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Autore: calliope_the_writer    21/01/2014    3 recensioni
Per Diana...
vorrei andare dove so di poterti ritrovare
vorrei essere ciò che tu mi facevi essere
vorrei avere ancora le tue mani tra le mie
vorrei diventare una brava mamma come lo sei stata tu per me
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV harry

Aeroporto di Monaco di Baviera, 18/5/2013

Avevo convinto i ragazzi, ma soprattutto Mark: avremmo aggiunto ai nostri impegni in Italia una piccola visita in ospedale per incontrare Diana.
Ed Emily...
Ora erano le 10.20 e ci trovavamo in aeroporto, pronti per prendere il volo che ci avrebbe portati a Milano per le prossime 2 tappe del Take Me Home tour.
Ieri sera, dopo l'ennesimo  emozionante concerto, eravamo tornati in hotel tardi, stanchi ma felici.
Si, felici, perchè ogni volta che vedevamo quella marea di persone venute da ogni dove per ascoltare la nostra voce, sapevamo di aver davvero trovato la nostra missione sulla terra.
Forse noi, One Direction, avevamo perso x-factor nel 2010, ma avevamo "vinto" il mondo successivamente.
E sentendo la voce felice e squillante di Emily, qualche giorno fa, me lo aveva ricordato...
 
POV Emily
 
Una settimana fa.
Era successo tutto...una settimana fa!
Una tentazione dell’ultimo minuto, poco prima di imbucare la lettera per i One Direction, era stata quella di inserire all’interno della busta un biglietto, sul quale avevo scritto il mio numero di cellulare: non so perché, ma speravo davvero che qualcuno mi richiamasse, se mai quei fogli carichi di speranza fossero giunti a destinazione.
E grazie a quel tentativo, qualcuno mi aveva chiamato, una settimana fa.
Harry...
 

§ INIZIO FLASHBACK §
 

Sto portando un nuovo libro a Diana: lei adora leggere.
Questa volta la storia parla di un amore, reso impossibile dalla distanza tra i due innamorati, lei in città per studio, lui all’estero per lavoro.
Un po’ come l’amore che sogno io, quello che nonostante sia impossibile da vivere, riesce a superare ogni difficoltà, SEMPRE.
Un suono molto familiare è appena riuscito a mettere fine a tutti i miei pensieri: il mio cellulare sta suonando le note iniziali di Little Things.
Osservando lo schermo, noto quasi subito che non è un numero che conosco e quindi, pensando sia un operatore che voglia solo aggiornarmi sulle ultime promozioni, che sinceramente non mi interessano, schiaccio il tasto rosso, rifiutando la chiamata.
Ma proprio nell’istante in cui stavo per riporre il telefono nella borsa, questo riprese a squillare, e fu in quel momento che decisi di rispondere, anche solo per non essere più tormentata nel corso della giornata, quando sarei stata con Diana.
<< Pronto? >> domandai poco convinta.
<< Ciao, sono Harry >> una voce maschile molto insicura del suo italiano mi rispose.
<< Harry? Ciao, mi dispiace ma credo tu abbia sbagliato numero!  >> e aggiunsi << Non conosco nessun... >> ma subito dopo mi fermai e il mio cuore, ragionando, perse un battito.
Oddio! Non era possibile, non poteva essere davvero lui.
<< Harry chi? >> chiesi, riprendendomi un poco.
<< Harry Styles from One Direction! >>
<< ... >> non ci potevo credere, doveva essere sicuramente uno scherzo di cattivo gusto.
Eppure... Le uniche persone che erano a conoscenza del mio tentativo erano i miei genitori.
<< Pronto? Ci sei ancora? >> mi sollecitò la voce dall’altra parte.
<< Oh, si si ci sono! Sei davvero tu, Harry Edward Styles? >>
<< Si, sono Harry.  Chiamo per dire a te che abbiamo ricevuto la lettera e vogliamo tutti conoscere Diana. Se mi scrivi in un messaggio l’indirizzo, veniamo il 20 Maggio pomeriggio. OK? >> disse tutto d’un fiato e questo mi fece pensare che si era preparato il discorso, forse con l’aiuto di Google traduttore.
E questo pensiero mi fece sorridere...
<< Ah ok, te lo mando subito!  Allora... Vi aspetto il 20 Maggio. >> esclamai tutta felice.
<< Ciao. >> sussurrò Harry.
<< Ciao >> sussurrai io, chiudendo la telefonata.
Già lo adoravo...
 

§ FINE FLASHBACK §
 

POV Harry
 
20/5/2013
 
Eravamo stanchi morti.
Ieri sera, dopo il concerto a Verona, eravamo dovuti tornare in hotel a Milano e ciò voleva dire affrontare almeno due ore di viaggio.
Arrivato in camera alle 3 del mattino, avrei dovuto dormire, ma non ci ero riuscito.
Le mie riflessioni erano tutte rivolte all’appuntamento che avevamo nel pomeriggio...
 
Ora mi pentivo di aver riflettuto cposì tanto e, mentre gli altri erano “abbastanza” svegli, io dormivo in piedi ed ero un po’ scontroso.
Mark era venuto a svegliarci alle 9 per darci il tempo di fare una doccia veloce e poi via, verso le prove ad Assago.
Dopo aver cantato canzoni senza sosta per quasi tre ore di fila, potevo affermare che l’acustica era perfetta: anche il rumore emesso dalla mia pancia affamata veniva amplificato!
Louis se ne accorse subito e ridendo come un matto, mi lanciò al volo uno dei tramezzini che ci avevano preparato.
E dopo aver pranzato, salimmo sui due SUV neri che ci dovevano scortare in quei tre giorni.
 
Dirigendoci verso la periferia della città, dove l’ospedale si trovava, attraversammo numerosi quartieri, alcuni lussuosi, altri nel degrado più totale.
<< Dovremmo comprarle un mazzo di fiori, non pensate? >> Liam era sempre stato il più sensibile, insieme a Niall.
<< Hai ragione amico! E potremmo portarci la chitarra che abbiamo nel baule, per cantare qualcosa insieme a lei... >> propose Zayn.
<< Siamo tutti d’accordo, ragazzi? >> chiese Louis, serio.
Uno sguardo bastò...
 
L’ospedale era situato ai margini di Milano, e per questo ci mettemmo una buona mezz’ora per raggiungerlo, considerando anche la sosta per comprare il mazzo di margherite gialle, che era stato affidato a Niall.
Era una struttura moderna, circondata da un ampio giardino curato, nel quale i malati meno gravi passeggiavano all’aria aperta.
<< Dunque ragazzi, possiamo fermarci per un’oretta abbondante. >> questo fu ciò che ci disse Mark,una volta scesi dalle auto.
Entrammo dall’ingresso principale, dove un’infermiera, non appena ci vide, ci venne incontro.
<< Buon pomeriggio, Vi aspettavamo! Io sono Silvia e vi accompagnerò dalla nostra paziente. >> disse avviandosi verso gli ascensori.
<< Diana si trova al 3° piano, camera 309. Vi prego, regalatele un sorriso, ne ha davvero bisogno... >> aggiunse guardandoci.
 
POV Emily
 
I medici, purtroppo, avevano avuto ragione: nell’ultimo periodo, Diana era peggiorata molto.
La mia amica non si alzava più dal letto, neanche per andare in bagno, non ne aveva più le forze; una macchina la aiutava a respirare perché non riusciva più a farlo autonomamente.
Venerdì era stata l’ultima volta che avevamo chiacchierato: nei giorni successivi era sempre stordita dalla morfina che i medici le somministravano per sopportare il dolore.
Oggi era lunedì stavano per arrivare i One Direction e quella stanza, dove avevo passato quasi tutti i pomeriggi degli ultimi due mesi, era diventata troppo stretta.
Mi sentivo rinchiusa in una gabbia, soffocavo nella mia tristezza...
L’unica cosa che quella mattina mi aveva fatto alzare dal letto era stata la consapevolezza di poter far felice, almeno ancora una volta, Diana.
Faceva caldo quel giorno e così infilai al volo le prime cose che trovai per andare in ospedale.
Monica aveva chiesto il permesso, di far entrare i ragazzi, allo staff medico e loro avevano acconsentito, mettendo a disposizione un’infermiera per accogliere gli ospiti e controllare che Diana stesse “bene” durante l’incontro.
Ora, seduta fuori dalla stanza della mia amica, la tensione accumulata nell’ultimo periodo voleva uscire e così scoppiai in lacrime, come ormai succedeva quasi ogni giorno.
Mentre piangevo, il mio cuore si svuotava di emozioni represse ed i miei occhi si appannavano sempre più, e per questo motivo non mi accorsi nemmeno che l’infermiera tanto attesa era finalmente arrivata.
Sentii, invece, due braccia calde stringermi forte e parole sussurrate dolcemente nel mio orecchio: << Sono qui, non piangere... >>.
Sollevando lo sguardo, mi accorsi che quell’estraneo tanto gentile che stava cercando di consolarmi era Harry Styles.
E mi accorsi persino di aver bagnato tutta la sua T-shirt.
<< Scusa, non volevo! >> sussurrai, cercando di asciugarla un po’ con il fazzoletto che mi aveva appena offerto Niall...
<< Oh, non importa, ne ho tante altre in valigia! >> disse lui, facendomi l’occhiolino.
Un’altra mano iniziò ad accarezzarmi i capelli e alzando lo sguardo, incontrai gli occhi azzurri di Louis che mi guardavano con dolcezza.
<< Non devi piangere, vedrai che tutto si risolverà! >> esclamò sorridendomi.
<< Che ci fai qui seduta tutta sola? >> domandò Liam.
<< Diana sta riposando e avevo pensato di andare a prendere una bottiglietta d’acqua alle macchinette qui dietro... >> mentii.
<< Vado io a prendertela, se vuoi! >> annunciò un ragazzo che, sinceramente, non conoscevo.
<< Ah, scusa! Loro li conosci già, mentre io mi devo presentare. Mark Stevenson, organizzatore di eventi. >> aggiunse quest’ultimo e, dandoci le spalle, si avviò lungo la corsia, tornando da dove era venuto.
Ed io ero rimasta con 5 “quasi perfetti sconosciuti”...
 
Non passò molto tempo che già Mark era di ritorno con la bottiglietta d’acqua.
<< E a me non hai portato niente? >> chiese Louis, fingendosi offeso.
<< Tu non ne hai bisogno, lei si! >> lo contraddì Zayn, che fino a quel momento era stato silenzioso in disparte.
<< Grazie, ma sto bene, avevo solo sete... >> dissi, fingendo ancora.
<< Se volete, possiamo andare da Diana ma vi avverto che la mia amica è stata sedata per evitarle troppo dolore... >> aggiunsi subito dopo.
Loro mi fissarono, con compassione credo, e annuirono silenziosamente.
 
La visita fu breve ma, la cosa che più sarebbe rimasta nella mia memoria, sarebbe stato il debole sorriso che Diana mi rivolse dopo aver saputo come ero riuscita a trascinare fin lì i One direction...
I ragazzi avevano portato una chitarra con loro e dopo aver suonato Little Things e aver chiacchierato un po’ con noi, furono avvertiti da Mark che dovevano tornare in hotel per prepararsi al concerto che ci sarebbe stato in serata.
Mi offrii di accompagnarli all’uscita e prima di salire sui loro Suv, Harry si fermò e tornò indietro, verso di me.
<< Senti, ti va di venire al concerto stasera? So che senza Diana non sarà la stessa cosa ma ci terrei davvero tanto! Sarai il mio portafortuna... >> disse tutto d’un fiato.
<< Oh, non so! Io... Ok! >> ero confusa, ma in fin dei conti Harry aveva ragione: non potevo fare niente per la mia migliore amica, se non continuare a sperare.
<< Se mi dai il tuo indirizzo, chiederò a Mark di mandare un SUV a prenderti... >> sussurrò, avvicinandosi.
<< Grazie... >> sorrisi.
Era stata una bella giornata, dopotutto.
E non era ancora finita...
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Wow, questa volta ho impiegato meno tempo a pubblicare il nuovo capitolo: sto migliorando?
Vi lascio qui sotto le foto di Emily, Mark e dell’outfit di Emily il giorno dell’incontro ( naturalmente da immaginare senza tacchi ma con le scarpe da tennis).
Detto questo, ringrazio tutte le persone che passeranno a leggere e magari, perché no, lasceranno anche una piccola recensione..
A presto,
Calliope ;)


Mark
Mark...










Outfit Emily


Emily
  
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