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Autore: Kvothe97    19/01/2014    1 recensioni
"E arriverà un giorno in cui il Verbo avrà corpo e sarà di straordinaria bellezza. Per lei gli eserciti si schiereranno, per lei ci sarà morte e sangue, per lei si soffrirà.
Porterà rovina ma verrà chiamata Salvatrice.
Porterà Morte ma verrà chiamata Vita"
Profezia della Suprema Rivelazione
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 15

La stanza segreta

 

Kanda raggiunse la sua piccola casa nella foresta.

Hanno violentato la mia dimora.

Alcuni muri erano stati abbattuti e l'interno era bagnato per le piogge. Si mosse lentamente, guardandosi attorno. Non vedeva nessun soldato. La spada che aveva preso da quel soldato senza mano era di ottima fattura. Pesava, non era abituato con quelle spade umane. Dentro la sua casa avrebbe trovato Shamalash. Si avvicinò al muro abbattuto della casa, all'interno non c'era nessuno. Entrò, scavalcando i pochi mattoni rimasti. La casa sembrava irriconoscibile. La pioggia aveva inzuppato il tappeto, il tavolo con cui mangiava con Ayliss e in cui scriveva versi di varie poesie era rotto. Le sedie altrettanto. Avevano saccheggiato la dispensa.

Non ditemi che non avete cibo qui a Noveria!

La stufa era spenta e faceva molto freddo. La guardò con gli occhi carichi di nostalgia. Là si sedeva con Ayliss e leggevano libri, oppure le raccontava leggende. Quando era piccola l'aveva cullata là davanti, vicino al calore del fuoco. Ora era al freddo, con quel Kalad.

Kalad.

Una rabbia incontrollabile avvolse il cuore di Kanda.

Chissà cosa le stava facendo?

Bastardo... quando ti troverò ti farò implorare pietà... e se scopro che l'hai toccata... tutti gli Dei esistenti proveranno pena per te.

Passo la mano nei freddi mattoni della sua dimora. L'aveva costruita da solo, poco dopo essersene andato da Q'uoian. W'orshan lo aveva avvertito che il mondo fuori la Verde Foresta era pericoloso. La gente era barbara, tutti gli umani lo erano. Ma Kanda si era sempre sentito diviso tra due mondi. Da una parte la verdeggiante Q'uoian, con la sua precisione, la sua pace e anche la sua noia. Dall'altra il mondo pericoloso, barbaro, caotico. Ma allo stesso tempo affascinante, misterioso, ricco di luoghi ancora inesplorati. Era uno storico e gli storici non hanno una patria vera e propria. Sono solo abitanti del Mondo.

Ci aveva messo due anni a costruire quella casa. Le piogge, gli animali selvatici e ancora le piogge non avevano aiutato.

Ti sei anche improvvisato costruttore, eh?

Erano lontani gli anni come soldato, a difendere la Verde Foresta dalle incursioni delle Bestie Nere ad Ovest. Erano lontani gli anni di addestramento presso il Fiume Azzurro, quando i Monaci M'ashman lo addestrarono nella ponderazione e concentrazione, per scacciare gli incubi. Erano lontani pure gli anni di studi per diventare consigliere del Re, quando trovava quasi affascinante immischiarsi in quel tranquillo campo di battaglia senza sangue che era la corte di un Re. Era fuori forma e ci aveva messo più di quello che pensava per costruire quell'umile dimora. Poi sentì il punto esatto. Poteva sentire che dietro quei mattoni c'era qualcos'altro. Qualcosa che nessuno poteva vedere.

-Porta.- disse. -Apriti.-

E la porta, prima invisibile, si aprì.

Entro nella stanza segreta, scendendo le scale di legno. Ogni passo emetteva un frastuono assordante. Arrivò nella stanza nascosta. Erano accese alcune candele. C'era un tavolo al centro, in cui stavano varie cose. Una mappa, la mappa del Grande Continente, che lui stesso aveva disegnato dopo anni di viaggi.

La fortuna di vivere a lungo, immagino.

A Sud, sulla costa, stava Noveria e a Ovest di quest'ultima c'era la Città Volante. Oltre i confini di Noveria c'era Q'uoian, che si estendeva fino al mare dell'Ovest. A Nord di Noveria si trovava il Nord, ovviamente. Si sviluppava sopratutto orizzontalmente, confinando sempre a Sud con Q'uoian, Noveria e Vurkan. Vurkan si estendeva a Est di Noveria. Si sviluppava in modo obliquo, fino a toccare le Lande Cineree. A Sud di Noveria, oltre il mare, stava Aquamar. Isola degli Uomini Acquatici. Tocco la cartina e ripensò a tutte le volte che aveva dovuto riscriverla. L'odore dell'inchiostro, il tocco di quel liquido nero sulle sue dita... come gli mancava. Poi c'era il suo libro. Lo guardò e sorrise amaramente. Era un libro di poesie. Alcune le aveva scritte Ayliss.

Ma ora, ogni qualvolta ripensava ad Ayliss, appariva l'immagine di Kalad.

Un guerriero in armatura completa, con il metallo porpora ed un enorme spada nera. Forse non era così... ma Kanda lo immaginava tale. Ma sarebbe morto comunque. E molto presto anche. Poi c'era un Elisir di Lunga Vita. Ricordava quando scoprì che dagli alberi di Q'uoian si ricavava una particolare resina, che allungava la vita di una persona a dieci anni. I Q'uoin vivevano così al lungo perché vivevano in perenne contatto con quegli alberi. Fu considerato piuttosto blasfemo e per questo venne allontanato. Ma non ucciso.

Per questo devo ringraziare Sua Maestà. Ma ripensandoci ora aveva molti debiti con me, soprattutto quando ero suo consigliere. Era piuttosto difficile fargli comprendere la lingua Noveriana, con tutte quelle parole allungate. Fu generoso a tenermi in vita... certo avrebbero potuto controllare nel mio zaino. Ma apprezzo comunque che qualcuno abbia provato un po' di fiducia in me. Ciò nonostante nel mio zaino c'erano molte boccette dell'Elisir.

Poi l'Elisir si diffuse in fretta su tutto il Grande Continente. Ovviamente anche il Grande Inquisitore lo utilizzava. Era in vita da molto, moltissimo tempo, da circa duecento anni. Ma Kanda sapeva che non era l'Elisir. Un uso troppo massiccio per un umano corrispondeva a un overdose quadruplicata. L'Elisir di Lunga Vita aveva un colore simile al dorato. Poi, finalmente, raggiunse la sua spada. Era attaccata al muro. Shamalash era il suo nome. Gliela diede dopo aver finito gli allenamenti con W'orshan. Il suo maestro gliela diede dicendogli che quella spada rappresentava ciò che lui era. Il vento, un turbine, una folata gelida. Shamalash significava Vento.

“Non riesci a stare fermo nello stesso posto per più di due secondi. Sai essere calmo e piacevole ma anche violento e selvaggio. Porti una brezza calda nel cuore di chi ti conosce e delle raffiche gelide nel cuore di chi ti odia. Tu sei il Vento”

Mi manca quel vecchio dai capelli rossi. I suoi insegnamenti, le sue sgridate e anche le sue botte. Senza di quelle dubito che avrei ascoltato una sola parola.

Aveva il manico bronzeo, il fodero era nero. La prese e la estrasse. La lama, lunga e stretta, era di un grigio splendente. La rinfoderò con un colpo secco.

Poi, il pezzo più importante. Dentro una piccola boccetta stava un capello. Un capello appartenente ad Ayliss. Lo fece uscire dalla boccetta e lo strinse forte.

Per questo devo ringraziare G'hunan... e anche me stesso. L'allenamento rende più forti.

Chiuse gli occhi. Si apprestava ad utilizzare una magia pericolosa. Gli anni migliori della sua vita erano stati quelli di solitudine nel Monte dello Sguardo, sotto lo sguardo vigile di Dio. Là si era esercitato con i suoi poteri.

-Guidami!- comandò.

Quando riaprì gli occhi sapeva esattamente dove si trovava Ayliss.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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