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Autore: brendy    19/01/2014    4 recensioni
Come abbiamo fatto a perderci in cinquanta metri quadri?
Ma non lo dice, non le scrive, non fa niente.
E si odia un po' di più perchè è anche per quel niente se hanno litigato.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dusk
Quinto capitolo – 5 am
 
 
Coco quella scena l’ha immaginata decisamente troppe volte, in posti diversi, con un tempo migliore e un orario decente, sicuramente non alle 5 di mattina a camminare per strada, con un gelato al pistacchio e Niall in silenzio al suo fianco.
Certo, hanno parlato delle cose banali, di quello che vogliono fare nelle vacanze estive —perché la Grecia è sembrata la proposta più intelligente che Liam abbia mai fatto.
Fa leggermente freddo, il sole sta sorgendo e Niall sta pensando a come iniziare l’argomento, sperando che il coraggio non lo abbandoni.
Coco, che in quelle vans ci ondeggia fin troppo bene, ridacchia alla battuta stupida, arriccia il naso per l’odore della sigaretta che si è appena accesa il ragazzo e sente il cuore tremare leggermente, quando lui le prende la mano e lei lo sa, Niall non è uno da gesti romantici, da cene a lume di candela, mazzi di rose e cioccolatini per S.Valentino e si dimenticherà sempre il giorno dell’anniversario e di fare scenate di gelosia.
Per questo motivo le guance di Coco si colorano di rosso quando lui la prende per mano e non osa distogliere lo sguardo dal marciapiede, mentre lui con la coda dell’occhio, si sofferma su ogni dettaglio, giusto per capire la situazione.
“Sai, ieri sera,stavo pensando che non sono stato del tutto sincero nei tuoi confronti”
E quei battiti accelerati non ci dovrebbero essere, tantomento le mani che tremano e i respiri che si fanno più affannati.
“Hai preso la pizza margherita al posto di quella coi funghi?”
“Si tratta di..”
“Non dirlo, lo so!”
Niall stringe di più la mano e Coco vorrebbe tirargli un pugno, perché l’ha desiderato così tanto che adesso non sa nemmeno come comportarsi e lei odia essere impreparata.
“Davvero?”
“Certo, non vuoi più venire al concerto dei Rizzle Kicks con me perché ti fanno schifo”
“No, a quel concerto ci vengo lo stesso. Non ti lascio in mezzo ad una folla di teste di cazzo”
“Saresti geloso?”
“Se fossi Louis sicuramente si”
Coco rotea gli occhi e rimane in silenzio, perché ora si sono fermati e Niall ha paura, lo si legge negli occhi troppo azzurri, troppo ghiacciati e che lei non ha mai conosciuto così bene.
“Io.. sono un coglione”
“Questo lo sapevo già”
“No, perché ho fatto un sacco di stronzate e perché io avevo già tutto quello che volevo, da troppo tempo e non me ne sono mai accorto”
“Sei proprio un coglione allora”
“E perché mi ricordo tutto”
“Ricordare cosa?”
Della notte della festa, delle tue labbra sulle mie, del bacio, dei tuoi occhi, del tuo sorriso, io che me ne vado, della porta chiusa, di te che ridi e poi piangi, dei tuoi insulti. Mi ricordo delle volte che non ho fatto niente quando tu aspettavi solo me, di quel coglione del tuo ex che ti ha fatto piangere, delle notti passate a guardare film e riempirci di pop corn. Mi ricordo quando ti raccontavo cose che non volevi sentire, quando ti ho vista davvero cambiata, non più la bambina con cui giocavo a nascondino nel cortile sotto casa, quando avrei voluto essere il tuo primo bacio ma ho lasciato che quel coglione di Max Offort lo facesse al posto mio.
E mi ricordo tante cose, che però non saprò come dirti e forse, più in la, te le scriverò perché devi davvero sapere come sto io in questi momenti, come mi sono sentito in quel tempo in cui tu c’eri ma non mi vedevi.

“Quello che nemmeno tu hai dimenticato”
Coco ha mal di testa, i pugni che gli darebbe sono arrivati ad un totale di dieci e quella non le sembra una conversazione appropriata a quell’ora del mattino.
“Niall non è divertente”
“Sono serio”
“Ed io continuo a non capire”
E proprio non ce la fa a non baciarla, a non stringerla perché Coco era li a guardarlo persa, indifesa e lui ha aspettato troppi anni, troppe ore e adesso vuole rimediare.
Coco lo bacia meglio di quella notte, perché l’alcol non c’è, perché nessuno dei due fingerà che questo non sia mai successo.
Lo bacia e non si accorge nemmeno di essere finita in camera di Niall fin quando inizia a fare fin troppo caldo e i vestiti sono insopportabili, perché entrambi hanno bisogno di approfondire quel momento, i gesti, l’odore della pelle mischiato a quello del profumo di pochi soldi comprato al mercato del Sabato.
“Giuro che mi dispiace di essermene accorto così tardi”
Sono sussurri, mentre Niall si preoccupa di coprire i loro corpi con le lenzuola e dalla finestra si può vedere il sole illuminare la stanza.
“Non —non rovinerò tutto questa volta”
Coco sorride, lo bacia più forte e per un momento, si dimenticano di tutto. Poco importa se non c’è un ‘ti amo’ detto ad alta voce, entrambi non sono da smancerie e i gesti, per loro, valgono più di semplici parole.
 
 
 
Le urla nelle loro litigate non sono mai mancate, così come i pugni sul petto che Fay e la poca forza che ha gli tira, le lacrime che a lui piace togliere con i baci e i pollici, i silenzi, le mura troppo strette e il rumore delle porte sbattute.
Harry li preferisce a quello sguardo basso, alle labbra screpolate che adesso non parlano.
Sono in quella situazione da quindici minuti e lui non sa se preferiva il freddo del marciapiede al freddo che c’è in quella stanza.
“Come ti immagini la tua vita tra qualche anno Harry?”
Fay li sa già i suoi piani, ne avevano parlato una sera davanti ad una cena bruciata sui fornelli.
“Con te”
“E poi?”
“Nel nostro appartamento, perché di prendere un'altra casa non mi interessa, li ci sono troppe cose che non tornerebbero. Con Niall e Coco, Zayn, Liam, Louis che ci chiamerebbe in momenti non opportuni” ridacchia, Fay ha il cuore in gola e si sta stringendo con una mano la pancia piatta ma che lei già vede più gonfia “mi piacerebbe avere un cane, perché il tuo gatto mi fa starnutire ogni cinque minuti, ma mi importa che tu ci sia. Perché questa non è la fine vero?”
E non ce la fa proprio a rispondergli, perché la nausea si sta facendo sentire e lei ha bisogno di sedersi. È più pallida, questo Harry l’ha notato da subito, gli occhi lucidi l’hanno subito preoccupato e il fatto che lei non parli, quando solitamente adora farlo, gli sta mettendo l’ansia.
“Qualsiasi cosa possiamo affrontarla insieme”
“Questa Harry.. è una cosa più grande di noi”
Si avvicina di qualche passo ma non si siede accanto a lei, perché dev’essere pronto a correre via prima di piangere e spezzarsi.
“Non—”
“Sono incinta”
Lo sente ridere nervosamente, perché si, gran bello scherzo Fay!, davvero un’ottima trovata questa.
“Cosa?”
Fay trema, lo vede dalle spalle magre coperte dal maglione grande, dai singhiozzi e le mani tra i capelli.
“Aspetto un fottuto bambino”
Non te ne andare.
Ho paura.
Ti prego, non odiarmi.

Si siede accanto a lei, non sapendo bene cosa dire e con le gambe che cedono.
Sono troppo giovani, questo lo sa anche lui, sa benissimo che Fay non è una da matrimoni, i bambini li vuole ma se n’è sempre parlato ad un’età più matura.
C’è silenzio e Fay piange, piange così forte che anche i vicini potrebbero sentirli ed Harry per la prima volta, sta rimpiangendo i loro vecchi problemi; bollette, se la coperta è meglio azzurra o marrone.
“Va bene” va bene cosa? “Ci siamo dentro in due in questa situazione, ce la possiamo fare”
“Non.. sei arrabbiato?”
“Perché dovrei?”
“Ti sto rovinando la vita Harry”
La vede piccola, fragile come non lo è mai stata e si rende conto di amarla ancora un po’ di più.
“Vieni qui stupida”
Fay esegue, in silenzio e si lascia abbracciare, mentre alcune lacrime ancora scivolano sulle sue guance e i suoi baci non riescono a calmarla.
“Perché non me l’hai detto?”
“Dovevo prepararmi a vederti andare via”
“Credevi davvero che avrei fatto una cosa del genere?”
“L’ho pensato” ammette.
“Non ti lascerei nemmeno se avessi una malattia o se dovessi arruolarmi nell’esercito. Sono qui, per te, per noi”
Fay non sa che cos’abbia fatto di buono per trovare Harry, non quando lui è così giusto che difficilmente riesce a descriverlo.
Harry l’ha accettata quando nemmeno lei si capiva, quando al loro primo appuntamento è arrivata con venti minuti di ritardo e i capelli bagnati dalla neve.
“Scusa”
“Ce la faremo”
“Lo so”
La prende in braccio, sistemandola sul divano vecchio di quell’appartamento e senza aggiungere altro, accende la televisione per far partire un film.
La bacia più volte, togliendole le lacrime e le sorride, perché loro non sono finiti, ci sono ancora e va davvero tutto bene.
Fay gli si preme addosso, nascondendo il viso nell’incurvatura del suo collo e torna a respirare normalmente, avendo la certezza che non resterà sola, perché Harry le ha appena promesso che ce la faranno e che la tiene con sé, stretta.
Si addormentano prima  ancora dell’inizio del secondo tempo, in quel divano troppo piccolo e che non è fatto per due persone, ma che a loro va più che bene.




 
HEEEEEEELLO!
allora come state?
io sono tornata dal weekend e si, ho sciato finalmente lol
hahahaha spero abbiate passato un bel fine settimana anche voi :))
che dire sinceramente?
è l'ultimo cpaitolo prima dell'epilogo e davvero, mi costa un sacco postarlo perchè non voglio affatto che questa mini-long finisca.
quanto mi mancherà, insieme a tutti i personaggi incasinati e con i loro problemi.
aiuuuuuto!
però come vi avevo promesso, oggi posterò anche la nuova fanfiction ed è una long e li, avrò davvero tanto da dire quindi mi scuso già in partenza per lo spazio autrice che sarà assurdo lol
(((la posto stasera, o prima di cena o subito dopo e si chiamerà Imaginary girl)))
bene, detto ciò passo al capitolo che è molto intenso??, e che fa chiarezza su tutte le varie storie della storia!
ringrazio tutte le persone che la seguono,chi perde il suo tempo per leggerla -spero però ne valga la pena eh!- e chi la recensisce, perchè mi fate felicissima.
spero che vi sia piaciuto e non vedo l'ora di sapere quali siano i vostri pensieri su esso.
un bacio grande e alla prossima
brendy
<3
<3
<3

 

 
  
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