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Autore: Kvothe97    19/01/2014    1 recensioni
"E arriverà un giorno in cui il Verbo avrà corpo e sarà di straordinaria bellezza. Per lei gli eserciti si schiereranno, per lei ci sarà morte e sangue, per lei si soffrirà.
Porterà rovina ma verrà chiamata Salvatrice.
Porterà Morte ma verrà chiamata Vita"
Profezia della Suprema Rivelazione
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 10

Scaldata dall'abbraccio.

 

Ayliss si addormentò tra le braccia di Kalad. Il suo Kalad. Le braccia forti come la roccia e calde come il fuoco. Un abbraccio caldo e accogliente.

Come può un soldato dell'Inquisizione scaldarmi con il suo abbraccio?

Ma non poteva avere una risposta.

E forse non la voleva.

Le sembrò di essere cullata nel sonno dalle sue braccia. Una stretta così dolce da cui non voleva liberarsi per nulla al mondo. Così dolce.

Eppure lo conosceva da così poco. Uno sguardo. Era bastato uno sguardo ed era stato detto tutto. I suoi occhi da lupo l'avevano guardata nel profondo. E lei si era persa dentro quegli occhi. E voleva stare lì, con lui.

 

La posò con estrema delicatezza al suolo. Era delicata come un fiore e non voleva che si facesse del male. L'aveva promesso. Si guardò la gamba. La freccia era penetrata del polpaccio ma non aveva preso l'osso. Probabilmente lo aveva sfiorato.

Bene, bene.

Kalad sperò che Thomas si fosse pentito del gesto.

Ha solo rispettato gli ordini. Non gliene do una colpa. Non è colpa sua. È colpa mia.

No, non è colpa tua. Lo fai per lei.

Ruppe la parte anteriore della freccia. Poi la tirò fuori. Trattenne un gemito di dolore. Strappò un pezzo del suo mantello e fasciò il più possibile la gamba.

Ci vorrà un po ma guarirà, pensò Kalad.

Poi mise il resto del mantello sopra Ayliss, per scaldarla.

Forse è meglio che la tenga tra le mie braccia?

Perché mai?

Be' per... per scaldarla meglio.

No, no. Non scambiare la premura con lo sfizio personale.

Questo è vero.

Si alzò zoppicando e raggiunse l'uscita della cavità.

Aveva ucciso Joran.

E pure Okk.

Ma sopratutto Joran. Era un membro della sua squadra.

Forse aveva sofferto. Forse era stata una morte lenta e dolorosa.

Era un fratello.

Forse considerava Kalad un suo amico.

No.

No, loro non erano miei fratelli, nemmeno miei amici. Eravamo solo dalla stessa parte, tutto là.

Ma il rimorso era ancora presente. Non aveva mai parlato granché con Joran e per quel poco che aveva parlato non l'aveva trovato poi diverso dagli altri. Rozzo, infedele, pericoloso. Sopratutto pericoloso.
Aveva solo rispettato gli ordini.

Anch'io. Anch'io lo sto facendo. Sto seguendo gli ordini del Supremo. Proteggere la ragazza, proteggere Ayliss. Proteggerla da tutti loro.

In molti l'avrebbero cercata. Inquisizione, Nord, Vurkaniani e ben presto anche i Celestiali sarebbero entrati in campo. Q'uoian si sarebbe tenuto lontano dal conflitto e Aquamar per i Trattati era alleata dell'Inquisizione. Girava voce da tempo che Nord e Vurkan si fossero alleati.

Tutto va a puttane.

Era solo contro tutti. Ma anche loro si combattevano tra di loro. E questo era un vantaggio. Doveva lavare la lama, era sporca di sangue e presto si sarebbe seccato, lo stava già facendo. Si assicurò che Ayliss stesse dormendo e uscì. Fortunatamente poco distante c'era un laghetto. Lavò la lama e la strofinò con un altro pezzo del mantello.

Mi staranno cercando, saranno qui da qualche parte

Questo, però, non lo preoccupava.

Si incamminò verso Ayliss. Per un attimo si guardò attorno, ad ammirare quell'improvvisa calma. Gli uccelli cinguettavano negli alberi e il vento muoveva le foglie con delicatezza.

Se tutto potesse rimanere così...

No, non rimarrà così. Presto l'Inquisizione arriverà e darà fuoco a tutto. Oppure lo faranno i Vurkaniani, a loro piace il fuoco. Dobbiamo restare in movimento, allontanarci il più possibile. Verso Q'uoian magari. Potremmo essere accolti. Potrebbe essere un'idea.

La mente di Kalad era carica di pensieri. Appena arrivò nella cavità trovò Ayliss seduta, avvolta nel mantello porpora di Kalad.

-Ben svegliata.-

Lei si strofinò gli occhi e si sgranchì.

Oh Dio. Oh Dio.

-Grazie. Ti sei tolto la freccia? Ha fatto male?-

-Un po'.-

-Mi spiace.-

-Non è colpa tua.-

Lei abbassò lo sguardo.

-Ci stanno cercando vero?-

-Senz'altro.- fu costretto ad ammettere.

-Chi? L'Inquisizione soltanto?-

-Solo lei è sufficiente ma no... non solo lei. Nord, Vurkan, prima o poi pure i Celestiali. Dobbiamo muoverci verso Q'uoian. Lì saremo al sicuro.-

-è lontano. Ci vorranno... tre giorni?-

-Siamo a piedi e io sono zoppo. Una settimana.-

-Forse...-

-Cosa?-

-No, niente. Ma... come faremo noi due contro tutti loro?-

-Non li affronteremo. Scapperemo. Ci nasconderemo. E se necessario li affronteremo.-

-Anche i Celestiali? Loro mi fanno più paura degli altri. Quei... mezzi Dei mi vorranno morta.-

Kalad annuì.

-Si, probabile. Ma ci sono io per questo. te l'ho promesso. Non ti sarà fatto alcun male. Io ti proteggerò.-

Lei alzò lo sguardo.

Oh Dio. I suoi occhi. Non voglio vedere altro che i suoi occhi.

-Forse è meglio che mi prendano i Celestiali... e che mi uccidano. Se io morissi... tutto finirebbe.-

Kalad sorrise.

-Ne dubito. Anzi. Ciò scatenerebbe una guerra ancora peggiore.-

-Per me no. Per me tutto finirebbe. Sono io... sono io la causa di questa guerra. Se morissi... potrei vederne la fine. Della guerra intendo. Tutto finirebbe, almeno per me.-
Sembrava sul punto di mettersi a piangere.

-No, no no. Non devi nemmeno pensarlo questo. Nemmeno per un istante.- disse Kalad accucciandosi al suo fianco e mettendole una mano sulla spalla.

-Vuoi veramente morire? Ne sei così sicura? Sei disposta a rinunciare alla freschezza rigenerante dell'acqua? Sei disposta a rifiutare il caldo abbraccio del sole? Le carezze del vento? Sei disposta a rinunciare anche al battito del tuo cuore? All'emozione di un bacio? Al calore di un abbraccio? Al brivido di un successo? Vuoi... veramente rinunciare a tutto questo?-

All'emozione di un bacio.

Ayliss guardò le labbra di Kalad. Non aveva mai baciato nessuno ma immaginava che fosse una cosa dolce e importante. Le labbra di Kalad sembravano ruvide. Le sue erano morbide come un cuscino. Due cose opposto, ma che messe assieme potevano essere... emozionanti?

Forse.

Doveva provare per scoprirlo.

E si stupì nel vedere che lo desiderava forsennatamente.

Forse anche Kalad provò la stessa cosa. Tanto che per un impercettibile instante le sembrò che si stesse avvicinando e che i loro respiri si unissero.

Ma fu solo un istante.

-Devi tenere alla tua vita. Non c'è nulla di più importante per un essere vivente... lo dice il nome stesso. Forza, in piedi. Dobbiamo muoverci, presto ci raggiungeranno.-

 

 

  
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