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Autore: Kvothe97    19/01/2014    1 recensioni
"E arriverà un giorno in cui il Verbo avrà corpo e sarà di straordinaria bellezza. Per lei gli eserciti si schiereranno, per lei ci sarà morte e sangue, per lei si soffrirà.
Porterà rovina ma verrà chiamata Salvatrice.
Porterà Morte ma verrà chiamata Vita"
Profezia della Suprema Rivelazione
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 8

Fuggire da Nibeluria

 

Soffiava un vento caldo quel giorno. Kanda era vestito con degli stracci, il cappuccio ben calato sui capelli verdi. Il portone principale di Nibeluria stava davanti di lui. Ora bastava solo avvicinarsi e avere fortuna.

No, non fortuna. Abilità.

Aveva salutato Lem mostrandogli i due cadaveri. Il suo amico se ne era liberato bestemmiando come non mai. Kanda se n'era dovuto andare in fretta e furia. La città era agitata, lo si sentiva dall'aria, dai sussurri, dagli sguardi torvi. Erano in molti a voler uscire quel giorno.

Si mise ad analizzare tutte le opzioni.

Poteva mimetizzarsi tra i sacerdoti ma le sue vesti erano troppo logore adesso. Poteva mimetizzarsi tra i mendicanti. Si quella era un idea.

Ma... no, si sarebbe rimediato solo un calcio.

Poteva dire di essere un'altra persona.

Ma... no, che senso aveva stare incappucciato?

Oppure... poteva usare i poteri.

No, pensò. Devo imparare a cavarmela senza di essi. Senza di quelli sono debole, devo diventare forte.

Ma sono parte di te, disse una voce dentro la sua tesa. È come non voler usare le mani. Non ha senso.

No, io voglio comportarmi da uomo. Devo cavarmela senza di essi.

Ma tu non sei umano, sei un Q'uoin. Sei un capelli verdi, un Elementale della Foresta, sei un Kotash'malann, un Possessore. Sei un Piega Volontà. Un Gothmarak, un difensore d'alberi. Sei abitante della Vecchia Foresta, Dell'Immenso Verde. Q'uoian. Sei suddito di sua maestà Valanandiss V'domar, sovrano millenario di Q'uoian e protettore del Credo di Zumtharaan. Non sei un Umano.

Chiuse gli occhi.

Perché rinnegare ciò che era? Aveva paura di morire a causa dei poteri? Un Q'uoin non teme la Kotash, la Magia. Un Q'uoin la usa, la assapora ogni istante. E sopratutto la usa a fin di bene. Quindi non avrebbe esitato.

Pensa ad Ayliss, alla tua piccola allieva. Pensa che ora è sola.

Pensa che qualcuno può averla trovata.

Sola.

L'ha toccata.

Sola.

Guardata con occhi da predatore.

Sola.

Da lupo.

Sola!

Doveva uscire. E subito. Ogni secondo passato a rimuginare era un secondo in più sprecato per salvare Ayliss.

Doveva proteggerla. Era il suo dovere. Lo aveva giurato davanti alle stelle, davanti alla foresta, davanti alla Selvaggia Natura. E un voto fatto alla natura non va dimenticato.

Si avviò verso Il portone. Le guardie osservavano tutti con sguardo spietato. per loro erano alla stregua di animali.

Che il Supremo vi possa guardare bene

Mano a mano che si avvicinava sentiva il suo cuore battere sempre più forte. Quelle lance avevano la punta affilata.

-Buoni soldati siete, sì sì. Proprio bravi. Non è che potete far passare un buon mendicante?-

-No.- rispose seccamente una guardia.

Ottimo.

-E perché mai?-

-Fottiti.-

Buoni soldati siete sì sì.

-Avvicinati, buon soldato.-

La guardia lo guardò dubbioso.

-E perché mai dovrei, sporco mendicante?-

-Perché io sono... Korrado Gaujar... ehm... Uomo del Domani!-

Le guardie risero.

-è che sarebbe?-

-L'Uomo del Domani sa ciò che accadrà. L'Uomo del Domani sa che vi svegliate la mattina con i crampi allo stomaco. Sa che odiate i poveri mendicanti come me che chiedono cibo e magari acqua. Sa che per voi noi siamo topi, sorci! Sa che siete superiori a noi, perché voi portate la forza del Supremo nei Grandi Confini del Mondo!-

Le guardie sembrarono interessate.

Stupidi bastardi. Basta adularvi per farvi cambiare idea.

-Avvicinati su. Lascia che ti tocchi.-

Kanda posò la sua mano sulla spalla del soldato e gli sussurrò all'orecchio: -Ti ordino di aprirmi il portone. Se ti vengono fatte delle domande dì che io posso passare. Se mi attaccano difendimi.-

Un Comando faticoso. Sentì le sue gambe tremare.

Il soldato si mosse come un Non-Morto. Ordinò di aprire il portone. Tutti lo guardavano con stupore. Poi fecero lo stesso con Kanda.

-Ehi che succede? Che fai, Kop?-

-Lui può andarsene.-

-E perché?-

-Perché è un Uomo del Domani.-

I soldati si guardarono perplessi.

Uno guardò Kanda con gli occhi socchiusi e per un impercettibile secondo aumentò la stretta del manico della sua lancia.

Le orecchie gli fischiarono. Come se fosse pronto ad un imminente attacco. Ma non ci fu. Il soldato allentò la presa sulla lancia e annuì-

-D'accordo, manda via questo stronzo. Non voglio sentirlo dire nuovamente delle cazzate.-

-Dei buoni soldati, sì sì.- Ripeté Kanda.

Poi camminò lentamente fuori da Nibeluria. Appena sentì il portone chiudersi dietro di lui poté smettere di trattenere il fiato. Levò lo sguardo verso il cielo e sopra di lui passò un grande uccello.

Se potessi davvero cambiare il mio aspetto come tutti pensano diventerei di certo un uccello. Almeno la troverei senza difficoltà.

Ma lui era abituato alle difficoltà. Ripensò ad un avvenimento, risaliva forse ad una trentina di anni fa, quando venne addestrato dai monaci M'ashman. Uno dei monaci, G'hunan, gli disse: “La concentrazione è la chiave di ogni cosa. Se riesci a ponderare le tue decisioni, i tuoi pensieri, allora la via da seguire sarà più semplice e più facile da vedere.”

Aveva mostrato a Kanda la sua collana. Aveva attaccato un ciondolo a forma di 8, formato da due rubini con un contorno d'oro.

“questa mi venne data dalla mia nipotina. Ha a malapena sette anni. È veramente molto giovane. Anche questo piccolo oggetto, questo ricordo è una via da seguire. Avere qualcosa che ci è stato donato o che apparteneva a una persona cara ci ricorda che, anche se è molto distante, è comunque vicina a noi.”

Poi la strinse con forza.

“E se la stringi e ti concentri. Se ponderi i tuoi pensieri riesci a vedere ancora con più nitidezza la via da seguire. E riuscirai a vedere... anche quella persona.”

Il ricordo del vecchio G'hunan, che ormai era morto da qualche anno, era ancora nitido nella sua mente. Ricordò con affetto quel vecchio monaco ma tra tutti i suoi insegnamenti questo era quello che più lo aveva affascinato perché dopo che finì di parlare Kanda non poté che pensare ad una cosa che si era insinuata nella sua mente come un tarlo. Forse questo tipo di concentrazione poteva essere usato in un altro modo. E, negli anni di addestramento per perfezionare i suoi poteri, scoprì che era possibile. Stringere con forza un oggetto, un frammento di quella persona e vedere la via. Una cosa che pochissimi Possessori potevano fare.

E allora capì dove doveva dirigersi per avere qualcosa che gli indicasse la via.

 

 

  
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