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Autore: Firewhisky    21/01/2014    2 recensioni
Una raccolta di fan fiction partecipante alla Swan Queen Week di tumblr, yay, nonché la mia prima Swan Queen. Mi scuso per eventuale OOCness, non sono abituata a utilizzare i personaggi. Inizierò dal lunedì invece che dalla domenica, spero non sia un problema!
Lunedì: Divorced
Martedì: Hostage
Mercoledì: Teacher
Giovedì: Evil!Emma
Venerdì: Out of Storybrooke
Sabato: Movie Plot
Domenica: Blind Date
Genere: Angst, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Swan Queen Week Quindi eccoci qui con il secondo giorno! Per l'amor del cielo, non ho mai scritto così tanto in così poco tempo credetemi. Spero non sia orrenda, spero vi piaccia e spero di creare qualcosa di più... dolce. Perché mi dispiace trattare male i personaggi ç_ç


.

Regina non riusciva a vedere nulla, ma la fredda pietra su cui era seduta e le voci l'avevano convinta che in quel momento di trovava fuori dal centro cittadino di Storybrooke.
"Hai avvertito Emma?" chiese una voce familiare, pensando che Regina fosse sotto effetto del sonnifero. Un'altra persona tossì leggermente e rispose "Non ancora, ma se ne accorgerà da sola.".
Regina cercò di muovere i polsi, ma scoprì di averli legati a qualcosa. Cosa c'entrava Emma in tutta questa storia?
"Perfetto. Hai lasciato qualche indizio?"
"Sì, sta' calmo. Andrà tutto secondo i piani, non preoccuparti."

Una brezza fredda svegliò all'improvviso Emma, ancora addormentata dopo la serata passata con Ruby e Mary-Margaret. Per qualche assurdo motivo, la sua finestra era aperta: forse Mary-Margaret aveva deciso di svegliarla con un bel trauma, prima di uscire per andare a scuola. La cosa era alquanto probabile.
La ragazza si alzò, cercando di non inciampare nel mare di vestiti sparsi sul pavimento: il sole splendeva, gli uccellini cinguettavano e Emma non voleva assolutamente rovinare questo clima pacifico iniziando a imprecare perché non era in grado di trovare la sua giacca rossa. Sarebbe stata una scena comica, vista dall'esterno, ma non era decisamente giornata. Emma si vestì in fretta con i vestiti più puliti che riuscì a racimolare in quel caos colorato e uscì per fare colazione da Granny's. 
Era una giornata tiepida, gli abitanti di Storybrooke popolavano le strade indaffarati: Emma passeggiava tranquilla, inspirando la fresca aria mattutina. Granny's era quasi vuoto, fatta eccezione per Ruby e alcuni clienti, ma c'era un certo fermento: la bionda, incuriosita da tanta confusione, decise di indagare. 
"Quale notizia è riuscita a creare tanto scompiglio?" si chiese guardando i volti dei clienti: per quanto stessero ostentando una finta preoccupazione, nei loro occhi c'era sollievo e conforto. La cosa insospettì la ragazza e chiese subito a Ruby "Cos'è successo?".
Ruby alzò le spalle "Sembra che il Sindaco non si riesca a trovare: né a casa sua, né nel suo ufficio. Sparita nel nulla".
Emma sgranò gli occhi: questo spiegava la falsa preoccupazione.
"Cioè... Fammi capire... non si trova? Da nessuna parte?" chiese Emma, sperando di aver sentito male. Ruby scosse la testa. "Sappiamo però che ha accompagnato Henry a scuola prima di sparire."
"Si può sapere perché non mi avete detto niente?! Potevate avvisare almeno Graham!" 
Emma si arrabbiò: perché nessuno la avverte mai?
"...In realtà ti abbiamo chiamata più di una volta, ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Sia io che la nonna."
Emma controllò il suo cellulare: la batteria era completamente scarica, nessun segno di vita. Emma imprecò e rimise il cellulare in tasca. "Beh, visto che adesso lo so, meglio che mi metta a indagare."
Ruby mi sorrise e disse "Ti consiglio di cercare appena fuori da Storybrooke, magari vicino a Toll Bridge. Nessuno ha visto Regina in città, c'è un'alta probabilità che non sia qui"
"Grazie Ruby, farò un tentativo."
Emma uscì frettolosa dal locale, per iniziare subito le ricerche. Cercò di ricordarsi tutte le informazioni che aveva ottenuto "Regina ha accompagnato Henry a scuola, nessuno dei clienti di Ruby può essere colpevole e, conoscendo Regina, è molto probabile che qualcuno l'abbia  addormentata. Ora, devo solo cercare qualche altro indizio... Forse seguirò il consiglio di Ruby e andrò a Toll Bridge."

Nel frattempo, Regina stava cercando di liberarsi in tutti i modi possibili ma la corda era decisamente troppo forte per essere tagliata facilmente. La sua vista era ancora coperta e dopo un paio di insulti i suoi carcerieri avevano deciso di tapparle anche la bocca.
"Quando mi libererò, giuro che ucciderò chiunque mi abbia messo in questa situazione." pensò Regina, sbuffando.
"Ti prego, non possiamo farla addormentare nuovamente? Mi fa male vederla così" 
"Potremmo farlo, ma Emma sarà qui da un momento all'altro. Anzi, meglio che ce ne andiamo prima che ci trovi." disse l'uomo, raccogliendo tutto ciò che poteva essere considerata una prova contro di loro.
"Fantastico, la signorina Swan farà NUOVAMENTE la figura dell'eroina." pensò sconfortata Regina "Se solo riuscissi a muovermi e a liberarmi da queste dannate corde..."

Emma camminava lungo il fiume, quando un rumore di rami spezzati attirò la sua attenzione: proveniva dalla foresta, un po' più a nord di dove si trovava. "A quanto pare in Regina si è risvegliata la passione per il trekking..." pensò Emma, sorridendo "Non pensavo possedesse indumenti adatti".
Cercò di capire meglio da dove provenisse il rumore e si addentrò nella foresta, facendo attenzione a dove metteva i piedi. "Tutte queste radici... mi sorpende essere ancora in piedi!"
Arrivò davanti a una struttura rocciosa, una specie di caverna, illuminata solamente da una torcia e da una candela poco consumata: entrambe erano appena state accese. L'entrata era stretta, Emma dovette accucciarsi per riuscire a passare ma non ebbe grandi difficoltà a entrare. La caverna era umida e fredda, ma Emma prese in mano la torcia e iniziò ad esplorarla. Mentre cercava qualcosa che le indicasse la direzione presa da Regina, Emma si ritrovò a pensare. "Per quale assurdo motivo è venuta qui? è impazzita?"
Un lamento proveniente dalla parte più profonda della grotta fece prendere un colpo alla povera ragazza, che per poco non perse la torcia. Con decisione, Emma seguì quel lamento e si ritrovò in una specie di stanza con una scena che le gelò il sangue: Regina era legata a quella che sembrava una prigione naturale, imbavagliata e sola.
"Regina!" preoccupata, Emma rimosse la benda dagli occhi dell'altra donna e lo strano fazzoletto a fiori che le chiudeva la bocca.
Regina aprì gli occhi, sollevata che qualcuno l'avesse trovata (anche se quel qualcuno era Emma Swan), per poi chiuderli nuovamente e sospirare. "Signorina Swan, si può sapere dove diamine ci troviamo?"
"Me lo dica lei, è la sua città. Come ci è finita qui?"
"Mi hanno somministrato del sonnifero, a quanto pare. Se ne sono andati poco fa."
"Cosa aspettiamo a inseguirli? Non possono essere andati tanto lontano!"
Regina non disse niente, ma lanciò un'occhiataccia a Emma.
"Cosa c'è adesso?" chiese Emma spazientita "Si alzi e andiam- oh! è ancora legata!"
"Oh, ma non mi dica. In realtà sono seduta su questo comodo pavimento di pietra perché mi piace! Certo che sono ancora legata, idiota!" Regina alzò gli occhi al cielo mentre Emma cercava di slegarla: l'idiozia delle persone è infinita.
Emma aiutò Regina ad alzarsi e ad uscire da quella grotta: non c'era nessuna traccia dei responsabili, ma dopo aver visto il fazzoletto Emma aveva dei sospettati.
Camminando, Emma dovette sostenere Regina a causa dei tacchi vertiginosi indossati dalla donna. "Non per criticare il suo vestiario, ma qualcosa di più comodo?"
"Stiamo parlando di me, signorina Swan, non di una ragazza -senza fare nomi- che compra i suoi vestiti al negozio dell'usato. Dove ha lasciato quella graziosa giacca rossa? Mi dica che qualcuno gliel'ha bruciata."
"Prego, signor Sindaco, salvare la sua vita è il mio lavoro!"
"Come se stessi per morire dissanguata."
"Non è che avessi questi grandi indizi, sarebbe anche potuto essere visto che era data per dispersa! Ero preoccupata!" ribatté Emma, non sopportando più quella donna. Il silenzio calò fra le due, nessuna che avesse voglia di discutere: Regina era rimasta senza parole.

Granny's non era mai stato così affollato: tutti gli abitanti di Storybrooke si erano riuniti per discutere la scomparsa di Regina Mills, quando le porte del locale si aprirono di scatto. Appena la folla vide entrare Emma stanca morta, si ammutolì all'istante. Henry corse dalla madre, chiedendo notizie della sua madre adottiva. Tutti gli altri, tornarono a farsi gli affari loro. O meglio, a fingere di farsi gli affari loro.
"Non preoccuparti Henry, l'ho trovata ed è sana e salva a casa." disse Emma, accarezzando i capelli del ragazzo "Ma non avresti dovuto far fare a Graham e a Mary-Margaret una cosa così brutta."
"Come l'hai scoperto? Mamma lo sa?" Chiese Henry, spaventato.
"No, l'ho scoperto solo perché ho riconosciuto il fazzoletto della tua maestra mentre Graham non ha svolto il suo lavoro di sceriffo, il che implica la sua complicità." Henry sorrise, sollevato che sua madre non sapesse ancora nulla.
"L'ho fatto solo perché volevo dimostrarle una cosa, ovvero che voi due vi volete bene, nel profondo."
"Non è una scusa valida, Henry... E tecnicamente sì, ci odiamo." disse Emma "Ora devo andare a fare rapporto, mi inventerò qualcosa sui criminali."
Dopo aver salutato tutti, Emma uscì dirigendosi alla stazione di polizia.

Scrisse un mare di idiozie sul rapporto, ma cosa avrebbe dovuto fare? Incolpare Mary-Margaret e Graham? Stanca morta, si massaggiò la fronte: non vedeva l'ora di tornare a casa. Solo in quel momento notò la giacca rossa piegata perfettamente sopra alla scrivania. Sicuramente non era stata lei a piegarla, quindi chi...? Alzandola, ne scivolò fuori un piccolo pezzo di cartoncino bianco, un biglietto da visita. Sul retro, c'era un breve messaggio: 

La prossima volta sarò io a salvarle la pelle.
Come vede non le ho bruciato la giacca,
anche se avrei potuto farlo. Per sdebitarmi,
la invito a cena domani sera. Mi chiami.
-R. Mills

Emma sorrise. Forse lo scherzo di Henry era inappropriato. Forse non ne avrebbe mai discusso con Regina. Ma una cosa era certa: il ragazzo è in grado di far spuntare del buono anche in una persona come Regina. 
"Chissà, magari è la volta buona" pensò Emma componendo il numero della donna.

 

A/N: E un altro giorno è fuori, sìììì! Mamma quanto amo questa coppia. Le farò mai baciare? Forse, non subito. Muahaha dovrete passare le pene dell'inferno prima di vedere un bacio! (?)
Spero vi sia piaciuto, ci vediamo domani con la prossima one-shot! Take care!
   
 
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