Film > Sherlock Holmes
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Autore: kamy    19/01/2014    1 recensioni
E se Loki e Thor avessero conosciuto l'investigatore più famoso di sempre? Cosa sarebbe successo?
Partecipa alla challenge: Christmas Challenge.
Natale.
Prompt: Canzone: E non serve che sia Natale, Pooh
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.


 

Cap.3 I° prova

 

Holmes strinse in mano il fazzoletto, ne carezzò con il pollice il ricamo rosso macchiato di sangue e lo avvicinò al naso inspirando; un lieve odore di chiuso misto a rossetto e the gli punse le narici, chiuse gli occhi sentendo la brezza marina scompigliargli i capelli e riaprì le palpebre. Si avvicinò alla poppa della nave, guardò il mare con gli occhi liquidi.
< L'inizio di un nuovo anno di avvicina > pensò.
Lasciò andare il fazzoletto, lo osservò roteare nell'aria e volare verso il mare sotto di lui. Udì dei passi alle sue spalle, voltò il capo e Watson strinse le labbra. Udì dei passi e si voltò. Watson si tolse il cappello, piegò il giornale e lo mise accanto a sé e vi appoggiò sopra il cappello sentendo la gamba tirare.
"Vuole parlarne?" domandò e i baffi gli tremarono.
Holmes si poggiò al parapetto con la schiena, guardò l'altro con gli occhi socchiusi e scosse il capo rilassando le spalle.
"Avevo dimenticato di buttarlo. Ha inclinazioni naturalistiche? Non volevo turbarla lasciandolo in mare".
Watson strinse la sciarpa fatta da Mary e corrugò la fronte.
"Ah, dimenticavo che lei può sabotare la mia privata, ma sulla sua lascia cadere un velo di silenzio" ribatté a voce bassa.
Holmes incrociò le braccia, piegò il capo verso il basso.
"Si sta di nuovo lamentando dei miei metodi. E' la seconda volta in meno di un mese".
Watson inarcò un sopracciglio e sporse il capo verso il detective.
"Non può negare che quello sul treno fosse un travestimento che ne lasciava sorgere parecchi" rispose alzando la voce.
Holmes indurì lo sguardo, sciolse le braccia incrociate e tese la schiena.
"Mi sembrava fossimo d'accordo che la colpa fosse stata della sua fretta di sposarsi".
Watson strinse le labbra.
"Sa che oggi è Capodanno e io avrei dovuto passarlo con Mary?".
Holmes sogghignò, arricciò le sopracciglia verso l'alto e fece tre passi di lato.
"Possibile che debba passare ogni festa con Mary?" domandò.
Watson sollevò il bastone, puntò il manico contro l'altro e lo agitò.
"Mi ricordi quand'è che ho visto Mary, invece di seguire lei!".
Sherlock sporse le labbra verso l'alto, inspirò rumorosamente alzando gli occhi verso il cielo che scorreva lentamente. Riabbassò lo sguardo, piegò il capo di lato.
"Un mese fa?".
Watson abbassò il bastone battendolo in terra.
"Appunto!" esclamò, a tono alto.
Holmes s'infilò le mani nelle tasche del lungo cappotto, fece tre passi avanti e si girò. Watson si voltò a sua volta, inarcò un sopracciglio e Holmes alzò una mano, la girò in tondo.
"Vado a controllare la nave. Perché lei non manda un telegramma a Miss Mary? Potrebbe dirle che torneremo entro l'anno nuovo".
Watson sgranò gli occhi, fece due passi avanti ticchettando con il bastone.
"Devo essere da Mary per il fine settimana!" urlò.
Holmes sogghignò, si voltò e affondò maggiormente le mani nelle tasche; allontanandosi. La nave tremò, le onde si fecero più alte e una di esse s'infranse sul pontile della nave investendo Sherlock. Holmes fece una serie di passi laterali verso sinistra, l'acqua gli colò lungo i capelli facendoli aderire al volto abbronzato; i vestiti aderirono alla pelle inumidendolo e lui sputò un po' d'acqua battendo gli occhi. Li socchiuse, guardò a destra e sinistra. Thor gli atterrò davanti, i lunghi capelli gli sbattevano contro il viso abbronzato e i muscoli del viso erano contratti. Teneva una gamba piegata e stringeva in una mano il martello, alzò il capo e si rimise in piedi con il petto gonfio. Fece l'occhiolino e ghignò.
"Te l'avevo detto che saremmo tornati, mortale" sancì.
Una risatina risuonò, Holmes aggrottò la fronte e sporse il capo. Loki uscì da dietro le spalle di Thor, mosse la mano in cerchio formando una barriera di un verde luminescente. Holmes indietreggiò di tre passi, le dita sfiorarono la sottile barriera e i polpastrelli gli pizzicarono. Loki sogghignò socchiudendo le iridi verdi.
"Mio fratello ti aveva promesso delle prove" disse suadente.
Holmes si tolse la sciarpa dal collo, la mosse facendo gocciolare l'acqua e la strizzò facendone cadere altra.
"Circa un anno e una settimana fa".
Loki piegò il capo di lato facendo strofinare le ciocche nere contro il collo candido; alcuni ciuffi sfiorarono il colletto alto della maglia. Sporse le labbra, guardò verso Thor e scosse il capo.
"Non abbiamo tempo di cambiare l'abito che su Midgars trascorrono gli anni. Temo dovremo fare le tue prove tutte oggi, fratello mio, se vogliamo portarle a termine in tempi ragionevoli".
Thor si mise il martello alla cintola e porse il braccio muscolo verso Holmes. Si grattò la barba dorata con l'altra mano e corrugò la fronte.
"Tu impieghi troppo tempo in frivolezze fratello" borbottò.
Holmes guardò il braccio di Thor, inarcò un sopracciglio aggrottando la fronte, osservò il volto del Dio guardandone i capelli biondi contornare il volto abbronzato, si voltò osservando Loki sorridere con la spalla a due dita da quella dell'altro. Holmes guardò di nuovo il braccio, socchiuse gli occhi.
"Cosa?".
Una nebbiolina verde li avvolse, un tunnel di luce dorata frammentata di scintille bianche li avvolse e i loro corpi furono proiettati verso l'alto. Thor abbracciò Sherlock sentendo il fratello cingergli le spalle con le braccia sottili. Sporse il capo in avanti e scoppiò a ridere. Sul ponte della nave rimase un simbolo celtico a forma di cerchio, e delle assi di legno annerite. Thor chiuse gli occhi e li riaprì davanti a un suolo roccioso. Lasciò andare Holmes, smise di ridere, inspirò ed espirò.
"Il mondo dei nani!" gridò.
La sua voce rimbombò e in lontananza una montagna franò. Loki si sfiorò la decorazione dorata a lato dei pantaloni aderenti verde scura e sorrise.
"Un tempo, regno degli elfi oscuri, sterminati dagli avi di nostro padre" aggiunse.
Holmes guardò verso l'alto intravedendo una serie di montagne grigiastre, voltò il capo verso destra osservando dei rialzi di roccia grigio scura levarsi verso il cielo color piombo; l'odore di zolfo gli punse le narici e mosse la testa a scatti a destra e sinistra sentendo una serie di suoni ovattati. Le mani gli tremarono, le tempie pulsarono e lui chiuse gli occhi. Inspirò, espirò e riaprì gli occhi.
"Suppongo che gli alieni non usino chiedere, prima di sottoporre ad esperimenti" disse, atono.
"Un vero Asgardiano dimostra il suo valore in battaglia. Nostro padre vi paragona a biechi animaletti per la caducità della vostra vita, dimostrami che siete, invece, anche più valorosi del mio esercito!" urlò Thor e la sua voce sembrò un tuono.
Una serie di fulmini bianchi e azzurri illuminarono il cielo nero e si abbatterono sul terreno scuro facendolo tremare. Loki si piegò di lato, avvicinò il volto a quello di Holmes e socchiuse gli occhi.
"Ora guarda come il valente generale sa rendersi ridicolo" sussurrò.
Mosse la mano a semicerchio due volte in senso anti-orario, il mantello rosso di Thor brillò di verde, si ancorò al terreno e strattonò il figlio di Odino verso il basso. Thor sgranò gli occhi gridando, dimenò le braccia e cadde a faccia in giù nel terreno aprendo delle crepe.
"Looookiiiiii!" ululò.
Loki rise, toccò la spalla di Holmes e gli scivolò alle spalle sporgendo il capo da dietro di lui.
"Come vedi, midgardiano, nulla d'impossibile" sibilò.
Holmes voltò il capo con gli occhi sgranati, fece due passi avanti e slacciò il cappotto. Lo tolse lasciandolo cadere nella sabbia grigiastra, si passò le mani sulla camicia umida.
"Un professore mi attende a Parigi" disse.
Si voltò verso Thor, sogghignò e le iridi castano scuro brillarono.
"Una volta finiti i dispetti da fratelli fidanzati, sarebbe così cortese da dirmi cosa devo fare? Ho una certa fretta".
Una delle rocce davanti a una grotta ostruita franò e dall’oscurità uscirono tre dita a uncino verdi fosforescenti dagli artigli grandi un indice. Una coda con un arpione di ossi si abbatté contro altre pietre facendole schizzare tutt’intorno e una fulmine mandò in frantumi le altre. Dalla caverna uscì una creatura su quattro zampe, la bestia spalancò le fauci e lanciò una serie di fulmini bianco-azzurrini dalla bocca. Alzò il muso e ruggì, le zampe dalle tre dita piegate a uncino grattarono il terreno e il corpo era ricoperto di spuntoni di metallo nero. Holmes sobbalzò, sgranò gli occhi e fece tre passi indietro. Osservò la zampa destra della bestia guardandone le tre dita a uncino verdi, si morse il labbro osservando la coda lunga due volte la sua gamba ondeggiare a destra e sinistra; si spostò di lato osservandone gli spuntoni di metallo nero. Tese le braccia muovendo le dita, le sentiva intorpidite. Guardò l'interno della bocca della creatura osservando i fulmini bianco-azzurrini diramarsi fino alla lunghezza di metà braccio.
< Niente pollice, tre dita, quattro zampe, impossibilità di alzarsi in posizione eretta per più di pochi secondi. Coda lunga, resistente, presumibilmente usata come arma, il che implica una scarsa robustezza delle zampe. Spuntoni di metallo nero, un palmo di distanza l'uno dall'altro, corazza sottostante dello stesso materiale, nessun punto scoperto. Fauci dentellate, fulmini presumibilmente eruttati dalla trachea, raggio d'azione non oltre due braccia > ragionò.
Si chinò, afferrò un ciottolo grande due volte la sua mano e lo scagliò alla propria sinistra. Gli occhi dalla creatura saettarono nella direzione del rumore, girarono su loro stessi tre volte e si alzarono delle orecchie pelose dal suo muso. La bestia si voltò ringhiando e frantumò il ciottolo con un colpo di coda. Si voltò verso Holmes, si chinò ruggendo e della saliva uscì dalla sua bocca. Holmes si spostò superando Loki di lato. Loki lo guardò avanzare verso una roccia alta il doppio di lui, si avvicinò a Thor e sogghignò scoprendo i canini.
"Non credi di aver esagerato?" domandò.
Holmes voltò il capo guardandoli, lo scosse e piegò le ginogghia.
< Scarsa intelligenza, istinto primitivo a seguire rumori forti, buone possibilità di passare inosservati. Orecchie retrattili, probabilmente sensibili, quasi sicuramente non abituate a rumori forti. Occhi da insetto, rotazione a trecentosessanta gradi non totalmente controllabile. Resta da verificare l'olfatto > pensò.
Si sfilò il gilè, lo lanciò sulla roccia e la superò correndo. Balzò sopra altre due, rotolò verso il basso atterrando tra la cenere grigiastra. Thor si passò le mani sopra i vestiti facendo cadere la terra e sbuffò.
"La prossima la scegli tu, ma l'ultima è mia" borbottò.
Loki ridacchiò, si voltò osservando la creatura avanzare dimenando la coda; la punta d'osso faceva muovere la sabbia grigiastra alzando della polvere. Holmes la guardò superare il giacchetto, gli occhi ruotavano in tondo e i fulmini azzurrini guizzavano ogni volta che apriva la bocca.
< Insensibile agli odori, confermato udito iper-sviluppato > pensò.
Guardò in terra, osservò una serie di pietre e ne prese una manciata.
< Primo, attiro l'attenzione del mostro. Secondo, evitare colpo di coda. Terzo, utilizzare gli spuntoni come appiglio. Quarto, raggiungere il bulbo oculare. Quinto, trapassare con la roccia > si disse.
Strinse in pugno attorno alle pietre, inspirò.
< In sintesi; zampa rotta, intontimento, incapacità di contrattacco e, se ha le stesse funzioni degli organismi normali, decesso >.
Inspirò, espirò e si rizzò. Corse verso il mostro, tirò un paio di pietre vicino alle sue zampe provocando dei tonfi sordi. La creatura ruggì emettendo altri fulmini azzurro-biancastri, abbassò gli occhi osservando l'umano e tirò un colpo di coda verso di lui. Holmes rotolò sotto il ventre della creatura, la punta d'osso della coda colpì la zampa spezzandola e Holmes rotolò oltre osservando l'essere cadere; della polvere grigiastra si sollevò appannandogli la vista. Saltò, afferrò uno degli spuntoni con una mano e portò l'altra nella tasca; infilandoci le due pietre rimanenti. La bestia emise un'altra serie di fulmini, strisciò in avanti e Holmes ondeggiò sgranando gli occhi. Fece leva, salì sullo spuntone e saltò su quello di fianco di tre palmi più in alto. Roteò le braccia, il mostro emise una serie di versi e fece leva sulle altre tre zampe per alzarsi. Holmes saltò su un altro spuntone, tese le braccia e ne afferrò un secondo; fece leva rizzandosi e camminò in avanti sullo spuntone. Vide le orecchie della bestia, la sentì cadere con un tonfo e allargò le braccia tenendosi in equilibrio, indietreggiò di tre passi. Strinse le labbra, socchiuse gli occhi e balzò; si afferrò all'orecchio tirandolo e la creatura alzò la testa eruttando fulmini azzurrini. Holmes si issò, strinse la presa sul capo della creatura e si mise la mano in tasca tirando fuori la pietra. La piantò nell'occhio della creatura, questa uggiolò e Holmes spinse più affondo; il bulbo bianco schizzò insieme a del sangue verdastro che colpì l'uomo sulla guancia. L'essere stramazzò in terra con un tonfo, Holmes rotolò in terra cadendo sulla schiena con le braccia in alto. Scosse il capo, ansimò e batté le palpebre. Poggiò le mani sporche gi liquido biancastro in terra, si diede la spinta e si alzò voltandosi. Loki sorrise, socchiuse gli occhi e diede un pizzicotto al braccio di Thor. Si sporse, soffiò.
"Ora è abbastanza interessante, non è vero?" sussurrò.
Thor ghignò e annuì un paio di volte, piegò di lato il capo e sfregò le mani tra loro.
"Sì, ora sì" disse con voce grossa.





  
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