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Autore: Chains_    19/01/2014    38 recensioni

N= {a, i, l, n} A= {a, i, l, n}
Allin guardò il pezzo di carta passatole dal suo compagno di banco e si accigliò, non capendo subito le sue intenzioni.
“A meno N...” Sussurrò Niall scrivendo l'operazione d'insiemistica.
“Uguale insieme vuoto.”
“I nostri nomi!” Esclamò sorpresa la ragazza.
“Sì, sono composti dalle stesse lettere.”
“E se uno viene sottratto all'altro...”
“L'altro si annulla.” Concluse Niall sorridendo.

Quando Allin ebbe la possibilità di frequentare il liceo di Mullingar, non avrebbe mai pensato che la sua vita sarebbe stata sconvolta dalla presenza di un ragazzo. Per sfortuna gitana, acrobata nel circo di famiglia, non avrebbe voluto né potuto innamorarsi di un irlandese. Eppure fu grazie a Niall che Allin iniziò a credere in un futuro in cui essere zingara sarebbe stato solo un ricordo. Ma il peggio doveva ancora venire. I due dovevano ancora esser separati.

"Sai cosa c'è, cugina? C'è che è sempre stato A-N, non N-A. Chi vieni sottratto a chi? Ora lui sta ad XFactor ed io qui, distante chissà quanto!"

Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=t652GzFXWqc
La Fanfiction prende ispirazione dal vero.
[Personaggisecondari: LittleMix, 5Sos...]
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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"Fall in love."

Buonasera! Vi anticipo che scrivere questo capitolo è stato un vero e proprio parto! Che dire, spero vi piaccia anche il finale, forse aspettato...
Anche qui vi chiedo gentilmente di lasciarmi una recensione.
Grazie per l'attenzione c:
PS: le parti in corsivo sono brevi flashback.



 

"Nì, tranquillo." Allin strinse forte il ragazzo a sé, afferrandolo per la vita.

Il ragazzo era appena arrivato da lei con qualche ora di ritardo, dovuta alla presenza di alcuni parenti nel pomeriggio. Erano le sette di sera quando si presentò alla roulotte, raggiante come mai. Il ragazzo pensava che avrebbe dovuto salutare Marie, ma la diciassettenne gli aveva già spiegato che non ce ne sarebbe stato bisogno, che l'avrebbe conosciuta il giorno dopo.

"Tu sei sicura?"

"Sì, te l'ho già detto."

Niall, secondo me, la sera del mio compleanno è quella giusta.” Mormorò Allin massaggiando dolcemente la cute dell'irlandese, seduto sullo scalino appena sotto a quello in cui stava lei.

I due giovani stavano a casa Horan, sulle scale del portico esterno alla villetta. La scuola era finita e presto sarebbero andati a festeggiare con Mark, Elizabeth e altri loro compagni.

Ne sei sicura?” Le domandò il biondino, andando indietro con la testa, appena quanto gli bastò per poggiarla sulla coscia destra di Allin.

Sì.” Rispose questa convinta. Sarebbe stato bello, ne era certa.

"Uh..." Niall chiuse gli occhi incerto, lasciandosi coccolare dalle carezze della ragazza lungo la schiena.

"Andrà bene."

"Certo, benissimo."

Allin approfittò del momento di silenzio per chiudere l'entrata della roulotte, così come le finestre. Con lentezza abbassò poi la luminosità dell'unica lampada lì presente. Niall poco prima aveva visto due candele profumate che in quel momento decise di accendere, grazie ad un accendino trovato vicino ad esse.

"Guarda in alto, Nì." Mormorò Allin abbracciando il biondo da dietro, prendendogli le candele accese tra le mani e posandole sulla cassettiera davanti a lui. Niall allora alzò la testa. Rimase meravigliato. Come biasimarlo? La roulotte era dotata di una finestra sul tetto che poteva aprirsi, rendendo visibile il cielo.

"Che meraviglia." Commentò l'irlandese, volgendo lo sguardo al cielo rossiccio durante il tramonto.

"Sai che questo è il primo diciannove Giugno in cui c'è bel tempo dove sono? Ad ogni mio compleanno è sempre piovuto. Forse è il destino che vuole che stasera sia diverso." Spiegò la ragazza quando lui si girò verso di lei, cingendole i fianchi e posando la fronte sulla sua, guardandola poi negli occhi.

"Questa luce soffusa ti rende ancora più bella... Maledizione, sei reale Allin?" Sussurrò Niall con voce impastata.

"Potrei farti la stessa domanda, angioletto mio."

"Angioletto? Ma guardami Lin: sono pieno di difetti. Ho i denti storti, un fisico fin troppo asciutto e boh, la mia risata è ridicola."

"Nì. Smettila, subito." La bionda tappò la bocca al ragazzo, non permettendogli di aggiungere altro.

"Vieni qui, piccolina."

L'irlandese prese Allin in braccio, poi la stese delicatamente sul materasso.

"Io ti avviso, potremmo cadere da un momento all'altro."

"Rassicurante." Niall rise divertito, poi si stese sulla zingara, con il viso esattamente all'altezza del suo. Con il timore di pesarle addosso non si poggiò solo sui gomiti, ma anche sulle ginocchia. Allin si rese conto delle sue azioni e gli carezzò una guancia, per poi leccargli allegra la punta del naso.

"Voglio che questa sera sia perfetta." Soffiò Niall sorridendole.

"Sarà anche imbarazzante."

"Molto, questo è vero."

"Niall, sono tua."

A quella dichiarazione il biondo si decise a darsi una mossa. Con delicatezza afferrò i lembi della colorata maglia a maniche corte indossata dalla ragazza. Entrambi ridacchiarono quando si resero conto che le mani dell'irlandese avevano incominciato a tremare. Uno sguardo d'intesa, poi lui le sfilò completamente la t-shirt. Il suo sguardo si perse a studiare ogni dettaglio del corpo di Allin. Dai piccoli nei, all'ombelico leggermente sporgente, alla piccola voglia sul basso ventre che ricordava la forma di un cuore. Quando Niall tornò a guardare gli occhi di Allin, notò che le sue guance si erano imporporate come mai avevano già fatto. Pensando a questo anche lui arrossì violentemente.

"Niall, le tue orecchie sembrano essere fosforescenti!" Allin rise di gusto.

Era bello sapere di non essere l'unica tremendamente imbarazzata.

"Taci." Mormorò questo, lambendo in un leggero bacio le labbra rosee della ragazza.

"E comunque... Complimenti per i reggiseno con gli orsetti e i cuoricini, piccola mia." Ghignò poi, approfittando del momentaneo calo di timidezza per cercare quantomeno di sbottonare gli shorts di jeans indossati dalla bionda.

Con non poca fatica, l'ancora sedicenne ci riuscì. Allin allora inarcò la schiena, per permettergli di levarglieli del tutto. In quel momento il suo disagio crebbe ancora. Questo non se lo era proprio aspettato. L'acrobata aveva creduto fermamente che, essendo abituata all'esibirsi con un body che lasciava poco all'immaginazione, non si sarebbe sentita così nervosa ed impacciata.

"Oh... Beh. Mi pare giusto." Farfugliò confusionalmente Niall, levandosi di botto la maglietta. Aveva compreso, dallo sguardo della bionda, che questa si sentiva troppo in difficoltà essendo la sola in biancheria intima.

"Vuoi fare tu?" Domandò poi il giovane, alludendo al togliersi i pantaloni da tuta.

Un cenno deciso e un sorriso compiaciuto furono la sola risposta che ricevette, prima di restare in boxer. Allin aveva chiuso gli occhi, tranquillizzandosi e optando per un gesto veloce.

Quando poi li riaprì si rese conto che entrambi si ritrovavano in intimo e abbozzò un sorriso compiaciuta. La ragazza squadrò con attenzione il fisico di Niall. Il respiro del ragazzo si fece più profondo, il suo torace, così come quello di Allin incominciò ad espandersi e ritrarsi in modo più visibile, più irregolare.

"Sei bellissimo." Mormorò la bionda schiacciandosi il labbro inferiore con gli incisivi.

Come poter mentire su un'evidenza simile? Niall, ai suoi occhi, era davvero perfetto. A partire dal viso, da quei occhi di un azzurro fenomenale, dal naso regolare così simile a quello dei suoi famigliari, dai denti imperfetti che gli davano un'aria sbarazzina. Per non parlare poi del pomo d'Adamo che si stava sviluppando o dei muscoli che iniziavano ad essere visibili sul suo corpo, segno che la pubertà stava arrivando a maturarlo, a renderlo uomo.

"Smettila..." Mormorò il biondo, quasi fosse una tortura sentirsi fare un complimento.

"Ma è vero! Credimi!"

"Ma..."

"Ma niente." Allin sospirò e sfiorò con estrema delicatezza la zona addominale del ragazzo, facendolo sussultare.

Successivamente, la zingara si mise a sedere sul materasso. Assunse un'espressione incerta quando sentì la rete del letto scricchiolare. Niall, a quel rumore, la guardò leggermente preoccupato, poi pero' quando lei lo baciò con trasporto dimenticò ogni cosa. Si stese quindi su di Allin, facendo aderire i loro corpi seminudi. Quando i bacini si scontrarono, un'erezione divenne piuttosto evidente dall'intimo del ragazzo. Allin poté percepirla e si addolcì ancor di più. Lambì quindi con più tenerezza il labbro inferiore del ragazzo, che socchiuse la bocca, facendo uscire da questa un caldo sospiro che carezzò le guance della bionda. Questa portò le mani tra i capelli tinti dell'irlandese, sistemandoglieli all'indietro per poi carezzargli il collo, sentendo la sua pelle ribollire piacevolmente ad ogni tocco. A quel punto Niall, posandole una mano dietro la schiena, fece alzare leggermente Allin. Infine le slacciò, con mani ghiacciate a causa dell'agitazione, il gancetto del reggiseno. L'appena diciassettenne spalancò gli occhi, poi li richiuse cercando di tranquillizzarsi. Lasciò all'irlandese il compito di sfilarle quel pezzo di stoffa colorato ed appena imbottito. Questo fece tutto con velocità, poi arrossì ancora vedendo il seno di Allin, così piccolo e ben proporzionato al suo corpo. Niall ebbe l'impulso di toccarlo, ma cercò di frenarsi, non volendo azzardare troppo.

"Fa quel che ti senti."

Bastò questo per calmarlo. Il ragazzo tenne lo sguardo fisso sugli occhi azzurri di Allin, anche quando si avvicinò ai suoi seni per lambirne i capezzoli in un tenero e timido bacio.

La gitana a quel gesto sospirò, portando la testa sul cuscino e rilassandosi sotto le carezze e le attenzioni che Niall le stava riservando. Poco dopo il giovane scese lungo il ventre della ragazza, lasciando un'umida scia di baci, arrivando fino all'elastico degli slip monocolori che questa indossava. In quell'istante il sedicenne pensò alla possibilità di fermare il tutto, per timore. Allin notò quel sentimento incupire l'azzurro delle iridi del biondo e cercò di rimediare. Infondo, lei che sentiva di non appartenere ad un popolo preciso, voleva quantomeno appartenere a qualcuno. O meglio, a Niall. Per questo motivo la zingara afferrò con sicurezza le mani del ragazzo a contatto con il materasso, portandole poi sulle sue cosce nude in un'implicita richiesta di andare oltre. Il biondo allora tenne lo sguardo puntato sul volto di lei che nel frattempo si era imperlato già di alcune gocce di sudore, dovute al mix letale che in quel momento doveva essere stato l'unione con il caldo di Giugno e l'imbarazzo. Infine, con un gesto insicuro, Niall le sfilò anche le mutandine, facendola rabbrividire. Non di certo per la temperatura, bensì per il pensiero di quello che sarebbe accaduto. Niall capì ancora una volta le sensazioni provate dalla zingara e quindi mise da parte l'osservazione del suo corpo per baciarle la fronte come fosse la sua bambina da tranquillizzare. L'acrobata si lasciò coccolare dall'irlandese e, insieme a lui, aspettò che il cuore smettesse di martellarle nel petto.

"Va meglio?"

"È solo questione di abituarsi."

Allin sorrise sghemba: l'imbarazzo se ne stava lentamente andando via. Niall pensò che quello sarebbe stato il momento giusto per fare un altro passo avanti. Si mise nuovamente in ginocchio sul letto. Prima di azzardare qualunque tocco più intimo voleva mettersi di nuovo in pari con Allin. Così, cercando di fare lo sciolto, il vago, si sfilò i boxer, abbassandoli fino alle ginocchia. A quel gesto il suo membro, in erezione, fu completamente scoperto. Niall sentì lo sguardo della bionda sul suo corpo e arrossì all'istante, accaldandosi. Allin, d'altra parte, non riusciva a smettere di guardarlo. La ragazza capì ben presto che il formicolio che aveva iniziato a farsi più insistente, tra le sue gambe, era dovuto all'eccitazione, non solo alla paura.

Capito, Niall? Devi coccolarla, altrimenti rovinerai tutto.”

Niall si ricordò le parole di Greg e incominciò a sporgersi sul corpo della ragazza. Come gli aveva consigliato il fratello nel suo lungo monologo sul sesso fatto durante il pomeriggio, il biondo l'avrebbe prima fatta rilassare e poi avrebbe proceduto con l'atto vero e proprio. Dunque si avvicinò con il volto sempre più vicino all'intimità di Allin. Niall collegò al circo Il fatto che questa fosse priva di ogni forma di peluria. Questa ulteriore nudità non dispiacque affatto al biondo che inspirò profondamente socchiudendo gli occhi. Il profumo dell'acrobata lo mandò in estasi. Era migliore di ogni fragranza mai stata inventata. Per un attimo gli ricordò l'odore di camomilla, il profumo dello shampoo schiarente che usava da piccolo. Allin sospirò guardando il cielo e notando che alcune stelle si erano fatte ancora più visibili. Era passato un bel po' da quando lei e Niall avevano incominciato a far crollare, gesto dopo gesto, ogni barriera presente tra loro. Ma non c'era fretta, in fin dei conti. Il biondo le carezzò le cosce, stringendole delicatamente quando arrivò a sfiorare con le labbra la parte più delicata del suo corpo. Niall aveva voglia di assaggiarla, fremeva alla sola idea di farlo. Per questo, socchiuse le labbra, scoccando poi un bacio a fior di pelle. Fece questo più volte fino a quando non sentì Allin sciogliersi sotto di lui, smettendo di irrigidire i muscoli. A quel punto incominciò a leccare l'interno coscia della zingara, ritornando infine alla sua intimità. La ragazza sospirò pesantemente, stringendo con entrambe le mani il coprimaterasso sotto di lei. Questo durò poco perché ben presto la bionda preferì carezzare le spalle bollenti del ragazzo, annodando infine i suoi capelli tra le dita sottili, tirandone qualche punta. Niall non dava cenno a smettere: voleva farle raggiungere l'orgasmo, quello che sapeva essere il suo primo orgasmo. Sostituire le dita alla lingua per raggiungere prima questo scopo, a suo parere, sarebbe stato molto meno intimo e più rude. Il giovane iniziò quindi a penetrare sempre più in profondità, lasciando piccoli morsi qua e là. A sua sorpresa non dovette aspettare molto per vedere il corpo di Allin scosso da spasmi incontrollati, per sentire il suo respiro sempre più profondo ed irregolare dovuto dal piacere provato.

"Niall." Gemette poi quando si rilassò.

"È stato brutto?" Domandò lui.

"Al contrario."

"Pensavo non ti sarebbe piaciuto..."

"Pensavi male."

La ragazza si alzò nuovamente sulla schiena, tanto quanto le bastò per afferrare il ragazzo e farlo poi cadere addosso a sé. Lo baciò. Una, due, tre volte. Assaporando le sue labbra, percepì su di esse un sapore nuovo, quello del suo stesso sesso. Rabbrividì di piacere quando il membro in erezione di Niall si ritrovò a sfiorarle l'intimità. L'acrobata decise di approfittare della posizione in cui si trovava. Incominciò dunque a succhiare con forza una porzione di pelle sulla scapola del biondo tinto. Avendo la pelle chiara, Niall realizzò che ben presto gli si sarebbe formato un livido, ma sorrise felice. Non era brutto essere così legato a qualcuno, sentirsi suo. La cosa che Niall non sapeva era che quel gesto sarebbe servito per distrarlo. Difatti, poco dopo, la zingara ribaltò la situazione approfittando del suo momentaneo rilassamento. Poi sghignazzò, mordendogli sensualmente il lobo dell'orecchio destro.

"Ma io ti amo." Esclamò il giovane, ridendo.

Allin strabuzzò gli occhi, pensando che quella dichiarazione fosse stata solo frutto di un'esternazione ironica. Con questa certezza, la giovane abbassò lo sguardo.

Forse lei lo stava amando davvero. Forse quello sarebbe stato il momento giusto per dirlo.

"Tu mi ami per ironia, io credo di amarti sul serio." Mormorò poi, mettendosi a cavalcioni sul torace di Niall.

"Sei proprio scema. Dovresti sapere ormai che in tutte le mie esclamazioni, anche quelle divertite, c'è sempre un fondo di verità. Io ti amo." Niall sorrise, alzandosi appena.

Il cuore di Allin prese a martellare feroce nel suo petto. Non se lo aspettava. Non credeva possibile che Niall l'avrebbe mai potuta amare.

“E poi, se ci pensi, in inglese essere innamorati si dice 'fall in love' che letteralmente significa 'cadere in amore'. E' perfetto, no? Perché quando ti innamori non è semplice, anzi. Ogni piccolo errore e ogni piccola imprecisione ti fanno letteralmente crollare in un terribile vortice di insicurezza. Amare è cadere. E' cadere e sperare che ci sia qualcuno risposto a prenderti.” Si ritrovò a mormorare Allin dolcemente.

“Io ti prenderò sempre, quando tu cadrai.”

Presa dalla foga,dovuta alla risposta dell'irlandese, la ragazza scivolò sul materasso, accucciandosi sulle ginocchia per poter baciare la punta del sesso del ragazzo che non aveva smesso un solo secondo di pulsare. Allin non sapeva esattamente cosa fare, ma decise tuttavia di provare. Baciò con diversa intensità alcuni punti dell'asta, arrivando al pube depilato. Quando fu abbastanza sicura di sé e di quel che stava facendo, la giovane prese il membro di Niall completamente in bocca. E, se all'inizio le era venuto un coniato di vomito, dovuto esclusivamente alla grandezza del corpo a lei estraneo, dopo poco la bionda strinse le guance, incominciando a muovere lentamente la testa, per poi seguire seguendo un ritmo più veloce. Niall, seduto a gambe divaricate, iniziò ad accarezzare la nuca della zingara, scosso da fremiti di piacere mai provati prima. Il suo corpo stava letteralmente andando in fibrillazione. Ogni tentativo di procurarsi piacere da solo era sicuramente stato fallimentare se messo a confronto con le sensazioni che gli stava facendo provare Allin. Ci volle poco prima che stesse per raggiungere l'orgasmo. Il ragazzo allora, proprio sul più bello, afferrò la bionda per le spalle, allontanandola dal suo membro.

"Mi stai facendo ubriacare di piacere. Voglio restare lucido ancora un po'." Spiegò maliziosamente il ragazzo, mordendo dolcemente il labbro inferiore di Allin ed alzandosi impacciatamente dal letto per poi frugare nella tasca dei pantaloni, lanciati sul pavimento.

Il biondo estrasse una bustina dalla forma quadrata in alluminio.

"Tu sei sicura."

"Sicurissima."

"Non voglio farti del male..."

"Senti, mi farai male. È previsto: sono vergine, infondo." Allin si sedette accanto a Niall, poggiando la testa sulla sua spalla.

"...Ma non mi importa." Continuò poi.

Niall sorrise all'acrobata, baciandole la fronte.

"Io sarò delicato. Io te lo prometto." Mormorò, prendendo in braccio la bionda e riadagiandola sul letto.

"Ho chiesto a Greg come fare, sono un caso disperato... A quest'età." Ammise Niall ridendo con amarezza.

"Vuoi solo fare le cose nel migliore dei modi."

L'irlandese si fece coraggio. Aprì con velocità la bustina contenete il profilattico, poi, come gli era stato detto, lo poggiò in punta, srotolandolo fino alla base del membro. Infine sospirò, incrociando gli occhi azzurri di Allin.

Quegli occhi che lei aveva sempre definito di un colore pallido e banale, quegli occhi di cui Niall era follemente innamorato. Il ragazzo avrebbe potuto passare un'intera giornata ad osservare quell'azzurro ghiaccio che tanto lo affascinava. Quelle iridi che poi, con il pianto, sembravano essere composte da acqua di una fresca sorgente, capace di rigenerare uno stanco viaggiatore. Ecco, l'irlandese era il viaggiatore, in cerca della felicità. Allin non solo era la felicità che finalmente aveva trovato, ma anche la sua fonte di rinascita.

"Rilassati." Le sussurrò il ragazzo all'orecchio, sporgendosi in avanti verso di lei.

Improvvisamente gli venne in mente una frase, detta qualche giorno prima dalla ragazza.

"Quando ero piccola, prima di ogni spettacolo, mamma mi faceva stendere e carezzava la pancia. Mi calmavo subito, sai? Mi rende triste il non ricevere più attenzioni simili. Essere grandi, a volte, fa schifo."

L'irlandese rinvenne e allora prese a carezzarle dolcemente il ventre piatto, sfiorandolo con un solo dito.

Allin, sotto di lui, rilassò velocemente, come previsto, ogni muscolo del corpo. Niall le sorrise, poi con giusto un po' di timore cercò di prepararla ulteriormente all'imminente rapporto, facendosi spazio con due dita in lei. La bionda non si irrigidì di nuovo, calma come poche volte in vita sua.

"Niall." Richiamò l'attenzione del ragazzo con voce sognante.

"Sì?"

"Sono pronta."

L'irlandese la guardò per un istante che gli parve infinito negli occhi. In quell'azzurro così ricco di sfumature bluastre non vide un minimo di incertezza. Decise di andare avanti. Pose quindi la punta del suo sesso a sfiorare l'intimità di Allin. Una spinta, poi le avrebbe sicuro fatto male.

"Afferra le mie mani."

Il ragazzo lasciò che l'acrobata gliele stringesse, poi contò fino a tre, vide lei chiudere gli occhi, fece lo stesso e infine spinse. Sentì chiaramente l'imene rompersi a quel gesto, con uno schiocco preciso. L'imene. Quella sottile membrana cui presenza implica la verginità di una donna. Allin pensò a questo dettaglio non così insignificante e i suoi occhi si velarono di lacrime.

"Non fa poi così male, Nì." Sussurrò poi.

E non mentì. Certo, non si può dire che per lei quello fu un momento di infinito piacere, ma neanche così tragico, anzi. Allin capì che questo era dipeso molto anche dalle attenzioni di Niall, che era stato mostruosamente bravo. La bionda scoppiò a piangere.

"Mi stai mentendo? Ti fa male? Sono un cretino, avrei dovuto prepararti di più e non farmi prendere dalla foga."

"Sì, sei un cretino. Sono felice. Queste sono lacrime di felicità."

Queste dichiarazioni lasciarono del tutto spiazzato l'irlandese.

"Insomma, prima mi dici che mi ami e adesso... Stai facendo l'amore con me. Con una come me. Con una zingara."

"Allin, piantala. Lo sai che non me ne frega assolutamente niente delle tue origini. Ma proprio niente." Con una stretta al cuore, Niall ribadì ancora quello che era stato sin da subito il suo pensiero.

"Ti amo."

"Piccolina, ti amo anche io."

I due aspettarono in silenzio, parlando solo con alcuni sguardi, con minuscole carezze. Niall avrebbe voluto sporgersi verso Allin, ma aveva paura di farle del male muovendosi, quindi stette immobile. La bionda respirò calmandosi e abituandosi al bruciore interno, poi, quando lo pensò sopportabile, avvisò l'irlandese. Questo si mosse piano piano, focalizzando la sua attenzione sui loro bacini, vedendoli unirsi e poi allontanarsi. Allin, ad ogni spinta di Niall si sentì più donna, più amata. Nei suoi occhi vedeva il mare, vedeva il suo futuro. In un attimo di irrazionalità completa ci vide anche quelli del figlio che avrebbe voluto avere. Passarono i minuti. La giovinezza permise ai due ragazzi di far durare quel rapporto a lungo. Allin raggiunse l'orgasmo. Altre sensazioni, inimmaginabili da provare per lei fino a poco prima, la fecero andare fuori di testa.

Niall poco dopo il suo sperma iniziare a riempire il profilattico, quindi uscì repentinamente dal corpo della ragazza. Aspettò che il suo orgasmo si consumasse del tutto e che quindi il suo liquido staminale fuoriuscisse completamente, poi sfilò con attenzione il preservativo, alzandosi per infilarlo in una bustina trasparente e gettarlo successivamente in un cestino. Per far le cose ancora più precise, il sedicenne prese un fazzoletto umidificato dalla sua confezione posta sul comò della ragazza e se lo passò su tutto il suo sesso. Lanciò anche questo nella spazzatura e poi raggiunse di nuovo Allin che si era intanto infilata sotto le coperte.

"Resti?"

Niall non rispose, limitandosi ad alzare la trapunta estiva e a poggiare la testa sul petto della bionda. Il letto era piccolo, largo solo una piazza. Questa sua caratteristica pero' non dispiacque affatto ai due giovani.

"Mi dispiace esser uscito così in fretta da te, ma Greg mi ha detto che facendolo avrei reso il tutto più sicuro." Mormorò l'irlandese, sentendosi in difetto.

"Va benissimo, Nì."

"Hai rimesso gli slip..."

"Perché ho alcune perdite di sangue e preferisco bloccarle con un assorbente." La ragazza si sentì in dovere di spiegare il suo gesto, sperando che Niall non lo avesse subito collegato a qualche suo eventuale ripensamento.

"È stata una serata magnifica." Ammise questo sorridendo con lo sguardo volto al cielo.

I due ragazzi seguitarono ad osservarsi. Ad Allin sembrò che sarebbe potuta affogare negli occhi di Niall. Carezzò il suo viso, privo ancora di ogni traccia di peluria.

"Solo?"

Allin trasse il giovane a sé. Gli baciò il collo, le guance, il naso, il mento mentre con una mano carezzava il suo torace e con un'altra gli frugava fra i capelli. Infine la diciassettenne baciò le labbra del biondo. Con lentezza le inumidì con la lingua, facendole poi schiudere. Niall rise. Essere leccato sulla bocca gli procurava, chissà per quale motivo, solletico.

"Molto, ma molto, ma molto di più, in effetti."

"Non permetterò a nessuno di portarti via da me."

"Fallo. Tienimi con te."

Niall sorrise come poche volte aveva fatto in vita sua e incominciò a baciare una spalla di Allin, scendendo sempre più, senza timore.

“Allin?”

“Sì?” La ragazza dimostrò di esser sveglia, sebbene avesse avuto gli occhi chiusi.

“Mi sono scordato di augurarti 'Buon compleanno'... Quindi Buon compleanno!” Esclamò l'irlandese, scoccandole un bacio sulle labbra carnose.

Allin rise. Gli auguri Niall glieli aveva già fatti con i suoi baci, le sue carezze.

“Ci tieni davvero così tanto a me?” Chiese la ragazza con insicurezza.

“Credo proprio di sì.”

“Ma... Perché?”

“Veramente non lo so, e sinceramente tante volte in questi mesi me lo sono chiesto anche io. Ma, alla fine, ho capito che ci sono alcune cose che non si possono spiegare, semplicemente succedono e basta. Forse è la tua insicurezza, forse sono le paranoie che ti fai a renderti irresistibile ai miei occhi.” Niall sorrise, accogliendo Allin in un abbraccio che aveva un che di protettivo.

La ormai diciassettenne si addormentò tra le braccia del biondo, con la bocca semiaperta. Quello era stato il miglior compleanno della sua vita. Era stato tutto perfetto. Il dolore sì, c'era stato e sarebbe perdurato, ma alla fin fine era e sarebbe stato assolutamente sopportabile, coperto da tanta felicità.

Niall, d'altra parte, restò sveglio per un bel po' di tempo. Si gustò i baci dati alla ragazza e poi viaggiò indietro nel tempo con la mente. Un brontolio gli scosse lo stomaco. Non era fame quella, ma solamente paura. Era tutto troppo bello per durare a lungo. Sentiva che, alla fine, sarebbe stata Allin a lasciarlo solo, non il contrario come, invece, temeva lei. Il biondo tremò dall'ansia, poi si infilò ancor più sotto le coperte arrivando a sistemarsi nuovamente con la testa poggiata appena sopra al seno della bionda. Prima di addormentarsi volle sentire ancora il suo odore, quindi inspirò profondamente lasciando che il dolce profumo della zingara riempisse le sue narici. Allin era forse una delle cose più belle che aveva, la più buona, la più preziosa. Niall pensò ancora che non gli importava minimamente che appartenesse ad un popolo nomade. Lui era rimasto quando lo aveva scoperto, la sua famiglia non aveva dato il minimo segno di fastidio. Il biondo gioì, ricordandosi di quando tornò a casa con Greg, il giorno in cui era andato al circo. Niall aveva parlato subito con la madre, aspettandosi una sua reazione negativa.

"Tu le vuoi bene, lei te ne vuole a te. È evidente e non vedo perché dovrebbero importami lei sue origini. Allin è una ragazza d'oro.” Aveva affermato la donna senza esitazione.

L'irlandese sorrise tra sé e sé fino al momento in cui, esausto, non seguì l'acrobata nel mondo dei sogni.

* * *

ll mattino successivo Allin fu la prima a svegliarsi. Si stiracchiò per bene, sbadigliando. Un lieve dolore tra le gambe era ancora presente, ma questo non le diede particolarmente fastidio. Stava così bene, era così felice del resto. La sera precedente aveva fatto l'amore con la persona che amava, con la persona che la accettava per ciò che era.

"Nì, non fare il dormiglione, svegliati." Mormorò raggiante.

"Ti odio." Sbuffò Niall ridacchiando felice.

"Mh. Mh. Sicuro."

I due ragazzi si vestirono in fretta, lanciandosi dolci occhiate e carezze di tanto in tanto. Quando furono pronti sorrisero e si presero per mano, uscendo dalla piccola roulotte. Sarebbero dovuti andare a svegliare la mamma di Allin, per poi raggiungere, insieme a lei, i genitori di Niall ad un pranzo organizzato all'ultimo momento in casa Horan. Anche se stava male, infatti, Marie non avrebbe rinunciato ad incontrare Maura, Bobby e Greg per nulla al mondo. La zingara e l'irlandese raggiunsero finalmente la parte opposta del parco, fermandosi davanti alla porta del camper di famiglia.

“Mamma, sei pronta?” Urlò Allin prima di bussare.

Quando non ricevette risposta lanciò un'occhiata stranita a Niall, decidendo di entrare.

La bionda rise quando vide la donna dormire ancora. Si avvicinò al suo letto, sedendosi su questo mentre il ragazzo aveva deciso di aspettarla all'esterno.

“Mamma, dai, dobbiamo andare!” L'acrobata scosse la madre con uno strattone.

“Mamma...”

“Mamma, svegliati.”

“...Mamma!” Marie non rispose.

Spazio autrice

Okay... Perdonatemi, vi prego. Una delusione enorme il precedente capitolo, vero? Ha subito un calo di recensioni significativo, mi dispiace che non vi sia piaciuto davvero. Pensavo di rifarmi con questo, ma boh. Che ve ne pare? Ci sono alcune parti che mi piacciono molto devo dire. Non so, la relazione tra Niall e Allin mi sta facendo venire il diabete, giuro. Scusate se mi sono dilungata molto nella descrizione della loro prima volta, ma mi sembrava brutto non farlo. Che dire, con questo capitolo si chiude la prima parte di A-N. Salutate la dolcezza, ditele "Arrivederci" perché non leggerete capitoli con questa caratteristica per un po'. Prima di andare a finire di studiare vorrei ringraziare le persone che recensiscono. Le vostre parole, così dolci, giuro che mi fanno rabbrividire. Spesso mi fate complimenti che neanche credo di meritare, a dirla tutta. Sono felice, sono felice davvero.
Beh, a domenica prossima!
Come sempre vi invito a recensire. Avete una settimana di tempo, vi prego. c:
Giorgia.

   
 
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