande e si odiava per questo. Non avrebbe dovuto porsi quei quesiti e non avrebbe dovuto essere gelosa.
Lei era già felicemente… beh, non proprio… fidanzata con Ryan, un ragazzo bello e atletico: infatti giocava come riserva in un’importante squadra di calcio che ora non ricordava, ma il punto non era quello.
Cos’era più importante? La sicurezza oppure l’amore?
Certo, amava Ryan, stavano insieme già da due anni… ma non si sentiva soddisfatta come all’inizio, anzi. Negli ultimi tempi il loro rapporto era diventato superficiale. Non poteva fare a meno di pensare di volere qualcosa di più dalla vita.
Non le mancavano i ragazzi, aveva ricevuto sempre tanti inviti ad uscire e lei li aveva rifiutati tutti, ma Niklas… Niklas era diverso.
Forse perché era straniero, forse perché aveva tentato un approccio diverso con lei, forse perché non era stato così sfacciato, o perché aveva scoperto che quel ragazzo aveva un fascino nascosto tutto da scoprire…
Voleva davvero conoscerlo di più, sapere quanto era interessato a lei.
Si morse il labbro inferiore, sfogliando distrattamente il libro che aveva ricevuto in regalo proprio dal moro per il suo compleanno.
Era così confusa e combattuta…

 


 

AskAnotherWay
(per altro, ho cambiato l’avatar, vi piace? :D fatemi sapere! E fate domande >8D )

 

Note Finali: Ecco l’arrivo del maestro. Giusto un altro personaggio a mandare in manicomio il povero Niklas. Ma pensavamo fosse inevitabile che una figura del suo passato saltasse fuori! Poi io lo trovo un personaggio così divertente…Ho in mente di scrivere qualcosa a parte su di lui un giorno (molto lontano, magari dopo il trasloco).
Per il resto, i pensieri di Rogan iniziano a venir fuori e non riesce a rimanere indifferente a Niklas…vedrem, vedrem…!
Ringrazio allemessina, Blackrose_96, Kleis, LadyAndromeda, MarshBocchan e PinkyRosie e VIP_until_whenever per aver messo la storia nelle seguite, a Blackrose_96 per averla messe nelle preferite, e Kleis, PinkyRosie, lovelymangaka, Mojita_blue, chiaraEB e Blackrose_96 a per aver recensito la storia! Grazie, grazie, grazie!! *O*  *si sente realizzata*
E complimenti a chi ha risolto l'indovinello! :D
Alla prossima!



 

 

   
 
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