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Autore: auroramyth    20/01/2014    3 recensioni
INTRO ORIGINALE DELL'AUTRICE: In un regno fantastico, dove non esistono le macchine e le armi da fuoco, e dove regna la magia, a due principi vengono regalate due schiave sessuali per fare di loro ciò che vogliono, ma una di loro è una guerriera e l’altra una strega! L’amore busserà alle porte di tutti e quattro e farà loro vivere un’incredibile avventura ai confini della realtà… Spero di aver incuriosito un po’! Buona lettura!
...Scritta da Precious Star...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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8 … A Precious Star… Io e te per sempre fino alla fine del mondo!


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CAPITOLO 9
 
 
- BILL -
 
Questa mattina siedo da solo allo studio privato mio e di mio fratello, Marissa e Victoria sono in giro per il palazzo, scortate da Tom che fa loro da chaperon, ormai sono con noi da cinque mesi e quasi tutti sono passati a considerarle più come le nostre compagne ed amanti che non come le nostre schiave, sia per come vestono, sia per il fatto che ormai risiedono in pianta stabile nelle nostre camere, sia per come vengono trattate da noi ma anche dalla mia famiglia. Hanno cominciato a vederle diversamente da quando c’è stato il ballo in piazza d’inizio inverno, dove eravamo stati accompagnati da loro due come nostre pari e non come schiave. Il popolo sembrava gradire la loro presenza, anzi alcuni domandavano entusiasti se ci sarebbero state per caso delle nozze. Io avrei tanto voluto rispondere di sì, ma non ero ancora riuscito a far ammettere a Marissa di amarmi. Mamma ci sta prendendo gusto a comprare abiti sontuosi e magnifici alle nostre due ragazze e credo che nutra anche una certa simpatia per entrambe, ora che sta cominciando a conoscerle meglio, e la cosa mi riempie di gioia! Inoltre credo che si senta in qualche modo riconoscente nei confronti di Marissa per quello che è successo con Marcus. Mio fratello è sempre il solito testone invece, credo che tutti abbiano notato che si è innamorato di Victoria ma lui continua a mentire a se stesso sostenendo che non sia vero. Bah!
Sto leggendo un libro interessantissimo sulle tradizioni di streghe e stregoni, naturalmente lo sto studiando accuratamente perché sono innamorato di una di loro e desidero conoscere meglio anche questo lato di lei. C’è scritto che al diciottesimo anno di età, una strega riceve un suo animale, che la protegga e le tenga compagnia quando è sola, questo animale sarà vincolato alla strega o allo stregone per il resto della sua vita in quanto si stabilisce un vincolo magico e gli è fedele per sempre. Perché Marissa non ne ha uno? Ma certo! Perché è diventata schiava e nessuno ha potuto regalarglielo o perché il suo padrone non sapeva di questa cosa o perché in quanto schiava non le è concesso ricevere regali se non dal suo signore. Beh, io ora lo so e sono il suo signore! Vado a prenderle un animale! Adesso, immediatamente! Ma quale sarebbe il più indicato a difenderla, un cane? Sì, le regalerò un cane! Certo, poi mi toccherà farlo dormire da me visto che da questo non si deve assolutamente separare, mai, ma pazienza!
Prendo il mio cavallo e lo sello velocemente, poi lo spingo ad un galoppo forsennato fino al canile. “Buon giorno, principe Bill! In cosa posso esserti utile?”, mi domanda un signorotto sui cinquant’anni dall’aria bonaria, “Buon giorno, sto cercando un cane di media taglia, che sia in grado di difendere o mettere in salvo una persona all’occorrenza, ma non lo voglio aggressivo o iracondo, è per una donna!”, il signore sembra pensarci un po’ su e poi chiede: “È per la tua schiava?”, wow, straordinariamente intuitivo quest’uomo! “Sì, è per lei!”, inutile negarlo quando è probabile che la vedranno in città con il suo cane! “Bene, perché è nato un cucciolo di husky che per il colore degli occhi ci ricorda molto la tua ragazza! Un husky è sicuramente indicato per una donna, è allegro e socievole, lega moltissimo con il suo padrone perché, essendo una razza da branco, lo riterrà il suo capo branco ed essendo un tipo molto leale seguirà ciecamente i suoi comandi. E poi sono una razza di cani molto eleganti e orgogliosi, estremamente intelligenti anche, ce ne starebbe bene uno al fianco della tua bellissima schiava!”, mmm, quest’uomo mi piace! Ha già capito tutto! “Va bene, vediamo questo cane!”, annuisce e mi conduce lungo una fila di gabbie fino all’ultima che ospita un cucciolo dal pelo grigio perla sul dorso e bianco latte su pancia, fianchi e zampe, anche il muso è quasi interamente bianco, tranne la zona sopra gli occhi, vicino alle orecchie, e le orecchiette a punta, lì è grigio, tutto raggomitolato su se stesso. “Questa cagnolina è nata un paio di mesi fa e quando abbiamo visto i suoi occhi abbiamo pensato alla bella strega Marissa, guarda tu stesso!”, fa un po’ di rumore con le dita contro la gabbia e la cucciola apre gli occhi, ed è uno shock per me! Sono dello stesso blu elettrico di quelli della mia ragazza! O mio Dio! È perfetta, è semplicemente perfetta, spero che piacerà anche a Marissa! “Sì, va bene questa! È già stata svezzata? È pronta per essere portata via?”, l’uomo mi sorride: “Electra è più che pronta ad avere una famiglia!”, sono perplesso: “Electra?”, lui si illumina: “È il nome che le hanno dato i miei uomini, signore!”, ci rifletto un attimo: “Mmm, Electra, sì, le si addice!”, l’uomo mi scruta per bene: “La prendi allora?”, “Certo, fammela mettere in uno scatolone chiuso, voglio che sia una sorpresa!”, il signore sorride ancora più apertamente se possibile e chiama un ragazzino chiedendogli di fare ciò che ho ordinato io, intanto io lo pago.
Torno a casa con un po’ di fatica, a causa dell’ingombrante scatola, e con un senso di peso al petto, per tutti quei lamenti e uggiolii che provengono dal fagottino di pelo che si sente spaesato al chiuso. Smonto da cavallo reggendo la scatola sulla sella con una sola mano, poi corro in salone dove spero di trovarci Marissa. Lei è proprio lì, sta conversando con Victoria, Tom e la mamma. Appena mi vede si illumina in un sorriso mozzafiato e io, come al solito, ho la stessa reazione di sempre: farfalle allo stomaco, battiti accelerati e gambe molli, il prossimo passo è il risveglio di una parte intima del mio corpo! “Ciao, piccola! Ho una sorpresa per te!”, urlo cercando di sovrastare i guaiti del cane, lei mi guarda interrogativa e io mi spiego: “Stamattina stavo leggendo un libro sulle tradizioni della tua gente e c’è scritto che al raggiungimento del diciottesimo anno di età voi avete diritto a qualcosa, vero, Marissa?”, lei è ancora più confusa, allora io con un sorrisetto le porgo la scatola, lei sente i latrati straziati del cane e il suo sguardo schizza immediatamente verso il mio, una muta espressione di intendimento e stupore, “Bill…”, mormora incerta, e io sono felice che mi abbia chiamato per nome in questo caso, dopo tanto tempo che non lo faceva, anche se siamo in mezzo alla gente, “Aprila…”, la interrompo, lei appoggia a terra lo scatolone e si china a strappare le linguette intrecciate tra loro, lei vede la cagnetta ed ha un sussulto: “O mio dio, è il mio cucciolo!”, sussurra piacevolmente stupita, poi mi guarda e mi domanda per avere conferma: “È il mio cucciolo, giusto?”, “È una femmina, si chiama Electra, ed è tutta tua!”, le spiego, lei solleva tra le braccia la palla di pelo e la tiene sospesa all’altezza del suo viso: “Electra, che nome importante che hai!”, la poggia a terra e mi urla: “O mio Dio, grazie!”, poi mi corre incontro e mi abbraccia forte, continuando a ringraziarmi, a voce più bassa, con il viso affondato nella curva del mio collo: “Grazie, Bill, grazie, grazie, grazie! Bill, ti amo!”, la faccio allontanare leggermente da me e con un sorriso di trionfo la prendo in giro: “Ah, hai visto che te l’ho fatto ammettere alla fine?!”, lei si immobilizza, rendendosi finalmente conto delle sue parole, e mi risponde con una punta di acidità nella voce cristallina: “Sì, ma questo non significa che ti sposerò, eh!”, ridacchio: “Un passo alla volta piccola! Goditi il cane, per il momento!”, lei mi abbraccia ancora una volta e corre dalla cagnetta, che sta cominciando ad annusare in giro per cercare di orientarsi, e lì fa la sua magia.
“Sai chi sono io?”, domanda al cane con gli occhi fosforescenti, Electra abbaia una volta e i suoi occhi sono diventati lo specchio di quelli di Marissa, altrettanto inquietanti, altrettanto fosforescenti! “Brava, cucciola!”, le mormora accarezzandole il pelo morbido, poi la lascia andare e la guarda con affetto per qualche altro secondo, mentre i loro occhi tornano normali. Guardo mamma, Tom e Victoria: tutti fissano la scena ammutoliti ed sorpresi, mamma poi è estasiata! Ricambia il mio sguardo e nel suo leggo affetto e rispetto, e forse anche una punto di orgoglio materno! Sono felice che sia fiera di me! Marissa si porta al mio fianco, tallonata da Electra, e mi prende per mano, stringendosi al mio braccio, io la guardo e lei mi dice ironica: “Sai che adesso nella tua camera ci sarà sempre un’altra femmina, vero?”, sospiro con finta rassegnazione: “Eh, che vuoi, me ne farò una ragione!”, lei ridacchia e si mette in punta di piedi per darmi un bacio sulla guancia. Mamma si porta le mani al viso e il suo sguardo sembra dire: “Oh, ma che carini!”, sì, mamma siamo carini insieme! Siamo una splendida coppia!
 
 
- TOM -
 
Vedere il bel rapporto che c’è tra mio fratello e Marissa, mi induce a pensare al mio con Vichy. Insomma io non so se quello che ho maturato in tutto questo tempo sia amore, non sono un grande esperto di questo sentimento. Certo è che, prima di conoscere Victoria, le donne le snobbavo o sfruttavo solo per i miei comodi, con lei invece è diverso, con lei voglio fare tutto, dall’alzarmi alla mattina all’andare a letto la sera, non so se mi spiego! Lei è davvero la mia compagna, la mia amante… e allora perché non fare il passo successivo e renderla la mia fidanzata? Insomma a me sembra che questa sia la naturale evoluzione degli eventi. D’altra parte non potrei immaginare la mia vita senza di lei, si è troppo radicata nel profondo del mio cuore e della mia anima per poter pensare a una cosa simile! Ma ci rendiamo conto, io, Tom Kaulitz, mi sono ridotto a provare dipendenza per una sola donna, perché è proprio questo che sento! Io sono dipendente da lei e solo da lei, non voglio più le altre, non le vedo nemmeno più, e con lei non voglio stare solo a letto, voglio anche parlare, ridere, scherzare, passeggiare, condividere progetti e abitudini! Dio, se non è amore questo che cos’è?!
Il dubbio che mi sorge spontaneo è: ma lei cosa prova per me? Mai una volta che mi abbia chiamato per nome, nonostante glielo chieda di continuo, invece Marissa chiama mio fratello con il suo nome spesso e volentieri, anche quando stanno in mezzo alla gente, gesto che ha contribuito a far passare la visione di loro come coppia effettiva e non come rapporto tra schiava e padrone, e di riflesso anche di noi due, io e Victoria, visto che io e Bill siamo gemelli. Ma io non sono certo che Vichy provi qualcosa per me, sì, insomma, è sempre calma e arrendevole con me, ma chi può saperlo che non lo è perché deve e non perché vuole esserlo? Marissa! Lei sa certamente darmi una risposta!
Mi allontano da Vichy, lasciandole un bacio sulla tempia, e mi avvicino a Marissa che sta giocando con il suo cane, sotto lo sguardo vigile e accorto di mio fratello, “Marissa, scusami, mi spiace disturbarti, ma vorrei scambiare due parole in privato con te.”, le dico guardandola dall’alto, poi continuo rivolgendomi a mio fratello: “Se per te va bene!”, lui annuisce perplesso, Marissa allora si alza e io le tendo il braccio per condurla a braccetto fuori di lì, Electra naturalmente non abbandona la sua padrona e ci segue trotterellando al suo fianco, fiera e orgogliosa di sfilare accanto alla sua bellissima signora. La conduco al terrazzino coperto, anche se piove ed è una giornata freddina, lì non è troppo male, siamo relativamente all’asciutto e al caldo, grazie ai caminetti montati lungo il perimetro e il tendone sopra le nostre teste.
Lei non parla, aspetta che sia io a farlo, ma improvvisamente mi sento in imbarazzo per le domande che vorrei porle e mi blocco: “Marissa, senti…”, mi muoiono le parole in gola e non riesco a continuare, “Sì?”, mi incoraggia fiduciosa, mi faccio coraggio: “Devo farti alcune domande…”, le dico ovvio, “Prego, continua…”, mi dice titubante, “Tu sai cosa prova Victoria per me?”, le domando a bruciapelo, lei si irrigidisce istantaneamente e non mi risponde, è troppo stupita per farlo, io allora cerco di giustificarmi: “Vedi, io credo proprio di essermi innamorato di lei, sì, insomma, non sono pratico di sentimenti io, sono sempre stato abbastanza cinico a riguardo, però… con lei sento che è diverso! Vorrei passare il resto della mia vita con lei…”, lei rimane a bocca spalancata e occhi sbarrati, “A cosa stai ambendo di preciso?”, mi domanda quando si riprende, “Al matrimonio!”, le rispondo convinto. In quel momento sento qualcuno inspirare violentemente e lo vedo entrare nel mio campo visivo: è mio fratello! “Tom, porca puttana, vuoi sposare la mia donna, Marissa?! Lo sai che sono innamorato di lei, cazzo! Come puoi farmi una cosa del genere?! E a Victoria non ci pensi! Dio, sei uno stronzo!”, mi urla contro Bill mentre si avventa su di me, io sono troppo paralizzato e sconvolto per reagire, per fortuna Marissa lo fa per me e lo placca, stringendogli la vita in una morsa con le sue esili ma forti braccia e intrecciando una gamba alle sue, così che al successivo passo avrebbe perso l’equilibrio, cadendo a terra, poi gli dice: “Bill, calmati, Bill!”, ma mio fratello non la ascolta, è troppo occupato a inveire contro di me, “Bill, guardami! Ti ho detto: guardami!”, Dio, fa strano sentire Marissa dare ordini e chiamarlo per nome, ma è giusto che sia così, per mio fratello loro sono alla pari, come io vorrei esserlo con Vichy!
Bill riluttante si volta verso di lei che gli sorride rassicurante, lui sembra calmarsi un pochino e lei lentamente lo lascia andare, poi gli prende il volto tra le mani e lo bacia teneramente, “Bill, amore mio, tuo fratello si stava riferendo a Victoria, non a me! Io sono tua! Lo sarò sempre!”, lui da un lato si risolleva, dall’altro si intristisce immensamente e le domanda con voce sofferente: “Allora perché prendi sempre le distanze da me? Perché non ti lasci mai andare con me?”, lei abbassa lo sguardo, “Ne riparliamo un’altra volta, mio signore!”, Bill esclama a voce alta, facendole prendere un colpo: “Ecco! Visto! Lo stai facendo anche ora!”, lei sospira a lo fissa in viso per alcuni brevi istanti, poi si volta verso di me: “Io non posso dirti quello che Victoria prova per te, ho fatto una promessa di strega con lei, quindi mi sono imposta il silenzio! Però quest’ultima cosa, riguardo al matrimonio, sono sicura che dovresti domandarla a lei, non a me, non so se mi spiego!”, merda! Mi sta dicendo che Vichy avrebbe accettato? Io credo proprio di sì! Mi illumino tutto e corro ad abbracciarla, urlandole: “Uh, grazie! Grazie, grazie!”, poi scappo dalla mia Vichy a farle la mia proposta.
La trovo in salone, da sola, che guarda fuori dalla finestra con aria triste, e in quel momento vacillo un po’. E se Marissa si sbagliasse? E se io avessi interpretato male quello che lei ha detto? No, no, non può essere! Forza e coraggio! Ora o mai più! “Victoria!”, la chiamo, il tono mi esce più duro di quanto mi sarei aspettato, arrochito dall’ansia e dall’agitazione, “Sì, mio signore?”, mi risponde remissiva, le faccio cenno con la testa di seguirmi e la conduco in sala da ballo, sopra il grande rosone di marmi policromi che so che le piace tanto, le prendo le sue mani tra le mie e, dopo un sospiro tremante, le dico di slancio: “Victoria, non sono bravo con le parole e non sono bravo nemmeno a esprimere e mostrare i miei sentimenti, però sto facendo uno sforzo per te. Io credo di amarti, sento che non potrò vivere il resto della mia vita senza di te, perciò, se provi qualcosa per me, ti prego…”, mi sfilo l’anello di famiglia che porto al mignolo e mi inginocchio, sorreggendolo con due dita per porgerglielo, “…sposami!”, lei, dopo un momento di shock, sorride beata e mi dice in un soffio: “Dio, Tom! Non ci speravo neanche, insomma, sapevo che tu non eri tipo da innamorarti per cui non mi ero illusa di niente e non ti chiedevo niente, non volevo forzarti a fare scelte che non ti sentivi, però mi sono innamorata di te, da subito, e ho sempre sperato che in un qualche modo tu mi tenessi con te per sempre! Sì, Tom, sì, sì! Ti sposo! Dio, sono così felice! Ti amo così tanto!”, scoppiamo lei a piangere e io di felicità! Mi alzo in piedi e l’abbraccio, stringendola teneramente tra le braccia, mentre singhiozza contro il mio collo. In questo momento capisco cosa voglia dire la gente con l’espressione “toccare il cielo con un dito”, è proprio così anche per me in questo momento: mi sento fluttuare, sospeso nella mia bolla privata di felicità e commozione condivise con Vichy. Quanto sono stato stronzo in tutti questi anni, prendendo in giro mio fratello per il suo spirito romantico! Ora capisco cosa cercasse e intendesse, perché io l’ho ottenuto e mi sento sereno come non lo sono mai stato!
Sto per sposare la donna che credo di amare, quella con cui sento di voler passare il resto della mia vita! Cazzo, non mi sembra vero! Mi scosto da lei leggermente e le prendo la mano sinistra tra le mie, le infilo l’anello al dito, che ovviamente non è della sua misura, le sta un pochino largo, ma pazienza, andremo al più presto insieme a farlo sistemare, e infine la bacio come se ne andasse della mia vita.
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QUI C’È ELECTRA:
 

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My Space: ok girls... o aggiorno oggi o mai più.. dannati esami! mi stanno tirando scema! Grrr!!!!!
Ringrazio: Engel_Aranel, _Freiheit_, _Vesper_, Alice Redfern e jada1984 per la recensione al precedente capitolo... le vostre parole fanno sempre piacere!!!!! Un grazie va anche a chi legge semplicemente... come sempre numerose!!!!! Grazie grazie, sul serio! Vi adoro!!!!
 
  
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