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Autore: Daniel199    20/01/2014    2 recensioni
Hellis Weg è una semplice ragazza che nasconde un oscuro passato dentro di lei. Questo passato la riporterà a Silent Hill ove dovrà fermare una setta che cercherà di far nascere un nuovo dio...
Genere: Avventura, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alessa Gillespie, Dahlia Gillespie, Lisa Garland, Nuovo Personaggio, Pyramid Head
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Quella giornata sarebbe stata nuvolosa e noiosa,così Hellis indossò un abbigliamento che potesse tenerle caldo: Un maglione di lana bianco, una gonna verde, delle calze e degli stivali. Uscendo però suo padre le disse: «Cara,esci con tutto questo freddo?»

«P-papà,devo andare a scuola» Rispose la ragazza.

«Ho capito ma mettiti qualcosa di caldo,un giubbotto pesante farebbe a caso tuo» Ribattè suo padre  «Vai in soffitta,ce ne dovrebbero essere a migliaia»

Hellis sbuffò e con velocità si recò nella mansarda, non trovò una buona giacca ma, in compenso, prese una felpa bianca e pesante. La indossò e disse: «Questa va bene…» Scese le scale e con un filo di voce salutò suo padre prima di uscire. Camminò con molta calma sul marciapiede non molto pulito,era ancora assonnata Poiché quell'incubo la tormentò talmente tanto fino a non farla dormire per il resto della notte. Ad un tratto,però,fissò una persona. L’uomo si girò e la sua faccia era sfigurata. Spaventata Hellis chiuse gli occhi per poi scuotere la testa e riaprirli. «Strano» Pronunciò la parola quando vide il volto dell’uomo perfettamente normale. Continuò con calma il suo cammino ma si distrasse quando vide una bambina pallida,con un grembiule blu,di quelli che si portano alle elementari. La bambina aveva 9 anni e i suoi occhi erano neri come la pece. “N-no…” Pensò Hellis,il suo incubo era reale. Decise quindi di correre, per raggiungere quell’edificio che le avrebbe portato noia ma anche un po’ di salvezza. Arrivata lì spalancò velocemente le porte dell’entrata per poi prendere fiato. Entrò con tutta calma in classe mentre la sua amica le chiese:    «Hai una brutta cera Hellis,cosa ti è successo?»

«Niente…» Rispose pacata. Voleva dormire,ed ecco arriva la prof. Che annuncia l’inizio della lezione. Dopo 5 ore Hellis era libera di andarsene,libera di fare qualsiasi cosa. Quando fu sulla soglia della scuola esclamò: «Ma come sono stupida !» Aveva dimenticato un libro in classe. Con velocità ritornò in classe sua e lo prese,quando uscì non c’era nessuno,nessuna anima viva. C’era solo lei…

«Ehi,c’è nessuno?» Chiese mentre la sua voce rimbombava per tutto il piano. Sentì delle urla delle bambine che dicevano: «Bruciamo la strega!» Ripetendo la frase. Hellis andò nella direzione della voce per vedere attraverso la finestrella della porta un gruppo di bambine che picchiavano un'altra. «M…Ma è quella che ho visto per strada!» Lesse il nome sul cartello della classe e quella bambina si chiamava “Alessa Gillespie”. «A…Alessa?!?» A Hellis quel nome le era familiare. Improvvisamente la scuola cambiò: il pavimento diventò una grata di ferro arrugginita di colore rosso come il sangue… Le pareti perdevano vernice e divennero rosse come il sangue,in realtà quello era sangue. L’ambiente mutò in un incubo. Hellis era spaventata,con paura scese le scale del piano per avvicinarsi alla porta d’ingresso ma sfortunatamente quella era bloccata;anche se metteva tutta la sua forza nell’aprirla non si muoveva nemmeno di un centimetro. Hellis vagò per tutta la scuola cercando una via d’uscita. Improvvisamente in un corridoio il suo cellulare emesse dei rumori statici. Spaventata,girò lentamente la testa per vedere cosa c’era in fondo al corridoio. Sussultò alla vista di un mostro o meglio un mostro che assomigliava a una persona:aveva una camicia di forza fatta però con la sua carne che si avvicinava lentamente all’unico bersaglio: Hellis. La ragazza,sconcertata e spaventata gridò: «AIUTO!» Hellis corse velocemente verso le classi ma le porte erano chiuse e bloccate… «M-Mer… » Esclamò spaventata,non trovava nessuna stanza aperta e le pareti continuavano a imbrattarsi di sangue rosso. Il mostro continuava ad avvicinarsi,e Hellis era senza via di fuga. All’improvviso,però,si ricordò che c’erano i bagni… Con velocità e paura corse velocemente verso il bagno bloccando la porta;ora poteva ritenersi al sicuro. Ma non aveva ancora trovato una via d’uscita da quell’incubo enorme,velocemente vide se nel bagno c’era qualcosa con cui poter attaccare il nemico. Quando notò un tubo storto,lo staccò dal muro e aprì la porta per poi gridare:il mostro era proprio davanti a lei;con velocità lo attaccò col tubo di ferro buttandolo a terra e calpestandolo. Il sangue usciva dal suo corpo morto e Hellis tirò un sospiro di sollievo. Lentamente uscì dal bagno e si diresse al salone del primo piano per poi vedere che è infestato da diversi mostri: Alcuni erano alti e portavano delle scarpe coi tacchi,altri strisciavano sul pavimento e poi c’erano dei cani con la testa spaccata a metà. Con silenzio e furtivamente cercò di scendere al piano di sotto ma quando calpestò con violenza la grata,loro si accorsero di lei e si avvicinarono. Con un urlo,Hellis si precipitò al piano terra cercando la chiave dell’entrata. Purtroppo,la maggior parte si trovavano nella segreteria. «N-No! La maggior parte stanno in segreteria e sta al 3° piano! Io lì non ci metto più piede!» Disse tra se e se spaventata. Ma quando si ricordò dell’ascensore,si precipitò verso quell’aggeggio e premendo il pulsante chiamò l’ascensore per poi entrarci dentro. Osservando tutt’intorno quello non era un vero ascensore:sembrava una gabbia arrugginita che saliva e si poteva vedere intorno mostri striscianti che la fissavano e che avrebbero voluto attaccare… Hellis premette il pulsante del 3° piano e l’ascensore salì… Le porte si aprirono e con velocità la ragazza si diresse verso la segreteria per prendere la chiave delle porte dell’entrata… Ritornò all'ascensore ma questo si bloccò:le porte non si aprivano e doveva scendere a piedi. Si avvicinò al gradino dell’immensa scala e con sospiro disse: «Coraggio,ce la posso fare» Con tutta fretta scese le scale e fortunatamente arrivò al piano terra. Infilò la chiave nella serratura della porta e l’aprì…

Si calmò,ora era salva e uscita da quell’incubo di sangue… Con fretta si diresse verso la via di casa…

   
 
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