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Autore: OlicityLover    19/01/2014    3 recensioni
One Shot Olicity divisa in due parti.
Oliver l'aveva baciata e Felicity non riusciva a crederci. Non si sarebbe mai aspettata che uno come Oliver Queen l'avesse notata. Quel bacio aveva provocato confusione nella testa della bionda e chiarezza in quella del vigilante. Per Oliver lei era importante, lei lo rendeva un uomo migliore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She makes me a better man pt.2
Mancava un’ora alla festa, o meglio alla missione. Ero un po’ nervoso, non per tutta la faccenda del Confessor ma perché dovevo stare con Felicity. Quel bacio che c’era stato una settimana fa mi aveva fatto capire che provavo qualcosa per lei e oggi all’ufficio stavo quasi per lasciarmi andare a quei due occhi blu e baciarla. Non voglio ferirla, lei non merita uno come me… merita uno come Barry. Lui la fa sorridere, la faceva sentire bene e, nonostante la maledetta gelosia che provavo ogni volta che li vedevo insieme io voglio che lei sia felice e se lo è con Barry allora non glielo impedirò.

Ero in camera mia per prepararmi, il mio smoking era come quello che usavano gli spogliarellisti o nei film, in modo da poterlo sfilare subito e mettere il costume da Arrow. Avevo detto a Felicity e Diggle di incontrarci davanti al Verdant mezz’ora prima. Presi il mio borsone e mi avviai in moto. Una volta arrivato lì la vidi, era stupenda. Rimasi incantato dalla sua bellezza.
***
Un’ora alla missione, un’ora a quel party dove avrei dovuto far finta di essere la ragazza di Oliver. Non doveva essere molto difficile ma visto che ero innamorata di lui e che ci eravamo baciati… beh era difficile. Indossai un vestito rosso non molto corto, tacchi non molto alti, visto che non ero brava a camminarci, le lenti a contatto e i capelli sciolti. Non facevo altro che pensare a quel bacio che mi aveva mandato in confusione. Era passata una settimana e non ne avevamo ancora parlato, in oltre oggi lui stava quasi per baciarmi se non fosse arrivata quella gatta morta di Isabel Rochev… ok, era la gelosia che parlava per me.
Dig passò a prendermi, dovevamo incontrarci tutti e tre davanti al Verdant mezz’ora prima, per ripassare il piano.

-Felicity sei bellissima!-

-Oh,grazie John… anche tu niente male eh.-

-Ah, solita uniforme da autista. Quando Oliver ti vedrà rimarrà senza fiato, ne sono sicuro.-

Lo guardai perplessa. Possibile che Dig conosceva i miei sentimenti per Oliver? Persino Barry lo aveva capito dopo neanche due giorni…
Arrivammo al Verdant, poco dopo anche Oliver con la sua moto. Mi fissò per un bel po’ di secondi, avevo qualcosa che non andava? Mi sentii in imbarazzo, aveva uno sguardo da imbambolato… magari Dig prima aveva ragione.

-Pronti ragazzi?-

-Prontissimi-

Ripassammo il piano e poi entrammo in macchina, destinazione party. Dig ovviamente guidava e io ero seduta dietro con Oliver, che ogni tanto mi guardava. Era calato un silenzio imbarazzante, Dig guardava dallo specchietto retrovisore ogni tanto. Ad un certo punto sentii la mano di Oliver sulla mia spalla, mi girai e lo vidi sorridere.

-Ehi, sei stupenda.-

Mi sussurrò. Io arrossii immediatamente e abbassai lo sguardo sorridendo. Lui continuava a guardarmi e a sorridere. Di nuovo quel silenzio imbarazzante, ma decisi di spezzarlo.

-Grazie Oliver. Anche tu stai benissimo.-

Dissi, sempre con quel filo di vergogna. Con lui era sempre difficile. Oliver Queen perché sei così dannatamente perfetto?
Ci guardammo negli occhi, lui si stava avvicinando come era successo in ufficio. Il mio cuore batteva all’impazzata…
***
Era bellissima, seduta lì vicino a me con quel vestitino rosso che la faceva così sexy. Le poggiai una mano sulla spalla e le parlai.

-Ehi, sei stupenda.-

Notai il suo imbarazzo nel sentirmi dire quella frase. Abbassò lo sguardo ma la vidi sorridere. Sorrisi istintivamente anche io.

-Grazie Oliver. Anche tu stai benissimo.-

Ci guardammo negli occhi e mi successe la stessa cosa avvenuta nella missione e nell’ufficio oggi,i sentimenti presero il sopravvento. Volevo baciarla. Mi avvicinavo sempre di più e a lei non dispiaceva questo, era immobile ad aspettare che le mie labbra si poggiassero sulle sue. Volevamo entrambi quel bacio… Ma conoscete tutti il tempismo di Dig.

-Siamo arrivati.-

Ci allontanammo, entrambi con lo sguardo un po’ deluso per aver nuovamente mancato il bacio.
Presi sotto braccio Felicity e entrammo nella villa. Velocemente guardai ogni singola persona si trovasse in quella stanza.
Erano passati venti minuti ormai e ancora nessuna traccia del nemico. Felicity sembrava nervosa.

-Felicity, tutto bene?-

-S-si… Oliver non è che ho fatto un errore? Forse non è il tipo di party a cui si interessa quel pazzo, forse ero distratta e…-

-Ehi, va tutto bene. Calmati, le tue ricerche sono sempre ben riuscite. Non aver paura di quell’uomo, ci sono io con te.-

La calmai, guardandola dritta negli occhi e lei mi sorrise. Era così bella e così fragile in quel momento, avrei voluto stringerla fra le mie braccia ma dovevo controllarmi e non farmi prendere di nuovo dai sentimenti. Partì un lento e il suo sguardo andò a finire su tutte le persone che ballavano. Avevo capito cosa voleva ma il mio problema era che non sapevo ballare.

-Miss Smoak, mi concede questo ballo?-

-Con piacere.-

Mi sorrise. La presi per i fianchi e lei mise le mani al collo.

-Ti avverto che non sono bravo a ballare.-

-Sul serio? Come mai allora mi hai invitata a ballare?-

-Perché volevo vederti felice.-

Di nuovo quello sguardo che mi faceva perdere il controllo. Era capace di far uscire parti di me che nemmeno conoscevo. Mi sorrideva e io la strinsi più a me. Mi sentivo goffo nel ballare, non lo avevo mai fatto, nemmeno con Laurel nonostante le centinaia di volte che mi aveva pregato. Ma con Felicity era diverso, con lei mi sentivo me stesso e liberavo quella parte del mio cuore rimasta nascosta per cinque anni.

-Non sei niente male, Mr. Queen-

Mi fece ridere, una delle tante cose che non riuscivo a fare con nessun’altro. Questa ragazza mi provoca strane sensazioni, strani sentimenti. Persi di nuovo quel controllo e mi avvicinai cercando il “terzo bacio” della giornata, sperando di riuscirci.

-Oliver!-

Il destino era proprio contro di noi. Mi girai e vidi Laurel che ci guardava sbalordita. Felicity guardò prima lei e poi me.

-Ehm… meglio che vada.-

Mi lasciò e si allontanò. La guardai andar via e poi il mio sguardo si posò su Laurel.

-Ciao Laurel, che ci fai qui?-

-Sono venuta con Sebastian! Oliver ma quella non era la tua segretaria?-

-Si-

-Stai con lei?-
 
Rimasi in silenzio di fronte a quella domanda...
***
Oliver aveva cercato di baciarmi per la terza volta in questa giornata, senza mai riuscirci. Il destino era contro di noi. Questa volta era toccato a Laurel, la sua ex. Mi allontanai per non rendere la cosa più imbarazzante di quanto già fosse. Non potevo competere con quella donna, lei era stata una parte importante della sua vita e sapevo che lo era ancora, nonostante l’avesse tradita e aveva baciato me. Ero confusa, molto confusa.
Mi avvicinai al bancone e presi un drink… non avevo mai bevuto quella roba ma ne avevo bisogno al momento.

-Ciao bella! Come mai una donna bella come te è tutta sola?-

Mi girai e vidi un uomo che mi osservava. Lo guardai meglio e capii: era lui, ‘The Confessor’. Stavo entrando nel panico, non sapevo che fare. Il piano diceva che dovevo essere l’esca ma doveva comunque esserci Oliver a controllarmi e in quel momento era impegnato con la sua ex. Decisi di rispondere, altrimenti avrebbe capito.

-Ehm… la ringrazio per i complimenti. Veramente sono qui con il mio… fidanzato, Oliver Queen.-
 

A pronunciare quella parole sentii uno strano brivido invadermi. Oliver Queen il mio fidanzato? Si, nei miei sogni forse.

-Beh il suo Oliver non dovrebbe lasciarla sola. Una bella donna come lei attirerebbe chiunque.-
Ok, avevo decisamente paura. Andiamo Felicity, sii forte. Girai lo sguardo dove avevo lasciato Oliver e lui era sparito, era andato via con lei. L’aveva preferita ancora una volta, tipico.

-Signorina, posso offrirle un drink?-

Ecco il modo in cui prendeva le sue vittime, le metteva qualcosa nel drink che le faceva stordire e poi le rapiva. Cristo Oliver, dove sei?
***                        
Non sapevo cosa risponderle. Laurel era stata importante per me, forse lo era ancora… ma quella ragazza bionda mi aveva conquistata e non potevo negarlo.

-Allora Ollie? Stai con lei?-

-Ci frequentiamo. Lei è diversa, non voglio farla soffrire, non se lo merita.-

Mi venne fuori tutto d’un fiato senza rendermi conto dell’errore che avevo commesso.

-Ah quindi lei non merita di soffrire ma io l’ho meritato? Non cambi mai Oliver.-

Laurel, furiosa, si allontanò. La seguii subito, non sapendo come uscire ora da quella situazione.

-Ehi aspetta Laurel, non volevo dire questo. Tu sei stata importante per me, ti ho amato e sono stato uno stupido ad andarmene con tua sorella appena le cose stavano per diventare serie tra noi. Ma io sono cambiato, quell’isola mi ha cambiato. Quella ragazza riesce a far uscire il meglio di me, riesce a rendermi un uomo migliore. L’unica a non farmi pesare il fatto di esser stato un playboy senza cuore anche se non mi conosceva prima, l’unica che mi fa sorridere sul serio.-

Mi ero innamorato di Felicity, ormai era chiaro ma difficile da ammettere. A poco a poco quella ragazza mia aveva conquistato. Laurel mi guardava stranita ma allo stesso tempo felice.

-Tieni a lei, si vede benissimo. Scusami, non pensavo di vederti così un giorno. Dovresti vedere i tuoi occhi quando parli di lei, nemmeno quando stavi con me erano così. Non fartela scappare Ollie.-

Mi diede un bacio sulla guancia e si allontanò da me. La mia ex mi aveva praticamente spinto tra le braccia di Felicity e la cosa mi rese felice, stranamente. Ritornai nella sala da ballo ma non la trovai, guardai dappertutto ma niente. Chiamai Dig attraverso l’auricolare.

-Dig dov’è Felicity?-

-Non eravate insieme? Io non l’ho vista.-

-Maledizione!-

Mi avvicinai al bancone e chiesi al Barman, non si sa mai.

-Mi scusi signore, ha visto una bionda con un vestito rosso?-

-Si, sembrava piuttosto spaventata. Un uomo se l’è portata via. Lui sembrava sulla quarantina.-

Una paura mi assalii. L’aveva presa e io non ero li a proteggerla come le avevo promesso. Corsi subito nella macchina a prendere il borsone e cambiarmi. Quell’uomo l’avrebbe pagata cara.
***
Avevo una paura enorme e piangevo. Scotch sulla bocca e mani legate dietro, mi aveva portata sul tetto e aveva tutte le intenzioni di stuprarmi e poi uccidermi. Si stava per avvicinare e urlava come un pazzo frasi senza senso. Non smettevo di piangere. Ad un certo punto vidi una freccia prenderlo proprio sulla gamba.

-ALLONTANATI DA LEI IMMEDIATAMENTE!-

Era lì, era arrivato. The Confessor si girò e si mise a ridere. Quell’uomo era proprio pazzo.

-Oh, il giustiziere mascherato è arrivato a salvare la ragazza in pericolo.-

Oliver era furioso, aveva uno sguardo incazzato. Se si sarebbe ripetuta la scena del Conte non me lo sarei mai perdonato. Non volevo di nuovo portarlo ad uccidere per salvarmi, dovevo fare qualcosa. Cercai di liberarmi ma senza risultati.

-Lascia stare quella ragazza, liberala ora o ne pagherai le conseguenze.-

-Ma come, non eri tu quello che non uccideva più?-

-Per lei farei di tutto.-

A sentire quelle parole le lacrime scesero da sole. Oliver teneva davvero a me. Ma non volevo farlo uccidere di nuovo. Riuscii a liberarmi e diedi un calcio alla schiena di quell’uomo che, essendo ferito ad una gamba, cadde a terra per il colpo.
Oliver prese velocemente una freccia puntandogliela dritta al cuore ma lo fermai.

-No, ti prego non farlo. Non devi uccidere per me.-

Mi guardò negli occhi e abbassò l’arco. Si girò e diede un calcio sul viso di quel pazzo con tutta la rabbia e la forza che aveva. Tornò a guardarmi e mi abbracciò. Sentii un brivido pervadermi la schiena e il suo cuore che batteva quasi come il mio. Mi strinsi forte a lui e sentii le sue labbra poggiarsi sulla mia fronte per darmi un bacio. Almeno era riuscito a darmene uno, anche se non era quella la parte che voleva baciarmi.
 ***
Ero riuscita a salvarla ma questa volta era stato diverso perché anche lei aveva salvato me. Ero più che deciso ad uccidere quell’uomo che si era permesso di toccarla ma lei era riuscita a fermarmi.
Per tutto il viaggio in auto l’abbracciai, la strinsi forte a me. Un modo per chiederle scusa per non averla protetta. Arrivati al covo Dig ci lasciò soli. Quell’uomo sapeva tutto, sapeva i miei sentimenti per lei anche se non ne avevo mai parlato. Misi una coperta sulle spalle di Felicity.

-Mi dispiace di esser arrivato in ritardo, non ho mantenuto la promessa.-

-Mi hai salvato Oliver! Ancora una volta ci sei riuscito.-

Sorrise con quel poco di forza che le era rimasta. Aveva gli occhi stanchi e i capelli arruffati ma era perfetta anche così. La guardai negli occhi e decisi di parlare.

-Tu hai salvato me Felicity! Non parlo solo del fatto che mi hai fermato dall’uccidere quell’uomo, parlo del fatto che con te è tutto diverso. Tu sei l’unica capace di farmi provare quei sentimenti che volevo tener nascosti, l’unica che dopo 5 anni su quella dannata isola mi ha fatto sorridere per la prima volta. Felicity Smoak tu mi hai conquistato da quel primo giorno che sono venuto al reparto informatico con la scusa stupida del latte versato sul PC, tu mi hai fatto sorridere sul serio. Il primo sorriso vero. Ogni volta che venivo da te con quelle scuse eri capace di farmi sorridere. Quando ti ho baciato la scorsa settimana mi sono sentito libero, volevo farlo da un sacco di tempo ma avevo paura, di ferirti. E poi io sono geloso, di te e di Barry, di vederti felice con lui, di come vi guardate e di come lui tiene a te. Ma non voglio farti del male, voglio vederti felice e se questo significa stare con Barry allora metterò da parte la gelosia.-

Avevo gli occhi lucidi. Non piangevo mai, l’unica volta che lo avevo fatto era stato per la morte di Tommy. Anche lei aveva gli occhi lucidi e mi guardava sorridendo. Eravamo vicini e io le tenevo stretta la mano. Volevo parlare ancora ma non me ne diede l’occasione, prese la mia testa e mi baciò. Finalmente le mie labbra erano sulle sue. La strinsi forte e ricambiai il bacio. Un bacio dolce ma allo stesso tempo passionale. Si staccò per prendere fiato.

-Oliver, io voglio solo te.-

Feci un sorriso che solo lei sapeva farmi fare e la baciai ancora e ancora e ancora. Lei voleva me, non lui. Non mi importava di nessun’altro al momento, ne di quello che sarebbe successo l’indomani. Volevo solo fermare il tempo per far si che quel momento non finisse mai. Eravamo solo io e lei, lei che mi rendeva un uomo migliore.


*Angolo dell’autore*
The end. Scusate l’attesa ma la scuola mi stressa. Sono riuscita a scriverlo tra ieri e oggi e ammetto che non era questa l’idea iniziale ma i miei sentimenti Olicity hanno preso il sopravvento. Sto ancora sclerando per la 2x10 quindi mentalmente non ci sto ancora xD Mi piacerebbe sapere se vi è piaciuto, aspetto recensioni. Alla prossima :)
  
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