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Autore: Soul of the Crow    20/01/2014    2 recensioni
Questa long è il sequel de "L'Avvento del Sole Nero".
Ci troviamo nella serie di IE GO CS: l'El Dorado e la Feida stanno distruggendo il Giappone, e come era successo anni prima con il Fifth Sector e la Confraternita del Sole Nero, un'altra forza si dovrà mettere al lavoro per far tornare le cose come dovrebbero essere.
Servirà l'aiuto degli ex Emissari del Sole Nero, e tra viaggi nel tempo e nuovi personaggi, saranno svelate anche nuove notizie riguardanti la Confraternita del Sole Nero: un esperimento avvenuto alla nascita della Confraternita, ma risultato troppo pericoloso da poter essere portato a termine, potrebbe tornare a galla e qualcuno sarà costretto a compiere una scelta...
Per i dettagli, vi aspetto dentro.
Buona lettura.
Genere: Fantasy, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Tre giorni dopo… Alla base delle Ali Nere… Nell’ufficio di Phoenix…

Dall’incontro contro la Protocol Omega 2.0, una sorta di clima di nervosismo aleggiava alla base delle Ali Nere: anche se la partita era finita con un pareggio, i Messaggeri avevano cominciato ad allenarsi con più impegno; la Squadra B doveva tenere d’occhio l’operato di El Dorado e Feida, ma tra tutti Phoenix sembrava il più inquieto tra tutti. Non aveva smesso di lavorare un attimo da quando erano tornati: cercava di tenere aggiornato il programma delle cupole olografiche perché gli ex Emissari dovevano tenersi pronti per affrontare difficoltà sempre maggiori, dare un contributo nell’opera di spionaggio grazie alle telecamere che Yuki aveva installato alla base di El Dorado e cercare di accedere a dei file strettamente segreti che aveva trovato il giorno prima, e malgrado l’assistenza di Shibuya e Okada, non aveva ancora ottenuto risultati in quest’ultimo punto.
Un pensiero però continuava ad occupare la sua mente: il passo di un libro, recapitatogli poco più di un anno prima da un misterioso mittente, che si era ritrovato a pronunciare durante la partita precedente. Ad un certo punto, interruppe il lavoro al computer e uscì dalla stanza, tornando poco dopo con un libro tra le mani; quando lo posò sul tavolo, divenne visibile l’immagine di una sfera metà bianca e metà nera circondata da un ramoscello con sedici lunghe foglie stilizzate.
- Ha deciso di ridare una spolverata a questo libro, eh? - cominciò il castano.
- Visto quello che è successo nell’ultima partita, non abbiamo altra scelta. - detto questo, aprì il tomo e tutti e tre rilessero le parole che ormai conoscevano a memoria:
“Oh, tu che stai leggendo queste parole, permettimi di presentarmi: io sono l’ultimo testimone di ciò che successe ad una civiltà scomparsa a causa di stolti bramosi di ricchezza e potere. Se le tue motivazioni sono giuste, ti concederò il privilegio di accedere alle mie conoscenze, ma se utilizzerai le nozioni che ti sto per fornire per turpi fini, la stirpe a cui appartieni subirà una fine dolorosa: sparire per sempre ed essere dimenticata da tutti.
Se sei deciso a continuare a leggere, volta la pagina e saprai del destino dei membri di quella civiltà.”
Il trentenne però richiuse il libro e si diresse verso l’uscita della sala:
- Cosa vuole fare? - gli domandò Isako.
Il biondo si lasciò andare ad un sospiro:
- Come ho già detto, non ci rimane scelta. In fondo, avrei dovuto immaginare che si sarebbe potuto verificare qualche imprevisto e credo che valga lo stesso anche per gli ex Emissari. E poi anche loro hanno a che fare col contenuto di questo libro e credo abbiano il diritto di conoscere qualche piccolo segreto delle Ali Nere. -
- Non penserà di dire loro “lei sa cosa” riguardo me e Isako, perché in quel caso può considerarci fuori da questa storia! - sbottò il castano in un insolito scatto di rabbia, alzandosi e sbattendo una mano sul tavolo, tanto da far sobbalzare anche la rossa.
Marcus si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla:
- Mi pare di avervi già detto che il vostro segreto era al sicuro con me e mi avete garantito che voi avreste fatto lo stesso. Inoltre, mi siete sempre stati leali da quando siete entrati a far parte delle Ali Nere e non mi avete mai dato un motivo per dubitare di voi; questo basta perché mi fidi. - Phoenix si allontanò, ma prima di uscire dall’ufficio si voltò nuovamente verso i colleghi, come invitandoli a seguirlo.
Shibuya non s’incamminò subito, ma rivolse uno sguardo sorpreso all’amica, la quale si limitò a sorridergli per poi seguire l’adulto fuori dalla stanza.


Poco dopo… Nell’infermeria delle Ali Nere…

Dal momento che non poteva far muovere dall’infermeria gli infortunati, Phoenix decise di tenere lì la spiegazione, facendo in modo che si dirigessero lì anche i Messaggeri che non avevano partecipato alla missione; chi si trovava nella sala d’allenamento avrebbe seguito grazie a Nakagawa e Shadow, i quali avrebbero ripreso la spiegazione e la avrebbero inviata al macchinario che controllava le cupole olografiche.
- Beh, immagino che qualcuno di voi si sia posto delle domande in seguito ad alcuni avvenimenti verificatisi nell’ultima partita… -
- Può cominciare col dirci perché ci troviamo ancora qui. Non ci è successo niente di grave! - cominciò Fiammetta.
Marcus allora fece scorrere lo sguardo sulle tre ragazze ancora bloccate sui lettini dell’infermeria: Rossi aveva le mani fasciate a causa delle scottature che si era procurata nel tentativo di parare il Shoot Command 07 di Beta, mentre Brown era seduta sul letto e, nonostante sembrasse voler tenere nascosta la sua condizione, il leader delle Ali Nere sapeva che la schiena le faceva ancora male a causa dei colpi ricevuti dal Keshin Armed dell’avversario. L’ultima era Lorella, la quale dormiva da quando erano tornati indietro dalla partita contro El Dorado. Phoenix aveva notato quella strana aura argentea, e a quanto pare doveva aver prosciugato ogni energia della ragazza.
- Se ciò che vi è successo significa “niente di grave”… - commentò l’adulto con una punta d’ironia, per poi continuare:
- Comunque, vi ho già raccontato quello che è successo dopo la partita: la Protocol Omega 2.0 ha raggiunto il suo obiettivo e adesso nella vostra epoca tutti odiano il calcio; il resto ve lo lascio immaginare. -
- Oh, tornando alla tua domanda Fiammetta… - aggiunse ad un certo punto, ricordandosi della domanda del portiere:
- Non vi farò muovere da qui finché non vi sarete riprese completamente. -
- Anche Aster si è infortunato, eppure è tornato ad allenarsi dopo un giorno. Perché noi siamo ancora bloccate… Ahi! - un lamento troncò il discorso di Hayley, la quale si distese nuovamente dolorante.
- Quel lamento è una risposta sufficiente. - si limitò a dire lui con un pizzico di severità nella voce:
- E poi l’ho fatto uscire perché, a differenza di voi, non sembrava essersi fatto nulla. Non vi trovate in una brutta situazione, ma non intendo farvi giocare finché non starete bene. - la risposta gli fece guadagnare qualche occhiata sorpresa di alcuni dei presenti e l’uomo si ritrovò nuovamente a pensare: “Si può sapere cosa faceva di preciso Pandora a questi ragazzi?”, ma si ricompose subito dopo.
- Comunque, uno di voi potrebbe svegliare Lorella? Vorrei che ascoltasse. -
- Non ce n’è bisogno. - sussurrò la diretta interessata, aprendo stancamente gli occhi e cercando di mettersi seduta.
- Come ti senti? - le domandò Kaori.
- Un po’ meglio grazie. - rispose la bionda. Nella sua voce e negli occhi però si poteva ancora leggere la stanchezza.
- Per quello che sarai riuscita a riposare con Fiammetta e Hayley che continuavano a parlare, anche se a me sembrava stessero gridando. - ghignò Kuromi, guadagnandosi un’occhiataccia da parte delle dirette interessate.
Il trentenne si schiarì la voce per ottenere nuovamente l’attenzione degli ex Emissari:
- Avrei preferito aspettare un momento migliore per parlarne, ma quello che è successo contro la Protocol Omega 2.0 mi ha spinto a rivedere il mio piano… - si fermò un attimo per permettere a Nakagawa e Shadow di prepararsi: le orecchie del coniglio diventarono degli altoparlanti e il becco dell’aquila si trasformò in una specie di telecamera. Erano pronti a riprendere tutto.
- Bene. Possiamo cominciare. - Marcus mostrò il libro ai ragazzi.
- Vi ricorda qualcosa il simbolo sulla copertina? - chiese, ma come si aspettava, ottenne una risposta negativa da parte dei presenti.
- Shadow, potresti sovrapporre quest’immagine a quella di cui ti ho parlato poco fa? - come risposta, dagli occhi rossi dell’aquila partì un fascio luminoso che colpì la figura sulla copertina, mutando la parte chiara della sfera e le sedici foglie che la circondavano da bianche in dorate, rendendola spaventosamente simile ad un Sole dorato e nero con sedici raggi.
- Oh no… Quello è… - esalò Haily tremando leggermente.
- Sì. Il simbolo della Confraternita del Sole Nero. - completò la frase Phoenix, osservando per un attimo gli sguardi sorpresi e confusi dei ragazzi.
- Ma… Che significa? - chiese Aoiri senza riuscire a cancellare l’espressione sorpresa dal viso.
- è meglio che parta dall’inizio: questo libro mi è stato recapitato qualche tempo fa ed grazie ad esso che sono venuto a conoscenza di voi e di molti dettagli riguardanti la Confraternita del Sole Nero, alcuni dei quali credo vi siano sconosciuti. - aprì il libro, soffermandosi sulla pagina che seguiva quella che aveva letto poco prima nel suo ufficio e cominciò ad alta voce:
- “Quella che adesso è conosciuta come “Fiamma del Sole Nero”, una volta si chiamava “Globo del Cielo Nero”, una sfera di fuoco nero avvolta da energia bianca, due colori per due spettri che albergavano in quelle fiamme. Quegli spiriti possedevano conoscenze e poteri inimmaginabili e li avrebbero condivisi con chi avrebbe donato loro un simbolo che portasse l’equilibrio tra le due parti e che avrebbe fornito protezione ad un futuro possessore del Globo da chiunque covasse il male nel cuore.  
Passarono anni, ma la loro conoscenza continuava a rimanere un mistero, poiché molti faticavano anche solo ad avvicinarsi al braciere in cui ardeva quella sfera; dopo un tempo indefinito, sul braciere comparve l’immagine di una sfera metà bianca e metà nera, circondata da un ramoscello con sedici foglie, come prova che qualcuno era riuscito a domare il potere del Globo. L’uomo che ci era riuscito era giunto presso la fiamma solo con la volontà di salvare il proprio popolo, ormai privo di molti dei suoi membri a causa di una malattia che sembrava incurabile. Offrì un ramo di nespolo, ritenuto un simbolo di protezione contro gli spiriti maligni e la magia nera, al Globo del Cielo Nero e i due spettri gli fornirono indicazioni per creare la cura alla malattia che affliggeva la sua gente.
Viste le persone che prima di lui avevano cercato di impadronirsi del loro potere, i due spiriti del Cielo Nero erano rimasti molto colpiti dall’animo di quell’uomo: non avevano percepito alcuna malvagità in lui. C’era solo un’infinità tristezza per le sorti in cui versava il suo popolo, di cui si ha perso il nome da tempo e che noi definiremo “Popolo del Cielo Nero”, e seppure possedesse quella pecca, gli spiriti lo seguirono, aiutandolo a guarire la sua gente e fornendogli conoscenze e tecnologie che, col tempo, avrebbero permesso al suo popolo di prosperare ed espandersi.” -
- Mi sembra strano che due spiriti che hanno eliminato chiunque si avvicinasse a loro, abbiano ceduto così facilmente. Scommetto che da allora è capitato un inconveniente dietro l’altro. - disse con ovvietà Ryuu.
- Più o meno, ma ti consiglio di stare ad ascoltare.
“Quella civiltà divenne però l’obiettivo di coloro che bramavano il potere del Globo del Cielo Nero e il capo di quel popolo era conscio di un fatto: il potere di cui la sua gente disponeva non doveva essere usato per causare sofferenza o i due spettri della fiamma avrebbero ricominciato ad attaccare chiunque avessero ritenuto malvagio. Allora scelse alcuni membri della sua gente, tra uomini e donne, chi più giovane e chi più anziano, perché la difendessero.
Per lungo tempo, sembrava che niente potesse turbare il Popolo del Cielo Nero , ma non sapevano che il vero nemico si celava tra loro… - un’altra interruzione, stavolta da parte di Hiroae:
- Scommetto che si trattava di un traditore tra i soldati: si sarà venduto a qualcuno che voleva il potere del Globo per sé, ma alla fine si sarà ritrovato a mani vuote. -
- Non esattamente.
“Sembrava che molti si fossero dimenticati che quel Globo aveva una volontà propria: col tempo, la parte malvagia aveva assorbito molti sentimenti negativi che aleggiavano sia nel Popolo del Cielo Nero sia tra i loro nemici, diventando incontrollabile. Non ci volle molto perché scatenasse la sua punizione: sprigionò alte fiamme, nere come la parte malvagia e ardenti più del normale fuoco, che divorarono i membri del Popolo del Cielo Nero e i loro oppositori. Come sempre, l’unico vincitore era stato il Globo.” -
- Avrei una domanda: il Popolo del Cielo Nero è scomparso davvero o qualcuno è riuscito comunque a salvarsi? E cos’è successo al Globo del Cielo Nero dopo quell’evento? - domandò ad un certo punto Erika.
- Tra poco ve lo dirò.
“Tutto era stato raso al suolo, migliaia di corpi giacevano senza vita sulla terra consumata dalle fiamme. Solo nel capo del Popolo del Cielo Nero era ancora presente il soffio della vita, ma quando vide le condizioni in cui versava la sua gente, espresse un ultimo desiderio al Globo: la possibilità di trarre in salvo il suo Popolo o almeno alcuni di loro se non era possibile restituire la vita a tutti.
Il Globo del Cielo Nero lo ascoltò, ma poiché la parte malvagia ormai predominava su quella buona e l’equilibrio era stato rotto, fece come preferiva; strappò al sonno eterno alcuni dei soldati, dei civili e lo stesso capo del popolo, ma li rese degli spettri, sottoponendoli ad alcune privazioni… Tuttavia, non ho intenzione di svelarti quali fossero; ti basti sapere che, per siglare quel patto, il Globo si trasformò in una fiamma e la parte bianca divenne dorata come il frutto di un nespolo, misteriosamente sopravvissuto alla strage, che il capo del Popolo del Cielo Nero aveva offerto alla sfera infuocata.” -
- Per farla breve, il capo di quel popolo non ottenne ciò che voleva. Alla fine lui e alcuni membri della sua gente non sono realmente rimasti in vita. - concluse Fiammetta.
- A quanto pare no, e comunque questo libro non contiene alcun dettaglio su questo “prezzo” da pagare. - affermò Phoenix, per poi aggiungere:
- La storia però non è ancora finita: “Lui e i membri del suo popolo sarebbero sopravvissuti come Avatar Ancestrali, ma quella che era diventata la “Fiamma del Sole Nero” aveva garantito la sopravvivenza di alcuni nemici del Popolo del Cielo Nero come Avatar Proibiti, ma erano troppo potenti a causa del loro odio e furono relegati in luoghi remoti della Terra, senza sapere quale fosse il reale motivo per cui fossero stati graziati dagli spettri del Globo, o almeno dalla sua parte malvagia. I due spiriti invece scomparvero e nessuno seppe se avrebbero mai fatto ritorno.” -
- Io però non ho ancora capito cosa ha a che fare questa storia con noi. - s’intromise Hayley.
- L’ultima parte dovrebbe chiarirvi le idee: “Il giorno in cui compariranno i primi Keshin Ancestrali, l’eco del loro potere antico raggiungerà coloro le cui anime sono state corrotte dai Keshin Proibiti, imprigionandoli. Solo chi non ha in sé uno dei Keshin Proibiti rimarrà libero, e quando tutte le anime corrotte in precedenza avranno fatto i conti con loro stesse, i Keshin Ancestrali, antichi membri della prima civiltà a controllare il potere della Fiamma del Sole Nero, potranno tornare e trasmettere la loro forza e conoscenza ai membri della civiltà che è andata avanti per innumerevoli anni senza di loro.”
Credo che quella strana onda d’energia e le catene siano stati generati proprio dai Keshin Ancestrali: probabilmente alcuni di voi ne ospitano uno. Nei vostri corpi però potrebbero essere rimaste delle tracce dei poteri dei Keshin Proibiti, anche se li avete persi tempo fa, e le catene vi hanno bloccati per impedirvi di usarli. Non so dire se sia stato un bene o no che vi abbia fermati, ma lasciate che vi dica una cosa: affrontare un Keshin Armed, pensando solo di minacciare l’utilizzatore con Avatar quasi inesistenti è stato da incoscienti. - riferendosi chiaramente a Brown, Kira e Tsukikage.
- Allora… - esalò ad un certo punto Isako:
- Visto che Lory e Aster sono gli unici che non sono stati imprigionati, significa che loro hanno già degli Avatar Ancestrali? - chiese alla fine con curiosità ed eccitazione nella voce.
- Potrebbe essere. Lorella, tu ne sai qualcosa? - le domandò Sho e sul viso di Gold comparvero i primi segni dell’ansia.
- Oh no. E adesso cosa faccio? Non posso dire loro della cerva! - pensò la bionda, stringendo le lenzuola del letto dell’infermeria. Nessuno lo sapeva, ma lei conosceva già parte di quella storia. Le era stata narrata anni prima, il giorno in cui incontrò per la prima volta un Keshin Ancestrale…
Qualcosa però la salvò da quella situazione: era un urlo proveniente dagli altoparlanti di Nakagawa.
- Cosa succede adesso? - si chiese Marcus.
- Capo? Capo mi sente? - si trattava di Yuki, alla quale era stato affidato l’incarico di controllare gli allenamenti dei Messaggeri.
- Aster è impazzito! È stato colpito durante l’allenamento nella cupola rossa, gli è comparsa intorno una strana aura, e adesso sta danneggiando il campo di calcio! - la comunicazione terminò lì, e sebbene il capitano della Squadra B volesse lasciar intendere di non avvicinarsi alla sala d’allenamento, molti dei presenti nell’infermeria di recarono lì.


Pochi minuti dopo… Al campo d’allenamento…

Una volta arrivati, capirono che Yuki non esagerava: Kazetsuki stava lottando contro il capitano della Squadra B, mentre un’energia sia rossa sia azzurra che circondava il ragazzo stava emettendo fruste d’energia che colpivano ciò che capitava a tiro.
- Cosa gli è preso? - domandò il leader delle Ali Nere a Rin, la quale aveva creato uno scudo d’energia per proteggersi dalle frustate.
- Non lo sappiamo di preciso. Sappiamo solo che quell’aura l’ha circondato quando l’abbiamo colpito: è stato un errore, ma temo si sia innervosito e ha cominciato ad azzuffarsi con Yuki che ha cercato di calmarlo. - spiegò lei, mentre Kazetsuki continuava ad attaccare, sia con hissatsu sia con calci e pugni la blu, ma lei lo evitava con abilità ed eleganza.
- Ehm, capo… - lo chiamò Okada.
- Lasci fare a noi. -
- Voi siete dei manager, non dei calciatori. Non potete competere con quei due. - affermò Alan, facendo ridacchiare Shibuya.
- Questo è quello che credi tu. Andiamo Isako! - i due si avvicinarono ai due litiganti e Yuki lo interpretò come un segno che doveva spostarsi.
- E ora a noi Kazetsuki. - disse il castano.
- Mh. - cominciò l’altro:
- Quel ghiacciolino mi è sfuggito, ma voi due non avrete la stessa fortuna. - dalla voce sembrava leggermente stanco: anche se non aveva lottato a lungo contro Yuki, quell’aura doveva essergli costata parte della sua forza, ma schioccò le dita e le fruste si prepararono a colpire i due manager.
- Barriera Oceanica! - urlò Isako, mentre dalle sue mani scaturiva un getto d’acqua che si frappose tra lei e le fruste infuocate, spegnendole.
- Air Cut! - Sho saltò, e dal suo piede partì un raggio d’energia bianca che, appena toccò il terreno, si trasformò in una forte raffica di vento che sbatté Aster contro il soffitto della stanza.
- Tutto qui? - li provocò lui, tornando a terra e rievocando le fruste d’energia:
- Le solite minacce… Un po’ di originalità no, eh? - un ciclone di fuoco circondò la rossa, risucchiandola e facendola apparire alle spalle di Kazetsuki per colpirlo con un calcio, ma lui la bloccò appena in tempo e, prendendo la ragazza per un braccio, la lanciò contro il muro.
La ragazza già si aspettava all’impatto con la dura superficie della parete, ma Shibuya sfrenò la sua corsa con una raffica di vento che la fece cadere a terra, salvandola dallo schianto:
- Rock Tower. - disse poi il castano, facendo emergere sotto i piedi di Aster una colonna di roccia. Con un calcio, colpì il pilastro, facendolo crollare per far cadere Aster, ma l’albino riuscì a rimettersi in piedi appena in tempo, anche se perse leggermente l’equilibrio poco prima di atterrare.
I tre ripresero a lottare sotto lo sguardo delle Ali Nere, ma anche degli ormai onnipresenti Yoru e Saturno:
- Non se la cavano male, ma ne hanno di strada da fare. - commentò la viola rivolgendo uno sguardo al collega, e anche se non poteva vederlo in faccia, sapeva che moriva dalla voglia di fulminarla.
- Non ci credo… Sei ancora arrabbiato con me? Vedila in questo modo: il libro di Phoenix è solo una copia, quello vero ce l’abbiamo ancora noi. Farò apparire sul suo libro solo alcune cose, ma non svelerò tutti i dettagli sul Popolo del Cielo Nero: quello spetta a te. - gli ricordò, ma l’altro si era messo ad osservare i tre litiganti.
- E io ti avevo avvertita che, usando i miei poteri, avrei potuto far comparire quelle due. Come intendi rimediare? - gli rinfacciò lui.
- Non è ancora diventato un problema, e poi sai che ci vogliono condizioni speciali per bandire dei Keshin speciali dal corpo di una persona. Per ora, potresti addormentarlo? - gli chiese, e lui non seppe rifiutare.
Alzò il bastone, dal quale partì un raggio che colpì Kazetsuki e lo fece cadere a peso morto sul terreno, mentre Yoru estraeva dalle pieghe del mantello il vero libro del Cielo Nero e lo aprì, facendo fluire la sua aura per illuminare alcune pagine:
- E ora credo sia il momento di aggiungere qualche parola al libro di Phoenix… - disse, e come sempre si dileguò dopo aver ottenuto ciò che voleva, non prima di aver visto il tomo di Marcus illuminarsi, segno che era andato tutto come doveva.


Angolo di Emy
Forse non è il caso di chiederlo, ma come vi è sembrata la storia della Fiamma del Sole Nero? E ora, avete qualche idea più chiara riguardo Saturno e la cerva argentata di Lorella?
Grazie a chi recensisce e segue.
Baci
Emy
  
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