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Autore: AlexVause    20/01/2014    8 recensioni
Due mondi differenti, separano ciò che il destino sembrava aver unito.
Con un piccolo aiuto, tutto ciò che è andato perso, verrà ritrovato.
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Swan Queen
Seguito di Trust e For You...Always.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 1
 
- Dobbiamo accamparci.
Propose James a Biancaneve, in piedi a fianco a lui.
- Credi dovremo andare a cercare gli altri?
Chiese Snow al marito.
- Non so. Penso abbiano fatto ritorno, nei villaggi da dove provengono.
Noi due, quando la maledizione ci ha colpiti, eravamo insieme a Regina…forse è per questo che ci troviamo qui tutti e tre.
Ipotizzò il Principe.
- Già.
Disse Biancaneve, che dopo una breve pausa si rivolse nuovamente a James.
- Domattina, ci dirigeremo al castello?
- Direi proprio di sì.
Rispose l’uomo.
Snow si avvicinò a Regina, seduta su di un tronco a terra.
Avvolta in un nero mantello, nelle vesti della Evil Queen, era ancor più bella.
- Regina…
La figliastra le avrebbe voluto chiedere se stava bene, ma le parole le si smorzarono in gola, notando una lacrima bagnarle il viso.
Non aveva mai visto la sua matrigna in quello stato.
- Pensa che beffa…ora che siamo qui, nella Foresta Incantata…mi ricordo di tua figlia.
Snow strabuzzò gli occhi.
- Ri…ricordi di voi?
Regina a quella domanda chiuse gli occhi, lasciando che delle calde lacrime, scivolassero sulle sue guance.
Mosse la testa in senso affermativo.
- Oh, Regina…
Snow, si avvicinò alla Evil Queen per abbracciarla. Ma ella si scostò bruscamente.
- NON voglio la tua compassione!
Esclamò Regina con rabbia, più verso se stessa che verso Biancaneve.
Sguardo a terra, l’ex Sindaco non vide la figliastra voltarsi verso il marito, che allargando le braccia ed abbracciandosi da solo, spronava la moglie a dare affetto alla donna accanto a lei.
Ma Snow, scosse la testa in un deciso “No”.
Non era come James, non riusciva a forzare le persone.
Tra Regina ed il Principe, stava nascendo un qualcosa simile all’amicizia.
Sentimento affiorato passo dopo passo, tra un battibecco e l’altro. James era riuscito dove Snow aveva fallito più e più volte.
La verità è che Biancaneve aveva paura. Non di Regina, no, ma di un altro rifiuto da parte di chi sarebbe dovuta essere sua madre.
- Prova a pensare, che li rivedremo presto. Questa è l’unica cosa che fa sorridere me e James.
La donna al suo fianco non rispose. In realtà non la guardò nemmeno, rimanendo con lo sguardo fisso a terra.  Guardava con gli occhi della mente, immagini che solo lei poteva vedere.
Biancaneve si voltò di nuovo verso il Principe, che continuava a spronare la moglie.
Snow, mimò un “Basta” con le labbra ed il Principe le indicò, con un gesto della mano, di avvicinarsi a lui.
La figliastra di Regina si allontanò da lei.
- Smettila James.
Bisbigliò al marito.
- Lei è come Emma, non chiederà mai affetto, ma in questo caso ne ha bisogno. Chiunque ne avrebbe bisogno.
Rispose a sua volta James, a bassa voce.
- Oh no, Regina non è come mia figlia.
Sbottò Mary Margaret, leggermente infastidita.
- Vuoi vedere?
Il Principe si voltò deciso ad affrontare la Evil Queen, ma la donna seduta sul tronco, era svanita.
- E adesso dov’è?
Si chiese.
 
Fermi  sul ciglio di una strada, sperduta nei boschi del Maine, Henry ed Emma erano seduti nell’auto gialla.
Il silenzio li circondava, rotto solamente dal suono dei loro respiri e dal cinguettio degli uccelli in lontananza.
Motore spento. Macchina parcheggiata ancora nel punto in cui Regina, la loro Regina, l’aveva fatta comparire.
Un terribile vuoto nei loro cuori, reso così grande da quel recente addio, li accompagnava.
Era tutto così assurdo. Come poteva un’intera cittadina, essere svanita nel nulla?
- Mamma!
Esclamò Henry, improvvisamente al settimo cielo.
Il ragazzino, si tuffò sul sedile posteriore dell’auto della madre, per prendere lo zaino che poco prima aveva in spalla.
Lo aprì in tutta fretta, rovistandovi dentro forsennatamente.
- Eccoli, eccoli, eccoli!!
Gridò il bimbo felicissimo.
- Cosa, Henry?
Chiese la madre. Il tono spento, dalla tristezza che le attanagliava in una morsa il cuore…lo stesso cuore che, vedendo cos’era situato nel palmo della mano del figlio, si mise a correre veloce nel petto della donna.
- Dove…dove li hai trovati?
Emma non credeva ai suoi occhi.
- Li ho rubati a Pan, quando eravamo a Neverland.
La madre, abbracciò Henry stringendolo forte a se.
- Ben fatto ragazzino! Non si ruba, ma ben fatto!
 
- Comincio ad essere preoccupata.
Disse Snow, rivolta al marito.
Regina ormai, mancava da qualche ora.
- Rilassati Principessa, sono qui.
Rispose stizzita la matrigna, comparendo dal bosco.
- Ho scoperto, che non siamo molto lontani dal castello. Certo, metterci in viaggio adesso, non è una buona idea…ma domattina, lo raggiungeremo in quattro ore. Salvo imprevisti.
Informò i due coniugi, la Evil Queen.
- Hai notato qualcosa di strano, durante la tua “passeggiata”?
Chiese James, imitando le virgolette con le dita.
Il fuoco era acceso. La sera, era calata su di loro e le stelle, brillavano alte nel cielo dell’Enchanted Forest. Spettacolo che nel Maine, non si vedeva di certo.
Snow, con il suo arco, aveva catturato delle lepri che, in quel momento, James le stava cuocendo.
- Del tipo?
Regina, alzò un sopracciglio, incuriosita dalla domanda del Principe.
- Mah…hai notato un aumento di banditi, mostri, Troll? Guardie strane che pattugliano?
Fu più dettagliato l’uomo.
- No, no, no e sì.
Sintetizzò la Evil Queen.
- Guardie strane?
Chiese Snow preoccupata, dopo aver appurato a cos’era riferito quel “sì”.
- Lo stemma sul loro petto, mi è familiare. Breve lacuna, ma riuscirò a ricordare a chi appartiene.
La cosa certa è che non possiamo mostrarci, almeno non al momento, per ciò che siamo davvero.
Sono passati ventotto anni, e il nostro aspetto, è rimasto immutato a differenza degli altri che vivono qui.
Spiegò l’ex Sindaco.
- Hai ragione. Qualche idea?
Domandò James.
- Fingersi nobili, provenienti da altri luoghi, genererebbe troppe domande a cui dovremo dare troppe risposte.
Iniziò Regina.
- Per non parlare, delle attenzioni che attireremo su di noi.
Continuò Snow.
- Cosa che, certamente, dobbiamo evitare.
Concluse Charming.
- Una famiglia di contadini! Basso profilo, nessuna domanda.
Sorrise Biancaneve, soddisfatta dell’idea che le era venuta.
- E io, chi dovrei essere scusa…la nonna?
Gli occhi di Regina, erano ridotti a due fessure.
- O la figlia.
Rise James.
- Regina, pensaci. Meglio figlia, giovane e pimpante, che vecchietta dai movimenti rallentati.
Se avesse potuto, la Evil Queen avrebbe incenerito il Principe con lo sguardo.
- Credo stia pensando, in quale osceno animale ti può trasformare.
Bisbigliò Biancaneve al marito.
- Credi che possa fulminarmi con lo sguardo?
Chiese ironicamente l’uomo alla moglie.
- Non tentarmi.
Borbottò la Evil Queen, in seguito distratta da alcuni rumori.
- Shh. Ascoltate. Guardie in arrivo!
Esclamò allarmata Regina, avvisando i due coniugi.
Un suono distinto di passi e ferraglia, che poteva essere attribuito ad uomini armati, si avvicinava sempre più al loro campo improvvisato.
- Accanto a me, sbrigatevi.
Ordinò Regina a Snow e James.
Una nube viola li circondò, per poi svanire all’istante.
Un attimo dopo, dalla vegetazione, si palesò una pattuglia di guardie.
- Voi. Chi siete.
La voce era decisa. Non era una domanda, era un ordine.
- Io mi chiamo David. Questa è mia moglie Margaret e nostra figlia…Isabel.
Disse in tutta fretta James, esitando sul nome da dare a Regina.
- Stranieri?
Chiese la guardia.
- Cerchiamo lavoro.
Accampò una giustificazione, il Principe.
Il soldato a capo della pattuglia, non rispose.
Le guardie si voltarono, lasciando la famiglia alle loro spalle ed inoltrandosi nel bosco, da dove erano venuti.
- La tua esitazione sul mio nome, James, mi ha un po’ preoccupata. Vista la tua poca fantasia, fortuna che non mi hai chiamata Berta.
Sbottò Regina, con una punta d’ironia.
- Ti confesso, che ci ho pensato.
Scherzò James, facendo una lieve smorfia alla Evil Queen, posta fra lui e la moglie.
Regina, ora più bassa di loro, si era trasformata in una ragazzina di quattordici anni…guardò il principe, situato alla sua destra e alzò gli occhi al cielo sbuffando.
- Ecco vedi? Così sembri una vera adolescente.
Infierì Biancaneve, trattenendo una risata.
- Perché a me.
Borbottò la Evil Queen, braccia incrociate al petto, mentre andava a sedersi accanto al fuoco.




Note di Alex: Eccoci e ben ritrovati, con il primo capitolo dell'ultimo episodio della saga :)
Fatemi sapere che ne pensate :)
Alla prox :D
  
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