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Autore: Ace_Kakashi    22/01/2014    1 recensioni
Quando tre bambini fanno un patto diventando fratelli, sará così per sempre. Nulla al mondo potrá mai distruggere questo legame profondo, anche se il sangue non li lega, il legame è ben più grande e profondo. Nemmeno la morte li potrá mai semparare. Ma... saranno davvero solo in tre?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Sabo, Trafalgar Law
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Scusate a tutti l'enorme ritardo del capitolo, ma dovete sapere che avevo perso l'ispirazione e mi ero bloccata su come proseguire su questo punto. Ogni volta che scrivevo qualcosa non mi convinceva e così non ho postato fin ora. Vi chiedo dunque scusa davvero^^ grazie come sempre a chi recensisce e chi segue la storia *-* Bene vi lascio al capitolo :)

Capitolo 8.

Erano passati tre anni da quando Ace e Sabo avevano lasciato il Grey Terminal e per Rubber e Kira non fu affatto semplice riuscire ad andare avanti senza di loro. Erano felici per loro ma la mancanza di quei due teppisti si sentiva. Ma ovviamente dovettero farsene una ragione e si impegnarono sul serio per migliorarsi e diventare più forti per poterli raggiungere in mare.

"Allora Kira...siamo pronti? cibo, da bere...e che altro serve?"

disse quel tonto di Rubber grattandosi il capo confuso, il che si beccò un pugno sono in testa

"Ma pensi sempre a mangiare? dacci un taglio! comunque non mi pare ci serva molto...con un trabiccolo del genere cosa mai ci serve? non ci potrebbe stare nulla pure volendo. vogliamo andare?"

constatò Kira incrociando le braccia al petto mentre lo guardava sospirando.

"Mmh..?? non ti piace la nostra barca? ma perchè è così carina! comunque andiamo...ti piacerá sicuramente dopo e poi diventerá enorme!"

disse convinto Rubber con un sorriso a 60 denti, si perchè suppongo 60 siano. Entrambi si voltarono per salutare tutti tranne la vecchia Dadan che era rimasta a casa a piangersi i suoi figliocci ormai rimanendo sola senza poter gridare più a nessuno. Era felice di questo ma doveva ammettere che gli mancavano giá tutti.

"Ciao a tutti e a presto! Mi raccomando...tenetevi in forma e non piangete troppo... "

disse con una risatina la piccola Kira, che ormai di piccolo non aveva proprio nulla. Era una diciassettenne bellissima e con dei capelli molto lunghi raccolti in una coda, corpo formoso, seno molto pronunciato ma non esagerato e indossava un paio di pantaloncini verdi, una canottiera bianca con su una giacca verde più scuro e un paio di stivaletti con suola di gomma e calze a righe bianche e nere fino sopra le ginocchia. Era divenuta l'oggetto di desiderio di molti ragazzi e uomini, ma purtroppo per loro non c'era trippa per gatti! per lei c'era solo una persona. Rubber dal canto suo si affrettò a salutare e a quel punto salparono.

Dopo un lungo viaggio approdarono su una nuova isola alla ricerca di provviste e ovviamente di trovare nuovi membri per l'equipaggio. Ma una volta li la dolce Kira, alla vista di tutti quei negozi, di varie bancarelle di dolciumi e cianfrusaglie come collane, bracciali eccetera, ci si perse.

"Che ne pensi di mangiare quella roba rosa che sempra cotone che si mangia?"

propose Rubber alla vista dello zucchero filato mentre si voltava verso Kira. Ma ovviamente lei non c'era

"Kira? ma dove sei?" chiamò Rubber grattandosi il capo da sotto il suo cappello di paglia, ma subito dedusse fosse in giro a fare compere, ogni volta rubacchiava per i negozi a Goa e ormai ci si era abituato. Così prese e si fiondò sul cibo e assaggiando quella strana nuvola rosa.

Era persa ormai per quella vasta estesa di negozi e souvenir e giá aveva iniziato a comprare alcuni oggetti come un bel paio di orecchini color del mare e fatti a cerchio, poi si comprò un paio di vestiti nuovi e si sentiva al settimo cielo.

Ah mi sento felice come una Pasqua! ho preso anche dei vestiti nuovi! chissá che dirá Ace quando lo rivedrò...chissá come sará cambiato. Speriamo mi voglia ancora e chissá se mi trova carina...

pensò lei mentre controllava gli abiti presi, nelle buste convinta di far colpo verso il suo Ace non appena si rincontreranno. Mentre decise di tornare da Rubber, visto che lo aveva lasciato indietro e sapeva che lo avrebbe ritrovato nel settore "cibo", camminando vide una cosa interessante quanto deliziosa... un carretto dei gelati. Tutta sorridente si avvicinò ad esso ordinando un gelato al cioccolato e fragola iniziando subito a gustarselo con desiderio ed era una vera delizia per il palato. Ma riprendendo il cammino venne scontrata da qualcosa o meglio qualcuno

"E sta più attento! mi stavi per far cadere il gelato idiota!" gridò la giovane verso colui che l'aveva investita. Un'omone grosso e robusto quanto brutto, manco fosse stato dipinto da Picasso. "Come? sei tu che devi guardare dove vai mocciosa! meriti una lezione!" disse l'uomo iniziando a scricchiolarsi le dita delle mani pronto a colpire

"Che cosa?! tu sei fuori di testa cocco! avanti fatti sotto se ci tieni tanto! ma non sottovalutarmi...non sono debole e indifesa come pensi" disse lei con convinzione guardandolo minacciosa. L'uomo dal canto suo, nel vedere la grinta e il caratterino di Kira rimase colpito portandosi un dito sotto il mento e inifine fece in sorriso malizioso che a Kira non sfuggì

"Ma davvero?? mmh...pensandoci...forse...sarebbe un peccato rovinare un così bel visimo" constatò l'uomo iniziando a girarle intorno facendo innervosire la ragazza, per poi afferrarla di colpo per un fianco e con l'altra mano gli afferrò il viso sorridendo come un'ebete. Ma proprio mentre Kira stava per sferrargli un colpo proprio li nel basso ventre, ecco che qualcuno la precede arrivando con un balzo felino sferrando un calcio in pieno viso all'uomo Picasso facendolo cadere a terra. "Lascia stare la signorina razza di armadio a quattro ante! " gridò una voce strana quanto curiosa. Kira in quel momento che era rimasta col gelato in mano, praticamente sciolto fissò il suo cossiddetto "salvatore"... rimase ancora più sconvolta alla sua vista.

Un'orso? un'orso che parla? che scherzo è questo?

pensò la ragazza preoccupata, ma il suo salvatore si avvicinò per vedere se stesse bene e le porse un fazzoletto per ripulirsi dal gelato colato sulla sua mano "tieni! tutto bene signorina?" chiese l'orso mentre lei cercava di ricomporsi e con perplessitá afferrò il fazzoletto offertole gentilmente buttando il cono e ripulendosi la mano per poi guardarlo

"Si sto bene grazie! ma se non arrivavi tu ci sarei riuscita io stessa ad atterrare questo buffone arrapato! ma tu chi sei?" chiese a quel punto con una certa curiositá, anche perchè non capita tutti i giorni di incontrare un'orso che parla. "Oh...quindi sei anche tu un pirata? mi chiamo Bepo comunque!"
  
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