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Autore: MetalheadLikeYou    19/01/2014    3 recensioni
Till ed Eleonora vanno finalmente, dopo aver tanto penato, a vivere insieme a Berlino, la convivenza sarà una dura "lotta", ce la faranno?
Bho.......
Continuo di "Ohne dich kann ich nicht sein...Ohne dich".
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12



Ero nervosa, avevo una strana sensazione eppure non riuscivo a capirne il motivo.
Stavo camminando per le strade di Berlino, che ormai avevo imparato quasi a memoria.
Iniziavo a sentirmi veramente a casa, anche se di tanto in tanto la voglia di tornarmene nella mia città mi intristiva un po.
<< Bhe che ne pensate se ci mangiamo una pizza?>>
<< Per me va bene e per te Ele....Ele?>> 
Gianluca mi risvegliò dai miei pensieri.
<< Si?>>
<< Per te va bene la pizza?>> 
Annuii, fissandomi un po attorno, il mio amico mi prese a braccetto.
<< A cosa stai pensando?>>
<< Mah niente di importante...>>
<< Ma?>>
<< Ma mi manca un po casa>> ammisi, lui mi strinse a se, dandomi una pacca sulla schiena, gli altri nel frattempo parlavano per fatti loro.
<< Dai, non pensarci, come stai?>> mi domandò lui.
<< Adesso sto bene, con voi sto bene, ma tutta la storia di Marie mi sta innervosendo, finirà male>>
<< Sempre pessimista eh?>> domandò di botto Doom, ridendo come un cretino, lo fissai abbastanza male.
<< Scusa tanto se non vedo nulla di positivo in questo casino>>
<< Secondo me devi rilassarti>> 
Anche Paul disse la sua.
Con loro era così, dicevi una cosa e tutti, ma proprio tutti, se non dicevano la loro idea o il loro pensiero non erano felici.
<< Flake anche tu vuoi dire la tua?>> domandai ridendo.
Anche se erano degli impiccioni di prima categoria, in ogni occasione riuscivano a tirarmi fuori il sorriso e la faccia del povero tastierista, che alzò le mani in segno di resa, mi fece ridere ancora di più.
<< Comunque, davvero, non dargli troppa importanza>>
<< Fosse semplice>>
Entrammo nella pizzeria per ordinare il nostro pranzo, che avremmo mangiato poi nel parco Tiergarten.
Ci sedemmo sull'erba, esattamente sotto un albero.
<< Che poi lei non è così cattiva>>
<< Di chi si parla?>> domandò il mio amico, fissando Paul.
<< Di Marie, si è acida e scontrosa, ma alla fine è solo perchè ci tiene a suo padre>>
Alzai gli occhi al cielo.
<< E ok, ma non può mica trattare tutti in quella maniera e con lei ci va pesante>> gli rispose Doom.
Quel batterista, matto da legare, da quando avevamo stretto amicizia, era diventato un po il fratello maggiore, mi difendeva sempre e in ogni occasione mi ripeteva che lui ci sarebbe stato.
Passai lo sguardo da uno al altro, studiandoli veramente.
Erano diversi.
Non erano i sei musicisti che mettevano a ferro e fuoco ogni città di ogni nazione, erano semplicemente sei uomini.
Ed io ero fortunata.
<< Ma scusate eh? Ma perchè non le lasciamo picchiare di santa ragione così almeno si sfogano....>>
Tutti ci girammo verso Christian.
<< Ma che cazzo stai dicendo?>> domandammo ridendo, lui sorrise.
<< Immaginate la scena>>
<< Io punto su Ele...>> urlò Gianluca, tutto allegro e sorridente.
<< Oh ma che gentile>> risposi.
<< Io...io... io punto su Marie>>
<< Io ti castro appena posso>> 
Paul fece il classico gesto di coprirsi con le mani le parti intime e mi sorrise, io incrociai le braccia, fingendomi offesa.
<< Io punto su Till che le divide>> rispose Doom, forse per evitare occhiatacce.
<< No, Till non saprà nulla>>
<< Si così se mi ritrova con i lividi gli prende un colpo, no grazie>>
<< Ah ecco a proposito....>> urlò Landers, tutto fomentato.
<< Cosa?>>
<< Tra un po farà 51 anni>>
<< Mancano ancora due mesi>>
<< Passano veloci>>
<< No....su non mi mettete ansia grazie>> dissi.
Loro risero tutti.
Come se non bastassero tutte le preoccupazioni, dovevano aggiungerci anche il compleanno.
Sbuffai sorridendo.
Sentii il mio telefono squillare, ovviamente seguito da tre risate.
<< E smettetela>> li rimproverai, alzandomi e allontanandomi da loro per rispondere.
<< Ehi>> 
<< Ciao amore>> dissi sorridendo come un'ebete.
<< Come sta andando con quei matti?>> chiese lui.
<< Mah abbastanza bene...Till va tutto bene?>>
<< Dobbiamo parlare>> confessò lui mentre io, iniziavo a farmi prendere dal panico.
Emisi un qualcosa di incomprensibile.
<< Tra quanto torni?>>
<< Anche ora se necessario>>
<< Credo sia il caso>> rispose.
<< Ok, tra un po arrivo>>
Lui mi attaccò il telefono ed io, rimasi a fissare il vuoto.
Tornai dagli altri, che mi osservarono preoccupati, Gianluca si alzò e mi si avvicinò.
<< Che è?>>
<< Devo andare a casa, mi ha detto che dobbiamo parlare>> risposi, raccogliendo la mia fotocamera e incamminandomi verso casa, che non distava poi moltissimo.
<< Ti do un passaggio>>
<< Ok...ciao a tutti>> 





Hallo eccomi qui, mi scuso per l'immenso ritardo ma tra scuola e blocco, non ho potuto aggiornare.
Ma eccomi di nuovo qui, spero che vi piaccia anche questo capitolo.
Vi ringrazio per la pazienza e per il sostegno.
Grazie UlissA, RoarGirl e LitaLindemann, grazie veramente.
Un bacione e alla prossima.
:)
  
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