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Autore: Kvothe97    19/01/2014    1 recensioni
"E arriverà un giorno in cui il Verbo avrà corpo e sarà di straordinaria bellezza. Per lei gli eserciti si schiereranno, per lei ci sarà morte e sangue, per lei si soffrirà.
Porterà rovina ma verrà chiamata Salvatrice.
Porterà Morte ma verrà chiamata Vita"
Profezia della Suprema Rivelazione
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 12

Nel bosco

 

Kanda camminava ormai da due ore intere. Le gambe gli dolevano e la pianta dei piedi pizzicava non poco. Il bosco era fitto e umido. Gli uccelli cinguettavano in modo fastidioso.

Dio se li odio

Uscire da Nibeluria era stato ridicolamente semplici. Quei soldati Inquisitori erano stupidi quanto dei muli.

L'Elite dell'esercito un cazzo.

Superò una roccia bagnata che per poco non lo fece scivolare. Non c'era anima viva in quel bosco. Avrebbe potuto aggirarlo ma ci avrebbe impiegato troppo tempo. Era a piedi e non aveva un soldo per comperare un cavallo. Dopo quel bosco doveva proseguire e avrebbe raggiunto la sua abitazione. Decise di dirigersi lì con lo scopo di prendere provviste.

Certo. Grandissima cazzata. Avranno violentato la mia bella dimora senza pietà. Non troverò un emerito cazzo.

Ma forse lo faceva sopratutto per dare un addio all'edificio ma non voleva dirlo a sé stesso.

Un motivo vero e proprio c'era però.

Aveva una stanza segreta che solo lui poteva aprire. Là ci stava tutto quello che voleva.

Bene, arrivarci è un altro paio di maniche

Sentì dei movimenti alla sua sinistra. Corse dietro un riparo e sbirciò.

Erano delle truppe Inquisitorie. Soldati ornati dai mantelli porpora. Tra di loro riconosceva alcune figure. I tre capitano Petros, Oswald e Atras. Tipi pericolosi.

Atras è uno psicopatico, Oswald è un coglione e Petros è quello che mi spaventa di più

Contando le rispettive squadre probabilmente erano una quindicina. Si erano fermati lì.

Ottimo. E ora come ne esco?

Avrebbe potuto farli fuori tutti... se solo ne avesse avuto al forza. Ma era stanco e usare i poteri lo avrebbe sfinito troppo.

Trova una via d'uscita.

Stando là riusciva a sentire qualcosa ma troppo poco per poter essere utile.

Forse...

-Vento- sussurrò.

-Trasporta il suono.-

Ora le parole erano più chiare e nitide, il soffiare del vento non lo disturbava più.

Oswald sembrava molto agitato e gesticolava in continuazione parlando.

-Dovremmo tornare alla capitale- disse. -Lì riferiremo tutto al Grande Inquisitore. Possiamo confidare su molte cosa ma di certo non sul silenzio dei soldati. La voce si diffonderà e il Supremo mi fulmini se il Nord non deciderà di muoversi e con esso Vurkan.-

-Inviamo dei messaggeri piuttosto. Non abbiamo tempo da perdere, la ragazza può essere lontana.- disse Atras. Aveva sentito varie storie su quell'uomo. E non erano molto piacevoli.

Almeno non è con loro. È riuscita a restare nascosta.

-Dobbiamo seguirli. Stanarli. Kalad se la tiene stretta, come se fosse roba sua. Mi ha ferito al fianco. Dobbiamo trovarlo e fargli uscire il cervello dal naso. Poi prendiamo la ragazza e la portiamo dal Grande Inquisitore.- disse Atras nuovamente. La sua voce era viscida.

Kalad? Chi cazzo è Kalad?

-Siamo pochi e abbiamo perso degli uomini. Io ho perso Okk e tu hai perso Joran. Siamo affamati e stanchi. Torniamo a Nibeluria.- disse Petros.

Atras sbuffò.

-Joran era un dannato incapace! Si è fatto ammazzare come un cazzo di idiota. Tanto lo avrei ammazzato io comunque.-

-Be' tu non sei stato da meno Atras. Ti sei fatto infilzare al fianco manco fossi un cinghiale.- disse Oswald.

Atras lo guardò con gli occhi spalancati. Quello sguardo fece venire i brividi a Kanda. Ne aveva visto molti anni fa uno simile e il ricordo era spiacevole. I ringhi disumani delle Bestie Nere, i suoi compagni che tremano come foglie mosse dal vento. Anche lui tremava. Aveva guardato il suo compagna alla sua destra con la coda nell'occhio. Quel poveraccio aveva gli occhi spalancati, sembrava fossero sul punto di uscirgli dalle orbite.

Non vedo nessuna Bestia Nera qui in giro, Dio sia lodato.

-A chi hai dato del cinghiale?-

-Ho detto “manco fossi un cinghiale” sei peggio di quell'animale.-

Atras rimase zitto un secondo.

-E tu... tu che hai fatto? Niente? Vero? Mh? NIENTE! Io ero lì ha difendere l'accampamento! Mentre tu... te ne stavi nella tua piccola tenda a menarti il cazzo!- sbraitò Atras spingendo Oswald.

-Datti una cazzo di calmata, sciroccato. Ci ha colti alla sprovvista. Chi cazzo immaginava che Kalad si ribellasse?-

-Fatto sta che l'ha fatto!-

-Appunto! Ed era sotto la tua, stramaledetta, responsabilità! È un membro della tua squadra!-

Atras si fermò, col fiatone che scuoteva il suo petto.

-Stai dando la colpa... a me?-

-Si, signor psicopatico. I membri della tua squadra sono schizzati quanto te!-

Atras abbassò la testa.

-Oswald ha ragione. Era sotto la tua responsabilità Avresti dovuto notare l'interesse di Kalad per la ragazza.- disse Petros.

Kanda osservò bene Atras. Probabilmente era rimasto molto scosso dalla critica di Petros. Era una nota nera nel suo curriculum, se così si può dire. Una vergogna da eliminare.

-Colpa mia... il Grande Inquisitore... nell'alto della sua saggezza... mi accuserà... si vergognerà di me... mi guarderà con gli occhi carichi di vergogna. No... no no no no NO! Non posso tollerarlo! Troverò Kalad di Gothfresh e lo colpirò... lo colpirò così forte da fargli rimpiangere il giorno in cui ha osato mettersi contro di ME!-

Tutti si zittirono.

-Fottuto pazzo.- disse Oswald.

Amico... sei morto.

Atras colpì con un pugno alla faccia Oswald.

-Basta! Smettetela!- urlò Petros.

Oswald cercò di colpire con un pugno Atras ma quest'ultimo schivò il colpo. Mise le mani sulla testa di Oswald e morse con forza l'orecchio sinistro di Oswald, strappandone un pezzo.

Santo Dio, sono tutti schizzati laggiù!

Atras sputò il pezzo d'orecchio, la sua bocca era piena di sangue. Oswald urlava di dolore.

-Folle bastardo schifoso! Io ti ammazzo! Giuro su Dio che ti ammazzo! Che il Supremo ti porti alla dannazione!!!-

-BASTA CAZZO! Atras, folle psicopatico figlio di puttana va a darti una maledetta calmata. Oswald, trattieni il sangue. E tenetevi a debita distanza!- Petros era rosso dalla rabbia.

-Una pausa di qualche minuto e ci rimetteremo in cammino.- ordinò Petros.

Kanda appoggiò la schiena sulla roccia su cui si nascondeva.

È con questi che ho a che fare? Ora si aggiunge pure il Nord alleato dei Vurkaniani? Le ho sentite tutte.

Aspettò lì finché i soldati non si dileguarono. Poi uscì e si avviò per la sua strada. Dopo pochi metri da dietro un albero uscì un uomo. Era basso e tozzo e non aveva una mano.

Lo guardò perplesso.

Il figlio di puttana è rimasto indietro.

-Oh cazzo!- disse improvvisamente estraendo la sua spada.

E ti pareva?

Kanda lo colpì al volto ma le grosse guance del soldato attutirono il colpo.

Il soldato tentò un affondo ma Kanda lo schivò per un pelo.

Un altro pugno sulla faccia. Un altro ancora, giusto per sicurezza.

Il soldato girò su se stesso e la lama sfiorò il volto di Kanda. Quest'ultimo cadde all'indietro. Appena Kanda tentò di alzarsi il soldato pestò la mano fasciata, quella che aveva usato per parare il colpo del pugnale nella locanda di Lem. Il dolore fu lancinante, improvviso, inaspettato.

Kanda urlò per il dolore.

-Lurido figlio di cagna! Brutto salzahar!- urlò offendendolo nella lingua Q'uoin.

Il soldato lo colpì con un calcio e si impose sopra di lui. Pesava molto, da togliere il fiato a Kanda. Sollevò la lama per colpirlo definitivamente.

-Vento!- chiamò Kanda. -Disarma!-

Una poderosa sferzata di vento colpì il braccio del soldato, facendogli perdere la presa della spada, che volò qualche metro da loro.

-Ma che diavolo...-

Il soldato posò il suo braccio senza mano sul collo di Kanda e spinse con forza. Voleva soffocarlo in modo brutale e doloroso. Ma cosa più importante: non poteva parlare.

Devi cavartela senza i poteri.

L'aria gli mancava. La vista si annebbiava mano a mano sempre più velocemente. Tese il braccio sinistro alla ricerca di qualcosa. Qualunque cosa. Trovò una cosa fredda e dura. Una pietra.

Zumtharaan uno, Supremo zero.

Colpì al volto il soldato che lasciò la presa. Kanda si godette l'aria. Poi andò dal soldato e lo colpì al volto per altre quattro volte, finché il suo volto non divenne carico di sangue, assieme alla pietra. Mollo la pietra a terra e si inginocchiò.

Troppi scontri in troppi pochi giorni.

Ayliss, tranquilla piccola. Non ti lascerò un giorno in più tra le mani di quel... Kalad. Zumtharaan solo sa che ti sta facendo. Povera dolce Ayliss.

Si alzò e prese la spada.

Questa può fare comodo.

Kalad.

KALAD.

-Kalad.- lo ripeté a voce alta, più che altro per sentire come suonava.

Doveva impararlo quel nome.

E doveva imparare ad odiarlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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